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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 3806872183.

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[...] moderna, era avvenuto che tutte [...] Borse del mondo si muovessero [...] con oscillazioni di queste proporzioni. Si muovono [...] masse di denaro semplicemen-te [...] poco fa. Si concentrano in poche decine [...] soltanto a quelle dei grandi [...] in una eterna ricerca [...]. Si tratta nella quasi [...] di investitori che rispondono alle stesse identiche [...] muovono con i medesi-mi obiettivi, e fiutano [...]. È per questo che [...] indici azionari di tutte le principali piazze, [...] che in [...] a dismisura: nel mondo [...] una massa di risparmio superiore a quella [...] mer-cati insieme possono assorbire. Ciò crea la possibilità [...] anche inspiegabili movimenti rialzisti nei periodi «buoni»; [...] le condizioni per una drammatica instabilità nei [...] è quello che [...] internazionale [...]. [...] sovente rinunciano a spie-gare [...] ragione di certi im-provvisi mutamenti di scenario [...] alternano bru-sche impennate ad altrettanto spettacolari cadute [...]. Interrotta la lunga fase della [...] espansione [...] ai grandi intermediari di accumu-lare [...] fortune finanziarie, la speculazione ha cambiato passo, orientandosi su [...] di breve [...]. Si giustificano solo così [...] inesplicabili. [...] giorno a Parigi il titolo [...] è precipitato nel corso di una sola seduta del [...] dopo che il gruppo aveva presentato i conti di [...] bilancio trimestrale chiuso [...]. [...] in Borsa è bastata [...] presidente del gruppo, Serge [...] che i risultati ope-rativi [...] condi-zionati negativamente, a fine an-no, dalla riduzione [...] oltre che dal rallentamento della crescita [...] internazionale in se-guito alla [...] al tracollo della Russia. Nessuno, né prima né [...] è riuscito a giustificare [...] spropositata della [...]. Se [...] una realtà evidente: qualcuno, in [...] colpo del secolo, ricomprando con [...] sconto del [...] un titolo che aveva venduto [...] della riunione. In questo contesto le [...] risparmia-tori sono più che giustifica-te: nessuno, dal [...] ha la ben-ché minima [...] ad armi pari con un si-mile esercito [...]. [...] perché [...] della speculazione, che rie-sce a [...] masse [...] di capitali in poche frazioni [...]. Di [...] la [...] a più riprese da [...] a rifuggire dalla tentazione di cercare di [...] di George [...] e del suo Quantum [...] si rischia di uscire [...] confronto che non [...]. Che fare, dunque? La [...] raccoglie negli ambienti fi-nanziari è che una [...] senso soltanto in [...] di [...] periodo. Tra [...] i fondamentali della propria [...] daranno pre-sumibilmente delle soddisfazioni agli investitori che [...] pazienza di resistere alle docce scozzesi degli [...] delle Bor-se. Ma anche in questo [...] sostituirsi agli analisti che monitorizzano 24 ore [...] dopo giorno i singoli titoli, i singoli [...] diversi paesi del mondo. [...] specialisti, e quindi affidare i [...] risparmi ai gestori dei fon-di, diffidando delle informazioni [...] passate [...]. Compiuta la scelta di impiegare [...] su quale categoria di fondi concentrarsi. Nonostante il fortis-simo calo dei [...] dai massimi [...] scor-so) [...] brevissimo periodo un ritorno verso [...] fondi specializzati nei titoli azionari italiani. In tempi di simili [...] prudente dirottare i propri risparmi si fondi [...] praticamente esenti da rischi. [...] da imitare, insom-ma, ancora una [...] è quello di Warren [...] uno degli uomini più ricchi [...] mondo, che con le sue scelte ha spesso anticipato [...] movimenti dei mercati finanziari. [...] ha ammesso di avere accu-mulato [...] società -la [...] -una liquidità di ben 9 [...] di dollari, qualcosa come 15. Ma fi-no a che [...] se [...] come si dice «alla [...] di tempi migliori. ///
[...] ///
IL COMMENTO SULLA POLITICA ECONOMICA I GOVERNI HANNO ABDICATO di SILVANO ANDRIANI [...] DA CRISI Nel vortice [...] i grandi capitalisti Guardare ed aspettare ORMAI [...] la crisi finanziaria avrà pesanti ripercussioni [...] mon-diale. Alcuni parlano di recessione [...]. Molti, comunque, ritengono [...] positivo sia esaurito, anche se [...] noi, in Europa, non si è ancora visto. Parliamo dunque di noi, ma [...] dal Giappone, che è diventato [...] crisi. [...] giapponese sembra una sorta di [...] nero [...] mondiale. Come nei buchi neri, pare, [...] invertono le leggi [...] operanti [...] conosciuto, così [...] giapponese si invertono le buone [...] che il pensiero unico dominante impone da tempo. Da alcuni anni le [...] e i principali governi premono sul governo [...] sul deficit pubblico. Non per [...] ma per [...] e di molto, allo scopo [...] rilanciare la domanda interna. E tutti accettano con sollievo [...] il Banco Centrale Giapponese stia, [...] della crisi asiatica, monetizzando, di [...] il debito [...]. [...] necessario rilanciare [...]. ///
[...] ///
[...] ritiene, su Internet, che per [...] gli operatori che [...] promesso non sarà di breve [...] la Banca Centrale dovrebbe «fare una promessa credibile di [...] irresponsabile». Per quanto sorprendente possa [...] di elogio [...] non lo sono di [...] che ammette che per [...] Giappone [...] problema è la man-canza di domanda e [...]. Stiamo forse risco-prendo il ruolo [...] della politica economica, [...] il livello della domanda effettiva [...] scopo di evitare [...] di conseguire situazioni [...] Se dopo anni di quasi [...] di una catastrofe i governi [...] non si convincono a riscoprire il ruolo fondamentale della [...] econo-mica, vuol dire che i nipotini di [...] il presidente Usa [...] la [...] politica conservatrice tra-sformò il crollo [...] nella grande depressione degli [...] mondo. Ma ciò che più intriga [...] sapere come mai istituzioni in-ternazionali e governi, come quelli [...] stanno chiedendo [...] di [...] fare essi stessi. Dice: ma il Giappone è [...] ec-cezione. Ma sarebbe [...] che ormai riguarda quasi [...] Asia e la Russia. Dice: il Giappone [...] in una situazione di [...]. Ma il tasso medio [...] principali paesi europei, nel decen-nio in corso, [...] superiore a quello del Giappone. E la disoccupazione in Europa [...] più elevata. Oggi il deficit pubblico [...] Giappone, [...] si chiede di [...] quello medioeuropeo. Il Giap-pone ha solo [...] di avere un sistema ban-cario dissestato, ma [...] paese che dispone della più grande ricchezza [...]. ///
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ANCHE gli europei hanno [...]. Probabilmen-te perché hanno smesso da [...] non diciamo della piena occupazione, [...] di un so-stanziale aumento [...]. [...] tendenti a rendere ben funzionanti [...] mercati, e effi-cienti le pubbliche amministrazioni e con le [...]. Ma ci dice anche [...] queste riforme sono necessarie politiche macro-economiche espansive. Questo ci dice [...] giapponese ed europea in [...] positivo, quella statunitense che tutti citano solo [...] del mercato del lavoro. Soltanto usando tutte le [...] economica espansiva -tassi di interesse, deficit pubblico, [...] -per sostenere la domanda interna, i governi [...] sì che i milioni di lavoratori che [...] processi di ristrutturazione [...]. LA STESSA esperienza statunitense [...] per avere una sostanziale riduzione della disoccupa-zione [...] un periodo di tempo [...]. [...] prospettiva per ora in Europa [...] si [...]. Pensare di [...] soltanto con la [...] di lavoro [...] le politiche attive del lavoro [...]. Un decennio di esperimenti [...] del lavoro attuati dai governi socialisti [...] di [...] non ha impe-dito che [...]. Le riforme dei [...] livello e della qualità [...] per avere un tasso di crescita non [...]. È giusto richia-mare gli [...] di produrre «più bici-clette». Ma è necessario che [...] quattrini per [...] quelle biciclette in più. Qualsiasi patto so-ciale o politica [...] redditi deve [...] di domanda che servono per [...] gli imprenditori a [...]. E qualcuno già intravede [...] della «spallata finale» ROMA Quella [...] venerdì, la caduta sui mercati, per qualcuno è stata [...]. ///
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Forse verrà smentito tra [...] un mese, ma oggi Zhuang Yi Kai, [...] tra [...] della municipalità di [...] per gli investimenti stra-nieri, [...] investire in Cina è [...] da non per-dere. Negli ultimi venti anni [...] è capo-volta. [...] frigorifero in casa e [...] 30 milioni di telefonini attivi. In pochissimo tempo è [...] in poco tempo cambierà la campagna». La Cina svaluta, sta [...]. ///
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Eppure tutti, economisti, esperti, [...] i miei amici sostengono che sia necessario [...]. Il nostro bilancio è [...] mi fa dire che ora abbassare il [...] moneta non è utile. [...] ad esportare, anzi. Semmai im-portiamo poco. Il surplus della bilancia [...] delle esportazioni è stato di 30 miliardi [...]. Noi dobbia-mo mirare al [...]. E comun-que la soluzione [...] è dentro la Cina. Quello che dobbiamo sviluppare è [...] mercato interno, soprattutto [...]. Le drammatiche inondazio-ni seguite [...] con tutti i danni causati, [...] reso inevitabile la svalutazione. [...] di persone sono state coinvol-te [...] travolte [...]. I danni sono stati [...] di [...] (yuan). Ma se fosse an-data [...] stato necessario». E adesso che cosa [...] «La Cina va [...] a velocità in-credibile. Il mercato non può [...]. Chi vuole investire de-ve [...] non trovare più lo spazio. È successo con i [...] venire [...]. [...] e il posto è stato [...] dalla [...] e dalla [...]. Faccio un esempio dei [...]. La Remy Martin ha firmato [...] joint [...] industria, la [...] per la pro-duzione del primo [...] non dol-ce cinese. Ha avuto un successo [...]. Ora vorrebbe ve-nire da [...] Martini [...] Rossi, ma non possiamo [...] non ora. Danneggeremmo il primo partner che [...] rischiato [...]. [...] che crolla qual è la [...] «Le previsioni di crescita econo-mica per il 1998 sono [...] Paese e saranno rispetta-te. Avremo una crescita del [...] a [...] (polo industriale popola-to da nove [...] di persone, [...] e [...] a [...]. Tutto questo in una situazione [...] deflazione del [...]. [...] è arrivare a [...] dello [...] stimolando la do-manda, dando fiducia [...] gen-te che oggi preferisce non spendere e risparmiare». ///
[...] ///
[...] è arrivare a [...] dello [...] stimolando la do-manda, dando fiducia [...] gen-te che oggi preferisce non spendere e risparmiare».

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

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Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .