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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «Calendario del Popolo-Serie unica-ed unica - numero di periodico»--Id 3874100444.

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Ab non sapeva far [...] che [...] tutta la notte, nè mancava [...] che non si recasse a dire al nuovo amministratore [...] « Ab è stato al Vostro servizio nove anni, [...] si può [...] cosi, su due piedi ». Se si trattasse di [...]. Lei avrebbe certo rinunziato [...] un bambino di cinque mesi e un [...] anni (cresceva cosi in fretta che Dio [...] a-vrebbe fatto ad [...] ancora il vestitino) e [...] otto, già in terza. Quando Ab entrò, Pauline [...] la porta fra la cucina e la [...] dormiva. Così anche se Ab [...] voce non avrebbe svegliato il bimbo addormentato [...] spesa, accanto al fornello. Infilò l'ago nella stoffa. Sono troppo maledettamente occupati [...]. Ho lavorato per loro [...] ma non basta ». Mi dicono di "parlare [...] "Dipende da lui", dicono ». Non ha ancora [...] in pace, pensava. [...] inutile [...] del gas, o [...] che anche [...] droghiere ha rifiutato di farmi [...] po' di credito. Hai visto che m'hanno [...]. [...] ansiosamente, alla sfuggita, per indovinare [...] meditava, Pauline [...] i passi di Frances dietro [...] porta; Corse ad aprire ancora preoccupata di ciò che [...] detto suo marito. La bambina era molto [...]. Pauline si preoccupò che [...] padre, ma Ab non le badava. Battendo il pugno sul [...] per riavere il posto [...]. Pauline gettò una rapida occhiata [...] bambino per vedere se non [...] svegliato. Riavrò il mio posto, [...]. Frances tirava per la [...] « [...] mamma! Ab la guardò inferocito. Voglio parlare con te [...]. Ma, figurati che ha [...] di rosso. Non potrei anch'io. [...] madre la interruppe: «Papà è [...] in pace ». Allungò la mano verso una [...] a prendere cinque soldi di [...]. [...] che la tua mamma passerà [...] a pagare». Quando la bambina fu [...] Ab [...] profondamente. Senza alzare la testa [...] moglie disse, calma: «Ha soltanto otto anni [...]. Pensava: tra poco, quando [...] più credito, nemmeno i bambini a-vranno più [...]. [...] suonò forte le ore. Di tanto in tanto, [...] il respiro dolce del bambino. Pauline tenne la testa [...] 5 finché Ab non parlò di [...] che cosa fanno quelli [...] chiese. Pauline rifletteva: « Come [...] ti alle fabbriche? » [...]. La donna smise di [...]. Lo lascerebbe soffocare o [...]. [...] si guardò un attimo [...]. Poi: «Mi porterei dietro [...] grandi», disse, «dovremmo portare addosso i cartelli [...] che debbono [...] il posto». Non può camminare troppo; [...]. Ab si alzò, col [...]. Si tolse una matita [...] si mise a lisciare con la palma [...] carta da pacchi. Ab inumidì la matita, [...] della cucina, troppo invasato per sedersi. Inumidì di nuovo la [...]. Pensiamo [...] mio». ///
[...] ///
Che ne pensi?«No» disse Pauline. Scrisse rapidamente, poi: «Senti: Custode [...] anni dello " [...] "; licenziato senza motivo. ///
[...] ///
Frances guardava come le [...] nello specchio sopra il cassettone e Ab [...] Andiamo! Venite bambini! Era impossibile calmare [...]. Cantava da quasi mezzora: «Sono [...]. Sono senza lavoro! Frances accorse [...] stanza: «Non riesco a [...] sta, mamma! [...] che aveva accelerato le sue [...] cadde. [...] della poppata era quasi [...] Pauline ringraziò Dio che il bambino non piangesse: [...] quel bambino. Sarebbe stato impossibile pensare [...] che correva per la [...] per uscire e il cartello che [...] svolazzava sul petto ad [...] padre [...]. Infilò un ago e [...] cucire gli angoli del cartello sulla giacchetti-na [...]. Mentre Ab portava Frances [...] stanza Pauline disse esasperata a [...] figlio: « [...] hai capito? ». Frances tornò annunziando imbronciata: «Non [...] leggere nello specchio quello che c'è scritto». Ab gli prese la [...] «Vieni. Non voglio perdere un [...]. Col bambino fra le [...] Pauline [...] seguì fino alla porta. Appena [...] si chiuse, [...] piangere e gridare. Pauline riaprì la porta, [...]. Ab le gridò indignato dalle [...] matto! Ora che [...] madre lo a-scoltava [...] emise gridi più acuti. Pauline trovò in un [...] fantoccio di stoffa scolorito e lacero. [...] era risalito su con Frances [...] calcagna. Il mento cominciava a [...]. Pauline strappò un pezzo [...] tavola, vi tracciò sopra in fretta uno [...] appuntò sul petto del fantoccio. Spinse fuori i due [...] a una fessura della porta. Le voci si affievolirono, [...] uh [...] signor Telesforo [...] un imbecille. Ma non un imbecille [...] altri. Era organizzato, cosciente ed orgoglioso [...] qualità. Diceva: « Sarò un [...] cosa è cosi » e dava un [...] tavolo. Aveva una fronte sporgente, [...] grandi occhi a fior di testa, il [...] labbra tumide ed i capelli arruffati. Sembrava sempre in procinto di [...] una capata contro un ostacolo. Da ragazzo, [...] sempre rannicchiato in un [...] e ringhioso, il suo maestro, che di [...] intendeva ed aveva letto il Cuore del De Amicis, [...] allora faceva furore, lo guardava con una [...] diceva: Ecco [...]. Quando si presentava agli esami [...] dicevano: Poveretto, è bestia, ma [...] una volontà! Invece egli non aveva [...] camminava [...] bassa e inclinata in [...] la testa gli pesava. Per [...] fortuna era benestante. Quando fu uomo i [...] videro quasi sempre solo. Parlava poco, e quando [...] r con un grugnito feroce e soffiava [...] se avesse voluto smorzare una torcia a [...]. Questa solitudine e questo [...] esprimersi gli crearono attorno una certa aureola [...]. Finalmente si mise gli occhiali [...] tutto [...] sciatto e torvo della [...] persona ne ebbe come una [...] nobilitazione. Il cielo non è [...] ma dietro un paravento di cartone si [...]. Dietro quel paio di [...] supporre uno sguardo, indice di un probabile [...]. Un giorno al caffè, [...] gli [...] Dovresti farti eleggere deputato! Egli rispose No! Quel bicchiere rotto fu la [...] fortuna. Siccome il paese comincia-va [...] da fazioni sovversive, i buoni borghesi andavano [...] sognando di [...] assoldare un brigante per [...] legge. ///
[...] ///
Quando fu dimostrato che [...] prese dalla Bibbia, il giornale liberale del [...] articolo intitolato: « Difendiamo Gesù Cristo! In quel tempo la [...] vedendo passare Telesforo Coccia, diceva: Ah! Sembrava che egli avrebbe [...]. Il prefetto della città, che [...] un uomo fine, riuscì a [...] e arrivò fino a [...] il discorso. Telesforo lo lesse con [...] tutto il partito conservatore esclamò: Ecco un [...]. Certo, se [...] avesse incontrato la libertà per [...] atterrata con una capata nel [...]. [...] Camera non parlò mai. Taceva, in un angolo, [...] raccolto e diffidente contro tutte quelle persone [...] cose sconosciute. Fedele al [...] mandato, votava sempre ti [...] che votava [...] sinistra. Una volta votò pure [...] Ministero, perchè il ministro a-veva detto «La nostra [...] vittoria della democrazia». Il ministro aveva mentito, [...] che Telesforo era un uomo [...]. Nei salotti [...] nera lo cercavano, e [...] guardavano, sorridendo con tenero orgoglio, [...] il naso nei tovaglioli [...]. Che carattere! E Telesforo ripetè con [...] Resistete, resistete, resistete! Tutto il settore si [...] lui, ed il presidente dei ministri mormorò: Ecco [...]. Fu così che lo [...]. Peccato che [...] non sia verso la [...] Pauline, vorrei [...]. Speriamo che Ab stia attento [...] non far stancare [...]. Il bambino cominciò a [...] donna gli battè dolcemente sulla schiena per [...] sbottonava la camicetta. Faccio male, pensava, a [...] poco, il bambino ne soffre. Togliendo il cartello dalle [...] Pauline si accorse che [...] in piedi. Quando fece per scucire [...] Frances, vide che le magre gambe della [...] Guardò preoccupata il visetto di Frances:« Che hai, [...]. Invece di rispondere, Frances [...] piangere. Urlava di dolore come [...]. Ab si era nuovamente [...]. Pauline abbracciò la bambina. Col respiro grosso e [...] da una smorfia, rigato di lacrime, Frances [...] «La [...] nuova mi ha vista ». Cercava di [...] calma la voce. Frances si svincolò dalla [...] La [...] nuova mi ha vista! Prima di rispondere Pauline [...] lo trovò addormentato per [...] cercando di scegliere con cura le parole: «Frances [...] una cotta per una ragazzina della [...] scuola che secondo lei [...] Shirley Tempie ». Attraverso la porta chiusa [...] due il pianto frenetico di Frances. Pauline inghiottì con sforzo: [...] Che [...] altri [...] vista, non le importa. Sono còse naturali alla [...] età ». La voce aveva [...] strana. Per [...] bambina più normale una [...] non avrebbe avuto peso, ma lei se [...]. Può [...] male, sai come sono i [...]. Aspettò òhe il marito [...] lui continuò a scribacchiare con la matita [...] un cartello. Era vero: gli altri [...] a portare in giro i loro figli [...] u-milianti sul petto. Il pianto nella stanza [...] in lunghi sospiri interrotti da singhiozzi. Dopo poco, senza sollevare [...] Ab disse; « Sarà meglio che domani non [...] me». Ab seguitava a scribacchiare [...]. Sempre senza guardare la [...] «Domani si potrebbero cambiare le parole », e [...] verso Pauline, senza [...]. La scrittura e-sitante diceva: «Non [...] posto per noi nel mondo? ». Ora scoppio, pensò Pauline. Ma non bisogna lasciarsi [...] ha un figlio in fasce e un [...]. Pauline inghiottì il sasso [...] gola. E ritrovò quasi senza [...] leggero che da qualche tempo aveva imparato [...] «Io», disse, «metterei piuttosto: [...] Non ci dobbiamo stare [...] mondo? " ». ///
[...] ///
E ritrovò quasi senza [...] leggero che da qualche tempo aveva imparato [...] «Io», disse, «metterei piuttosto: [...] Non ci dobbiamo stare [...] mondo? " ».

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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