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Sabato 5 giugno [...] E [...]. Chi parla è Eugenio [...] presidente della Società Psicoanalitica Italiana. Il V congresso della Società [...] appena chiuso e una intera giornata è [...] al tema appena accennato. Ed è stata una [...] hanno infatti [...] il loro contributo [...] non «specialisti»: Kezi-ch, Morandini, Magris [...] altri. Sembrerà una novità da [...] non conosca la storia dei Congressi di Psicoanalisi, [...] se [...] furono costretti a difendere [...] solo oggi (dieci anni fa sarebbe stato [...] con [...] di confronto [...]. Viene da [...] intanto, come si sono trovate [...] persone, gli psicoanalisti, che svolgono un mestiere rigorosamente isolato, [...] un congresso. Un luogo cioè dove [...] e dove si partecipa collettivamente. Così [...] niente di magico, per carità! Freud si accorse per [...]. Il modello positivistico aveva [...]. [...] analista (benché fosse ancora [...] studiava il paziente e agiva, magari con [...] comportamenti apparentemente insensati che vanno sotto il [...] doveva invece incontrarsi e scontrarsi con un [...]. Un individuo che ammette [...] afferma o nasconde, che ricorda o rimuove [...] possiede, per quanto nascosta dai meccanismi di [...] realtà affettiva. Freud dunque cominciò a raccogliere [...] enorme quantità di informazioni dai suoi pazienti (soprattutto dalle [...] consciamente si riferiva alla terapia, ma [...] andava incontro ad una serie [...] scoperte fondamentali. Successe, infatti, che una [...] un certo giorno gli gettasse le braccia [...] accaduto, prima che a lui, al collega [...]. Ma [...] aveva troncato di botto [...] teneva al suo equilibrio familiare! Era nata, tra analista [...] sorta di traslazione affettiva, quel legame che [...] nome di transfert. [...] due si diventa un tutt'u-no; [...] si piomba in una specie di fusione magica dove [...] è [...] perché così, attraverso di lui, [...] riesce a magnificare se stessi». Ma [...] quella preziosa condizione è [...] bile tornare ad essere due. Il passaggio alla fase [...] persone che [...] sul loro stare insieme [...] decisione di venire a patti con gli [...] sulla accettazione di un compromesso [...] e come» non è [...]. Passaggio tuttavia necessario per [...] rapporto; passaggio che si costruisce sul pensiero [...] pensiero verbale rappresenta la più [...] forma di comunicazione». Se un legame è [...] livello fisico, la relazione muore per assenza [...]. C'è contato ma non [...]. Anche [...] in gioco è [...] della conoscenza i sé. Come nella psicoanalisi dove si [...] di far entrare un altro [...] lo psicanalista [...] convinti della necessità e [...] di questo invito ad un [...] al quale si fornisce uno speciale passaporto per quel [...] dissestato, [...] quella terra spesso [...] che è la nostra soggettività. In [...] modo si acquisisce la [...] sicuri, fattivi, liberi. La libertà, d'altronde, non [...] cui blaterano in giro ma quella che [...] ci terrorizza». Perciò il mondo si [...] di [...]. Quando le persone, i [...] di essere tremendamente piccoli e terribilmente vulnerabili, [...]. [...] per la perdita di [...] placata con ogni mezzo. Magari con la droga [...] fa acquisire un senso di sé in [...]. Ciò che conta è [...] non [...] bene ». E la droga, chi [...] la smercia, rappresenta [...]. /// [...] /// Da solo non ce [...]. Nella droga [...] al suicidio, una [...] profilattica» che. Dunque, immaturità e insieme [...]. Per le donne, per [...] la mendicità affettiva, la continua richiesta di [...]. Ora mentre [...] con Rossi era effettivamente [...] dì quel convegno sulla storiografia, [...] di Villari era invece [...] conto. Anche perché come lo [...] Villari [...] ha precisato, non aveva potuto assistere ai [...]. Ci scusiamo [...] con Villari e con i [...]. Le donne, però, si [...] con le loro mani: pellegrine in cerca [...] a-more per sentirsi sicure, protette. Ritengono di essersi procurate [...] e invece ingannano se stesse». Forse, la malattia [...] spiega il proliferare inconsulto delle [...] selvagge. Una moltiplicazione grottesca di voci, [...] divorano il linguaggio psicologico; una foresta [...] si perde [...]. Freud riconosceva il diritto [...] suicidarsi ma osservava che sui pali della [...] un cartello dove si avverte «Pericolo di [...]. La psicoanalisi diffusa fa [...] probabilmente però è anche la risposta immediata. Tornando a una delle questioni [...] nel Congresso: il processo psicoanalitico è molto importante per [...] di se ma sarebbe assurdo [...] una società armoniosamente risolta per merito [...] a tappeto della psicoanalisi. Nessuna Repubblica di Platone [...]. Tuttavia la dimensione psicologica [...] con la psicoanalisi, nella società. Guarda ai fatti concreti, [...] il funzionamento delle cose. Se non avviene senza [...] che il paziente, [...] consenta a qualcuno di [...] recinto privato, sorvegliato a vista», figuriamoci le [...] che la società metterà in azione prima [...] una conoscenza oggettiva dei fenomeni. La fuga dalla maturità [...] gigantesca che avanza come la lebbra. Il fenomeno è incurabile [...] politici o sociologici. Naturalmente non si può [...] manuale di [...] ma la psicoanalisi, se [...] comunque a disposizione la [...] capacità scientifica di osservazione [...] il coraggio della conoscenza». Il guaio è che [...] la società non si accorge dei fenomeni, [...] sennò lo condannano ad assumere lo scomodo [...] profeta nel deserto. Letizia [...] c'è Roma che si [...] primo caldo, uomini e traffico in un [...] chiasso e luce sudamericana. Dentro alla stanza grande, [...] c'è un romano giovane e famoso. Ha i [...] la barba corta, un lavoro, [...] famiglia, tante foto sui giornali e [...] anni. Una grande passione per [...] gioco del pallone e le canzoni. Tra il rumore e [...] fuori e il silenzio e il ragazzo [...] casa borghese, in apparenza distanti tra loro [...] delle strade è lontana dal successo e [...] naturale, un vincolo ovvio [...] di mano. I cantautori sono poeti [...] Francesco De Gregari è un grande cantautore. Lo hanno chiamato «il [...] da iconografia popolare) per la classe e [...] porta sulla scena, per la facilità quasi [...] cui affascina il pubblico. E lui da principe [...] parte: quando si trattò [...] vivente del potere musicale [...] di subire sputi e [...] autoriduttrice; quando, alla testa delle truppe assieme [...] Lucio Dalla, seppe riportare la musica in mezzo alla [...] infastidito, si rese conto [...] aveva risvegliato troppi appetiti e troppe mediocrità. E vennero tre anni [...] dischi e con [...] concerti. Un Aventino lunghissimo per [...] un Aventino utile e meditabondo, sostenuto non [...] rassicurante conto in banca, quanto dalla necessità [...] rompere la routine discografica, di usare il [...] continuare ad amare il lavoro. Se i cantautori della [...] brutti dischi è perché ragionano solo in [...]. Peggio per loro. Noi, agli inizi degli [...] Settanta, [...] eravamo così. Erano le case discografiche [...] e non viceversa». Adesso il silenzio è [...]. Il nuovo disco, preparato [...] al riparo dalla curiosità dei giornalisti, riempie [...] di attesa. Titanic: un titolo che evoca [...] grande metafora e una grande catastrofe. Ma non è [...] come la moda suggerirebbe [...] un disco sulla catastrofe. Parlo di quello che [...]. Di come erano gli [...] scontro con [...]. Partirono senza portarsi dietro [...] sicuri che le montagne di ghiaccio si [...] occhio nudo. Pieni di una fiducia cieca [...] tecnica, nel progresso, nelle macchine. Il capitano inglese, per [...] lanciò il bastimento con i motori al [...] arrivare in anticipo sul previsto, per dimostrare [...] potenza della [...] nave. Ma io del naufragio [...]. Io mi fermo prima». Si ferma prima in [...] le canzoni dedicate alla nave più famosa [...] di un fuochista, Titanic [...] I [...] del Capitano. La prima è la [...] sta sotto coperta, intento alle macchine, «e [...] il mondo / non conosco la geografia [...] nera nera nave che mi dicono / [...] affondare». Cadenze musicali popolari, la voce [...] Giovanna Marini a fare il controcanto, una speranza da [...] una fiducia da povero cristo, una ribalderia allegra da [...] proletario. La seconda fotografa la [...] la fierezza dei viaggiatori imbarcati sulla meraviglia [...] gioia di vivere delle persone a bordo: «E [...] ghiaccio dentro al bicchiere / Faremo un [...] A questo viaggio davvero mondiale / E [...] gigante». La terza incarna nei [...] Capitano / tutti di plastica e di metano» [...] «In questa notte elettrica e veloce / In [...] di novecento / Il futuro è una [...] accesa / E noi lo stiamo quasi [...] E il Capitano dice al mozzo di bordo [...] "Signor [...] io non vedo niente / C'è solo [...] nebbia che annuncia il sole / Andiamo [...]. Ma so che dietro c'è [...] complicità inquietante, un sentimento pericoloso. Amore per la bomba, [...] per la morte. Per Dopo tre anni [...] De Gregori ha inciso un nuovo [...]. E di grande attualità, [...] «Titanic» Sentiamo da lui perché Francesco De [...] mi è sembrato un [...] per la mia canzone». La bomba, la guerra. E un disco che [...] disastro navale inglese maturato nel culto incosciente [...] troppo orgoglio, nella presunzione di essere sempre [...]. Eppure questi versi sono [...] prima della guerra nelle [...]. Ma [...] di guerra, di tragedia [...] a noi da tanti di quegli anni. [...] canzone del disco è [...] più a-troce che Roma subì durante la [...]. Le stesse bombe, la [...] stessi caduti innocenti di cui scrive Elsa Morante [...] Storia. Francesco mi mostra tre [...] PCI: si vede il papa piccolo e [...] alla gente che piange e si dispera [...] tanto orrore. Ma [...] in queste foto, è solo [...] faccia in mezzo a migliaia di facce. Uscì da San Pietro [...] e aprì le braccia davanti alla gente [...]. Poco prima era arrivato [...] dalla rabbia della gente ferita a morte. E il re scappò». Di questa Roma popolare, [...] sempre intera, Francesco si sente parte. Mi parla dei funerali di Petroselli, quando tutta la città riempì le strade con il [...] amore, «e [...] non so come [...] ma non [...] solo dolore, non sembrava di [...] a un funerale». Parla di Pasolini, che [...] la cultura del [...] stava cambiando, «ma [...] fiducia nella gente, nella capacità della gente [...] di comprendere. Pasolini fu troppo pessimista». Il suo disco è [...] (anche quelle ancora da venire, «che ammazzano [...] Ma risparmiano gli scoiattoli». Non c'è quella contemplazione inetta [...] tecnologico (penso a [...] dei [...] non c'è quel voyeurismo apocalittico [...] agli elicotteri di Francis Ford Coppola) tanto cari alla [...] dello spettacolo. C'è, invece, un amore [...] per gli uomini che si manifestano, appunto, [...] puntare [...] sulle vittime e non [...] macerie e non sulla deflagrazione, sui marinai [...] nave. Il Titanic di De Gregori [...] senza dare spettacolo di sé. Lui, del resto, non ama [...] definizione di -uomo di spettacolo», e tanto meno tutto [...] che ne consegue. La musica è fatta [...] altrimenti si va al cinema, come faccio [...]. E lo stesso motivo [...] sento le [...] canzoni alla radio mi [...] vedo in televisione invece soffro, mi sembra [...] prevarichi. Eppure oggi tutti chiedono [...] sarà la tua nuova immagine?". Quale immagine? Non serve, [...] parole sono state inventate apposta. E quando uno fa un [...] anche davanti a trentamila persone, è lui, con la [...] voce, con la [...] presenza a guidare il gioco, [...] la [...] immagine». Ma la gente, gli chiedo, [...] ancora il tempo e la voglia di ascoltare una [...] «La gente [...] risponde [...] riesce tranquillamente a dividersi tra [...] diverse. E schizofrenica, ma dolcemente: sta [...] ore in discoteca ma poi è capace di [...] in santa pace una canzone [...] salotto di casa. Così succederà con il [...] nulla togliere al fatto che anche le [...] fare semplicemente da colonna sonora, da pretesto [...]. Tanti anni fa, nelle [...] si ascoltava La guerra di Piero. Perché oggi no?». Fuori la gente suda, [...] la macchina. Tra qualche giorno avrà [...] cantare. Dentro, sul pavimento di [...] spartito di Bob Dylan. Michele Serra Quel giorno [...] «grosso» e io Era -festa comandata» e [...] di quelle giornate in cui le persone [...] prendere il sole sulle spiaggette intorno a Napoli [...] respirare una boccata di ossigeno in campagna. Ma noi avevamo lavorato per [...] ore con impegno e anche con una certa tensione. Era diventata quasi una tradizione [...] ogni anno una riunione di bilancio [...] svolta e dopo un pranzo [...] i compagni che vi avevano partecipato. Lo facevamo per chiacchierare, [...] per scherzare e farci [...] risate-, ma anche per [...] reciproca stima e affetto; non si poteva [...] riunioni ufficiali e poi finite queste -chi [...] visto-, fino alla prossima. Avevamo bisogno di parlare [...] colloqui personali [...] dalle riunioni o da [...]. Il -grosso» mi telefonò [...] Roma: [...] alla riunione non ci sarò, ma [...] per il pranzo e [...] mangiare». A volte quando tornava [...] Roma [...] incazzava con me per la [...] e mi investiva violentemente; [...] che la [...] incazzatura era finta. Il caro Giorgio lo [...] timore che io pensassi che lui se [...]. Mi provocava per entrare [...]. La cosa che lo [...] la mia calma (voleva Io scontro). In verità lui sapeva [...] che il suo sudore a Roma consisteva [...] De Martino e qualche altro amico, e poi [...] con «Nullo». [...] complessato e allora attaccava. Allora gli dicevo, facendo [...] nascondere a mìa ironia: «stai calmo, io [...] il lavoro parlamentare ti assorbe molto e [...] non me ne rendo conto perché non [...] il deputato e quindi non ti ho [...] per giorno come lavori. Mi rendo conto che [...] è molto faticoso, per te poi [...] anche più faticoso perché [...] fare il tuo dovere dì deputato ! Stai tranquillo che Pajetta. [...] Alicata e anche De Martino [...] parlano del tuo lavoro a Roma». A questo punto mangiava [...] andava su tutte le furie con scontro [...] vinceva sempre lui; io però nello scontro [...] esprimere il mio pensiero. Torniamo alla riunione. Giorgione arrivò mentre stavamo [...] dove si era tenuta la riunione. I compagni gli fecero [...] se eravamo stanchi e i polmoni e-rano [...]. Sentivamo il bisogno di [...] anche noi per qualche ora come gli [...] -normali». Certo lavoriamo sodo e [...] ma non è vero che siamo noiosi, [...] prendere in giro e prenderci in giro. Dopo un quarto d [...] tempo di «lavarsi le mani», ognuno di [...] attor-no ai tre tavoli che erano stati [...] nella saletta riservata. Il cameriere partì di [...] con dei cestini pieni di pane che [...]. Le fette di pane [...] come per incantesimo. Il fritto misto era [...] quella trattoria. Il [...] disse: [...] pensare». I compagni si guardarono [...]. Tutti desideravano mangiare quel [...]. E non sapevano cosa voleva [...] quel [...] pensare! Io che conoscevo la [...] guardavo e con gli occhi gli dicevo: [...] però prendo il fritto misto». Per qualche minuto non [...] una mosca, si vedeva solo il lavoro [...] avvolgevano gli spa-ghetti e le bocche che [...]. Lo stomaco aveva cessato [...]. Al cameriere che faceva [...] alta voce: «pane e vino, questo sugo [...]. E con umiltà consigliò [...] misto. Aveva ragione; quello era [...] un -monumento». Ma quale monumento, era [...]. Dice Eduardo De Filippo: [...] svenuto sotto il sole di agosto, batte [...] marciapiede e se la rompe? La discussione tra un [...] conducente [...] va per le lunghe, [...] il secondo protesta? Il grosso aspetto di Tizio [...] di Caio? [...] fette di carciofi, cervello, [...] Fatate), piccole palle di riso, iori di [...] zuc-chini tagliati verticalmente, a-nimelle; il tutto dorato [...]. Era veramente uno spettacolo. Finalmente Giorgione emise la [...]. Voi mozzarella in carrozza. Voi parmigiana di melanzane, [...] grossa bistecca con patate fritte». Le pietanze arrivarono finalmente [...]. I compagni incominciarono a [...]. Io che conoscevo il [...] Giorgio io guardavo sottecchi. Credevo che questa volta [...] no. Il [...] si alzò con la [...] e incominciò a girare attorno beccando da [...] e anche due volte. I compagni erano [...] che Amendola [...] gli man-? lasse la roba [...] piatti. Alla ine lui aveva [...] bistecca ed il piatto di patate fritte [...] pietanze di cibi vari che aveva racimolato [...] degli altri. Non venne nel mio [...] rischiava di avere la mano punita dalla [...] era capitato altre volte. /// [...] /// Giorgio pesava 138 chili, [...] per riempire quello stomaco! Giorgio aveva un animale [...] corpo che non riusciva a espellere e [...] per lui. Allora sì che era [...] mangiare il «grosso». In quelle occasioni si [...] che gli preparava Madame Le [...]. Altro che de» brodini [...] aveva bisogno Giorgio. Alla fine del pranzo [...] a casa, cosa che [...] di un testimone per dimostrare che era [...] una riunione molto faticosa). /// [...] /// Senza accennare al pranzo, [...]. Ad un certo punto [...] vedo troppo gonfio, cosa hai?». Si alzò, prese un [...]. Quando raccontai questo pranzo [...] Celeste si fece una [...] e disse: «tu lo conosci, sai bene [...] è un vorace, un carnivoro. Però forse tu non [...] tardivo a capire le ì barzellette. Non vedi che non I [...] mai alla fine della [...]. Una notte si svegliò [...] ridere, rideva così forte che Germaine si [...]. Ma [...] era un compagnone, un [...] grande sfottitore! Non hai mai cancellato una [...] delle cose scherzose che scrivevo parlando di te. Credo che nessuno possa [...] perché chi ci ha conosciuto sa bene [...] stima e [...] che io nutrivo per [...]. /// [...] /// Credo che nessuno possa [...] perché chi ci ha conosciuto sa bene [...] stima e [...] che io nutrivo per [...]. (0)
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