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[...] 27 dicembre [...] segrete e oggetti funerari: [...] da Cerveteri a Viterbo E, accanto, i [...] celebrano invece la vitalità e la [...] Gli etruschi ci lasciano [...] loro mondo di morti: i tumuli di Cerveteri, [...] dipinte di Tarquinia, le necropoli di Chiusi, [...] Volterra; monumenti di un culto dei morti, [...]. Gran parte degli oggetti che [...] guardano dalle vetrine dei musei [...] dai [...] funerari, quei pochi sopravvissuti a [...] secoli di [...] rapina. Solo gli egizi, nel [...] continuamente al culto [...] le Piramidi, [...] le necropoli tebane con [...] Valle [...] Re e quella delle Regine, sarcofagi, mummie, [...]. Ma ci sono i [...] e [...] i templi di File [...] decine e decine di [...]. /// [...] /// Con [...] ragione di [...] dal tempo e dai [...] nelle bacheche dei musei [...] alla funzione per cui [...] quella di accompagnare il defunto nel suo [...]. Noi visitiamo il museo, [...] sono troppi oggetti fortemente simbolici della morte [...] molto simili tra loro, come le urne [...] di Volterra, [...] proviamo un senso di [...]. Poi saliamo su un [...] a visitare i tumuli rotondi di [...] le loro cordonature di [...] d'erba. [...] della [...] Nella grigia e fredda [...] tre dicembre di un secolo fa, sotto [...] di neve», il cuore di Giorgio Vigolo [...] spavento di nascere». Avrebbe vissuto ottantanove anni. Oggi, che undici ne [...] morte, se di Vigolo ; ci si [...] la [...] attività di traduttore, da Hoffmann [...] e soprattutto per il [...] lavoro filologico sui Sonetti del Belli, la [...] (la prima) lo impegnò per un quindicennio. La coltre di nebbia che [...] è condensata [...] al-; la [...] opera poetica è tra le [...] ingiustamente fitte che sia dato [...]. Chi oggi si provi a [...] in libreria una qualsiasi opera di Vigolo dovrà [...] a casa a mani vuote. Nessuna traccia dei suoi [...] suoi racconti. Non ultima è la [...]. [...] spiegazione potrebbe essere la se-: [...] «Al figlio non è permesso [...] un amore simile per la [...]. Cosi si era espresso Attilio Bertolucci [...] 1949, a proposito di Linea della vita, [...] poesie di Vi-tina terracotta funeraria [...] proveniente da [...] ed esposta al museo [...] Valle Giulia a Roma Archivio [...] In tutto [...] Lazio le testimonianze della [...] legate al culto dei morti: luoghi oscuri [...] con le mille testimonianze vitali e solari [...] dalla civiltà romana. Siamo vicini al mare, [...] verde, solare, piena di alberi. Entriamo nelle tombe, ordinate, [...] po' [...] de; il contrasto tra [...] e. [...] non ci sono tumuli, [...] costruzioni con il tetto di te-. A pochi chilometri, ancora [...] si sente. La vita mediterranea si [...] del mondo dei morti. Come a Chiusi: la [...] amore, ricca di viti e di olivi [...] da cui improvvisamente spunta una tomba. Se ne scoprono ancora, [...] qualcuno spera di [...] trovato il [...] il misterioso santuario ipogeo [...] etrusca, che potrebbe essere [...] ma forse a Bolsena, [...] dove. In età classica nessun [...] abitata, salvo sacerdoti, addetti al culto, operai [...] restauravano le tombe. Il traghetto che si [...] orientale, quella dove oggi sono gli alberghi [...] e da tremila anni [...] è un po' come [...] in tutte le tradizioni, unisce la vita [...] uno specchio d'acqua. I luoghi della [...] tra Roma e Viterbo, [...] oggi boscosa e solitaria, è percorsa da [...] scavano la loro strada verso il mare. Le rocce sono di [...] vulcanica che il flusso della corrente incide [...] profonde forre, veri e propri canyon inaccessibili. [...] gli etruschi crearono le [...] confluenza di due fiumi, difese da più [...] scoscese, e le necropoli sulle rive opposte; [...] separate da quel flusso d'acqua come a Tebe. Cosi era Veio, imprendibile, [...] sperone di tufo circondato dalle acque: i [...] ad un lungo assedio e la vinsero [...] come fu a Troia. Poi la distrussero definitivamente: [...] Roma, oggi [...] tra Formello e [...] borgate per ricchi senza [...]. Ai conquistatori romani quella [...] piaceva, troppo pericolosa, e costruirono una cinta [...]. È in piedi ancora [...] con le sue porte, ma completamente vuota. La vita è ; [...] sulla vecchia acropoli che sorge dalle acque. [...] è a pochi passi da Viterbo. C'è una campagna piatta, [...] villa preten-ziosa; non immagineresti che un solco [...] improvvisamente nella terra, ma è cosi. Ad un tratto ti [...] strada corre sul bordo di un canyon; [...] macchina, scendere a piedi un sentiero. Davanti a noi c'è [...] medie-, vale che sfruttò [...] del promontorio; le necropoli con i loro [...] le pendici del canyon. Sono tombe rupestri, scavate [...]. La facciata ha spesso [...] talvolta è isolata dal resto della parete [...] Cappadocia dei morti, dove il tufo è bruno, [...] ocra, grigio, a seconda della luce; dove [...] alberi si insinuano nella roccia, [...] facendo precipitare [...] facciate come massi erratici. A [...] a trenta chilometri dal Cairo, [...] di [...] è circondata da un [...] ha quattordici porte. Bisogna evitare i cartelli [...] stradina che si addentra nella campagna piatta, [...]. Anche [...] un pianoro ben coltivato, [...] ripido, in riva ad un piccolo fiume: [...] altissima, con [...] in rovina, elegante, di [...] e i resti di un castello. LI era la città [...]. Sulla riva dove camminiamo [...] le tombe rupestri scavate nella parete, con [...] porte scolpite; a fianco, l'acqua scorre. Poi compare [...] parete scolpita con ordini [...] architetture scavate nella pietra, basi di colonne, [...] come [...] gradinata da stadio incisa, [...] una vita che non c'è. Le stratte di tufo Un [...] ci porta [...] saliamo un sentiero stretto [...] in un castello medievale oggi in rovina. Ci sono camminamenti scavati [...] come i piedi di un uomo, una [...] siamo in cima al pianoro. Di fronte, la riva [...] traforata [...] di tombe rupestri. Tra i ruderi del [...] chiesa talvolta il piede batte il terreno [...] vuoto sotto: tutta la roccia è traforata [...] di cui si è [...] la ragione. Siamo una nave ancorata in [...] piccolo fiume, [...] da ogni lato, ormai abbandonata [...] centinaia di anni. Nessuna traccia [...] non un palo della luce, [...] casa, [...] tv-, solo qualche indistruttibile bottiglia [...] plastica. Ora bisogna scendere fino [...] e raggiungere la riva opposta. C'è una sorgente, poi [...] nel Medio Evo, in recipienti per [...] da vino. Una scritta nella roccia [...] romano, Lucio [...] di [...] passava una strada romana, [...] uno dei tanti percorsi della via [...]. Croci, sigle incise nel [...]. È la «cava buia», [...] fra alte pareti di tufo su cui [...] che risale a tornanti [...] sponda rocciosa. Adesso siamo in cima, [...] solitario con radi alberi. Un [...] saggio di [...] di fronte il castello [...] chiesa, la valle incisa dal fiume e [...]. Odore di muschio, di [...] il fruscio della corrente, quella che [...] vivi dai morti. Ricordo di Giorgio Vigolo, [...] e prima a comparire in veste [...]. [...] centro delle pagine di Vigolo, [...] tutti i racconti e nei versi più [...] Roma concreta e di per sé visionaria, [...] da attraversare nei suoi diversi strati, evocazione [...] salvifica. Forse quel che spiazza è [...] fisiologica indecisione tra due diversi registri, [...] di folgorazioni fantastiche, di vertiginose [...] tra anima e mondo, e [...] di pacata riflessione, [...] nel [...] meno delle certezze poetiche e [...] una . [...] di adesione carnale, sanguigna, [...] aspra e sonante, in cui cozzano preziosismi [...] diciture di oggetti, [...] e il paradisiaco: «senza [...] che rim-A cent'anni dalla nascita di Giorgio Vigo-. Grande traduttore, da Hoffmann [...] filologo raffinato e conosciuto [...] studi sul Belli, Vigolo è [...] ingiustamente cancellato come poeta. Sarà, come dice Attilio Bertolucci, [...] figlio non è permesso un amore simile [...]. E la madre, in [...] la Roma barocca di [...] e delle macellerie secentesche. La città archetipica, concreta [...] di Roma». [...] di distanza e pietà. [...] è risucchiato dalla luce [...] Io [...] fino ad essere esso stesso luce, un [...] sognante», un visibilio, un trasecolare del visibile [...] della prigionia, [...] di mura. [...] contempla, argomenta. E i fatti, gli [...] riscontrabili, accessibili. Scriveva Vigolo nel libro [...] Spettro solare (Bompiani [...] «per la nostra lettura [...] vuole una filologia severa». E parlava di sentimenti [...] hanno formato un nesso, una rima obbligata [...] luogo della città. Lo sguardo di Vigolo [...] tra alto e basso, tra cielo e [...]. Il [...] cammina rasente la terra [...] respirato dai monumenti, in simbiosi con le [...] Roma medievale, classica, barocca. Innanzitutto sono [...] le [...] costante del suo fantasticare: «Si [...] cupole/ venire a galla sul mare/ dei [...] bruco d'oro/ dei platani snodarsi/ nella valle [...]. E ancora: «la cupola [...] un respiro,/ la fai diventare cielo». Sono versi di quel [...] anni [...] guerra, intitolato [...] di Roma, che è [...] poemetto su Roma che in questo secolo [...] benché oggi introvabi-le in libreria. Il ricordo sommuove [...] «e Roma si scopre [...] di case ai colli d'Alba». [...] tre [...] (il troppo amore di [...] Bertolucci) per vicolo Mar-gana gli faceva scrivere: «Esco [...] boia/ per tua grazia, un istante:/ senza [...] vita d'oggi,/ riparo nel tuo fresco». Un amore per il [...] esenta dal boia della storia. Nella magia degli accostamenti, [...] Vigolo scriveva: «La luce/ della canicola/ affolla [...] al quarto vermiglio/ i mangiatori ora ombre». Verso, [...] stupendo, come emblematico della fusione [...] concreto e incorporeo è il titolo [...] raccolta [...] /fantasmi di pietra (1977). Altro titolo esemplare è La [...] (Mondadori, premio Viareggio 1967), in cui erano [...] le poesie pubblicate in precedenza. Ero pene-trato fino a [...] segreta origine dove [...] e la luce sono [...] scriveva Vigolo nel racconto Lo specchio a [...]. Spesso ritornano nelle prose [...] o fantasmi, delle poesie, a [...]. Autobiografia delle visioni, i [...] Spettro solare vanno almeno ricordate, come invito [...] alla ristampa. La notti romane. Bompiani, premio [...] 1960) sono ricordi di [...] nella poesia il loro fondamento. In occasione del centenario [...] una giornata di studi a Roma, presso [...] Biblioteca Nazionale Centrale. In detta biblioteca è [...] Vigolo, acquistata cinque anni fa, [...] un cospicuo fondo in [...] a cura di Magda Vigilante e Giuliana [...] che comprende il carteggio, [...] le traduzioni, gli studi [...] gli scritti filosofici e [...] di critica musicale (questi ultimi sono in [...] volume, edito da Sansoni nel 71, Mille [...] e al [...]. Speriamo che gli occhi [...] siano più generosi di sguardi. /// [...] /// Speriamo che gli occhi [...] siano più generosi di sguardi. (0)
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