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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Giornale fondato da Antonio Gramsci-Nazionale del 1991»--Id 3937193455.

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[...] Stewart Vedi [...] successo di «Linea verde» si [...] programmi su natura e ambiente Una moda o un [...] interesse ad [...] concerto [...] di Verona: il biondo [...] diverte e trascina il [...] la [...] musica energica e la grinta [...] un gesto [...] idea e [...] Non esiste un unico sentimento [...] ma tanti, tutta una famiglia, una generazione intera di [...] sublimi. Ricamo, per un momento, [...]. [...] genealogico detto . Ma il padre e [...] infelice. Il tiglio sublime sarà [...] contrariato, contraddittorio: dolore e . Il latto è che [...]. Lei e «facoltà di [...]. Lei e artista, lui [...]. Lei «riflette», lui [...]. La legge morale (paterna) [...] determina il [...] ad agire. La ragione , vuole [...] esige di generare delle massime morali [...]. Ma la madre, [...] riflettente, libera non sa [...] dispiegare forme. Nel suo legame con [...] «prima» di incontrare la [...] ragione, poteva accadere che [...] questa libertà di «forme» si [...] con il potere [...] regolare, e che da questo [...] contro nascesse «una felicità» esemplare. Ma in ogni caso, [...]. La bellezza non è [...] un contratto, ma il fiore di un [...] tutto ciò che non e stato concepito [...]. Il sublime è tiglio [...] infelice, quello [...] con la forma. Infelice perché questa idea [...] poco concessiva, la legge (il padre) cosi [...] il riguardo che egli esige cosi esclusivo, [...] non se ne fa niente del consenso [...] sia pure attraverso una deliziosa rivalità, [...] egli esige il suo [...]. Scarta le forme, o [...] scostano, si decompongono, perdono ogni proporzione in [...]. [...] la vergine votata alle [...] per il suo favore. Esige solo riguardo per [...] la legge e la [...] realizzazione. Nonna nessun bisogno di una [...] natura. Gli serve imperativamente [...] violata, travolta, spossata. Lei morirà partorendo il [...]. ///
[...] ///
C'é dunque nel sublime [...] riverenza che gli viene dalli ragione, suo [...]. Tuttavia [...] (il sublime) non è la [...] cosa [...] (lo sporgere), [...] la prominenza, la [...] della legge. La violenza, il «coraggio» [...] sublime, esso si ottiene con lo strappo, [...]. Mentre la riverenza, semplicemente [...] porge. [...] deve essere violentata perché [...] suo dolore, attraverso la mediazione della [...] violazione che [...] ottiene la gioia di [...]. Il sublime [...] rende quasi intuibile la [...] razionale della nostra facoltà di conoscere sul [...] della sensibilità». E questo «piacere (. Il lutto che la [...] leggi; comporta non é che la faccia [...] ma non il suo mezzo. Il Sé grida perché [...] volontà non é santa. Non è necessario alla [...] Sé gridi. La riverenza non si [...]. La legge non ti vuole [...] non [...] vuole niente. Al contrario il sublime [...] sofferenza. Esso deve produrre dolore. E [...]. E non é che [...] per questa ragione. A lui occorre la [...] compito [...] madre, e la «presunzione», [...] che nasce dalla volontà servile, per manifestare [...] secondo il metro della legge. ///
[...] ///
Seminario sulla bellezza [...] del filosofo di definire [...] un affetto, un [...] dal canto suo se [...] creatività deve essere quasi passivo CRISTIANA [...] NAPOLI. Kant diceva che la bellezza [...] è un predicato [...] cioè non é una proprietà [...]. Dire che questo [...] è bello non è uguale [...] è grigio. Dov'è, allora, la bellezza? È [...] che [...] può procurare (e non [...] lo procuri necessariamente) a colui che lo [...]. [...] ci porta subito al [...] senza paura di farci affrontare uno dei [...] della filosofia. [...] ultimi anni, dice [...] sono stati portati [...] intorno alle opere [...] molto più di quanto non [...] un secolo fa. Ma c'è una difficoltà [...] su [...] «perché la filosofia si [...] senza una concezione, e quando cerca di [...] concetti non riesce a cogliere la bellezza [...]. Ma se il filosofo [...] rimane un filosofo?». Da questo punto di [...] trova in una situazione migliore lo storico [...] un lavoro senz'altro importante, ma il cui [...] spiegare la bellezza, bensì collocare l'opera in [...] culturale cosi come si può fare con [...] avvenimento. [...] è trattata in questo [...]. Se invece sì vuole [...] sulla base di concetti, siano essi marxisti, [...] o altro, non si coglierà la bellezza. Un approccio semiotico, per [...] si può applicare ad [...] bella e ad una [...] non spiega la loro differenza». In due giornate di [...] Napoli, chiamato [...] Suor Orsola Benincasa, il [...] lavorato sodo, occupandosi prima del bello e [...] proprio come Kant nella Critica del Giudizio. E il riferimento a Kant [...] negli interventi di [...] che da anni ormai [...] riflessione sulla rilettura del. ///
[...] ///
[...] il sottotitolo -di arte [...] cioè un modo per far incontrare artisti (Daniel [...] e filosofi [...] senza [...] ai critici e storici [...]. Venerdì, invece, «I luoghi [...] tavola rotonda con [...] sempre al posto [...] per parlare del suo [...] sublime, e studiosi italiani a porre domande. Il bello e il [...]. Deve smettere di essere [...] scrittore, artista». Lo scrittore, infatti, lavora [...] le parole, cosi come il pittore lavora [...] il colore. [...] significa, [...] lavorare? «Non intervenire in modo [...] perché [...] è piena di pregiudizi, ma [...] ciò che sappiamo per far avvenire qualcosa di cui [...] sappiamo niente. Questa è la creatività». Daniel [...] parte dell'arena, risponde a [...] «Lavorando non si ha la [...] del problema della bellezza. Quando questo fenomeno avviene [...] tutto ciò non sconvolge [...] è qualcosa in più, qualcosa di straordinario. Ma se io penso [...] stia camuffando qualcosa a cui tengo di [...] In modo che scompaia. Quando la bellezza appare, [...] ciò che ci sembra più Importante». Di che natura è [...] Riprendiamo Kant, dice [...]. [...] bello ci dice che [...] è dovuto alla possibilità di [...] tra la presenza di [...] pensiero: [...] cioè la facoltà di [...] qualcosa e [...] la capacità di concepire [...] regole. Dunque: la meraviglia del [...] meraviglia del pensiero che scopre di [...] intendere con se stesso [...] delle condizioni di conoscenza. C'è però un altro [...] ma di natura diversa dal bello: il [...]. Il sublime è un [...] del dissidio fra le varie capacità del [...] di cui [...] paria è « tra [...] famiglie di frasi; il sublime kantiano è [...] la capacità di presentare, [...] e la capacità di [...] uso non conoscitivo, portata al suo limite, [...] la Ragione. Noi possiamo infatti concepire [...] un al di là del [...] un inizio assoluto o [...] ma non potremo mal mostrarti. Possiamo concepire ad esempio [...] capacità di produrre effetti senza essere effetto [...] ma non saremo mal in grado di [...] di libertà [...]. Ecco il contrasto tra la [...] chiede [...] d: presentare un [...] (come vogliamo [...] una "brava ragazza", una "servetta"?) [...] che si sforza di presentare un oggetto che corrisponda [...] ma che non vi riesce perché è limitata». Gli immensi oceani, i [...] tempeste suscitano in noi il sentimento della [...] ma del soggetto, capace di concepire [...]. Il conflitto tra le [...] conciliabile e dà luogo quindi ad un [...]. Insomma non c'è dialettica. Ma questo disastro provoca [...] felicità. Anche [...] ciò che ci interessa [...] la bellezza formale, ma [...] attraverso le forme, a [...] si può presentare nella forma. Una felicità del conflitto. O del dissidio. Omero, inventore del romanzo e [...] primo [...] C'è una soglia che la [...] non può oltrepassare. È la soglia [...]. Di là c'è [...]. Su quella soglia comincia [...]. Se noi uomini d'oggi [...] più lungo che. Prendiamo in prestito queste [...] un saggio molto bello che toma in [...] lunga assenza: [...] e il ritorno. Omero e gli archetipi [...] (Oscar Saggi Mondadori, [...]. L'autore è Franco Ferrucci, [...] docente universitario negli Stati Uniti e in Italia. [...] e il ritorno è uno [...] quei saggi a cui bisogna [...] nani, [...] fiato o [...] pagina per pagina. [...] sarà sempre lo stesso: un [...] che si libera, una soddisfatta [...] come grandi metafore della vita, [...] solo, ma come modelli narrativi. Che altro è [...] se non un modello [...] Ferrucci ci dice che [...] per le ragioni che [...] è il primo modello [...]. Per la precisione: il [...] dice Ferrucci, è [...]. [...] è un cerchio dal quale [...] si esce e nel [...] tentano di entrare. Esso ha uri centro [...] centro del centro c'è [...]. Eletta appare subito, in [...] un bene perduto, un bene rapito, sottratto, [...] intendono riconquistare. La memoria degli [...] non va oltre il [...] Elena era tra loro. Più oltre, a ritroso, [...] e, in senso opposto, c'è lei, la [...] Elena. Memoria e spazio verso [...] brevi. La guerra di Troia [...] tuttavia latti memorabili. Devono essere raccontati. Ferrucci vede bene quando, [...] scopre in Omero una presenza divina che [...] di struttura narrativa: [...] del dio nasce dal [...]. Cosi si crea [...] artistico, per necessità di [...]. La memoria non è [...] è sempre gioia, è anche dolore. Se [...] la vita, [...] è anche dolore. Per la prima volta [...] la peste, per volontà di Apollo, di [...] abbatte [...]. La peste è dolore: [...]. Essere consapevoli significa riconoscersi [...]. [...] calza [...] con la Bibbia, [...] libro che non ha [...] niente che si sia voluto raccontare. Achille è il guer-In un [...] saggio di Ferrucci [...] e [...] Gli archetipi della narrazione e [...] ruolo di tre straordinarie figure: Achille, Ettore e Ulisse OTTAVIO [...] consapevole, [...] che [...] e che si adira con [...] uomini e con gli dèi. Tocca a lui capire [...] è [...] beffa perché ciò che [...] perduto per sempre. Cade il primo sogno [...]. Comincia il passato e [...] passato; comincia la memoria, la storia. Comincia il ritorno dopo [...]. Achille è [...] della consapevolezza perché ne [...]. Il [...] è possibile solo nella memoria, [...] desiderio. Ettore è la figura [...] Achille. [...] è come uccidere la propria [...] è un suicidio. La fine della lotta [...]. Ma è anche la [...] di quel tendere verso il centro [...] verso Elena. Si sa che la [...] verso la morte, ma la vita, come [...] può rovesciare. Gli sforzi di Achille, [...] Ettore, urtano contro questa legge. Non [...] come fa Achille, né [...] come fa Ettore. Tuttavia gli opposti sforzi [...] speculari garantiscono un equilibrio, ed è su [...] posa la sopravvivenza. Tendere a [...] equivale a un suicidio. Le due figure speculari [...]. I due contraddittori, si [...] soggiungere, non si fondono in [...] in [...] altra morte, altro suicidio. [...] la vita, rimane sospeso [...] che si fronteggiano, specchiandosi [...]. La battaglia, quella sul [...] interiore, si svolge su un lembo dì [...] navi e il mare, che è immagine [...] e della [...] insensatezza. Tocca a Zeus concludere: -Poiché, [...] le creature che respirano e strisciano sulla [...] n'è una che sia più miserabile [...]. [...] di Achille, la [...] consapevolezza sono, dice Ferrucci, [...] narrazione: «Scegliere di narrare significa cercare [...] con la consapevolezza, fino [...] raccontare una storia come se avesse un [...]. Questo è il destino [...] poema vivono sradicati dal passato. Tra [...] e la fine [...] matura la consapevolezza e, quindi, [...] ricordare. Il ricordo è la [...] quale si fa strada [...]. Un altro modello di [...] posto de) precedente: [...] è II primo caso [...] che ne ha [...] alle spalle». Un nuovo sguardo alla Bibbia [...] questi due Primi Libri [...] che trovano fondamento e alimento nella memoria [...] Don [...] la [...]. [...] dunque subentra il [...] il passato, la memoria. Lo stesso Ulisse, alla [...] lo dirà: «È il [...] ti sto per raccontare». Ad Achille e a Ettore [...] Ulisse. E con Ulisse, con Penelope, [...] Telemaco tramonta la dimensione eroica, si fa vivo [...] passato. Se Achille era [...] della consapevolezza, Ulisse è [...] del passato perduto: [...] dì una diversa redenzione. Non è più la [...] Elena [...] bene da riconquistare, ma Itaca, la saggia Penelope, Telemaco. [...] Ulisse appare come [...] delle certezze. [...] invece, come [...] che [...] il tormento della memoria e [...] legata al ricordo [...]. Non [...] per Ulisse, è perdersi. Se per riconoscersi occorre [...] tutto il viaggio di Ulisse è percorso, [...] vertigine [...]. Si ricorda per timore [...] il ricordo è la guerra condotta contro [...] che minaccia il cammino del [...]. Ricordare 1» vita è [...] morte, [...]. Il modello del [...] -scrive Ferrucci -si edifica [...] passato; mentre quello [...] si era stabilito nella [...] il tempo che chiude ogni sbocco». Ma a Itaca Ulisse [...] muro di cinta della [...] che chiude anch'esso una promessa di felicità [...] assediata. Là era Elena, qua [...]. ///
[...] ///
E, dentro, una parodia [...] al centro, sta immobile [...] alacrità la saggia Penelope, ironica [...] parallela di Elena. Il mondo sentimentale, e [...] Ulisse sfuma in parodia? I paragoni sono [...]. Ulisse è un prodotto [...] Telemaco che crede nel [...]. Giusta e adeguata appare [...] Ferrucci: si trova, in Omero, il «primo [...] "romanzesco"», ma anche la «prima critica e [...] questo spirito». [...] maggio 199113,4. ///
[...] ///
[...] maggio 199113,4.

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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