Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Nuova Serie(PCI)-Nazionale del 1985»--Id 3993862371.

[...] / [...] SETTEMBRE [...] poeta era morto di trenta [...] quaranta malattie tutte insieme, concentrate nel suo corpo robusto [...] in una coltura batterica. Era morto, e lasciava [...] una labile scia di rimorsi. Rimpianti: quasi nessuno. Lasciava, soprattutto, [...] avvolgente della [...] voce: una stupenda voce [...] di demagogo, che aveva saputo frugare nel [...] con la brutalità servizievole di un chirurgo [...] prete, prerogativa esercitata con pari successo in [...] in due civiltà letterarie: la rumena e [...]. La [...] fama, anche se aveva [...] fulgore della leggenda che pure in tempi [...] si manteneva ancora [...] solida, tra Bucarest, Costanza [...]. I rumeni colti al [...] riuscivano ancora a commuoversi per le sue Canzoni [...] e per un suo [...] di cui certo attualmente nessuno ricorda con [...] che si svolgeva sanguinosamente in un paese [...] Carpazi. Di [...] detto giustamente [...] e passato poi alla [...] col più volgare epiteto di Vampiro, non si occupò mai, durante la [...] permanenza in Romania, per ovvie [...] diplomatiche «Conosco i princìpi non scritti [...] e della riconoscenza» era solito [...] anche in seguito. Del principe sanguinario, morto per [...] di un sicario forse nel 1476 e che neppure [...] carcere sapeva rinunciare a impalare gatti e topi, e [...] e a [...] tendendo agguati diabolici, allestendo trappole [...] con ferocia infantile, secondo una discutibile abitudine contratta in [...] il poeta conservava un anello [...] marchio: e, una volta rientrato in Italia e [...] a Roma, prese a farne [...] uso che a non pochi parve decisamente maniacale, [...] tutti i suoi scritti. In una città di [...] Roma, e in un ambiente dove tutti sanno [...] com'è quello dei letterati, niente è più [...] titolare di un soprannome. Egli, inevitabilmente, si guadagnò [...] di Vampiro. È chiaro, tra [...] che [...] era una patacca: il [...] problema si può parlare, era soltanto stabilire [...] proprietario, ne fosse consapevole o meno. Se, insomma, bluffasse in [...] goliardico e simpaticamente folle, o se invece [...] autenticità: ipotesi ben più [...] di conseguenze perfino sinistre. Ora il Vampiro era [...] che aveva per sigillo una picca infilzata [...] mozza stringeva [...] destro del cadavere. Nessuno, neppure la giovane moglie [...] una solida bruna di Galati, ebbe [...] di [...] di [...] chissà se più bizzarro o [...]. Sulla porta dello [...] ardente ancora facevano spicco due [...] scherzose, sottratta la prima a qualche camera [...] (PREGO NON DISTURBARE [...] BITTi S [...] STÒ REN [...] DONT [...] DE NE [...] DÉ-R AGE). A Daunia si strinse [...]. Tolse entrambi gli emblemi, [...] cestino della carta. Probabilmente parlava, in questi [...] privi di orpelli, soprattutto [...]. Il fatto è che il [...] defunto era uno dei [...] tra quelli della [...] generazione la cui opera potesse [...] di una scansione [...] entrata [...] comune: 1) Periodo plumbeo; 2) Periodo bronzea, 3) Periodo argentea. II maggior cruccio dello [...] sicuramente quello di non [...] raggiunto il Periodo aureo, [...] trionfalmente toccato i due massimi tra i [...] in attività di servizio. Egli era stato buon [...] Fiorenzo Magni ai tempi di Coppi e Bartali. Il Periodo plumbeo era [...] liriche tetre e grevi. Un critico particolarmen-te sottile [...] suo tempo, che Ermanno Borea [...] picchiava sulla lingua con [...] boxeur, e i lividi si poteva no [...] tra ver«o e verso. Un altro, in vena [...] effetto, aveva scritto che il luogo più [...] le sue poesie era un bunker a [...]. Lui, Ermanno, da principio [...]. Si guardava le mani, [...] trovava perfino delicate, perfino femminee. Donde veniva tutta quella [...] I suoi clinch e i suoi crochet erano [...] ossimori audaci. Se ne fece una [...] intero inverno cercò disperatamente, e invano, di [...] o [...] delle mani di William Shakespeare [...] i ritratti presunti (cioè, falsi) del vate [...]. Poi uscì dal periodo [...] senza ambagi nel successivo. Il bronzo è in [...] più nobile del piombo: poco da dire. E la critica, valga [...] capì subito: almeno nelle persone dei suoi [...]. La differenza di peso [...] due metalli fu immediatamente avvertita. I testi del Periodo [...] a petto delle prove del precedente periodo. La metrica aveva impennate [...] trascorsa, la metafora si levava in voli [...]. Nessuno dei suoi esegeti [...] figure retoriche legate alla boxe. Si alluse piuttosto, sempre [...] scultura. Nessuno può dire se [...] lusingato, fatto sta che da allora la [...] assunse, per non [...] più, neanche sul letto [...] aulicamente soddisfatta di sé. Se qualcuno avesse ancora [...] su cosa avesse significato in passato la [...] Poeta Cesareo, ne aveva ora a disposizione [...] caricatura. Mario Lunetta (Roma, 1934) [...] di poesia: «Tredici falchi» (Geiger, 1970); «Lo [...] Jarry» [...] 1972); «Chez Giacometti»» (Carte Segrete, [...] «La presa di Palermo» [...] 1979); «Convenevoli [...] in collaborazione con L. Fontanella (Il Bagatto, 1980); «Lunario [...] collaborazione con Gianni Toti (Carte Segrete, 1981); [...] market» (Guida, Premio Pisa [...] «La [...] 1985). Ha inoltre pubblicato tre [...] «Dell'elmo [...] Scipio. La [...] produzione saggistica comprende i [...] «La scrittura precaria» (1972); «Invito alla lettura di Italo Svevo» [...] «Il Surrealismo. Ricognizioni su 33 narratori [...] «Da [...] a Cracovia: di certi [...] poetiche» (1984). Egli era, tra i [...] di fama capace di [...] montato su un piedistallo [...] stesso di [...] la monu-mentalità. Si adorava, insomma, in [...]. Frequentava i teatri, i [...] come un eroe e un guitto coabitanti [...]. I suoi aforismi sfioravano [...] confine della corbelleria. Giocava a scopone e [...] un Giove che si trovasse fra gli [...] distrazione. Non era infrequente che ricevesse [...] gente nudo, in casa [...] con assoluta indifferenza e ostentando [...] di fronte [...] degli ospiti. Vedovo a [...] abbastanza rispettabile, si era [...] giovane ammiratrice rumena, Daunia. Un amore feroce, [...] delle sue famose [...]. Sul piano del Parnaso, [...] una raccolta di poesie che per la [...] scritto un critico di Cava dei Tirreni, [...] il lettore: come la spada che toglie [...] Michele [...] romanzo di Jules Verne. Giudizi magari iperbolici; magari, [...] dettati da inconfessabili ragioni di piaggeria, da [...]. Certo è che, Muse [...] parte, il matrimonio [...] sortì, sul versante italiano, [...] vitalità e dì ringiovanimento: come quasi sempre [...]. I maligni allusero al [...] giocato da reiterati interventi della cura Aslan. Ma [...] non può ringiovanire [...]. Anzi, ogni volta che [...] prezzo crudelmente elevato, in progressione geometrica. In pochi anni Ermanno Borea [...] non potè che esibire [...] sottoposta a uno stress decisamente pesante. Divenne una sorta di statua [...] di crepe, cariata e lebbrosa. Lo sfacelo fisico non intaccò [...] la [...] lucidità intellettuale. Alla rovine, egli oppose [...] stoicismo, [...] quasi divina. Non mancò mai un impegno, [...] alla fine. E ora il Vampiro, [...] era morto. Daunia ne guardava la [...] bella faccia impietrita mostrava [...]. Dicono che sia morto, [...]. Tutto lasciava intendere che [...] il suo [...] non si sarebbe più [...] su cui [...] disteso. Ne fissava il volto [...] cuoio conciato, e conservava un tratto di [...]. Era così che andava [...]. Daunia andava [...] gli occhi scuri e gonfi [...] lacrime dal volto del defunto [...] di [...] che gli pesava [...] della mano destra. Nel vuoto della [...] testa dolorante ora si [...] diventare una sola immagine, ferma e lontana, [...] il viso amato del marito e il [...] sigillo. [...] si aggira-, [...] per la casa piena di [...] senza rendersi conto. Se [...] udiva di tratto in tratto [...] ce chiara che accennava unai [...] una [...] e di tanto in [...] chiamava la madre, [...] smarrita. Ma [...] pensava ad altro. Apriva e chiudeva isterica-? Di notte, prete-, se [...] a vegliare [...] morto: «Il mio amore [...]. Lei provò] a sfilare [...] dal dito del' defunto. ///
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Lo voleva con sé, [...] se lo avessero sepolto! ///
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Provò in tutti [...] modi: col borotalco, con [...] lio. Ma doveva liberarsi [...]. Alla fine ta-j [...] il dito del marito col: [...] che usavano per [...] piante del giardino. Un colpo secco, come recidere [...] mo di mandorlo. Lo [...] in una tasca della vestaglia,; [...] in un [...] profumato, ricompose la [...] no del morto, andò a [...] rasserenata. La [...] te era scoppiato un [...] le tremendo, e nel dormive--glia Daunia sentì i colpi degli! Il tempo si manteneva [...] brutto. La pioggia non [...] un momento, fino a [...] non entrò al Verano. Poi smise di [...] gere e mise in tasca [...] reliquia. [...] portava unai parrucca bionda, ieri [...] tava una castana. Quella [...] ieri era liscia e severa, [...] la di oggi è capricciosa, [...] eia, sventata. Le parve di ve-[ [...] che non era stata [...] con la dovuta perizia: e [...] cosa le dette un fastidio [...] sico, quasi un colpo di [...] allo stomaco. Sentì risuonaré dentro di sé [...] voce [...] del marito, quel giorno, [...] il responso definitivo del me-! Si tratta di! In latino alo] [...] vuol dire volpe: e la [...] pe perde i peli in primavera é in autunno. La nostra [...] volpe, [...] è una [...] na calva». Ma [...] avrebbe avuto animo di [...]. Marta non le aveva [...] dovere la parrucca: ed [...] che ora lei, Daunia, [...] come in un sogno [...] figliai correre da una tomba [...] tra insieme a [...] con [...] leggerai [...] perdendo la [...] ca che le cadeva a [...] sotto; i colpi del vento che [...] con indifferenza, [...] cantando, saltando, chia-, mando [...] bambina, mo-: [...] senza vergogna la [...] calva, bianca, liscia co-i me [...] teschio, mentre suoi padre, il grande [...] Borea [...] il suo [...] pendo padre anziano e eter-i [...] mente adolescente, sì [...] a [...] calato nella; ossa, e [...] conforto [...] Daunia era stringere il [...] letto profumato che [...] deva il dito e [...] e [...] sa re che [...] sotterrato! Ti sul balcone dello [...] dio di lui, e [...] avrebbe [...] a vivere, e nessuno [...] saputo mai, mai: nep-i pure [...] bambina calva! ///
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Ti sul balcone dello [...] dio di lui, e [...] avrebbe [...] a vivere, e nessuno [...] saputo mai, mai: nep-i pure [...] bambina calva!