→ modalità player
modalità contesto

Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 3918805653.

Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org

Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.

Ora la discussione, [...] quindicennio dalle tendenze storiografiche revisioniste, [...] arricchisce di un nuovo capitolo. [...] è una mostra che si [...] a [...] domenica prossima. Tema: la doppia utilizzazione [...] prima da parte dei [...] parte dei sovietici. È una mostra che [...] per raccogliere una delle tesi centrali del [...] confrontabilità degli orrori nazisti con quelli stalinisti. Ma veniamo ai contenuti [...] da un servizio dello [...] che registra anche reazioni [...] intellettuali e parenti di vittime e sopravvissuti [...]. [...] che si terrà ai [...] di [...] in Turingia, documenta due [...]. La prima verte sulla [...] deportazione di [...] persone, effettuata dai nazisti [...] 1945. Le vittime furono oltre [...] pietà a due passi di Weimar, la [...] Schiller e Goethe, e la capitale [...] spirituale tedesco. Dopo la fine del [...] truppe occupanti sovietiche usarono le stesse baracche [...]. Tuttavia, al di là [...] sovietica, [...] chi mette sotto accusa [...] proprio i comunisti tedeschi, quelli che poi [...] alla [...]. Ad esempio, sino alla [...] il regime di Berlino est aveva sempre [...] figura di Ernst [...] capo dei comunisti [...] repubblica di Weimar morto [...] ignorando molte altre vittime [...] ideologicamente «non gradite». Come Mafalda di Savoia, [...] e deportata a [...]. Dopo la fine della [...] molte associazioni [...] hanno viceversa denunciato le [...] Germania est, cercando tuttavia anche di far passare [...] numerosi nazisti morti tra il il 1945 [...] nello [...] 2» di [...] (così fu ribattezzato il [...]. Nondimeno, oltre ai nazisti, [...] trovarono la morte oppositori [...] matrici. Inclusi dei ragazzi di [...] anni, accusati dai sovietici di [...] fatto parte di formazioni [...]. Lo scrittore [...] che ha visitato in [...] definita «equilibrata ed esemplare». E nondimeno lo scontro [...] forte attorno [...]. Da una parte infatti [...] parenti degli internati nello [...] che hanno denunciato per [...] quelli che hanno ricordato il passato nazista [...] vittime. [...] fronte, gli autonomi di sinistra. Che invece vorrebbero [...] solo le vittime del nazismo. [...] Orrori nazisti e stalinisti [...] La storia che voglio raccontare si svolge a [...] quindi comincerò con i Nirvana. È una canzone intito-lata Frances Farmer Will [...] on [...] dal cd In Utero. Dice: [...] Sound/ [...] come back [...] the [...] and [...] a [...] on the [...] («La ma-lattia coprì [...] Sound/ lei torne-rà come il [...] per bruciare tutti i bugiardi/ e lascerà una coperta [...] cenere sulla terra»). [...] Killer, di [...] Alexie, è la storia [...] killer india-no che si vendica su [...] ucci-dendo di notte vittime [...] caso; ed è la storia di un [...] ha perso tutto dal momento in cui [...] della madre, portato in [...] e at-taccato allo splendido [...] senza latte di una madre adottiva. Il ragazzo si chiama John Smith [...] strano nome per un indiano» -che è [...] Nessuno, o [...]. Sa di es-sere indiano, [...] di quale tribù. E nella depressione e [...] un mito di fon-dazione su questa città, [...] e sulle sue ceneri: «Tempo fa, gli [...] del buio», si rifugiavano nel buio delle [...] per le bestie feroci che a volte [...] prendersi i più deboli. Le fiamme erano parte [...] maschi né femmine, né sacre né profane; [...] a ribellarsi -a scottare un mano, a [...]. E a diventare sempre [...] «Candele, poi lampade, poi cit-tà piene di luci». Le fiamme bian-che distruggono [...] propria immagine, e fanno scom-parire il buio: «Luci [...] città che spargono la loro luce rendendo [...] del cielo, animali con gli occhi al [...]. Ma del buio hanno [...] riconoscono nel colore scuro degli indiani. Le bianche fiamme creano [...] luci, ma «invidiano [...] degli india-ni» e desiderano [...]. E la loro gelosia [...] trasforma in odio e [...] diventa furia: «E ora, [...] anni, gli indiani so-no stati bruciati, e [...] in pile di coperte fumanti, ri-dotti a [...] ondeggia nel vento». [...] Killer parla di come [...] costruttrici di cit-tà continuano a [...] impadro-nire degli indiani e [...] sé, e di come gli indiani si [...] per proteggersi e covare vendette. Senza origine, senza tri-bù, [...] senza luogo, John Smith non è nessun [...] perché non appartiene a nessuna tribù specifica [...] indiano universale, sintesi di tutti gli indiani [...] Ho-meless [...] o gli Urban [...] -due volte homeless in [...] hanno perso e in una città dove [...] negli androni, sotto i ponti. Forse [...] Killer e lui sono la [...] per-sona, forse no: forse [...] Killer è la materializzazione del [...] delle vittime e della paranoia dei colpevoli di una [...] di espro-priazioni che cominciò quando un altro John Smith [...] di [...] -sbarcò [...] del [...] sulle coste della Virginia e [...] il via alla storia americana. I genitori adottivi di John [...] colti, premurosi -il meglio della nostra civiltà [...] tut-to per [...] orgoglioso di quel-la stessa [...] lo han-no strappato [...]. [...] è il primo grande [...] è inglobamento (il bambino indiano portato nella [...] invasione (il desi-derio bianco di essere adottati [...] attingere a [...] ritenuta originaria). Con questa immagine, Alexie [...] della letteratura e [...] nazionale: la figura del [...] indiani, che legitti-ma così tanto la scomparsa [...] la propria identifi-cazione con essi, comincia con [...] Natty [...] da parte dei Delaware [...] James [...] Cooper, e continua in [...] Piccolo grande uomo, Un uomo chiamato cavallo, Balla [...]. In questo romanzo gli indiani [...] adozione sono due: un professore di studi indiani che [...] chiama [...] (quasi [...] madre) e un ex poliziotto [...] scrittore, cresciuto [...] e [...] a [...] che si è inventato un [...] indiano di una tribù estinta. Il sogno di di-ventare [...] tri-bù, ipocrita anche quando [...] cosiddetti [...] i bianchi che «vogliono [...]. Homeless [...] e [...] sono due varianti del di-lemma [...] e del [...] e del sin-cretismo: [...] egemonica che non esistano più [...] insor-montabili fra [...] e [...]. Il problema è che [...] sbilanciata e unidirezionale: i bianchi possono dichiararsi [...] indiani non possono di-chiararsi bianchi. Non è un caso, [...] del sin-cretismo e del [...] nella cultura occidentale come alternativa metropolitana e [...] della purez-za e della superiorità razziale, dagli [...] soprattutto indiani vengano voci di dubbio e [...]. [...] gli indiani non hanno mai [...] il mito della pu-rezza del sangue e non hanno [...] dato (fino [...] coloniale) fon-dazioni biologiche [...] tri-bale: il passaggio [...] si fon-da più sul potere [...] sulla geneti-ca. Troppe volte, nella memoria [...] ha voluto dire invasione e meticciato ha [...]. Perciò un ideale nobile [...] mostra la famiglia Smith, diventa un atto [...]. A questa invasione [...] il cosiddetto «altro» risponde [...] si chiude e, quando può, colpisce. [...] for-ma di questo [...] un al-tro modo di [...] a diventare come noi e diventare noi [...] è la meta-fora della conversione. John Smith è ossessionato [...] prete indiano che lo ha catechizza-to, un [...] di nome [...] Duncan. Prima di sparire misteriosamente [...] Duncan lo ha portato [...] ambiguo luogo della memo-ria: la vetrata di [...] rappresenta un massacro di mis-sionari gesuiti da [...]. È una guerra che [...] Duncan: come prete si riconosce nei martiri della [...] condivide le ragioni di coloro che per [...]. È una paradossale rappresenta-zione [...] presenta gli invasori come vittime -ma anche [...] che pre-figura la vendetta [...] Kil-ler su una città, [...] che ha il nome [...] indiano le cui os-sa sono sepolte nella [...] museo. Rapito, adottato, convertito, John Smith [...] spirale della depressione, della schizofrenia. Rifiuta di andare [...] e, come i [...] di cui ha letto [...] lavoro come operaio edile alla costruzio-ne di [...]. Si isola dai ge-nitori [...] lavoro. Fin-ché una risposta gli [...] «John aveva bisogno di uc-cidere un bianco», [...] paura negli occhi azzurri». [...] grattacielo di [...] risposta indiana [...] mohi-cano, è il simbolo [...] urbana del romanzo. È [...] grattacielo, è già un relitto [...] di essere finito. La demolizione non crea [...] possi-bilità e di futuro, lascia cicatrici, vuoti, [...]. È proprio la man-canza [...] di rovine il paesaggio urbano [...]. La scomparsa [...] tri-bale originaria diventa una [...] urbana della perdita; gli indiani sono il [...] gli sradicati, gli alienati: «Gli homeless erano [...] sempre stati trattati gli in-diani: male. Gli homeless erano co-me [...] nomade e senza potere». Tuttavia, «un india-no homeless [...] tri-bù, ed era la più bassa forma [...] città». Al posto delle ceri-monie [...] formano al-tre: i [...] con le danze e [...] tornei [...] di ba-sket, i casinò [...] in scena la nuova, sincretica iden-tità [...]. Gli indiani urbani sono [...] dei senza tri-bù, e John Smith -che [...] quindi li è tutti -ne costi-tuisce [...]. Alla dimensione urbana riman-da [...] dei generi lettera-ri. Se la parodia dei [...] alla Cooper rimanda al tema delle origini, [...] se-rial killer è invece classica della let-teratura [...]. Il mistero del gial-lo dipende [...] nella società di massa, e [...] serial killer è esso stesso una metafora della serialità, [...] ripetitivo dello spazio urbano. Sul topos letterario [...] nella folla di Poe, [...] figura [...] in agguato: «Il killer [...] scelti a caso. Sceglieva uno qualsiasi di [...] vestiti di grigio, e li seguiva [...] al bancomat, [...] per il pranzo fino [...] ufficio. Quei vestiti gri-gi non [...] dimostra-vano la loro infelicità solo nei mo-menti [...]. La serialità dei delitti [...] se-rialità di queste esistenze inter-cambiabili. Su un altro piano, [...] la differenza estrema, che distingue la vittima [...] in grigio e conferma [...] la [...] esistenza. [...] diventa [...] rituale, la «ceri-monia di [...] Killer urbano che rimpiazza le ceri-monie perdute ma [...] la sacralità dello scalpo, del sangue e [...] consumismo turistico effimero del souvenir. Tutto quel sangue. Il killer era in-zuppato [...] camicia, la giacca, le mutande. Il sangue era bello e [...] bastava mai». Il gesto di divorare ritualmente [...] è una sanguinosa comunione offi-ciata da un assassino che [...] stato a [...] volta incorporato, inglobato, divorato [...] della [...] vittima. Nessuno dei cerchi si [...]. Non si saldano del [...] di John Smith e [...] Killer; tutto sembra suggerire [...] sono la stessa persona, ma il miste-ro [...]. Tuttavia, alla fi-ne, tutti i [...] riprendono la loro [...] quest. E John «saltò [...] grattacielo di [...] in un volo di [...] buio, e dopo [...] esce dal proprio corpo [...] e si avvia nel deserto: forse, oltre [...] un Padre e una Madre indiana, con [...] sul ventre, che sanno qual è il [...]. Sandro Portelli indiana Vendetta [...] Bianchi [...] pellerossa Una convivenza costruita [...] La «vita nelle riserve» [...] uno dei più interessanti e attuali autori [...] Al [...] tra [...] criniere e ricordi Da [...] a «Lone Ranger e Tonto [...] pugni in paradiso»: i [...] di Alexie «In questi [...] solo a [...] ho provato il desiderio [...] vicino [...] verso le ca-scate dove [...] dei sal-moni. ///
[...] ///
Poso il giornale o [...] la luce, sto fermo e tranquillo nel [...]. Ci vor-ranno ore, forse anni, [...] dormire di nuovo. Non mi stupisce, non [...]. [...] sogni». Dopo un breve [...] arriva triste e fulminante [...] «Lone Ranger e Tonto fanno a pugni [...] racconto che ha dato il titolo alla [...] Alexie pubblicata nel 1995 [...] Frassinelli, [...] che [...] prima lo aveva fatto [...]. Che ci faceva [...] non ancora trentenne (è [...] ottobre 1966), [...] cresciuto a [...] Washington, nella riserva [...] in mezzo a due [...] Jeffrey [...] (« Le vergini suicide») [...] Donna [...] («Dio di Illu-sioni»)? Certo [...] atto di presenza [...] per-ché Alexie non solo [...] capo-fila di quella raccolta, ma nel giro [...] avrebbe confermato le atte-se con il suo [...] Blues» (Frassinelli), e guada-gnato [...] di rilievo tra i classici della letteratura [...] N. Scott [...] («Co-sa fatta [...] Leslie [...] («Cerimonia») e James [...] («In-verno nel sangue» e, un [...] fa, «La [...]. Quel giovane indiano che [...] poesia, come tanti altri au-tori nativi, metteva [...] nessuno prima di lui, il presente sem-pre [...] vita di ri-serva. Senza nulla togliere a [...] malinconia della [...] gente, Alexia riusciva però [...] un irresistibile taglio ironi-co, aggiungendoci il piacere [...] del fatalismo tribale («Un in-diano non dice [...] cosa deve fare. Ci limitiamo a guardare [...] degli eventi e poi commentia-mo. Si tratta di reagire [...] agi-re»). [...] di prospettive, gli in-canti [...] passato, il gioco struggente delle immaginazio-ni. Il tutto nella cara [...] sbarre della riserva [...]. Con gli stessi amici [...] ri-tornano tra racconti e romanzo, [...] narratore Thomas Accende -il [...] John Travolta della riserva Vi-ctor Joseph, o Junior [...] presi-dente del club dei Capelli [...] americani, in virtù dei suoi capelli lunghi [...] riflessi rossi «come [...]. Facendo i conti giorno per [...] con [...] di fuoco [...] («Niente è più disperato di [...] il [...] Cavallo pazzo, o gli altrettanto [...] camminamenti dei bianchi («Non desiderare la casa e la [...] bianco, né le sue speranze [...] opportunità, né le sue automobili o i suoi [...]. Ma anche giocando a rompere [...] particola-re tipo di silenzio delle riserve i cui puoi [...] qualcuno che beve whi-sky con ghiaccio a 5 km [...] distanza», con una partita di basket, un concer-to [...] o la corte dan-zata a [...] donna di [...] tribù, in uno dei periodici [...] tra riserva e riserva [...] una costella-zione, dice Victor a [...] donna [...]. Tanto che alla fine [...] dentro e fuori di se stessi, gli [...] Alexie sono vivi e continuano a vi-vere a [...] di Alexie so-no vivi e continuano a [...] della vita. Proprio come succedeva nelle [...] nelle danze [...]. E come può succedere [...] chiusura di [...] Blues», oltrepassando il confine [...] trascinandosi dietro al galoppo [...] ombre e [...] della [...]. ///
[...] ///
E come può succedere [...] chiusura di [...] Blues», oltrepassando il confine [...] trascinandosi dietro al galoppo [...] ombre e [...] della [...].

(0)
(0)


Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.

Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro?
Visualizza: adotta una pagina della Biblioteca digitale KosmosDOC

Consultazione gratuita del cartaceo in sede: .

Biblioteca Digitale


Perché è necessario essere utente di una biblioteca abilitata al sistema KosmosDOC per visualizzare la descrizione catalografica, le istanze materiali nei singoli inventari, la trascrizione completa e l'oggetto digitalizzato?
Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(238)
(1)



La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(216)


(119)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(193)

Città & Regione [1975-1976*]

(191)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(145)


(199)

Interstampa [1981-1984*]

(199)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(198)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(184)

L'Orto [1937]

(162)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(192)


(187)


(205)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(88)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(204)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(204)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(204)

Brescia Libera [1943-1945]

(160)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(193)


(206)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(64)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(196)

Umanità Nova [1919-1945]

(170)



(99)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .