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Comincia a Mosca «il [...] lo ha chia-mato domenica il New York [...] tra Clinton e [...] due capi di stato [...] vedo-no come «anatre zoppe», in politi-chese il [...] vici-ni alla fine del loro mandato, e [...] di credibilità. Una vi-gnetta del quotidiano USA [...] mostrava ieri il presidente [...] Clinton che dice: «Io non mi dimetto», [...] ri-sponde: «Nemmeno io, Boris», mentre un mezzobusto [...] «Clinton e [...] hanno raggiunto un accordo [...]. Ma nonostante [...] ironia della situazione, il [...] perfino nella con-fusione creata dalla bocciatura di [...] da parte della Duma. E il capo della Casa Bianca [...] ha vo-luto precisare il senso dicendo, ieri, [...] Mosca perché [...] «ha il dovere di [...] Rus-sia», sempre che la [...] classe diri-gente prosegua sul [...]. Nel discorso in occasione [...] che ha pronunciato ieri poco prima di [...] Clinton [...] ammonito i propri connazionali sul fatto che [...] che scoppiano fuori dei nostri confini prima [...] nel nostro cortile, se non contri-buiamo a [...]. Ed è per questo [...] Russia. Mi voglio con-gratulare con [...] per [...] abbandonato il comunismo e [...] che anche se si trovano nei guai [...] non devono scegliere la via [...] più facile perché non [...] più giu-sta». [...] politicamente nei loro ri-spettivi paesi, [...] speranzosi [...]. Ma mentre il simbolismo [...] chiaro, meno chiaro è il contenuto delle [...] diran-no e [...] si accorderanno i due [...]. [...] un accordo diplomatico su [...] spostamento di plutonio dalle testate nucleari alle [...] nucleare, e [...] preventivo in caso di [...]. [...] della Duma, posta come condi-zione [...] il summit [...] è stata completamente ab-bandonata. Sotto questo profilo, il [...] Mosca è uno summit im-provvisato. La parte del viaggio [...] che prevede-va incontri con altri membri [...] politico ha acquistato una [...] dato che comunque vadano le cose la [...] esce dalla crisi for-temente [...]. Le que-stioni di politica [...] potranno ancora essere discusse, ma con il [...] presi in questi giorni si appoggiano sul [...] crisi delle due leadership. Rimane in dubbio quindi quanto [...] potrà ottenere su questioni come la soluzione [...] la Russia non vuole intervenire; [...] blocco [...] russa di tecnologia missilistica [...] e in-fine il mantenimento delle [...] contro [...] alle quali la [...] contraria. Un precedente a questa [...] vuole fare un paral-lelismo, è la visita [...] Richard Nixon a Mosca [...] del 1974, quan-do il [...] crisi del [...] non riuscì a rag-giungere [...] control-lo degli armamenti. Paradossal-mente, [...] e Clinton erano più [...] fa, [...] di Helsinki, quando il [...] da una operazione al cuore e il [...] sulla sedia a rotelle [...]. [...] primo rischia la deposizione, e [...] se-condo sta per affrontare la battaglia per la [...] sopravvivenza, dato che il procuratore [...] Ken [...] sta per completare e presentare [...] suo rapporto incriminante al Congres-so. [...] congiunta, Clinton rischia di farsi [...] dai giornalisti americani più dettagli e spiegazioni sulla [...] relazione con Monica [...] una situazione per lo meno [...] sullo sfondo [...] eco-nomica e politica russa. Ma [...] stata la [...] sorte da mesi: sono do-mande [...] lo hanno perseguitato in tutti suoi viaggi [...] che fosse in Africa a [...] Nelson [...]. Domani sarà la prima volta [...] i re-porter potranno [...] diret-tamente dopo [...] discorso te-levisivo del 17 agosto, [...] con-fessò di [...] «fuorviato il paese e perfino [...] moglie». Con [...] di un paio di comparse [...] nelle quali ha parlato [...] King, fino a ieri Bill Clinton è rima-sto in reclusione per due settimane [...] di [...]. È stata una vacanza [...] presidente, chiuso nella proprietà dei suoi amici [...] sanare la crisi famigliare, senza di-lettarsi con [...]. /// [...] /// E il libro «senza [...] Secondo [...] settimanale «New [...] tra gli editori per [...] esclusivi ha raggiunto livelli record. Fino a sei milioni [...] perché la madre di Monica sarebbe convinta [...] strappata una somma ancora maggiore; scettici gli [...] e smentite si intrecciano. Intanto, Hillary Clinton è [...] popolare quotidiano viennese [...] che ha rinunciato a [...] firmata dalla first lady dopo [...] ricevuto numerose proteste dai [...] perché Hillary ha evitato di commentare il [...]. INTERVISTA «Che fallimento per [...] tutto su zar Boris» [...] tanta fretta e ricette [...] era annunciata Ultime pulizie al palco dove [...] Clinton [...] I. [...] ROMA Per anni Peter [...] pro-fessore alla [...] University, ha battuto su un [...] che non si aiuta-va granché la Russia ad uscire [...] crisi [...] a [...] le ri-forme economiche, senza prendere [...] considerazione la debolezza del suo nuovo cosiddetto sistema demo-cratico. Ha spiegato per filo [...] perché così non poteva funzio-nare. È stato, tra gli studiosi [...] della dalla nuova Russia, quello che in modo più [...] ha av-vertito che anziché puntare su [...] combinazione [...] al vertice e miracoli che [...] venuti al solo evocare [...] di mercato, sarebbe stato me-glio [...] perché in Russia non riusciva ad attecchire una [...]. Anziché rendersi conto che [...] che fare con una transizione estremamente comples-sa, [...] decenni, cia-scuno ha voluto interpretare la situa-zione [...] quel che gli premeva di [...] momento. [...] si trattava di ottenere [...] termine puntando su [...]. Per la Banca mondiale [...] Il Fondo mo-netario si trattava di applicare da su-bito [...] Russia [...] ricette [...] globale. Per gli uomini [...] occidentali dimettere subito a [...] investimenti. Per quelli russi di [...] subi-to. Si è perduto così [...] è la continuità di un fallimento prece-dente. Così hanno con-tinuato a [...] potesse gestire come [...] di merca-to un Paese [...] anni è stato ed è ancora in [...] militare, più [...]. Per questo forse si è [...] da parte [...] a una direzione centralizzata, [...] pensato che Bo-ris [...] potesse governare da zar. [...] da solo alla presidenza, un [...] come [...] in Indonesia. E così facendo ha [...] politi-ca i partiti e il Parlamento. Ora [...] a non avere [...] in-coraggia la Duma a comportarsi [...]. [...] quindi si tratta già [...] democratico, si è sostenuto. Le cose non stanno [...]. Il vizio è che, [...] in Occidente [...] vo-tano per un partito, [...] le elezioni governa, in Russia sono stati [...] per [...] o per [...] che non possono go-vernare». Dopo il crollo [...] lei aveva passato in [...] «sovietologia», per concludere che malgrado gli [...] parte dei commentatori aveva [...] previsioni. Direbbe lo stesso per la [...] «Credo che la deficienza maggiore sia stata il concentrarsi [...] fatti [...]. [...] diventato per la maggior [...] assiomatico che quel che andava bene per [...] Polonia [...] per forza dovuto andare bene per la Russia. Da [...] la fiducia eccessiva in [...] come incarnazione della de-mocrazia [...] che riforme economiche radicali avrebbero risol-to tutto. [...] stati campanelli [...] un dopo [...]. Pensiamo alla Cecenia. Ma sono stati [...]. Ci sono responsabilità differenti [...] Tra diverse discipline [...] «Non differenze di fondo. Nel [...] agli Usa il negoziato, [...] la politica del Fondo moneta-rio. Hanno abdicato ogni leadership, [...] quel che era successo nel [...]. Ad [...] tedeschi, che avevano una Ostpolitik [...] disinteressati una volta consegui-ta [...]. Il meglio [...] in Usa veniva una volta [...] am-bienti legati alla sicurezza. Ma una volta caduto [...] sulla minac-cia militare sovietica, i [...] spe-cialisti sono passati a occuparsi [...] di Asia o Medio oriente. Sono ri-masti ad occuparsi [...] Russia [...] gli economisti, che si sono rivelati i [...]. Oggi ben un quarto [...] Banca mondiale e del [...] si [...]. Ma molti [...] specialisti. [...] o di Russia non sembra [...] grande differenza. Eppure si [...] il dottore che dice: [...] penso io, che me ne [...] e la gente li [...]. Tedeschi ed ita-liani avevano [...] di quelli degli americani, per-ché fanno più [...] centri del potere economico, [...] e altri giganti. Per questo sono [...] al punto di contestare il [...] dominante. Direi che [...] ecce-zione, in [...] quadro altrimenti de-solante, sia stata [...] dagli storici, da Ricard [...] a Moshe [...]. [...] «Io sono pessimista. Forse è già troppo [...]. Il momento da [...] si poteva sviluppare una vita [...]. Ma è allora che [...] su [...]. La solu-zione passa per [...] lo emargini. [...] potrebbe anche riuscirci. Ma non lo vedo [...]. /// [...] /// So-no in troppi ad essere [...] a [...] ancora in vita politicamente: [...] per non dover ammet-tere di [...] sbagliato; diversi tra i suoi rivali in Russia, dai [...] a [...] perché sperano di [...] il posto tra un anno [...] due. /// [...] /// [...] Lo studioso della [...] University: forse è già troppo [...] Dalla Prima Ma la [...] della Russia -per usare [...] del poeta [...] -non ha fun-zionato. [...] america-na si è scontrata con [...] realtà russa». Per il banchiere, si [...] Mario [...] «noi oc-cidentali abbiamo una [...] estrapolare la nostra psicologia dal contesto e [...] tutti gli altri. Essendo reattivi agli stimoli [...] abbia-mo pensato che bastasse to-gliere il coperchio [...] russo perché an-che loro reagissero allo [...]. In fondo è come [...] rovesciato il vecchio motto, «fare come in Russia», [...] esaltato e ossessionato proletari e borghesi dopo [...] russi si è chiesto di fare [...] Occidente, semplicemente e rapidamen-te. Ed è anche per [...] pensiamo a come in questi anni si [...] esem-pio in Italia, di [...] non si può non [...] tratti schematici del dibattito. [...] di questa dram-matica transizione [...] al suo punto [...] ( [...] della demolizione del-lo stato [...] come se la creazione di un nuovo [...] del libero mer-cato fossero [...] automatici della destruttura-zione del vecchio sistema. Il fatto che per quasi [...] della presidenza [...] non abbiamo assistito -come ha [...] -a veri processi di privatizzazione [...] alla selvaggia appropriazione privata, spesso da parte di mondi [...] proprietà pubblica non ha tro-vato [...] mai [...] signifi-cativa. Ancora una volta la Russia [...] stata letta con le lenti [...] piuttosto che nella [...] storia concreta. Gli apologeti hanno guidato [...] chi ha temuto [...] della catastrofe ha avuto [...] preda della nostalgia. Eppure i materiali per [...] stavano ac-cumulando, compresa la pos-sibilità di mettere [...] diverse esperienze partendo dal dato che la [...] fuoriusciti dal «sociali-smo reale» non è stata [...]. Non è tutta Albania. In molti paesi, ad [...] di sistemi democra-tici è andata talmente [...] di po-co meno di un decennio per-sino [...] guida dei governi. Alla Russia di [...] si è chiesto troppo [...]. Si è chiesto troppo [...] proposto è stato in astratto quello occidentale, [...] che questo ha provocato e provocherà nello [...] nazionali-stiche. Troppo poco allorché non [...] alcuna politica di aiuti a richieste di [...] che favoris-sero la formazione, lenta ma vera, [...] dirigente e di istituzioni politiche da con-trapporre [...] di veri e propri predatori. La paura del comunismo [...] suo fallimento ed oggi che tutti temono [...] può misurare appie-no quanto avventuroso sia stato [...] quanto grave sia il pericolo di un [...] della vicenda russa. Anche la sinistra, che [...] con troppa passione le sue speranze al [...] è come am-mutolita nel corso del decen-nio. Abbiamo sentito frequen-temente le [...] Papa [...] sui valori che nelle [...] emergendo in con-traddizione con le esigenze di [...] una moralità più alta e con lo [...] persona umana, ma la si-nistra ha guardato [...] accadeva [...] come se avesse perso [...] parola e la voglia di criticare, come [...] proposto ai russi non fosse in totale [...] valori che in questa parte del mondo [...] cultura di una moderna sinistra riformista. È tornato il momento [...] Rus-sia, come agli inizi del secolo ma [...] valori diver-si, al centro della nostra rifles-sione. Spaventa [...] di un mondo in [...] della democrazia tornano a restrin-gersi, in cui [...] popo-li e le convulsioni politiche sono al [...] vici-ni e così lontani, così pieni di [...] vita di tutti i giorni ma appaiono [...]. Ma una terza bocciatura sarebbe [...] vendetta suicida per la Duma stessa, quella [...] che muore e lascia le [...] con il pungiglio-ne, perché porterebbe dritto [...] allo scioglimento del Parlamento. Sempre che nel frattempo [...] Russia [...] perda la pazienza e non ci sia [...] -la temuta «ribel-lione russa cieca e spietata», [...] parafrasare Puskin -che po-trebbe [...] via tutti quanto e [...] stata da più parti evocata. Il «compromesso storico» ten-tato da [...] poteva ben far storcere la [...]. Si tratta-va in sostanza di [...] Santa e il Diavolo tenendo [...] i piedi in due scarpe. Tenere in qualche modo [...] inconciliabili come questa Duma e [...] in una coalizione di [...] sul be-nestare contemporaneo dei gran-di potentati economici, [...] finanza e dei grandi conglomerati pubblici, e [...] una spartizione del pote-re tra il magnate [...] media [...] e simili e la [...]. [...] alleanza era vista con [...] »di centro«, dei democratici amareggiati e dei [...] «riforma globale». Ma erano molti, dal [...] in Russia ai principa-li [...] Clinton in Ameri-ca ad essere ormai rassegnati a [...] per [...]. Anche perché la strana [...] definitiva coinvolto le forze che, bene o [...] qualcosa sulla sce-na russa. Il no di [...] ad essere dimezzato e [...] al momento affondata. Ma non è detto [...] tratti ancora di un modo per negoziare, [...] e [...] il prezzo del tappeto. Lascia esterrefatti la danza [...]. Può anche pro-durre ulteriore [...] sulla cui pelle si conduce il mi-nuetto. Ma, per para-dossale che [...] «mercanteggiamento» sfrontato appare ancora al momento come [...] per tentare di portare la Russia verso [...] normalizzazione, in attesa che i nodi si [...] ri-correre alla spada. /// [...] /// DIRETTORE RESPONSABILE Paolo [...] VICE DIRETTORE Pietro Spataro CAPO REDATTORE CENTRALE Roberto [...] EDITRICE MULTIMEDIALE S. /// [...] /// DIRETTORE RESPONSABILE Paolo [...] VICE DIRETTORE Pietro Spataro CAPO REDATTORE CENTRALE Roberto [...] EDITRICE MULTIMEDIALE S. (0)
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