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La Anderson ospite a Mestre LA MORTE DI GRANDE Addio Maurizio critico, studioso e [...] La svolta di Laurie «Siamo i pappagalli della [...] EMILIO GARRONI [...] quasi impossibile riuscire a [...] ragionato di un giovane studioso che è [...] soprattutto un caro amico, un al-lievo [...] infine un collega di [...] dopo [...] appreso la scom-parsa drammatica [...]. Non ci si in-contrava [...] Maurizio Grande. Eravamo legati però non [...] stima e sim-patia ma anche da un [...] affetto, ormai decennale. Mi sforzerò di superare [...] di dare qualche cenno, senza dubbio inadeguato [...] inevita-bilmente, freddo rispetto al mio stato [...] attuale, della [...] figura di studioso, raccoglien-do [...] notizie. Maurizio Grande aveva già [...] Roma e a Cosenza negli anni scorsi. Era attualmente ordinario di «Storia [...] del cinema» presso [...] di Siena, dove teneva [...] «Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico». Estetico e semiologo di [...] per anni il critico teatrale di [...] dello spettacolo di ec-cezionale vivacità: si può [...] gli fosse estraneo alcun campo di quel [...]. Attentissimo ai fenomeni teatrali [...] avanzati, non ha mai trascurato neppure quelli, [...] più popolari, con-sapevole che solo dalla loro [...] motivata e degli [...] e degli altri. Per esempio è stato [...] duttile di Carmelo Bene, con cui ha [...] rapporto di collaborazione (Carme-lo Bene, il circuito [...] in generale del teatro di sperimentazione in Italia (La [...] di Lucifero, 1985); [...] suo libro, Eros e Politica, [...] è dedicato a Bellocchio, Ferreri, Petri, Bertolucci, [...] Taviani; [...] scritto di Wilder e Vigo; ma si [...] della cosiddetta «commedia [...] di questo paese sfilacciato [...] e immodificabile», in un volu-me bellissimo che [...] Barbaro nel 1986 (Abiti nuziali e biglietti [...]. Ma la [...] felice inquietudine non potevano non [...] caratterizzata anche da forti esigen-ze teoriche, pur sempre intrise [...] letture criti-che di testi e di incursioni saggistiche sulla [...] contemporanea, come dimostrano La mec-canica del testo del [...] un breve denso saggio [...] Le voci del soggetto, il [...] da lui cu-rato [...] Studi sul [...] e [...] di testi teorici Introduzione alla [...] del-lo spettacolo del [...] pubblicata con scopi di-chiaratamente [...] Il cinema di Sa-turno del [...] e così via. Un libro di grandissimo [...] di vista saggistico, non an-cora adeguatamente apprezzato [...] Dodici [...] che Pratiche editrice pubblicò nel 1994: una [...] legati da un unico filo conduttore e [...] personaggi femminili dram-maturgici, da Elettra a Salomé, [...] Filomena Marturano a Lulù, dove, sulla base della distin-zione [...] e protagoniste «aracnidi», si delinea una finissima [...] femminile al «potere» ma-schile. Gli interessi [...] si erano andati accentuando [...] intorno a temi salienti. Ricorderò soltanto il saggio La [...] specchio, codici individuali e [...] dello stile in Ejzenstejn [...] apparso su «La scena [...] e la rela-zione [...] tempo nella narrativa filmica, [...] di Ischia del [...] su «Rac-conto tra cinema [...]. [...] citazione Sentire e scrutare, attorno [...] visibilità della critica, saggio pubblicato nel volume Senso e [...] Pratiche edi-trice 1995. Mi è particolarmente caro [...] che [...] collega ed ex allievo [...] dedicato per i miei [...]. Manche-rà molto ai suoi [...] che lo avevamo per amico e al [...]. Ha una voce soffice [...] in contrasto con le fredde emissioni vocali [...] parte dei suoi spet-tacoli. Laurie Anderson, artista [...] a 49 an-ni è ancora [...] piccolo menestrello [...] stropicciata e dai grandi occhi [...] che esprimono stupore. La stessa che, venti [...] pre-sentava alle grandi platee col suo violino [...] congegni elettro-nici che, assieme al suo corpo, [...] spettacolari multimediali. Rinnega il suo percorso [...] Le sue protesi elettroniche e il computer? Le [...] invenzioni che hanno dato origi-nalità ai suoi [...] Ho [...] rapporto strano con le tec-nologie. Le amo e le odio [...] stes-so tempo. [...] so-no per me solo degli [...] e cerco di [...] nel miglior modo possibile. Non condivido però [...] che ne viene fatto oggi. Ormai tutti fanno spettacoli [...]. Lo stilista Calvin [...] per esempio, fa questo [...] nel suo showroom di New York per [...]. In poche battute Laurie Anderson [...] il senso della [...] perfor-mance. Un flusso di parole [...] la [...] idea di presente e [...]. Sul palco solo lei, [...] il computer e il fede-le violino, e [...] spalle su cui scorrono i testi tradotti [...]. Che rapporto ha, allora, [...] Come reazione allo stordimento multimediale ho voluto [...] piccola per cercare di diventare grande. Nel mondo [...] digitale si ritiene che [...] sia ormai scomparso. Al suo posto è subentrato [...] che chiamano il [...] provider (il fornitore di contenuti, [...] una parola orri-bile. Ma cosa significa? Il [...] tutta questa [...] avanza-ta, da Internet alla [...] inaugurata recentemente da [...] non ha un vero [...] quello di parlare [...] di se stessa, della [...] atto. È que-sto il loro [...] per il resto, non fanno altro che [...] della radio o della televisione tradizionale». Parla di questo la [...] Parla del mio rapporto con la tec-nologia ma [...] di controllo in tre situazioni diverse: il [...] e le cosiddette stanze di controllo. Come la sala [...] il banco di regia [...] laboratori di ricerca, ma anche quei piccoli [...] che fanno parte della vita quotidiana. Mi sono chiesta se [...] fare e controllare le co-se fosse giusto. La risposta è com-plessa [...] ho voluto [...] un [...]. Siccome poi mi han-no [...] uno spettacolo ho portato anche il mio [...]. La [...] ricerca va quindi oggi [...] In realtà lavoro molto con i miei [...]. Ho appena inaugu-rato una [...] novembre scorso, al [...] di New York. Ci sono delle animazioni [...] semplici. Una combinazione di costellazioni [...] arte primitiva, di quei graf-fiti che si [...] grotte. È una specie di spettacolo [...] senza persone. [...] poi un pappagallo elettronico che [...] con una voce sintetica quando ti avvicini e ti [...] delle storie. È una riflessione sul linguaggio [...] mi è venuta [...] del pappagallo di mio fratello. Con lui riuscivo a [...] conver-sazioni telefoniche. Mi sono venute in [...] pensiamo dav-vero a quello che diciamo quando [...] comportiamo come un pappagallo parlando au-tomaticamente solo [...] Tranquilla e molto disponibile Lau-rie Anderson racconta cose [...] lampante, e dato [...] manifestazione su musica, immagi-ni [...] nasconde il suo entusiasmo per [...] Wenders, [...] regista, secondo lei, che [...] musiche in maniera visiva. Appare semplice, senza presunzio-ne [...] diva. È arri-vata in taxi [...] con la borsa e i jeans, accompagnata [...] Lou Reed che la seguirà in platea come tutti [...]. Poi ringrazia per-ché non vuole [...] della [...] vita privata e perché le [...] macchine [...] per [...] messa a punto. Per [...] ha fatto della multimedialità la [...] bandiera. E ora, a un [...] Laurie Anderson spara a zero contro la [...]. E inoltre, parla-re di [...] anche affrontare un tema difficile come il [...]. Per [...] ha scelto la maniera a [...] più congeniale: una [...] della rassegna «Opera Totale», organizzata [...] Mestre. ISABELLA FAVA [...] e gli altri alla ricerca [...] totale» [...]. Con uno spettacolo essenziale, [...] The Speed [...] e costruito sul tim-bro [...] e sul ritmo del racconto piuttosto che [...] Laurie Anderson ha chiuso sabato sera la manifestazione Opera To-tale. Due giorni di [...] sul te-ma della musica, [...] le nuove tecno-logie e i loro rapporti [...] e trasformazione alla soglia del nuovo millennio. La densità [...] su cui grandi nomi [...] stessa Anderson, Phi-lip [...] Brian Eno, [...] e altri si confrontano [...] mostrato sviluppi inte-ressanti anche a Mestre dove, [...] tea-tro Tonioli, si sono avvicendati studiosi, artisti [...] e stranieri fra cui i [...] Arthur [...] il Gruppo Sincreti-ca di Milano [...] Giardini Pensili di Rimini. [...] è stata invitata a chiude-re [...] il discorso ma sola, sul palcosce-nico, si è invece [...] in [...] e mezza di performance dal [...] di tecnologia e dei discorsi [...] sul tema della musica digitale, della musica che diventa [...] e [...] che si tra-sforma in musica. Forse, invece di [...] lì, in-difesa, sotto il [...] e della stampa avrebbe preferito mandare il [...] tipetto coi baffi e il sigaro che [...] spettacolo sugli schermi alle sue spal-le, il [...] creato per un video nel 1986. Ma poi prende coraggio, [...] violino magico (in realtà è digitale) e [...] del suo rapporto con la tecnologia parten-do [...] Alessandro Magno e dagli Indiani [...]. Scoprii poi che il [...] diverso dal mio per-ché era un bambino [...] ma, per quanto ne sapessi, avrebbe perfino [...] signora di ottanta anni». È [...] di Internet, del [...] dei viaggi virtuali sulla luna [...] racconta la An-derson. A cosa serve tutto [...] Si [...]. E tira in ballo Michael Jackson, Elvis Presley, [...] Dick e Star [...]. Intanto la musica au-menta [...] fa più incalzante, come la [...] magnifica voce che diventa [...]. Donna, uomo, macchina. Il suo rapporto con [...] fatto anche di esperimenti, co-me il suono [...] esce dalla [...] boc-ca, o come la [...] Cd-Rom [...] Motel o del sito [...]. /// [...] /// Alain [...] parla delle sue coreografie [...] persone «comuni» «La gente della strada? Con [...]. Sul difficile crinale di [...] pura improv-visazione corrono i novanta minu-ti della [...] complice del qua-rantenne belga Alain [...]. Ri-cordatevi questo titolo e [...] perché entrambi saranno presto di nuovo in Italia. Dal Teatro Storchi di Modena, [...] debuttato con grande succes-so per le fertili Vie [...] Festival, [...] un ragazzone alto come [...] pallacanestro, riccioluto, spesso assalito da ti-midi rossori, [...] mes-saggio [...] che da qualche anno [...]. Fare spettacolo con perso-ne «comuni», [...] dalla strada, [...] insieme per al-cuni mesi, stando [...] aspettare «che cosa hanno da [...]. Stupito del successo che [...] addosso con Bonjour Madame, suo penultimo spetta-colo, [...] e una so-la donna che raccontano -, [...] emozioni e come vedo-no il mondo», [...] nasce peda-gogo e animatore [...] bambini handicappati. Entrai nel gruppo di [...] marginale, Barbara [...] che lavorava con profes-sionisti [...] comune, di-ventai una specie di danzatore senza [...]. Quando tornai a casa [...] qualcosa di simile. Debuttai [...] con un gruppo di [...] di danza. Ma io non mi [...] per-ché non insegno a nessuno co-me si [...]. Non sono neppure un [...] non ho idee quando inizio uno spettacolo. Mi limito ad organiz-zare [...] dalla gente che scelgo». Nello sfascio urbano [...] della [...] complice, tra impalcature che [...] di dieci formidabili fisarmonicisti che storpiano la [...] deso-lanti sedie rosse, alte [...] che si possono raggiun-gere via fune o [...] scelta da [...] (che fa capo alla [...] Les [...] C. Se il clima della [...] al [...] prototi-po di Pina [...] le modalità espressive sono [...]. Il mio teatro è [...] è un teatro di bar-ricate; ognuno esprime [...] il bisogno di essere amato, di mettersi [...] non fossimo [...] forse avremmo già imbracciato [...]. E infatti verso la [...] complice (ma il suo [...] magi-stralmente, organizzato specie nelle zone silenti di [...] avvolto nella bandiera italiana mima il gesto [...] due, tre volte, con una semplicità da [...] che batte la schizofrenia del-le ragazze variamente [...] gli sfoghi del solito trave-stito, i guizzi [...] patti-natore in slip e di un esilarante [...] che mi-ma alla perfezione Michael Ja-ckson. [...] ama lavorare con i bambini, [...] è vero [...] spettacolo che ha creato per Victoria, un gruppo teatrale di giovanissimi, ha suc-cesso come le [...] produzioni per i [...] C. Con loro lavoro come [...] sono formidabili nel tra-smettere gli umori, la [...] del nostro tempo». Convinto che il suo [...] un senso anche se non sarà mai [...] pub-blico, [...] lavorerà presto in una [...] per i soli carcerati e, spera, con [...] amatori di un paesino vici-no a Gand [...] neppure del suo successo ormai planeta-rio. Non ho avuto sino [...] particolarmente triste, anzi, ma ho imparato subito [...] miserie della vita. La [...] complice è un titolo che [...] rubato a [...] di un fotografo guatemalteco. Esprime perfettamente quello che [...]. [...] una possibile complicità nel-le persone [...] normali, quoti-diane. Cerco di [...] voce». Dopo il neorealismo di Pina [...] esplode il fenomeno [...] del belga Alain [...] nuova scoperta della danza [...] un teatro senza forma, senza stile ma [...]. [...] non dirige i suoi [...] e organizza le loro libere improvvisazio-ni. Nella [...] complice, il suo ultimo [...] musica di Henry Purcell, lo stesso compositore [...] successo di Pina [...] Muller. /// [...] /// Nella [...] complice, il suo ultimo [...] musica di Henry Purcell, lo stesso compositore [...] successo di Pina [...] Muller. (0)
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