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Anche nei festival « [...] film dai paesi più lontani: [...] per esempio, dal Giappone, [...] non arrivano i prodotti [...] quei paesi: giungono solo le pellicole che [...] di laggiù amano inviare ai loro amici [...]. Così vediamo il ridicolo [...] Canto immortale, ma non ci è dato di [...] film, sempre indiano, I diseredati, opera del [...]. Non soltanto esso non [...] ma neppure è stato [...] India. Invece ha fatto ti giro [...] lutti gli schermi [...] Sovietica. Allorché il regista [...] volle girare questo soggetto, [...] India [...] di [...]. Perciò attori e tecnici [...] di fare [...] nobile, affrontando ogni rischio [...] per evocare [...] vera e reale del [...]. Il grande attore sovietico Nikolai [...] il famoso protagonista di Alessandro [...] del Deputato del Baltico [...] Ivan il Terribile, vide per primo I diseredati [...] in proiezione privata, durante [...] in India. [...] raccontare a lui, questo grande [...] e per conto [...] ad osservare la straordinaria somiglianza [...] taluni aspetti dei Diseredati con un film di [...] provenienza e che pure ha [...] le condanne della censura: [...] Furore Anche [...] dunque, possiamo dire, ha il [...] Furore. Ci convincemmo che gli [...] cinema indiano avevano saputo trovare la via [...] rappresentare con la loro arte i pensieri [...] del loro [...] la [...] lotta per la liberazione [...]. [...] profonda suscitò in noi [...] I diseredati, del grande regista [...]. Quando l'opera fu pronta, [...] dei tagli in alcuni punti. Il regista soddisfece a [...] la censura proibì [...] film. Il film I diseredati [...]. Con verità e passione, [...] tra i contadini musulmani [...] vivono in un villaggio del Pakistan. Col sudore della fronte [...] terra, lavorando là dove per secoli hanno [...] avi. Ma ecco [...] viene divisa in Indostan [...] Pakistan. I contadini indiani sono [...] la loro patria. Taluni individui senza scrupoli [...] d'oro, garantiscono « casa e lavoro » [...] Calcutta. Allora i poveretti abbandonano [...] svendono terra. La famiglia [...] del film comprende la moglie [...] due bambini. Sono già pronti al [...] il padre viene arrestato per una denuncia. La disgraziata madre, che [...] figlio, è costretta a mettersi in viaggio [...] piccoli e senza marito, perché tutti i [...]. Per la prima volta [...] i contadini viaggiano in treno. Tutto sembra ad essi [...]. /// [...] /// Scendono dal vagone e [...] tra la folla si stringono forte [...] formando una specie di [...] ai loro occhi si presentano quadri spaventosi: [...] sì vedono giacere miserabili affamati, gente ingannata [...] cacciata dalla loro terra. Intanto la madre coi due [...] trascina una ben triste esistenza. Non può trovare né un [...] né una casa. Infine [...] famigliola riesce a sistemarsi sotto [...] scala, e si mette a [...] ceste per guadagnare qualche soldo [...] mangiare. Ma vengono cacciati anche [...]. Nuovamente madre e figli si [...] sotto [...] volta del cielo. La donna viene portata in [...] casa di maternità. Il parto è diffìcile [...] dubitano di salvare la madre. [...] marito intanto esce di [...] Calcutta, e la trova che sta per [...]. Morendo, la madre lascia [...] un neonato. Così sì conclude la tragedia [...] una semplice famiglia di contadini. Questo dolore, questa miseria, [...] stati recati al [...] indiano dalla politica [...]. Quante parole a-mare per [...] accuse piene di collera ci siamo sentiti [...] e da gente semplice, con cui parlammo [...] giorni della nostra permanenza in [...] film lavorano attori di [...] contadini poveri. Fummo molto commossi dal racconto [...] su come aveva ripreso una vecchia vedova. [...] lavorò con lei per circa [...] settimane. La contadina ascoltava con [...] e interpretò la [...] parte proprio secondo la [...]. Ma quando il regista [...] un episodio in cui lei [...] dovuto esprimere il dolore [...] patria, essa rispose: « Ti voglio bene [...] figlio, e ho ascoltato con tutta la [...] direttive su come dovevo [...] questo apparecchio. E [...] ancora tutto quanto riguarda questo [...] cinematografico. Ma non [...] come deve soffrire una donna [...] rimasta senza patria, senza la [...] terra. Questo lo so senza [...]. E questa vecchia contadina [...] macchina da presa con tanta naturalezza e [...] monologo, che tutti noi cineasti di professione [...] aggiunse il regista. In realtà noi sentimmo [...] parole semplici di un essere umano pieno [...] grido di una donna che diceva cose [...] della sceneggiatura. Essa pronunciava parole che [...] suo cuore straziato. Nikolai [...] di un documentario che [...] di un villaggio [...] dicono i critici che [...] gran premio di Venezia al film, ci [...] conoscere il cinema giapponese. /// [...] /// Accanto a film medi, [...] esistono i film realisti, [...] che raccontano epiche vicende storiche o drammatici [...] sociali. Anche in Giappone ci [...] come Ladri di biciclette. E non sono esempi [...] il frutto di una esperienza di decenni, [...] un lavoro [...] serio, di uomini maturi [...] coscienti. Un cinema giapponese realista [...] anche venti, venticinque anni fa: guidati [...] sovietico, sin [...] del cinema muto, i [...] fondarono una loro associazione, [...] Associazione del Cinema Proletario [...] registi Suzuki, [...] ed altri, crearono numerosi [...] trovavano la loro rappresentazione le lotte del [...] la libertà. La presa del potere [...] strati più reazionari del Giappone frantumò e [...]. Ma non riuscì a [...]. Dopo la capitolazione del Giappone [...] movimento realistico e democratico è [...] cinema giapponese con nuovo [...]. E, nonostante il rigoroso [...] che lo stato maggiore americano impone alle [...] nonostante la spietata censura e il boicottaggio, [...] cineasti nazionali continua, i successi del cinema [...]. Si potrebbe dire che [...] cinema giapponese sia il seguente: « e [...]. E questo è anche [...] uno dei più grandi film realisti riuscito [...] le maglie della censura. Un film paragonabile al [...] Ladri [...] biciclette, di cui ricorda in più punti [...]. Esso dimostra come i [...] andati ben oltre [...]. E ciononostante viviamo. E sulla scìa di [...] ne seguono, cosi come altri lo hanno [...]. Fra questi, uno dei [...] Una madre nella tempesta, notevole film che [...] della pace e della guerra. Esso doveva, essere presentato [...] ma fu appunto per [...] film che la delegazione giapponese [...] con pretesti vari [...] lo tolse dalla competizione. E ciononostante [...] spettro della disoccupazione [...] il Giappone. Centinaia di migliaia di [...] un pezzo di "pane, non hanno di [...] moglie, i figli, sono costretti a lasciare [...] famiglia. Giorno per giorno, con [...] regolarità, migliaia di disoccupati laceri e affamati [...] code interminabili davanti agli uffici di collocamento, [...] e dirigenti legati agli interessi della classe [...] rimorso le parole [...] « Non c'è lavoro, [...]. Non c'è lavoro oggi, e [...] significa, il più delie volte, che non ci sarà [...] neanche [...]. Anche Mori [...] un operaio senza lavoro [...] famiglia a carico, ogni mattina di buon'ora [...] fila davanti [...] che, per amara ironia, [...] « collocamento ». A casa, lo aspetta [...] e lo aspettano due [...] non sono ancora in grado di cercare [...]. La fila [...] di collocamento si muove [...] sportello; ai disoccupati viene consegnato un cartoncino [...] giornata di lavoro. Mori non é molto [...] ma [...] tratto esso si chiude. Troppo tardi, non c'è [...] riposare. /// [...] /// Sul volto degli uomini, [...] e disperazione. Se ne vanno tristi [...]. Tra essi molte donne [...] legati alla schiena. Queste sequenze fanno [...] impressione, mostrano la vita [...] sofferenza e dì miserie, cui è costretto [...]. Con gli altri disoccupati, Mori [...] i rifiuti. Lo vediamo [...] immerso fino alle ginocchia [...] gelida dei canali, intento a [...] rottami. Poi la famiglia di Mori [...] dalla misera baracca in cui abita, perché [...] di vendere il terreno. Rimasta senza tetto, [...] decide di andare in [...] assieme ai bambini. Vende le poche cose [...] rimaste allo straccivendolo. Mori invece rimane in [...]. Trova un lavoro da falegname, [...] la moglie del padrone, [...] lacero e sporco, costringe il [...] a [...] il [...] lavoro. La domanda: « di [...] perseguita Mori, ma la ricerca disperata di [...] risultati. Gli vengono allora in [...] poveri anch'essi, e divìdono con lui quel [...]. Ma, in un dormitorio [...] Mòri [...] derubato. Poi, senza [...] è implicato in un [...] ha parte alcuna. Riesce a sfuggire alla [...]. Ma in questura vi [...] e i bambini, che [...] in treno senza biglietti. Mori decide di uccìdere [...] bimbi, e se stesso. Ma [...] momento desiste, e si ripresenta [...] allo sportello [...] di collocamento. Oggi ha un po' [...] gli consegnano il cartoncino, che gli assicura [...] un giorno. Oggi Mori ha lavoro, [...] La madre nella tempesta », film giapponese escluso [...] perchè contro la guerra. /// [...] /// Oggi Mori ha lavoro, [...] La madre nella tempesta », film giapponese escluso [...] perchè contro la guerra. (0)
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