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Professor [...] in che senso pensa che [...] antica, o meglio, [...] in generale, avesse un [...] che poi [...] rispondere [...] per gli antichi, greci e [...] era la più importante, ovvero: come dare un significato [...] alle nostre strutture politiche? Tutto ciò [...] individui; ci manca invece una [...] sociale che si riferisca diretta-mente alle strutture. Se, invece, confrontiamo questo [...] quello descritto, per esempio, [...] Etica di Aristotele, scopriamo [...] Aristotele [...] preoc-cupa molto di più delle strutture, di [...] che è per lui di primario interesse, [...] prima e principale preoc-cupazione resta il bene [...]. È dunque avvenuto un [...] risultato, che corrispon-de a uno spostamento [...] in direzione del privato, [...] non abbiamo assolutamente nulla da dire riguardo [...] non in casi estremi. In-tendo dire che, naturalmente, [...] che conoscevano le intenzioni di Hitler, era [...] moralità privata non votare per lui. Ma nella mag-gior parte [...] candidati alle elezioni non sono come Hitler, [...]. Quali erano invece i criteri [...] «Per i greci [...] apparteneva, [...] kaì [...]. Non vi rientravano altri [...] assolutamente un motivo [...] piuttosto che un altro. In al-ternativa [...] solo la domanda: quale sarebbe [...] soluzione mi-gliore? Cosa sarebbe più elegan-te? Cosa sarebbe più [...] Noi oggi abbiamo tanta paura di me-scolare [...] con [...] ma dopo tutto [...] è, o almeno era inizialmente, [...] questiona di estetica sociale. [...] della no-stra paura è [...] per la nostra etica sociale ma an-che [...] moralità priva-ta. La [...] nocività per [...] so-ciale è più che evidente, [...] così in quel campo restiamo sen-za alcun orientamento. Credo che il messaggio [...] Machiavelli fosse esattamente questo. Che fosse un cinico [...] lo so e non conta; tutta-via so [...] egli intende-va chiarire come le regole della [...] insuffi-cienti e inadeguate per [...] sopra [...] delle strutture so-ciali. Ma la cosa è [...] la morale privata, perché nel passato (e [...] greci e i romani, anche molti degli [...] alla fine del Medio Evo), la spina [...] della morale privata era pur sem-pre [...] sociale, perché la cosa [...] il bene comu-ne. La gente si preoccupava [...] vivere una vita sana nella comunità. Ora, senza la spina [...] la morale privata perde il suo contesto. Non ci rimane altro [...] posso fare io, alla luce dalla mia [...] questo o in quel caso? Il che [...] molto lonta-no, sicché siamo indotti a invo-care [...] Dio, ossia la mo-rale astratta». [...] , questa frattura nel mondo [...] tra la moralità privata a la [...] «Credo [...] non sia unica. Gli elementi coinvolti sono vari, [...] si è trat-tato [...] lento [...] che ha attraversato diversi stadi. Il primo stadio che portò [...] perdita [...] segnato dalla fine della po-lis, [...] città stato greca, che si trasfor-mò in enormi imperi, [...] quello ellenistico e quello romano, nei quali non [...] più una diretta affi-nità tra [...] e la [...] vita co-munitaria. [...] col Cristianesimo. Anche se [...] cristiana dal mondo continuava [...] il bene comu-ne alla pari, se non [...] del bene privato, qualcosa nel conte-sto cristiano [...] dopo tutto, infatti, il bene comune in [...] è più percepito come uno scopo fi-nale. [...] altrove un altro mondo, che [...] più importante, ed è quello in [...] realizzazione. [...] onesta-mente: quando si parla [...] Città [...] Dio le strutture di questo mon-do non [...] importan-ti. Tuttavia personalmente ritengo che [...] cominci sol-tanto verso la fine del Medioevo [...] nominalista della tarda scolastica. Solo allora fu chiaro, o [...] si [...] le idee universali [...] alcun significato intrinseco, che in [...] dei conti esse [...] altro che nomina ad [...] nomi, parole. A questo punto il [...] struttura ontologica del sociale ha già perso [...]. Al suo posto, troviamo [...] verso la volontà del [...] di Dio: il cen-tro ispiratore non è [...] interna della vita vissuta in comune, bensì [...] Si-gnore. Ne consegue [...] serie di mutamenti nella [...] diventa [...] semplicemente per-ché la struttura [...] più un sostegno adeguato». In cosa differisce la [...] stato dal primato del bene comune quale [...]. Tommaso? «Questa è una domanda [...] difficile, perché coinvolge vari ele-menti. Uno di questi è che [...] stato nazionale è [...] moder-na. Ciò di cui parlano Aristotele, [...]. [...] seppur in [...] molto diverso, non ha nulla [...] che vedere con lo stato nazionale moderno. Noi moderni abbiamo elevato [...] a stato sovrano as-soluto: esso è per [...]. Gli antichi, invece, pur [...] significa-to della società, erano assai meno interessati [...] particolare in cui vivevano. Per Platone, ad esempio, [...] polis, era im-portantissima; eppure, nel famo-so dialogo [...] dice chiaramente che la [...] vi-viamo è comunque sempre im-perfetta. In altri termini, le [...] etica sociale sono sempre fatte per uno [...] norme che dobbiamo segui-re, ma lo stato [...] non è affatto un assoluto. Al contrario, ogni stato, [...] e vi-vrà per un certo tempo, ma [...]. Per noi la situazione [...] come se, per quanto ri-guarda il comportamento [...] moderno fosse, in quanto sovrano assoluto, una [...] altrettanto assoluta. È scomparsa dunque persino [...] che sussisteva [...] del Medio Evo, esposta da San Tommaso». /// [...] /// Tommaso? «Per San Tommaso ogni [...] è [...] relativa: la [...] sovranità, come quella dei principi [...] altrettan-to, poiché al di sopra di tutto [...] un Imperatore che regna sulla [...] Pub-blica Christiana. Oggi noi non ab-biamo più [...] del [...] parte, infatti, abbiamo [...] so-ciale troppo limitata, [...] eccessiva [...] so-vranità dallo stato. Credo che fra queste [...] sia un conflitto che porta al cinismo [...]. Se [...] moderna, allora agiamo come pri-vati; [...] quando agiamo verso [...] dobbiamo agire politica-mente: le due [...] non vanno [...] e ciò è molto pericoloso. [...] abbiamo davvero superato [...] dallo stato sovrano. [...] (visto come stato assoluto) [...] per tutti. Perché? Perché questo no-stro [...] di co-municazioni economiche e sociali, è diventato [...] relazioni immediate ed universali. Quel che io oggi [...] Europa, per fare un esempio, sarà noto domani [...] Afghanistan. Tale situazione è in-compatibile [...] dallo stato, poiché, sul piano eco-nomico, sociale [...]. [...] che ciò è [...] costi-tuisce un ostacolo alla pace [...] mondo, ed è causa di guerre. Non credo nemmeno che lo [...] sia [...] per decreto le strutture sociali [...]. Quali [...] compiti etici [...] è sempre più integrato, ma ci sono [...] a radicarsi piuttosto che a scomparire? «Per [...] usci-re dal quadro chiuso del pensiero [...] in molti paesi orientali [...] esiste. Non esiste come tale nella [...] islamica, [...] nella cultura cinese o in [...] rimasto alla base del politico. Noi occidentali dovremmo invece [...] modo di pensare in termini di morale [...] piuttosto: cosa ne facciamo delle nostre strutture? Dovremmo [...] come dicevamo, tut-te quelle strutture politiche che [...] troppo esclusi-ve o troppo costrittive. Credo però che lei [...] se [...] qualcosa di preciso da [...] positivo, oltre alla semplice elimi-nazione dei vecchi [...]. Ma ri-spondere a una tale [...] di-venta davvero difficile. [...] nella nostra ricerca di nuo-ve [...] sociali ed etiche. Non [...] rispondere neanche a questa domanda, [...] voglio dare [...]. [...] che continua [...] e particolarmente dei filo-sofi tedeschi [...] e Kant (specie [...] Kant): è [...] della [...]. [...] tedesco essa era troppo [...] un impatto rea-le: essa, infatti, tranne che [...] ed [...] ignorava le differenze e [...] le varie culture e pertanto tendeva a [...] astratto. Tuttavia ritengo che [...] sia [...] valida, che ha un potenziale [...] sconosciuto e non è necessariamente astratta. [...] di [...] è condannata [...] astratta finché si dirà: [...] è tutta la gente [...] come diciamo che la natura sono tutte [...]. Messo così, neanche il concetto [...] può [...] va-lore normativo. Ma, una volta che [...] è un qualcosa la cui [...] e [...] su una realtà più grande di lei, [...] un fondamento trascendentale, vale a dire religioso [...] uno lo chiami Dio come faccio io), [...]. Al punto in cui [...] vedo co-me potremmo affrontare i pro-blemi moderni [...] crisi del nostro tempo, senza darci un [...]. So bene che dire [...] di polemiche, perché so [...] moderno le reli-gioni sono esattamente ciò che [...]. Eppure, io credo che, [...] reli-gione, dovremmo educare sia cre-denti, sia i [...] forse vaga, ma ciò nondimeno estremamente importante [...] è solo nella cura di [...] e del mondo; che [...] uno schema più ampio, che ha ricevuto [...] si è fatto da solo». Antonio Gargano [...] Da Marx al misticismo Nato [...] Belgio, Louis [...] ha studiato filosofia [...] di [...] dove si è laureato nel [...] con una dissertazione [...] del marxismo, per la quale [...] è stato assegnato, nel 1956, il Premio [...]. /// [...] /// Nel 1958 è emigrato [...] Stati Uniti, dove ha insegnato filosofia alla Georgetown University [...]. Nel 1973 è diventato [...]. [...] Professor in Studi religiosi presso [...] di Yale, dove attualmente insegna Fenomenologia e filosofia della [...]. Dal 1985 tiene un corso [...] cultura moderna [...] di un programma di studi [...] di Yale, di cui è [...]. Louis [...] si interessa soprattutto di [...] della religione, con particolare riguardo al pensiero [...] secolo e alla spiritualità [...]. Ha pubblicato più di [...] varie riviste filosofiche e teologiche, miscellanee ed [...]. Tra le sue opere: «The [...] Brace and [...] New York, 1966; «The [...]. A [...] the [...] New York, 1972; «A [...] in the [...] Kant», Newman Books, New York, [...] «The [...]. An [...] christian [...] Books, [...] Culture, Yale University [...] New [...] 1983; «Christian [...] III. Post [...] and [...] Louis [...] and Donald [...]. /// [...] /// An Essay in the [...] Nature and Culture», Yale University [...] New [...] 1993. La sede [...] in basso Aristotele e San Tommaso [...] 1. /// [...] /// La sede [...] in basso Aristotele e San Tommaso [...] 1. (0)
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