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[...] libro del politologo italiano Fisichella: «Ma ormai il video e le lobby stanno svuotando [...] politico» La televisione è per [...] Corrompe la nostra capacità di [...] liberamente, uccide la de-mocrazia? Così sembrerebbe, alme-no ad ascoltare [...] che ci raccon-tano [...] giorni [...] Pierre [...] e un politologo come Giovanni Sartori. I [...] infatti in libreria due volumetti -Sur la [...] è il titolo scelto dal [...] Homo [...] quello [...] -che grondano allarme e pessimismo [...] le nostre povere testoline conquistate dallo stupi-dario televisivo. Il vecchio glorioso elettrodomestico [...] fonte di manipolazione, [...] tv un modo sicuro [...] notizia e non farci capire più nulla. Nessuna speranza, dunque? For-se, [...] fasciarci la testa vale comunque la pena [...] storia. A Manchester, In-ghilterra, in [...] 1994 la rete [...] 4 riu-nì 300 persone. Era un microco-smo che [...] sesso e origine rappresentava [...] nazione. Ai 300 furono pagate [...] viaggio, venne offerto un piccolo onorario e [...] visitare i mitici [...] dove ve-niva girata la [...] Sherlock Hol-mes. Per due giorni uomini [...] mai [...] incontrati pri-ma si ritrovarono [...] discutere, interagire con politici ed esperti sulle [...] li appassionavano. Per due giorni [...] agorà ateniese venne rico-struita in [...] studio televisivo, in rigorosa diretta. Quando i 300 si [...] opinioni erano [...] mutate: erano più mature, [...]. [...] inglese venne ri-petuto nel [...] rete americana [...] alla vigilia dello scontro [...] quindi ancora per ben [...] su televisioni lo-cali dello Stato del Texas, [...] Utility [...]. Il filo rosso che [...] ini-ziative di «democrazia televisiva» non è un [...] Santoro [...] bensì un giovane ed [...]. Il suo nome è James [...] è un allievo di Robert Dahl, [...] di Austin e di [...] The [...] the [...] (Yale University [...] un libro che guarda [...] -televisione, Internet, son-daggi -come formidabili strumenti di [...]. [...] ha letto il libro di [...] non ancora quello di Sartori. Al telefono dal suo [...] Au-stin promette comunque «di [...] presto». Ma il suo punto [...] si allinea a quello degli apoca-littici. Ci dice: «Condivido le [...] e di Sartori, ma [...] non mi convince del tutto. Io sono per un [...]. Certo, molta della informazione [...] di scarsa qualità, so-prattutto è la prova [...] del [...] dal titolo del mio [...] priva di vera rappresentanza. La politica vive in [...] di cui affer-riamo vaghi riflessi attraverso le [...] dalla radio, dalla televisione». Eppure con questa realtà [...] conti. Sulla rivista [...] abbiamo di recente letto che [...] lattanti di oggi, [...] di [...] avranno passato ben quindicimila ore [...] al televi-sore, più del tempo trascorso a scuola. Ecco perché, come suggeri-sce [...] «una riforma dei media, che li renda [...] discorso pubblico, è oggi una strategia indi-spensabile [...]. [...] ha raccolto la sfida [...] mente gli esempi al-ti di democrazia del [...] delle riunioni del vil-laggio [...] New [...] dove si è formata [...] o della piazza ateniese, offrono un buon [...] dove non solo il voto di ognuno [...] dove ciascuno è messo nelle condizioni migliori [...] parere». Il metodo di [...] ribattezza-to «sondaggio deliberativo», com-bina [...] incubi peggiori de-gli apocalittici [...] il talk show e [...]. Ci spiega: «Nei sondaggi [...] di cittadini viene inter-rogato sulle questioni più [...]. Le risposte non meditate [...] diventano oro colato per i politici, che [...] loro azioni in una corsa al basso [...] bene alla democrazia. Il mio procedimento è [...] campione di cittadini, [...] per alcuni giorni nelle [...] informa-tivo, discussione intensiva in pic-coli gruppi, incontri [...] politici. [...] alla fine: avrete di [...] più preparati a esercitare le loro re-sponsabilità [...]. Le reti che hanno mandato [...] onda [...] non se ne sono pen-tite: [...] indici [...] sono sem-pre stati molto alti. Gli uomini e le donne [...] deliberavano [...] televisiva erano una rappresentanza di [...] davanti allo schermo. Le loro opinioni avevano [...] una raccomandazione, i loro volti e voci [...] so-no alcune delle conclusioni cui molti potrebbero [...] messi in grado di informarsi e riflettere [...]. Conclude-rà [...] «Se una trasmissione di [...] messa in onda prima di [...] o di un refe-rendum, [...] il risultato». La democrazia è dunque [...]. La moderna Washington è [...] della nazione da mi-gliaia di fax, computer, [...] sondaggi ogni volta che il presidente respira, [...] Cnn e [...] il canale che manda [...] sedu-te del Congresso. Alle recenti ele-zioni presidenziali [...] Internet diversi servizi: be-vendo il caffè la [...] dare consigli alla stagnante cam-pagna politica di [...] ogni tipo di domande, sezio-nare i suoi [...] televisive. Schiacciando il tasto del [...] computer [...] dunque la possibilità di [...] più che carne da ma-cello per [...] per le ambi-zioni di [...] at-tento al maquillage che ai principi. Ne sa qualcosa Zoe [...] nomina-ta in un primo [...] giustizia: alla notizia che Zoe aveva assunto [...] collaboratrice domestica, un milione di persone vomitò [...] giorno ogni sorta di proteste al Congresso. Clinton preferì cam-biare ministro. Osserva [...] «Questo è un esempio [...] tecnologia sia oggi al servizio della democrazia. Certo, si tratta di un [...] ancora piuttosto primitivo. Ai cittadini è dato [...] nel pro-cesso democratico senza però offri-re il [...] culturale che renda [...] moti-vato. Il caso di Zoe [...] è a questo proposito [...]. Il pubblico era stato [...] da [...] che ricostruivano la vi-cenda [...] senza alcun riferimento alle complesse sfumature giuridiche [...] proprio in quel momento il Congresso discuteva». In questo modo, continua [...] il nostro mo-dello di [...] Sparta, dove si diventava [...] Consiglio attra-verso [...] popolare. Attra-verso i media, vince [...] urla di più. Siamo ancora lontani dalla [...] demo-crazia, dove la delibe-razione era frutto della [...] direzione da prendere è comunque questa». La più celebre allegoria [...] filosofia politica è probabilmente quella narrata da Platone [...]. Platone immaginava uomini rin-chiusi da [...] in una caverna. [...] immagine della realtà che [...] quella deforma-ta che un fuoco proiettava sulle [...]. Oggi, chiusi nelle nostre [...] tut-ti come gli abitanti [...]. La realtà per noi [...] immagini e dei suoni riflessi dallo scatolone [...]. Per al-cuni il problema comunque [...] co-me rendere quelle immagini e quei suoni qualcosa di [...] che un sem-plice eco? Come sentirvi, appunto, «the [...] the [...] Roberto Festa [...] 3. Ora questa stagione un [...] povera di [...] delle ideologie, nuovo ordine [...] terminata riesumando inimicizie, intolleranze, riscoperte [...] sangue e della terra. [...] lo spazio della politica. Lo fa an-che Domenico Fisichella [...] potere», Laterza) che, pur partendo [...] rigorosamente liberale [...] strategico della risorsa democra-zia. A suo parere con [...] riscontra oggi «un graduale ma costante svuotamento [...] di numerosi re-gimi politici di tipo occidentale». Si [...] della demo-crazia, la rinsecchisce senza [...]. Certo, elezioni si svolgono [...]. Minacce autoritarie non sembrano più [...] del giorno. Le nuove tecnologie rilanciano [...] elettroniche de-mocrazie dirette. Eppure, ovunque in occidente [...] «declinare del ruolo pubblico del cittadino». È come se [...] della comunicazione [...] gli spazi di costruzione pubblica [...] decisione vincolante. Niente è [...] del ruolo [...]. La funzione del mercato, [...] dei gruppi di interesse, è anzi da [...] corollario essenziale per un ben congegnato sistema [...]. Ma, dinanzi al proliferare di [...] che sono collocati al di fuori dei momenti pubblici [...] definizione [...] indifferenti. [...] potere», quel-lo che non [...] vaglio del consenso, dispone di risorse plu-rime [...] quelle del vecchio Stato nazionale. La tecnica è oggi [...]. La politica dopotutto [...]. /// [...] /// Nessuno pensa più di [...] della forza travolgente di un destino. Che [...] di un profondo ripensamento [...] Fisichella del tutto assodato. Al centro oggi non [...] il problema di una politica [...] si ricollochi al posto di comando inghiottendo la specifi-cità [...] di altre sfere socia-li. Ma una politica capace [...] di lungo periodo e di non [...] a registrare le reazioni [...] le traiettorie dei listini della Borsa non [...] rigettata come archeologia [...]. E il tema di [...] rapporto tra politica e mercato non può [...]. [...] non avviene [...] alla «classe teoretica» di cui [...]. E sul terreno di una [...] complessa, che reclama decisioni in-formate e [...] nuo-vo virus [...]. La compe-tenza del tecnico [...] la [...] incompetenza e della corruzione. La tecnocrazia, con il [...] di un governo «teologico» dei guardiani, altro [...] la ver-sione più insidiosa [...]. Questa sorta di impasto [...] e tecnocrazia non solo perde di vista [...] e quindi conflittuale del bene co-mune, ma [...] fini collettivi sono di una natura diversa [...] da [...]. I fini politici richiamano non [...] quella che metterebbe in cam-po [...] di cui parlava Mill, ma [...] interessi, ideolo-gie. Quale sarà la sorte [...] poteri forti, oligarchie econo-miche e sindacali come [...] della burocrazia, della tec-nocrazia, dei [...] media? Il [...] Fisichella paventa è quello di uno svuotamento [...] del sistema politico liberale. Malgra-do la grande retorica [...] sembra affatto emergere una de-mocrazia dei cittadini [...] razionali. Emotività e condi-zionamenti determinano [...] azione soggettiva. E non è solo que-stione [...] manipolazione che trova nella [...] veicoli prin-cipali. Una società postindustriale senza [...] Stato è potuta diventare uno scenario plausibile perché [...] singolo agente del mercato sembrava [...] inghiottire le velleità di [...] modulato. Secondo Fisichella alla penetrazione [...] è possibile rispondere così: la competenza riguarda [...] politica decide i fini. [...] concezione del primato regolativo della [...] a [...] la presa? Sarà sufficiente, per [...] le idealità della politica, dire che le isti-tuzioni fissano [...] regola? Non ci si muove ancora dentro una accezione [...] di democrazia, la stessa che ha consentito [...] potere [...] Michele Prospero Televisione In Italia [...] Non [...] scampo, almeno per ora. E almeno per quanto [...]. La tv non teme [...] nei costumi e resta [...] «sovrano» del tempo libero [...]. Secondo i dati del [...] il paese appare sempre più attratto dal [...] lettura dei libri aumenta di pochissimo. In compenso le vendite [...] di giornali, vanno male. Sei italiani su dieci [...] in un anno nemmeno un libro, e [...] metà ha letto solo 3 libri in [...]. Un terzo dei ragazzi [...] guarda la tv per più di 3 [...] e quasi la metà delle donne con [...] anni sta incollata al video, sempre per [...] ore. Stessa tendenza per i [...]. /// [...] /// La fiera del consumo [...]. In basso Domenico Fisichella [...] Senato [...] potere Domenico Fisichella Laterza Pagine [...] Lire 15. Ne è nato un [...]. Tariffe di abbonamento Italia [...] Semestrale 7 numeri L. Via Bettola 18 -20092 Cinisello Balsamo (MI) -oppure presso le Federazioni del Pds. Tariffe pubblicitarie A [...]. /// [...] /// Direzione Generale: Milano 20124 -Via Giosuè Carducci, 29 -Tel. /// [...] /// Statale dei Giovi, 137 [...] S. Oltre alla riflessione sulla [...] della sinistra, i due [...] Montalban e [...] parlano del mito del Che [...] suo significato oggi. Un altro capitolo è [...] Tony [...] con articoli di [...] Dixon, [...] Webb. In più una riflessione [...] «La New Age, Dio e la morte», con contributi [...] Carlo Maria Martini, Sabino Acquaviva, Alain [...]. Una collana editoriale per [...]. /// [...] /// Non a quella «data» [...] de-lusione, «atrofia» -ma a quella da reinventare. Il progetto è della «Bal-dini [...] Castoldi» che [...] sera a Ro-ma -alla [...] Il Manifesto -ha pre-sentato i libri già pubblicati e [...]. Ma ha spiegato soprat-tutto [...] «dietro» il progetto e su questo ha [...] a discutere (sollecitati da Va-lentino Parlato). /// [...] /// Quella edita dalla «Baldini» non [...] una biblioteca «del-la» sinistra. È una biblioteca «per» la [...]. [...] nata quasi casual-mente tre anni [...]. Come? [...] raccontato Marco Revelli, che è [...] dei quattro direttori della collana e [...] fu messo a punto in [...] pizzeria di Milano, [...] della vittoria elettorale di Berlusconi. Ma anche la vo-glia [...]. /// [...] /// [...] che è rimasta inalterata [...] in un clima politico diverso. [...] per Marco Revelli, le cui [...] sulle «due destre», una [...] e reazionaria, [...] «tecnocratica», rappresentata [...] discutere. Ma esigenza sentita anche [...] politico meno allarmante di ieri [...] non per questo meno difficile per [...]. Si [...] da [...] dunque, nella ri-cerca. [...] al «vissuto» di tanti [...] della sinistra, ma che raramente ha assunto [...]. [...]. [...] tratta di questo: invece [...] impianto teorico completo, detta-gliato, si offrono spunti. Diversissimi fra di loro. Che magari, però, nella [...] giovane, possono ac-cendere la «scintilla» per [...] politico. Così allora, nella collana [...] troveranno -posto autori [...] dalla sinistra, co-me Thomas Mann («La [...] con [...] di Mario Dogliani), saggi [...] Norberto Bobbio («Dal fasci-smo alla democrazia»), di Paul [...] («La cospirazione»), David [...] oppure i testi della [...] (dove fu elaborata la Magna [...] o uno studio sulla [...] Spartaco a cura di Mario Dogliano. Il filo conduttore? Questo: «Dissemi-nare [...] della sinistra di lettu-re in cui ci [...] a rico-noscersi». Sollecitare, con mille sti-moli la [...] di [...] della sinistra. A partire dai suoi [...]. /// [...] /// Rossana [...] non è convinta af-fatto [...]. Non le piace [...] ma soprattutto non la [...] in genere se-gue questo modo di dire: [...] il valore della solidarietà. [...] mi batto perché non ci [...]. E invece proprio su [...] ha insistito molto il filosofo Giaco-mo Marramao. Che vorrebbe una si-nistra capace [...] aggiungere al suo «tradizionale» Dna (emancipazione, eguaglianza, liberazione) un [...] teorico sui temi della solidarietà. Di più: Marramao chiede uno [...] teorico [...] «protezione dei più deboli». /// [...] /// Anche perché -aggiungerà ancora Revelli [...] tempo in questo secolo la sinistra ha [...] qualche modo [...] il capitale, lavorasse per [...]. Che cioè il capitalismo [...] anche i germi della [...] distruzione, del suo superamento. Anche dal punto di [...] concezione del mondo. [...] che [...] rivelata infondata. La sensazione è invece [...] globale apra sì contraddizioni, che però lasciano [...] terreno desertificato». Dove manca qualsiasi socialità. [...] è il compito di [...]. /// [...] /// [...] è il compito di [...]. (0)
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