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[...] Stewart Vedi [...] successo di «Linea verde» si [...] programmi su natura e ambiente Una moda o un [...] interesse ad [...] concerto [...] di Verona: il biondo [...] diverte e trascina il [...] la [...] musica energica e la grinta [...] un gesto [...] idea e [...] Non esiste un unico sentimento [...] ma tanti, tutta una famiglia, una generazione intera di [...] sublimi. Ricamo, per un momento, [...]. [...] genealogico detto . Ma il padre e [...] infelice. Il tiglio sublime sarà [...] contrariato, contraddittorio: dolore e . Il latto è che [...]. Lei e «facoltà di [...]. Lei e artista, lui [...]. Lei «riflette», lui [...]. La legge morale (paterna) [...] determina il [...] ad agire. La ragione , vuole [...] esige di generare delle massime morali [...]. Ma la madre, [...] riflettente, libera non sa [...] dispiegare forme. Nel suo legame con [...] «prima» di incontrare la [...] ragione, poteva accadere che [...] questa libertà di «forme» si [...] con il potere [...] regolare, e che da questo [...] contro nascesse «una felicità» esemplare. Ma in ogni caso, [...]. La bellezza non è [...] un contratto, ma il fiore di un [...] tutto ciò che non e stato concepito [...]. Il sublime è tiglio [...] infelice, quello [...] con la forma. Infelice perché questa idea [...] poco concessiva, la legge (il padre) cosi [...] il riguardo che egli esige cosi esclusivo, [...] non se ne fa niente del consenso [...] sia pure attraverso una deliziosa rivalità, [...] egli esige il suo [...]. Scarta le forme, o [...] scostano, si decompongono, perdono ogni proporzione in [...]. [...] la vergine votata alle [...] per il suo favore. Esige solo riguardo per [...] la legge e la [...] realizzazione. Nonna nessun bisogno di una [...] natura. Gli serve imperativamente [...] violata, travolta, spossata. Lei morirà partorendo il [...]. /// [...] /// C'é dunque nel sublime [...] riverenza che gli viene dalli ragione, suo [...]. Tuttavia [...] (il sublime) non è la [...] cosa [...] (lo sporgere), [...] la prominenza, la [...] della legge. La violenza, il «coraggio» [...] sublime, esso si ottiene con lo strappo, [...]. Mentre la riverenza, semplicemente [...] porge. [...] deve essere violentata perché [...] suo dolore, attraverso la mediazione della [...] violazione che [...] ottiene la gioia di [...]. Il sublime [...] rende quasi intuibile la [...] razionale della nostra facoltà di conoscere sul [...] della sensibilità». E questo «piacere (. Il lutto che la [...] leggi; comporta non é che la faccia [...] ma non il suo mezzo. Il Sé grida perché [...] volontà non é santa. Non è necessario alla [...] Sé gridi. La riverenza non si [...]. La legge non ti vuole [...] non [...] vuole niente. Al contrario il sublime [...] sofferenza. Esso deve produrre dolore. E [...]. E non é che [...] per questa ragione. A lui occorre la [...] compito [...] madre, e la «presunzione», [...] che nasce dalla volontà servile, per manifestare [...] secondo il metro della legge. /// [...] /// Seminario sulla bellezza [...] del filosofo di definire [...] un affetto, un [...] dal canto suo se [...] creatività deve essere quasi passivo CRISTIANA [...] NAPOLI. Kant diceva che la bellezza [...] è un predicato [...] cioè non é una proprietà [...]. Dire che questo [...] è bello non è uguale [...] è grigio. Dov'è, allora, la bellezza? È [...] che [...] può procurare (e non [...] lo procuri necessariamente) a colui che lo [...]. [...] ci porta subito al [...] senza paura di farci affrontare uno dei [...] della filosofia. [...] ultimi anni, dice [...] sono stati portati [...] intorno alle opere [...] molto più di quanto non [...] un secolo fa. Ma c'è una difficoltà [...] su [...] «perché la filosofia si [...] senza una concezione, e quando cerca di [...] concetti non riesce a cogliere la bellezza [...]. Ma se il filosofo [...] rimane un filosofo?». Da questo punto di [...] trova in una situazione migliore lo storico [...] un lavoro senz'altro importante, ma il cui [...] spiegare la bellezza, bensì collocare l'opera in [...] culturale cosi come si può fare con [...] avvenimento. [...] è trattata in questo [...]. Se invece sì vuole [...] sulla base di concetti, siano essi marxisti, [...] o altro, non si coglierà la bellezza. Un approccio semiotico, per [...] si può applicare ad [...] bella e ad una [...] non spiega la loro differenza». In due giornate di [...] Napoli, chiamato [...] Suor Orsola Benincasa, il [...] lavorato sodo, occupandosi prima del bello e [...] proprio come Kant nella Critica del Giudizio. E il riferimento a Kant [...] negli interventi di [...] che da anni ormai [...] riflessione sulla rilettura del. /// [...] /// [...] il sottotitolo -di arte [...] cioè un modo per far incontrare artisti (Daniel [...] e filosofi [...] senza [...] ai critici e storici [...]. Venerdì, invece, «I luoghi [...] tavola rotonda con [...] sempre al posto [...] per parlare del suo [...] sublime, e studiosi italiani a porre domande. Il bello e il [...]. Deve smettere di essere [...] scrittore, artista». Lo scrittore, infatti, lavora [...] le parole, cosi come il pittore lavora [...] il colore. [...] significa, [...] lavorare? «Non intervenire in modo [...] perché [...] è piena di pregiudizi, ma [...] ciò che sappiamo per far avvenire qualcosa di cui [...] sappiamo niente. Questa è la creatività». Daniel [...] parte dell'arena, risponde a [...] «Lavorando non si ha la [...] del problema della bellezza. Quando questo fenomeno avviene [...] tutto ciò non sconvolge [...] è qualcosa in più, qualcosa di straordinario. Ma se io penso [...] stia camuffando qualcosa a cui tengo di [...] In modo che scompaia. Quando la bellezza appare, [...] ciò che ci sembra più Importante». Di che natura è [...] Riprendiamo Kant, dice [...]. [...] bello ci dice che [...] è dovuto alla possibilità di [...] tra la presenza di [...] pensiero: [...] cioè la facoltà di [...] qualcosa e [...] la capacità di concepire [...] regole. Dunque: la meraviglia del [...] meraviglia del pensiero che scopre di [...] intendere con se stesso [...] delle condizioni di conoscenza. C'è però un altro [...] ma di natura diversa dal bello: il [...]. Il sublime è un [...] del dissidio fra le varie capacità del [...] di cui [...] paria è « tra [...] famiglie di frasi; il sublime kantiano è [...] la capacità di presentare, [...] e la capacità di [...] uso non conoscitivo, portata al suo limite, [...] la Ragione. Noi possiamo infatti concepire [...] un al di là del [...] un inizio assoluto o [...] ma non potremo mal mostrarti. Possiamo concepire ad esempio [...] capacità di produrre effetti senza essere effetto [...] ma non saremo mal in grado di [...] di libertà [...]. Ecco il contrasto tra la [...] chiede [...] d: presentare un [...] (come vogliamo [...] una "brava ragazza", una "servetta"?) [...] che si sforza di presentare un oggetto che corrisponda [...] ma che non vi riesce perché è limitata». Gli immensi oceani, i [...] tempeste suscitano in noi il sentimento della [...] ma del soggetto, capace di concepire [...]. Il conflitto tra le [...] conciliabile e dà luogo quindi ad un [...]. Insomma non c'è dialettica. Ma questo disastro provoca [...] felicità. Anche [...] ciò che ci interessa [...] la bellezza formale, ma [...] attraverso le forme, a [...] si può presentare nella forma. Una felicità del conflitto. O del dissidio. Omero, inventore del romanzo e [...] primo [...] C'è una soglia che la [...] non può oltrepassare. È la soglia [...]. Di là c'è [...]. Su quella soglia comincia [...]. Se noi uomini d'oggi [...] più lungo che. Prendiamo in prestito queste [...] un saggio molto bello che toma in [...] lunga assenza: [...] e il ritorno. Omero e gli archetipi [...] (Oscar Saggi Mondadori, [...]. L'autore è Franco Ferrucci, [...] docente universitario negli Stati Uniti e in Italia. [...] e il ritorno è uno [...] quei saggi a cui bisogna [...] nani, [...] fiato o [...] pagina per pagina. [...] sarà sempre lo stesso: un [...] che si libera, una soddisfatta [...] come grandi metafore della vita, [...] solo, ma come modelli narrativi. Che altro è [...] se non un modello [...] Ferrucci ci dice che [...] per le ragioni che [...] è il primo modello [...]. Per la precisione: il [...] dice Ferrucci, è [...]. [...] è un cerchio dal quale [...] si esce e nel [...] tentano di entrare. Esso ha uri centro [...] centro del centro c'è [...]. Eletta appare subito, in [...] un bene perduto, un bene rapito, sottratto, [...] intendono riconquistare. La memoria degli [...] non va oltre il [...] Elena era tra loro. Più oltre, a ritroso, [...] e, in senso opposto, c'è lei, la [...] Elena. Memoria e spazio verso [...] brevi. La guerra di Troia [...] tuttavia latti memorabili. Devono essere raccontati. Ferrucci vede bene quando, [...] scopre in Omero una presenza divina che [...] di struttura narrativa: [...] del dio nasce dal [...]. Cosi si crea [...] artistico, per necessità di [...]. La memoria non è [...] è sempre gioia, è anche dolore. Se [...] la vita, [...] è anche dolore. Per la prima volta [...] la peste, per volontà di Apollo, di [...] abbatte [...]. La peste è dolore: [...]. Essere consapevoli significa riconoscersi [...]. [...] calza [...] con la Bibbia, [...] libro che non ha [...] niente che si sia voluto raccontare. Achille è il guer-In un [...] saggio di Ferrucci [...] e [...] Gli archetipi della narrazione e [...] ruolo di tre straordinarie figure: Achille, Ettore e Ulisse OTTAVIO [...] consapevole, [...] che [...] e che si adira con [...] uomini e con gli dèi. Tocca a lui capire [...] è [...] beffa perché ciò che [...] perduto per sempre. Cade il primo sogno [...]. Comincia il passato e [...] passato; comincia la memoria, la storia. Comincia il ritorno dopo [...]. Achille è [...] della consapevolezza perché ne [...]. Il [...] è possibile solo nella memoria, [...] desiderio. Ettore è la figura [...] Achille. [...] è come uccidere la propria [...] è un suicidio. La fine della lotta [...]. Ma è anche la [...] di quel tendere verso il centro [...] verso Elena. Si sa che la [...] verso la morte, ma la vita, come [...] può rovesciare. Gli sforzi di Achille, [...] Ettore, urtano contro questa legge. Non [...] come fa Achille, né [...] come fa Ettore. Tuttavia gli opposti sforzi [...] speculari garantiscono un equilibrio, ed è su [...] posa la sopravvivenza. Tendere a [...] equivale a un suicidio. Le due figure speculari [...]. I due contraddittori, si [...] soggiungere, non si fondono in [...] in [...] altra morte, altro suicidio. [...] la vita, rimane sospeso [...] che si fronteggiano, specchiandosi [...]. La battaglia, quella sul [...] interiore, si svolge su un lembo dì [...] navi e il mare, che è immagine [...] e della [...] insensatezza. Tocca a Zeus concludere: -Poiché, [...] le creature che respirano e strisciano sulla [...] n'è una che sia più miserabile [...]. [...] di Achille, la [...] consapevolezza sono, dice Ferrucci, [...] narrazione: «Scegliere di narrare significa cercare [...] con la consapevolezza, fino [...] raccontare una storia come se avesse un [...]. Questo è il destino [...] poema vivono sradicati dal passato. Tra [...] e la fine [...] matura la consapevolezza e, quindi, [...] ricordare. Il ricordo è la [...] quale si fa strada [...]. Un altro modello di [...] posto de) precedente: [...] è II primo caso [...] che ne ha [...] alle spalle». Un nuovo sguardo alla Bibbia [...] questi due Primi Libri [...] che trovano fondamento e alimento nella memoria [...] Don [...] la [...]. [...] dunque subentra il [...] il passato, la memoria. Lo stesso Ulisse, alla [...] lo dirà: «È il [...] ti sto per raccontare». Ad Achille e a Ettore [...] Ulisse. E con Ulisse, con Penelope, [...] Telemaco tramonta la dimensione eroica, si fa vivo [...] passato. Se Achille era [...] della consapevolezza, Ulisse è [...] del passato perduto: [...] dì una diversa redenzione. Non è più la [...] Elena [...] bene da riconquistare, ma Itaca, la saggia Penelope, Telemaco. [...] Ulisse appare come [...] delle certezze. [...] invece, come [...] che [...] il tormento della memoria e [...] legata al ricordo [...]. Non [...] per Ulisse, è perdersi. Se per riconoscersi occorre [...] tutto il viaggio di Ulisse è percorso, [...] vertigine [...]. Si ricorda per timore [...] il ricordo è la guerra condotta contro [...] che minaccia il cammino del [...]. Ricordare 1» vita è [...] morte, [...]. Il modello del [...] -scrive Ferrucci -si edifica [...] passato; mentre quello [...] si era stabilito nella [...] il tempo che chiude ogni sbocco». Ma a Itaca Ulisse [...] muro di cinta della [...] che chiude anch'esso una promessa di felicità [...] assediata. Là era Elena, qua [...]. /// [...] /// E, dentro, una parodia [...] al centro, sta immobile [...] alacrità la saggia Penelope, ironica [...] parallela di Elena. Il mondo sentimentale, e [...] Ulisse sfuma in parodia? I paragoni sono [...]. Ulisse è un prodotto [...] Telemaco che crede nel [...]. Giusta e adeguata appare [...] Ferrucci: si trova, in Omero, il «primo [...] "romanzesco"», ma anche la «prima critica e [...] questo spirito». [...] maggio 199113,4. /// [...] /// [...] maggio 199113,4. (0)
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