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Lascia la [...] casa di [...] che ha tredici stanze e [...] ogni stanza custodisce un tesoro. Una casa dei misteri, [...] secoli e grande, in mezzo a un [...] periferia brutta [...]. Charlotte von [...] ha 68 anni e [...] Svezia [...] a lavorare come ha sem-pre fatto: raccoglierà [...] raccontano la storia, sisteme-rà i mobili che [...] tutta la vita, accoglierà i visitatori e [...] stanza in stanza pre-cedendo i loro passi [...] cu-riosità. Sarà, [...] stata, custode e guida del [...] al quale lavora da sempre e nel quale vive [...] parte importante della [...] vita. Perché nella passione di Char-lotte [...] gli oggetti, non [...] dub-bio, [...] anche una grande voglia di [...]. Di fare i conti, [...] agli altri, con una vicenda dif-ficile e [...] rifiuti, di discriminazioni, di sofferenza. Ma anche di qualche [...] vero e di una straordi-naria, testarda forza [...]. /// [...] /// O meglio: è nata nel [...] di un uomo e ci è vissuta, ci vive, [...] con [...] di una donna. È un [...] tiene a precisare, non [...] anche se fosse più giovane e più [...] vorrebbe che si manipolasse il suo corpo. Charlotte è famosa, a Berlino [...] Germania. Su di lei è stato [...] persino un film, [...] bin [...] (Sono la donna di me [...] diretto da Rosa von [...] un regista importante e figura [...] spicco della cultura omosessuale tedesca. Il film e il [...] ha lo stesso titolo ripercorrono la diversità [...] come essa si è [...] storia della Germania, dal Terzo Reich alla [...] reale» alla Repubblica di Kohl, in un [...]. Charlotte è stata, è, una [...] una [...] costituito, una figura che fa [...]. Ma le autobiografie, quella [...] filmata, raccontano anche la storia [...] persona mite, alla ricerca [...] borghese della casa e del lavoro domestico, [...] si vuole, tra-dizionale, che si anima di [...] fa eroica, che tira fuori le unghie [...] perché, de-ve difendersi. Charlotte è nata [...] in questo borgo della estrema [...] ber-linese, con il nome e [...] ma-schile di Lothar [...] da una famiglia con qualche [...] di antica nobiltà e una solida posi-zione borghese. Una famiglia infe-lice, però, [...] cieco del padre, che si tradu-ce sempre [...] violenza fisica nei confronti della madre Gretchen [...] (oltre a Lothar altri due). Durante gli ultimi giorni [...] Lothar in una situa-zione di legittima difesa, [...] e del resto della [...] e, nonostante la se-verità [...] tempo, verrà condannato a una pena lie-ve, [...] del tempo, proprio in considerazione della personalità [...]. È per [...] alle violenze del padre [...] Lothar, [...] bambi-no, viene affidato a un prozio, un [...] morava che tanti anni prima, per la [...] ha ideato motore e [...] rivoluzionaria, quella che il console austriaco Emil [...] in ono-re della figlia [...] con una spagnola, avrebbe poi fatto chiamare Mercedes. Il prozio è un [...] tolleran-te, il quale accetta le «stranezze» di [...] co-mincia a prediligere i giochi da bambina [...] straordinaria propensione per i lavori domesti-ci. Lothar scopre pian piano [...]. E scopre an-che quanto [...] e pericolosa nel paese dominato dal mito [...]. Un giorno un gruppo [...] lo trova per strada [...] femminili assieme a un amico. Tutti e due vengono [...] di polizia, dove vengono picchiati e minacciati. Lothar, che è poco [...] bambino, non ca-pisce perché. La presa di coscien-za arriva [...] nella fattoria di [...] prozia, in Prussia orienta-le, dove [...] ragazzo è stato evacua-to. La donna è lesbica, [...] soltanto abiti maschili, ma in un vecchio [...] Lothar [...] dei vestiti femminili e si fa sor-prendere [...] li prova. Invece del temuto rimpro-vero [...] di complici-tà: «La natura ha proprio voluto [...] vero Lothar?». Per il ragazzo ormai [...] omosessualità il ritorno a Berlino equivale a [...] un rischio mortale. A quelli come lui [...] lo stesso trattamento degli ebrei e degli [...] di concen-tramento e poi lo sterminio. Inol-tre, nella città ormai [...] Lothar è uno sban-dato che in ogni [...] arrestato e fucilato sul posto. Una volta sta per [...] salvezza arriva dalla prontezza con cui il [...] di un anno (dice [...] in-vece che 17) e dalla [...] di [...] lo sottrae alle SS. La liberazione cambia tutto, [...] Germania, [...] non gli stereotipi sulla diversità. Nella [...] per le mi-noranze sessuali [...] nel «primo stato degli operai e dei [...] tedesco». Non [...] posto per una come lei, [...] la propria diversità la rivendica, che appena la legge [...] consente si ve-ste da donna (per ri-trovarsi licenziata do-po [...] settimane) e persegue, caparbia, una vocazione che [...] costituito non piace affatto. Charlot-te ha cominciato a [...] Museum, il museo della [...] Berlino e della Mar-ca brandeburghese. Ma ha deciso di [...] suo proprio museo. Gira per la città e [...] cam-pagna, raccoglie mobili [...] guglielmina, li sistema, li ripara. /// [...] /// Quando non ha sol-di [...] donna delle puli-zie, o si fa aiutare [...]. Ne-gli anni [...] apre la [...] prima esposizione nel cosiddetto «ca-stello» [...] poi, tra mille difficoltà e [...] boicottata, si trasferirà in [...] casa e infine, [...] in questa vecchia villa pa-dronale [...] raggiunta dalla pe-riferia di Berlino. Non [...] luce elet-trica, né acqua corrente, [...] riscal-damento. [...] le è concesso in uso [...] le può essere tolto in ogni momento. Ma Charlotte non ha [...]. Per pagare i lavori [...] fare da sola, si offre di nuovo [...] fatica e piano piano la villa torna [...]. In ogni stanza [...] un arredamento originale della età [...] pezzi rari, bellissimi. Nella sala delle «scatole [...] pianole, orchestre mecca-niche, fonografi e grammofoni. Tutto funziona ancora, magica-mente, allo [...] molla o al girare di [...] manovella. In can-tina ci sono una [...] e una in-cantevole [...] cioè [...] come quelle raffigurate nei disegni [...] pittore berlinese Hein-rich [...] del secolo. La [...] era nello [...] il quartiere degli ebrei, [...] da Minna e Alfred [...]. Minna era ebrea, Alfred [...]. Ma piuttosto che separarsi [...] fe-ce deportare, anche lui, ad Au-schwitz. Tornarono tutti e due [...] loro locale, che in passato era stato [...] e gente del cinema (tra gli altri Marlene Dietrich), [...] piaceva affatto ai bonzi del re-gime. La [...] «degli omoses-suali» fu espropriata [...] fu fatto saltare in aria, come [...] allora. Charlotte fece appena in tempo [...] salvare [...] Anche la casa di [...] rischiò la stessa fine. [...] della [...] non [...] posto per i musei «privati». [...] degli anni [...] la prospet-tiva [...] si fece concreta e Charlotte, [...] piuttosto che cedere alla prepotenza, cominciò a regalare mobili [...] oggetti ai visita-tori del museo. La casa,. Finché con [...] di un avvocato e di [...] at-trice famosa la signora di [...] non riuscì a salvare quel [...] era rimasto. Questa [...] strana vita Charlotte [...] raccontata a pezzi durante il [...] della casa. [...] capitolo arriva in cucina e [...] la prima vol-ta sul suo volto [...] un velo di vera tristezza. Caduto il Muro, tutto [...] avrebbe do-vuto, essere diverso. /// [...] /// Una sera di maggio [...] Charlotte e i suoi amici, riprendendo una tradi-zione [...] duramente re-pressa al tempo della [...] organiz-zano nel giardino una [...] per la comunità omoses-suale. Quando cala la notte arriva-no [...] trentina di naziskin. Molti partecipanti alla festa [...]. È stata quella sera, [...] Charlot-te, [...] con le [...] amiche Beate e Silvia [...] era arri-vato il tempo di lasciare la Germa-nia [...] paese più tollerante. Ma come? Berlino non [...] europea della tolleranza ses-suale? Berlino ovest, risponde Charlotte. Ma [...] siamo [...] e per prendere una casa [...] non abbiamo i soldi. A me la nuo-va Germania [...] ha dato anche una decorazione per [...] salvato dei beni culturali. Ma aiuti, niente. /// [...] /// E comincio a diven-tare [...]. È sempre più duro te-nere [...] ordine una casa tanto grande. /// [...] /// Il comune di [...] si è impegnato a [...] museo. Mi basta». /// [...] /// [...] /Ansa Una donna dentro [...] uomo: la storia di Charlotte von [...] che ha attraversato mezzo [...] tedesca rivendicando il diritto di essere se [...]. Dal nazi-smo alla guerra [...] alla Repubblica di Kohl: una vita a [...] per un museo che ora deve lasciare, [...] «un paese più tollerante». In vi-sita nella vecchia [...] di Berlino, tra «macchi-ne musicali» e mobili [...]. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PAOLO SOLDINI «Dopo [...] nazismo e il comunismo pensavo che con [...] Muro tutto cambiasse. Invece no Non ho [...] mio museo i naziskin hanno aggredito i [...] Cedette [...] in cambio di casa [...]. Ha perso anche famiglia [...] Un rene pur di lavorare, truffato Indigena, moglie [...]. Il marito parte per [...] Divorzia [...] va nella giungla GIANNI DI BARI BARI Vendere [...] del proprio corpo pur di sopravvivere. È tutta [...] la storia di Alfredo Calvo, [...] un caso anagrafico. Dieci anni fa è [...] -ricorda Alfredo -. Senza lavoro e con [...] casa già in mano non sapevo proprio [...] garantire il so-stentamento a mia moglie e [...] aveva solo 5 anni. Così de-cisi di chiamare [...] la mia storia e [...] ero disposto a vendere un rene e [...] cambio di una casa e un lavoro». Mentre i servizi sociali [...] occuparsi del caso: «mi aspettavo che qualcuno [...] ma non è accaduto». [...] rispose un dializzato della provincia [...] Lecce. Dopo un [...] di tempo si conobbero. Il tono della voce [...] Alfredo [...] rabbioso al ricordo di ciò che gli [...] e fatto vedere: un ap-partamentino nuovo di [...] pronto per ospitare la [...] famiglia, [...] vinicola nella quale avreb-be [...] immerso nella campagna leccese. Ce ne era [...] per pensare che i [...] e per sopportare lo sfratto, di-ventato esecutivo, [...] trasloco in un albergo cittadino a spese [...] Comune. Concluso [...] Alfredo Cal-vo fece gli [...] verifica-re che i suoi reni fossero a [...] con [...] del ri-cevente. Al Policlinico di Bari [...] problema e i due si recarono a Roma, [...] Policlinico «Umberto I» per fissare la data del [...]. Fu quindi neces-sario fare [...] al Comune di questo signore, che escludeva [...] e fu fissata la data del trapian-to». Il 12 dicembre 1986. Mi risposero che sarebbe [...] dei soldi, perché un atto di donazio-ne [...] qualche so-spetto». Gli furono promessi 80 [...] in contanti e con assegni post-datati [...] successivo, «che accettai perché [...] a pagare qualche debito e con il [...] sino a quando non avessi trovato un [...]. Alfre-do affrontò il trapianto, [...] che mi ha provocato dolori [...] e tornò a vivere, alla vigilia di Natale, [...] che ospitava la [...] famiglia. Il 28 febbraio del [...] data di scadenza del primo as-segno post-datato [...]. Ero stato truffato». Quella truffa gli è [...] matrimo-nio. Come lei, anche tanti [...]. Alfredo Calvo ha inutilmente [...] tutto il danaro pro-messo. Finiti quelli ho chiesto [...] niente: mi caccia-rono dalla loro casa e [...] picchiarmi». Alfredo tentò an-che il [...] per [...] di alcuni amici. Ora vive in un [...] Torre a Mare, centro residenziale alle porte di Bari. Recentemente ha ottenuto un [...] milione dal Comune. Ma non basta e [...]. Intan-to [...] rene rimastogli non è più [...] buone condizioni. NEW YORK Un antropologo [...] iniziare la missione più difficile e controversa [...]. Ritornerà nella foresta amaz-zonica [...] moglie [...] che Kenneth [...] nove anni fa aveva [...] a vivere in una villetta monofamiliare nel New Jersey. La vita in una città, [...] dalla [...] giungla, costret-ta ad orari e [...] frenetici e co-munque tanto diversi da quelli del suo [...] deve [...] portato la giovane [...] e a far marcia indietro [...] alla scelta di convivere con un uo-mo bianco nella [...] terra. Dopo sei anni [...] è tornata alla [...] giungla. La storia [...] e del-la ragazza [...] commosse molti quando fu raccontata [...] giornali nel 1987. Ma non poche furono [...] dai colle-ghi di [...] per una decisione -quella [...] proprio mondo [...] -dettata, secondo loro, da [...]. Sin [...] del suo amore per [...] era forse anda-to contro a [...] dei limiti insiti al-la [...] professione. E, comunque, molte furono [...] a riguardo. Aveva sposato a 31 [...] di 13, conosciuta quando ne aveva nove [...] aveva vis-suto nella regione dei [...] -situata vicino al confine [...] Bra-sile e il Venezuela, fra i fiumi [...] e [...] -fino alla data del [...] negli Stati Uniti. Era giusto [...] così giovane? E la differenza [...] non era troppa? [...] sarebbe bastato a [...] Gli interrogati-vi erano tanti. Nella giungla nacque il [...] e altri due sono venuti al-la luce [...] America. Ed è proprio i [...] tre bambini che [...] ha portato con sè [...] volta ritrovata [...] spera di riuscire così [...] tornare a vivere con la [...] famiglia che vive in [...] automobili, fast food e riscalda-mento centralizzato. Un fotografo brasiliano, [...] Cruz, ha già incontrato [...] tor-nata a casa: la [...] di portare i capelli acconciati in stile [...] con cui aveva tentato di normalizzare la [...] società americana -e di nuovo adorna il [...] i disegni tradizionali della [...] gen-te. [...] si è sposata di nuovo [...] ha un bambino. [...] una [...] adeso in missione per [...] che ama, è stato bersa-gliato da aspre [...] più parti: «Sarebbe stato meglio se [...] avesse portato con sè [...] giungla per salutare la loro mamma -ha [...] italiano che vive nella zona, Carlo [...] -è troppo crudele pensare [...] alla [...] vita di infelicità in Oc-cidente». /// [...] /// [...] una [...] adeso in missione per [...] che ama, è stato bersa-gliato da aspre [...] più parti: «Sarebbe stato meglio se [...] avesse portato con sè [...] giungla per salutare la loro mamma -ha [...] italiano che vive nella zona, Carlo [...] -è troppo crudele pensare [...] alla [...] vita di infelicità in Oc-cidente». (0)
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