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Si era allora al [...] toccava il punto culminante [...]. A palazzo [...] era appena cominciata la [...] II Congresso dei soviet, in cui bolscevichi [...] sinistra detenevano la maggioranza: una maggioranza, per [...] molto forte. [...] rivoluzionaria, le sue officine e [...] tutte le caserme, erano [...] in contatto col comitato [...]. Praticamente [...] v [...] ii era [...] instaurato il p nere del [...] chi: [...] momento volevano rinunciare ai gesti [...]. Non potevano accollarsi altro [...] fosse quello di mediatori tra [...] e Palazzo [...] quando oramai non soltanto [...] i ponti tra [...] e [...] ma il Palazzo [...] era [...] definitivamente isolato da qualsiasi [...]. Con la scusa di [...] spargimento di sangue nella lotta « fratricida [...] Duma tentavano [...] volta di fare un [...] salvare il [...]. Volevano non soltanto mettere [...] vi [...] dei loro amici che [...] dentro ma evitare an [...] della sconfitta sociale e della capitolazione di [...] governo provvisorio (molto provvisorio, per essere più [...]. Fu proprio in quel [...] fecero [...] loro apparizione a [...] le tristi figure di [...] Duma, con la loro proposta di mediazione. Noi ci rendemmo subito conto [...] impotenza di quei rappresentanti di un [...] Stalin con Sergio [...] II giovane dirigente bolscevico assassinato [...] 1934 dai sicari dell» [...] guidava [...]. Direni dal nostro partito [...] operai c soldati si [...] edifici governativi, della [...] del telegrafo e della [...]. /// [...] /// I resti del governo [...] fortificarsi dentro il palazzo e speravano, con [...] bianche, dei « battaglioni della morte » [...] Junker, di evitare, o almeno di ri [...]. [...] come si è saputo più [...] nelle ultime ore del 24 ottobre era già fucato [...] Palazzo [...] per 1 a ne "are, [...] ai [...] «bandii», una immediata [...] contro [...]. Nel palazzo tuttavia restavano [...] ultimi [...]. La [...] del Palazzo di Inverno [...] truppe rivoluzionarie avrebbe significato la definitiva liquidazione [...] il suo totale annientamento. [...] amici del governo [...] v norio si aggrapparono allora [...] alia [...] cittadina, controllata dai [...]. Stavano colà riuniti gli « [...] » consiglieri, tra [...] in maggioranza soc. /// [...] /// Letteralmente terrorizzati, smarriti [...] mezzo agli eventi, inferociti [...] dei bolscevichi e, nello stesso tempo, miserabili [...] essi potevano soltanto architettare [...] tentativi per trovare una [...]. Assolutamente [...] non sapendo loro stessi a [...] potessero servire, neppure [...] « Aurora » si appresta [...] il Palazzo [...] di [...] insistente e vicino. Sembra [...] si stia tirando da tutte [...] parti. Lungo le strade si [...] di gente. Ai nostri orecchi giungono [...] qualche urlo. Si incontrano, ogni tanto [...]. [...] dei miei compagni di [...] più decisamente verso [...] e [...]. Ci avviciniamo al fiume [...] che in quel momento [...] certo senso, da frontiera tra noi e [...] che ci stava dinanzi. Presso il ponte della [...] ci ferma una pattuglia molto [...]. [...] della strada, i soldati si [...] attorno a un falò. A questo punto, la [...] debba interrompersi mai. Ci giunge il rombo [...] di cannone sparato [...] « Aurora ». La nostra « Aurora [...] a tirare sul Palazzo [...] con [...] pesante. La residenza degli zar, [...] base di [...] cosi odiata dai marinai [...] suoi ultimi minuti. Scesi dalla macchina, chiediamo [...]. Ci si avvicina [...] un compagno che [...] conosciuto nei primi giorni [...] uomo tutto baldanza, sicuro [...] vicina. Informato di quel che [...] propone di continuare a piedi: non resta [...] isolato da costeggiare, prima di giungere al-la [...] si affaccia il Palazzo [...]. Avverte però la delegazione [...] a condurre a termine la [...] missione: davanti al palazzo [...] monumentale si è raggruppato [...] Battaglione della morte » femminile e alcuni resti [...] che tirano su chiunque si avvicini alla [...]. La delegazione esita: non [...] o no. Poi si decide a [...]. Fuse [...] il gruppo con [...] si allontana, il compagno [...] mi spiega che Stato Maggiore [...] della Guerra sono già nelle nostre mani [...] compagno [...] vi si è già [...]. Quanto al Palazzo [...] esso è circondato e si [...] la [...] capitolazio-ne da un minuto [...]. Ci stringiamo la mano, [...] dei delegati. Passati alcuni minuti, [...] con la [...] delegazione torna indietro. Confuso e più che mai [...] balbetta che le sue intenzioni erano buone, ma che [...] si rende conto della [...] impotenza. Dice: « Riconosciamo [...] il nostro tentativo è fallito. Non siamo riusciti ad [...]. Sebbene facessimo grandi segnali [...] per indicare i nostri scopi pacifici c [...] di mediatori, dalla colonna si sono messi [...] volta [...] abbiamo voluto inoltrarci nella [...]. Riprendiamo posto [...] mobile e ci dirigiamo [...] Duma cittadina. Questa volta mi toccò [...] piede [...] per comu-nicare telefonicamente al comitato [...] i risultati [...] o meglio, la mancanza dì [...] del nostro viaggio. Entrai nel palazzo della Duma [...] sfortunati delegati, sui quali si gettò assetata [...] folla dei consiglieri, che dalla sera sedeva, [...] anche senza il minimo profìtto, per esaminare [...]. Avevo incontrato altre volte [...] e, in mezzo a quel brusio, credetti [...] note [...] gridavano qualcosa di mezzo [...] bestemmie. Sguardi d'odio mi seguirono [...] a loro, mentre venivo accompagnato al telefono. Non mi occorsero più [...] due minuti per mettere al corrente chi [...] presso il comitato militare -rivoluzionario [...] del mio viaggio. Dopo di che presi [...] direzione di [...] dove ribolliva il lavoro [...] molti di noi, in quei momenti, passavano [...] le notti. Quando giunsi a [...] la insurrezione di Ottobre [...] la [...] fase culminante. Il destino del Palazzo [...] Inverno [...] stato deciso. I cannoni [...] Aurora » avevano tuonato più [...] una volta. Il Palazzo [...] arreso. [...] festeggiava la vittoria. [...] Edificio [...] Istituto [...] a [...] prima sede del governo [...] giorno in cui esso venne trasferito a Mosca [...]. VITA, LOTTE ED ESPERIENZE [...] giorni [...] a [...] zarismo è sul binario [...] volte la circonferenza della terra -Antichi ricordi di miseria -I treni [...] -Casa col giardino -"Per il [...] novembre faremo festa alla russare che già apparteneva al [...] c della inutilità dei loro sforzi. Tuttavia, forti della nostra [...] dal punto di vista morale sia da [...] presenza, non ritenemmo necessario [...] di attuare la proposta. Tale tentativo poteva soltanto [...] c militare acquistata da [...] anche agli [...]. Il comitato centrale del [...] in una modesta cameretta a pian terreno [...] brevemente la proposta dei consiglieri della Duma: [...] lasciare [...] e il suo gruppo [...] Palazzo [...] portando la proposta di [...] c di [...] furono distribuite le armi [...] In [...] successiva [...] NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA. Aveva lavorato durante la [...] il suo turno, trovò tra i compagni [...] anche per [...] di passio ne. Si discuteva dappertutto, capannelli [...] formavano attorno agli improvvisati oratori, si intrecciavano [...] di [...]. /// [...] /// Fra le tante frasi [...] ve n'è una che [...] non ha dimenticato, forse [...] imo immagine familiare nel suo mestiere: « [...] della borghesia sono sul binario morto . A tutti i [...] a; potere proletario. Tramite il comitato [...] quota [...] fu immediatamente trasmetta a [...] c ai suoi compagni. Il comitato mi! /// [...] /// I proletari insorti stavano [...] a Mosca le ultime resistente. Autentica [...] è [...] e [...] di una autentica dinastia di [...]. Sono ormai 53 anni [...] treni: se mettesse uno dopo [...] i milioni di chilometri [...]. [...] cinque o [...] persone n tutto. Doveva essere vicina la [...]. [...] e bagnata: prendemmo la [...] suo padre, [...] egli pure, aveva [...] in ferrovia per più [...]. /// [...] /// Qua c là sentivamo [...] di tanto in tanto un [...]. Entrammo nella Prospettiva [...]. Quasi ad ogni passo, [...]. Vicino [...] della Duma cittadina, [...] che si facesse una sosta. /// [...] /// Via via che ci [...] Prospettiva [...] del canuto [...] e dei suoi tre [...]. II crepitio dei fucili e [...] mitragliatrici si [...] per [...] ». Questa [...] padre intirizzito accanto alia stufa [...] una delle immagini vive, scucite tra di loro e [...] situate nel tempo, ma ancora limpide e sofferte, che [...] conserva della [...] lontana infanzia. Sono tutte immagini di [...] che doveva chiudere il pane sotto chiave [...] risse troppo in fretta nelle nove bocche [...] desiderio mai soddisfatto di mangiare un piorno [...] in ferrovia a 16 anni, le 12 [...] ore di lavoro al giorno per 70 [...]. Suo padre morì vecchio, [...] di pensione, lui [...] per 50 e più [...] oggi con ammirazione il figlio [...] era stato un macchinista [...] incontrano pochi: campò gli ultimi suoi anni [...] stenti con quei pochi soldi che Ivan [...] fratelli potevano [...]. Un militante rivoluzionario nel [...] parola, [...] non lo è mai [...] certo lo appassiona, ma non è il [...]. Oggi ancora egli è [...] ». Eppure in quegli anni [...] più di una volta imbotti il giubbotto [...] che avrebbe lanciato più tardi dalla locomotiva, [...]. Il 10 maggio del [...] quando la giovane Repubblica dei [...] era presa al collo dalla guerra civile, [...] delle grandi potenze e dalla [...] sebbene fosse un giorno di [...] gli operai del suo deposito, dopo [...] deciso in assemblea di fare [...] cosa che [...] furono ancora anni non facili. Ma la vita del [...] cambiata. Liberi i sindacali, ridotte [...] lavoro, aumentati i salari, pagati gli straordinari, [...]. Ciò che contava soprattutto [...] la stima che un operaio sentiva intorno [...] poterà allora lavorare con passione, amare il [...] lentamente, [...] i frutti. Nel [...] ricevuto un credito in denaro, [...] pezzo di terra ed altro materiale, potè [...] una villetta di cinque [...] 1 [...] Un treno [...] di truppe [...] in viaggio ali» volt» del [...] alla stazione, ai villaggi ed ai casolari, perchè la [...] li raccogliesse e li leggesse. Prese parte pure ai [...] celebrati [...] nei boschi, quando i [...] stavano di guardia tra gli alberi per [...] potessi essere sorpreso dalla [...]. Dei bolscevichi aveva sentito [...] ancora un ragazzo e gli uomini anziani [...] solo con loro vi sarebbe stata per [...] umana ». Subito non capi che [...] dire, capi più tardi. Con la rivoluzione vittoriosa, in [...] giorni di ottobre, primo dovere dei ferrovieri era quello [...] assicurare un regolare [...] dei treni per evitare al [...] una paralisi, [...] cui la [...]. [...] col suo fucile [...] migliorare la situazione, cominciarono volontariamente [...] riparare alcune locomotive: in [...] ore ne misero in funzione [...] che vennero immediatamente mandate verso il sud da dove [...] con treni di grano per la capitale affamata. Fu quello [...] primo [...] sabato comunista », embrione [...] socialista, quella che Lenin [...] : « grande iniziativa di [...] importanza ». [...] comizio di Lenin Lenin [...] lo vide per la [...] un comizio nel quartiere operaio di [...]. La mattina si era [...] al deposito che Vladimiro [...] avrebbe tenuto un discorso. Andarono lutti: perche quando Lenin [...] dice [...] « era come se [...] stessa anima a parlare [...] a una quarantina di [...] Mosca, lungo la solita linea ferroviaria che egli [...] per metro: casa e giardino sono ancora [...] vanto, il suo [...] paradiso » di pini [...] da frutta (dice: « macché casa di [...] vacanze, io ho la mia casa di [...] Due anni dopo, nel [...] gli capitò fra capo [...]. Non spese un soldo nè [...] la cura né per la convalescenza di [...] trascorsa in Crimea, nel [...] sanatorio di [...]. Il peggio venne durante [...]. Quando i tedeschi investirono Mosca [...] Leningrado, vi fu un momento in cui alla [...] sole linee utilizzabili: quella di [...] c quella di [...]. [...] arrivò a trascorrere sulla [...] 160 ore consecutive: guidava convogli di feriti, [...] soldati, di profughi, treni che evacuavano in [...]. Venne attaccato dagli aerei [...] volte che smise di [...] quando gli apparecchi tedeschi [...] testa, semplicemente [...] la velocità per offrire [...]. Un giorno, ima bomba [...] metri dalla linea, ma [...] nel terreno melmoso senza [...] andata bene ancora una volta. Più tardi, con la [...] il figlio fini di studiare, si impiegò [...] un laboratorio, arrivò il primo nipotino, le [...]. Fra paga e pensione [...] rubli al mese. Soldi da parte [...] non sto ad indagare [...] ma ne avete di certo. Vi siete comprati in [...] e [...]. Non vi manca niente, [...]. Non sarebbe ora di [...] di lavorare fu la sola [...] che mi rispose male: « Fin che ho forza [...] continuo. Tutto il mondo cammina [...] andare a seppellirmi a casa mia? [...] la volta che muoio [...]. Ma ho capito meglio [...] dire un giorno che andai a [...] al deposito: oggi [...] è « qualcuno ». Non ha compiuto nulla [...] vero, è un semplice operaio che ama [...] eppure, dal direttore [...] apprendista non vi è [...] non lo tratti con deferenza. Vi dicono; [...] 53 anni di lavoro, mai [...] abbia spaccato una macchina, [...] tutti abbiamo imparato qualcosa da [...] sono cose che contano ». E quando io gli [...] questo, con la speranza di [...] In imbarazzo, lui mi [...] di suo padre « [...] di me, eppure». La rivoluzione! GIUSEPPE BOFF A UNA POESIA DI [...] Palazzo [...]. /// [...] /// [...] strada, [...] essi. Ed essi hanno detto: [...] Abbiamo inteso ». E nulla seppero mai così [...] nulla in modo tanto perfetto. [...] neve, la [...] neve, il [...] ed essi. Di ritorno dal fronte, [...] baionette, i loro camion, le loro mitraglie, [...] la loro speranza, i loro sacri [...] i loro grandi occhi [...]. Marciano sul Palav/o [...] di [...] due: [...] Oggi è un gran giorno, [...] gran giorno. Il vento, la [...] e le tenebre. Ed essi, scaltri come ìe [...] intrepidi come il [...]. [...] sul [...]. [...] dice: [...] Vita cane! [...] dal fronte [...] contadino [...] e i suoi occhi i [...] quelli di un gallo penetrano nella notte. [...] la barba rossastra dice: c Ah, mammina! A noi finalmente la [...] dalla testa verde nella i annera! Sulla piazza, il Palazzo [...] ed essi. E nel porto, [...] dalle tre ciminiere. [...] il fuoco, il Palazzo [...]. Aprono il fuoco, dietro [...]. [...] ruta cane! Reduce dal fronte polacco, il [...] Ivan [...] i suoi occhi di gatto [...] scruta in lontananza la terra grassa e feconda, ecome [...] fa cantare la [...] mitragliatrice. /// [...] /// II bolscevico [...] Compagni, la storia. F mentre stilla [...] i ghiacci [...] di un bimbo. /// [...] /// F mentre stilla [...] i ghiacci [...] di un bimbo. (0)
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