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Cioè diventare attore e [...] ENRICO GHEZZI Oggi esce il libro, il [...] pellicola [...] 3. Oggi arriva nelle librerie [...] Gregory Mc Donald «Il coraggioso»: per gentile [...] Bompiani, pubblichiamo [...] accanto la prefazione al [...] Enrico Ghezzi. La firma di Ghezzi, [...] padre storico di «Blob» e «Fuori orario», [...] per due ottime ragioni. La prima: da «Il [...] tratto anche un film, che ha segnato [...] del noto attore (e musicista rock) Johnny [...] e ha rappresentato gli Usa [...] festival di [...]. La seconda: il libro [...] si occupa di un oggetto che sta [...] gli [...] ovvero quei film -del [...] clandestini, ma ahimè esistenti -in cui le [...] torturate e uccise. Qualcosa di concettualmente simile [...] «realtà» assoluta di ciò che avviene, rispetto [...] cinema comunemente inteso), ma ancora più estremo, [...] che Mc Donald racconta nel suo romanzo [...]. Il film di [...] forse proprio in quanto [...] quindi ideologicamente e produttivamente agli antipodi dello [...] di più. In compenso, rende esplicito [...] la vittima è un pellerossa, cosa che [...] assai più sfumata. E si pone come [...] un genocidio che è stato, ed è, [...]. Morire come gesto di [...] economia. Morire con profitto. Finalmente, [...] sulla vita è (come sem-pre) [...] sulla morte. Morire come un maiale, [...] di sé. Vendere la vita allo [...]. La geometria morale de Il [...] di una bellezza basilare, prodigiosamente concentrata: nera [...] vi-ta stessa, a patto di [...] il patto che la [...]. Ricordati che devi morire; [...] non devi, morirai. E se anche non [...]. E se morirai, dovrai [...]. Se vivi, dovrai vivere [...]. Non è un patto [...]. A chi ti ha [...] (lo spettacolo), proponi e chie-di di prendersi [...]. La morte si sconta [...] poeta). [...] sulle pro-prie spoglie rigenera [...] trasfigura la banalità in banali-tà gloriosamente fiammeg-giante. Sotto la legge, fuori [...] più oscena regione dello spettacolo diventa il [...] atto [...] definitivo. Nel libro di [...] affasci-na la sbrigatività elusiva [...] trattato questo mar-gine estremo dello spettacolo. Una premessa secca e [...] e recintare [...] della situazione: si tratta [...] capitolo, il C, e alcuni lettori potranno [...] lettura. Non si arriverà allo [...] morte del protagonista sul set buio dove [...] film terribili destinati a essere visti in [...] in tut-to il mondo. [...] è sconta-to in partenza, viene [...] come una profezia fredda ana-litica allucinata. Nel bel film di Johnny [...] tratto dal ro-manzo (se ne [...] innamorato, [...] mentre girava [...] grande film di Jim [...] Man. Ma anche così il [...] mette in moto. Il coraggioso è uno spettro, [...] adesso in poi, un [...] che si muove «come colui [...] di vita», avendo già cono-sciuto [...] saputo la propria mor-te. [...] stesso di [...] e [...] mentre il tempo annullato si [...] il soggetto la converte in occa-sione di vita. Il lavoro (così ini-zia tutto, I [...] the job, so-no venuto per [...] lavoro) è an-cora da svolgere ma sta già alle [...] esattamente come la vi-ta. Se il film di [...] sembra semplificare la situazione [...] la scissione [...] (regista) in attore (o meglio [...] la complica, [...] la fatalità e insieme rivelando [...] dialet-tica quasi teologica, con la fi-gura onnipotente del regista [...] si mette in scena sdoppia-ta nel sacrifico [...] secon-do la logica [...] già presen-te nel romanzo. Ma anche [...] spettrale del [...] nel film mina la [...]. Un gioco di scrittura. Scrittura privata e in-sieme socialmente [...] e [...] oltre la leg-ge. Lo [...] bordo estremo del-lo spettacolo, [...] erode e quasi cancella se stesso come [...] trionfare, non ha comun-que bisogno [...] di acca-dere davanti ai [...]. Non è [...] nella visione, ma [...] stessa della visione. Mai innocente, comunque av-vinta [...] spetta-colo, e tremendamente omici-da anche senza cadaveri. Basta il vivente, [...] del vive-re, già freddato in [...] mentali che [...] corpi li-nee volti altri sguardi [...]. Nessuna fuga, infat-ti. Né in un [...] improvvi-so, in una torsione salvifica [...] fiction. Né in un dark [...] fughe oniriche e stravolte nel corri-doio [...] da effetti speciali digitali, [...] le gamme teoriche del discorso, illudendoci che [...] si possa pat-teggiare davvero, magari sosti-tuendo catartiche [...] torture criminali dei corpi, o gingillandoci tra [...] per negarci la più classica delle illuminazio-ni: [...] stesso è mai visto e invisibile, e [...] ci appaio-no e ci [...]. Non evade [...] del capitale, il coraggioso. Assume in sé la [...] inservi-bile, ne estrae giustizia e felici-tà breve; [...] la coscienza, e permette agli amati di [...]. Viene per lavorare e [...] e farci av-vertire che [...] dannati a un lavoro che non ci [...]. Se vivi, se già [...]. Il coraggioso di Gregory Mc Donald Bompiani [...]. Sì, è vero, [...] del giallo al quale [...] film con [...] Chase è lo stesso [...] Il corag-gioso. Ma Il coraggioso non [...] cosa. Non [...] azione, non fa ridere, non [...] brillante. Non ha niente a [...] le tu-multuose e affascinanti avven-ture del giornalista [...] sul quale Gregory [...] ha co-struito una serie [...] parte della [...] fortuna lettera-ria. In The brave (Il [...] la Bompiani porta oggi in libreria) non [...] intrighi da svelare, belle donne da conquistare. [...] una vita da sopportare. E [...] un eroe che per [...] com-pie un estremo gesto di inutile coraggio. [...] sentito dire (al cine-ma?) [...] a chi gli chiede perché lo fa. Rafael ha deciso: si [...] sempre a mister McCarthy, allo «zio». Perché Ra-fael -età che crede [...] convenga dichiarare, [...] -ha deciso. Accetta il lavoro di [...] parlato il barista. /// [...] /// Venticinquemila dollari». Ne spunta trentamila, 300 [...] a lavoro finito. Rafael ha venduto il [...] quel che rimane della [...] vita. Ma non il suo [...]. /// [...] /// Pur-troppo per chi legge, [...] da quel momento in poi, diventa una [...] si trasforma -perdonate il [...] di lettura [...] mai, se non a volte di noia [...] book. Che non porta alla [...] a una terribile e inesorabile disce-sa agli [...] della do-rata società americana, fatta di chi [...] per vivere e chi si prende anche [...] discesa che tortura il lettore fino alla [...]. E la tortura inizia [...]. Dopo il capitolo C [...] ai lettori come particolarmente crudo e ripugnante, [...] li-bro perché [...] parte integrante -punto chiave [...] Coraggioso, [...] quale lo «zio» spiega a Rafael in [...] tutte le atroci torture [...] inflitte fino alla morte, la storia si [...] ultimi giorni di vi-ta di quel ragazzo [...] un indiano -pove-ro fino allo stremo, con [...] figli a carico. Rafael non sa se [...] o un indiano. Non è quello il [...]. Rafael sa di essere [...] disere-dato, un alcolizzato, un barbone che sopravvive [...] una baraccopoli ai margini [...] insieme a un gruppo di diseredati come [...]. Sa di non avere [...] né per sé né per la [...] fami-glia. Sa che non potrà mai [...] né per sé né per la [...] fami-glia. Sa di non avere [...]. [...] cosa che ha, banale a [...] ma non tanto, è il suo corpo non ancora [...]. È a partire da [...] dalle leggi della società odierna, che prende [...] volontà di non arrendersi. Decide di giocare [...] gioco che gli rimane da [...]. Di scendere a patti [...]. Il diavolo post-moderno, lo [...]. Un diavolo che non [...] prendersi tutta la [...] anima. Forse non è un [...] Ra-fael. Ma come un indiano [...] sacrificio, con un lungo rito di purificazione. Non senza però [...] donato prima ai suoi familiari [...] alla [...] tribù un pez-zo della [...] ricchezza: «Ho un lavoro». Ricchezza che è fatta [...] e vestiti, beni primari negati. E che, invece, per i [...] trasforma in [...] di improbabile utilizzo: a Lina, [...] non ha mai visto un medico nella [...] breve vita, regala il gio-co [...] «Piccolo medico»; a Mar-ta una tastiera elettrica che non [...] mai suonare non essendo-ci a [...] elettricità; al neonato Frankie un [...] da baseball. Il coraggioso -un libro [...] prolifico (venti ro-manzi) e [...] Gregory [...] (ha vinto due volte [...] Edgard [...] per il miglior [...] -non è un thriller [...] lettore dalla prima [...] pagina [...] per lo stomaco; non [...] ma ha pagine che [...] implicitamente un amore deli-cato e struggente; non [...] di denuncia sociale ma mette il dito [...] piaghe della società del benessere: la [...] cre-scente capacità di «generare» [...] incapaci-tà di [...]. Rafael è uno dei [...]. Potrebbe essere un indiano: [...] Johnny [...] ha deciso di [...] in un nativo, lo [...] da guerriero perché «fa più spettacolo». E Rafael è un [...] anche «rap-presentare» la nazione indiana, battuta, spogliata, [...] allo spettacolo dai bianchi. Ma Rafael è soprattutto [...] rimane un sim-bolo di tutti i poveracci [...]. Un uomo che non [...] un uomo al quale [...] possibilità di riscattarsi. Se non vendendo se [...]. Stefania Scateni Rafael, che [...] la propria tortura Il film In arrivo [...] nella regia di Johnny [...] Il carnefice? È Satana, [...] Brando Il celebre divo, sempre più disfatto, campeggia nella [...] pellicola. La musica è di [...] Pop. Johnny [...] il bel Johnny di Edward [...] forbice e di Ed Wood, voleva solo [...]. Rite-neva che la cruda [...] romanzo di Mc Donald sa-rebbe stata ancora [...] in-terpretata da illustri sconosciuti. Ha trovato i finanziamenti [...] di interpretare lui me-desimo il personaggio di Raphael, [...] che vende per 50. A lavorazione già iniziata [...] la leggenda -ha rice-vuto una telefonata di Marlon Brando, [...] il quale aveva già la-vorato in Don Juan [...] Marco. Sem-pre a caccia di [...] il suo conto in banca e documentino [...] degrado fisico, Brando si offriva di interpretare McCarthy, [...] af-farista che offre a Raphael quel ter-ribile [...]. Capelli lunghi e unti, [...] mento ormai debordanti, bicchiere di whisky e [...] come [...] il tutto reso ancor [...] sedia a rotelle sulla quale McCarthy si [...] il «produttore» non è più un semplice [...] Satana in persona, e il film tratto [...] Il [...] diventa a tutti gli effetti una discesa [...] Inferi [...]. È il lato oscuro [...] tipo Il paradiso può [...] a un personaggio vie-ne concessa un ri-torno [...] la morte; Ra-phael, invece, firma la propria [...] e poi ha una settimana di tempo [...] lut-to. Da vivo, fa i [...] -con la morte. Abbondantemente tagliuzzato rispetto alla copia [...] a [...] Il coraggioso, [...] lunghezza di due ore, è [...]. Rimane un film discontinuo, [...] straordinario e un finale tristissi-mo e bello, [...] una parte centrale, piena di luoghi co-muni. È la parte dove [...] ha la-vorato di forbici, [...] stava nel manico. La verità è che [...] dopo 40 minuti. [...] è una sconvol-gente panoramica che, [...] deserto del Sud-Ovest americano bru-ciato dal sole, ci porta [...] disca-rica dove sorge la bidon-ville [...]. Lì vive una comunità [...] ogni razza e colore; e fra loro [...] Ra-phael, [...] con mo-glie, due figli e prece-denti penali [...] furto [...]. Durante un pomeriggio in [...] Raphael ha sentito par-lare [...]. E ora va da McCarthy [...]. La tariffa, come si [...]. In cambio della vita. Grazie anche alla potente [...] Brando (doppiato, sempre bene, dalla gloriosa voce di Giu-seppe Rinaldi), [...] 40 minuti sono angoscianti e magnifici. Nel mezzo, raccontando come Raphael [...] rapporto con la fami-glia, [...] va più pesantemente sul [...] si riscatta in un finale dolente, che [...]. Ma sappiate che si esce [...] ci-nema [...] che allegri. Servito poco bene da [...] diri-ge in modo non [...] in compenso, dalla foto-grafia di [...] fedelissimo di Kusturica. Come attore, si impone [...] tutta sotto le righe: ma si concede [...] dose di primi piani. Nel complesso, un esordio [...] deluderà i fans anche se rischierà (per [...] film) di [...] a morte. /// [...] /// Nel complesso, un esordio [...] deluderà i fans anche se rischierà (per [...] film) di [...] a morte. (0)
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