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E «Devono morire» si [...] uscire il sacerdote del paese (specificando: «sto [...]. Una corrente di maledizioni [...] si è impadronita del pae-sino dove abitava Silvestro Delle Cave. [...] bene, protagoni-sti, comprimari e spettatori [...] que-sta tragedia contemporanea. Non [...] solo [...] di un paese che si [...] vi-sto toccare una delle proprie giova-ni vite. Non [...] solo la paura, la rab-bia. Linciaggi e roghi a Cicciano [...] tra-sformati in un fiume di parole dal [...]. Proprio là do-ve un [...] silenzio e un mu-ro non di gomma [...] sedimentata, ci sono i resti di un [...]. Chi è stato zit-to [...] non aveva visto niente è pronto, [...] a farsi [...] col [...]. È solo un caso? La [...] un episodio particolarmente ecla-tante di cronaca nera, [...] un tabù, la ripetizione di un rito [...] Salvatore Veca, docente di fi-losofia politica, è cauto, al [...]. Gli giriamo le domande, [...] trovare, per noi, un filo a una [...]. Tendiamo a esprimere [...] accettare». Cosa legge dietro questa [...] anche elementi positivi rispetto [...] superamento del grado di connivenza, o di [...] rassegnazione. Fin [...] si era consolidata per lo [...] che queste vicende appartenessero alla [...] in qualche modo naturale [...]. [...] della società precedente alla [...] di queste cose: certi comportamenti venivano vissuti [...] a scopo sessua-le di minori percepito come [...]. Un fenomeno accompagnato dunque [...] consue-to, non degno di attenzione. Ma la reazione, come [...] stiamo assistendo, innesta qualcosa di nuovo. Ora si prende la [...]. Si tratta in qualche modo [...] una mes-sa a fuoco di [...] non veniva vista. Il martellamento [...] a questi fatti non [...] come ripugnanti, è condiviso, reazioni che prima [...] ci sono. Per semplificare ulterior-mente: di [...] esistita, ora si dice che fa schifo. Questo suc-cede, sta succedendo anche [...] la [...]. /// [...] /// Può darsi che av-vertano [...] connivenza. E avendo la [...] delle menti, o delle [...] fedeli, sentono che non si può più [...]. Capita di leggere di [...] si [...] da me a confessare [...]. Dunque può essere un [...] da cui è difficile sentirsi [...]. So-no reazioni tipiche a una [...] percepita come tale anche da più persone rispetto a [...] contro la [...]. Lei intravede anche un [...] reazione dei com-paesani. /// [...] /// Ma [...] che [...] «Intanto [...] vicini, o parteci-panti, a un [...] del genere, può generare per contrasto il bisogno di [...] di vendetta. Reazioni del ge-nere rispondono [...] di chiamarsi fuori. Mi trovo in una si-tuazione [...] cui effetti ricadono su persone ame [...] tacita, o la defezione. E uscendo uso la mia [...] per [...] che [...] parte. Tirarsi [...] confini [...] e cattivi. È come se dicessi: [...] i buoni, e infatti denuncio [...]. Tan-to più picchio forte, [...] fuori». [...] possibile che proprio gli stessi [...] ieri dichiaravano «non ho visto nulla» oggi siano [...] «È normale, è proprio [...] che si verifica questo. È venuto meno il [...]. Il silenzio, la mancanza [...] proprio che certi fatti [...]. [...] si invocano grosse pene o [...] la morte dei colpevoli. [...] momento [...] può dar-si che si inneschi [...] di-versa. In tal senso la [...] servire anche a questo. La pedofilia ora viene messa [...] fuo-co, il contesto che finora [...]. Che effetto può avere [...] «Il [...] ne posso [...] può essere scatenato da [...] non è detto che siano tutti positivi. Ma la mia impressione [...] que-sto comincia a succedere quel con-testo lì [...] lo stesso. Magari la mia è [...] ottimi-stica, ma credo si tratti di eventi [...] i cardini di quella comunità, o che [...] rispetto alla cultura del [...] ho visto [...]. Così come può darsi che [...] il [...]. Si può parlare per [...] Cicciano di «desiderio di vendet-ta»? «La vendetta [...] più [...]. Quando un equili-brio viene [...] stupro [...] sessuali, si genera un [...] o comunità: la vendetta chiede che chi [...] danno [...] stesso tipo di danno [...] compro-messo. In politica è un modello [...] John Locke parla a questo proposito di [...] quando non viene richiesta [...] del diritto. Nel caso di que-sti [...] ci vuole una legge così e così. Si dice: lo voglio [...]. Ci si fa giudici [...]. In questi casi il [...] man-cata fiducia in una garanzia di im-parzialità. È come se dicessi: [...] in causa, applicherò la tariffa massima. Dove non abbia-mo fiducia [...] comportamenti delittuosi, faccio giustizia da me. Del [...] insegnato gli western: lo sceriffo [...] ce la fa, lo impicchiamo noi. Non è un caso che [...] questo tipo di comunità non ci sia spazio per [...] fiducia nella legge, la [...]. Non pensa a un rischio [...] «È una materia delicatissima. Fa impressione [...] di [...] familiare. Stavolta è Cicciano, ma [...] verificano in conte-sti metropolitani. È [...] ordina-ria criminalità, finora sommersa. Da dove altro potevano nascere [...] raccomandazioni delle madri del genere [...] accettare caramelle da uno [...] o lo spauracchio del lupo [...] Ma quando emer-gono in contesti dove esistono altri tipi [...] omertà o [...] la sensazione di intollerabilità, [...]. Roberta Chiti [...] 4. Letteralmente: ri-nuncia alla vendetta, [...] nei confronti di chi ha commes-so la [...]. Concetto cattoli-co, viene da [...]. In realtà nella teologia [...] è caduto abbastanza in disuso. E nei [...] se ne parla poco. Gesù rimette i [...] chi non sa quello [...]. [...] perdonare du-rante il discorso della [...] quando parla del potere [...] di far smuovere Dio a [...] qualsiasi cosa gli si chieda. E consiglia, nel caso [...] preghiera ci venga in mente di avere [...] conto in sospe-so, di sanare prima la [...] preghiera abbia [...]. [...] Lucia e Don Rodrigo La [...] molto più ap-peal del perdono. Ne è testi-mone la [...] in letteratura. Il perdono non dà [...] suspense. Insomma, non fa spettacolo. È più facile trova-re [...] perdono in letteratura che un roman-zo [...]. Come quello dei «Pro-messi [...] Lucia [...] fronte [...] distrutto Don Rodrigo lo [...]. [...] da dire che Lucia non [...] mai stata capace di covare vendetta. /// [...] /// Sempre in tema letterario, non [...] abbia perdonato qualche ne-mico. Però [...] lo zar Alessandro III: [...] di per-donare gli assassini di suo pa-dre. /// [...] /// [...] Una dura strada per la [...] Non [...] perdono senza tradi-mento; non [...] tradimento [...]. [...] James [...] affronta il te-ma del [...] saggio sul tradimento. Il perdono «è il [...] in sale della saggezza», scrive citando [...]. Ed è un contributo [...] le dà quel conte-sto più ampio che [...] raggiungere da solo. Il perdono, come [...] -dice ancora [...] -è solo una parola per [...] non è stato umiliato e offeso fino in fon-do. Ha significato solo quan-do [...] né dimenticare né perdonare. E solo chi amiamo [...] di umi-liarci e offenderci nel profon-do. Ma il perdono, dice [...] è un «passo a [...] «traditore» deve fare la [...] parte. E cioè [...]. [...] Un cardine della New Age Quella [...] perdono è una [...] negli Stati Uniti. Natu-ralmente siamo nel campo [...] New Age. E una «tecni-ca» in voga [...] questi tempi è quella del [...] out», lette-ralmente [...] andare», ovvero perdonare. Scoperto come meccanismo psicologi-co [...] cura [...] il [...] out vie-ne consigliato anche [...] modo per liberarsi dei traumi. [...] al perdono segue le indicazio-ni [...] teologia e considera il [...] andare» come una funzione [...] economica: chi perdona si li-bera [...] peso del passato e af-franca quella parte della [...] psiche che altrimenti rimar-rebbe ferma [...]. Attenzione, perdonare però non vuol [...] porgere [...] guancia. E oggi? [...] collettiva suscitata dalla ferocia di [...] co-me [...] dila-gare, incontenibile, evocando le furiose [...] della vendetta. Quelle divinità che giacciono [...] fondo della nostra [...]. Eppure la vendetta che [...] ha giustamente relegato tra i residui di [...] ha in altri luoghi e in altri [...] di una vera e propria isti-tuzione sociale. [...] ov-viamente, è [...] cosa dalla vendetta individuale che [...] in tutte le società come modo di ven-dicare [...] formalizzazione giuridica: anzi nella maggior [...] delle so-cietà moderne essa costituisce un reato. Il farsi giustizia da [...] in discussione i presupposti stessi su cui [...] giudici moderni in cui la fa-coltà di [...] della violenza, sono una funzione esclusiva [...]. Erano e sono tuttora [...] che praticano la vendetta co-me [...] regolamentazione del conflitto e [...] attraversano le società. Nelle cul-ture dove vige [...] della faida di sangue chele [...] vicina, il gruppo -sia [...] di famiglia, di clan, così come di [...] diritto di ristabilire [...] e di rimarginare la [...] stata inferta alla comunità dalla perdita violenta [...]. Nelle culture della vendetta è [...] ben regolata contribui-sca [...] sociale, determi-nando una sorta di [...] che si ristabilisce proprio colpo su colpo. È così per esempio [...] del Sudan e presso [...] ma anche presso mol-tissime culture della selva [...]. Tra queste ultime è [...] caso dei Jivaro [...] che considerano la perdita [...] solo da una perdi-ta inflitta giudicata «equivalen-te». Vige in questi casi quel [...] che [...] latina [...] prende il nome di «taglione», [...] sorta di recipro-cità bilanciata della violenza fondata sul principio [...] per occhio, dente per dente». Presso molte culture del Paci-fico, [...] Nuova Guinea le vendette sono addirit-tura uno [...] sociale, e di allargamento dei confini dei [...] complessi sistemi di al-leanze. Se un uomo viene [...] parenti, oltre che ven-dicarsi direttamente e chiudere [...] col gruppo degli uccisori, possono a loro [...] «vendere» la vendet-ta a un terzo gruppo. [...] ucciderà per loro, ma non [...] una propria perdita di sangue da vendicare, si esporrà [...] volta alla vendetta del grup-po [...] ha compiuto il primo omicidio della catena. E così via, con [...] allarga il giro delle vendette e delle [...]. Questa «globalizzazione» del-la vendetta [...] rete di prestazioni economiche che ha [...] di allargare il cir-cuito [...] quindi la ricchezza dei gruppi. Non è poi molto [...] incro-ciato costituito dalle alleanze e dalle vendette, [...] la nostra criminalità orga-nizzata. La vendetta apparteneva a [...] scritta delle nostre società contadine e pa-storali [...] vero e proprio «diritto subalterno», come lo [...] Luigi Maria Lombardi Satriani che negli stu-di condotti [...] Mariano [...] ha rivela-to le logiche [...] certe forme di vio-lenza che vengono usate [...]. Recita così un [...] il lamento fune-bre sardo [...] intona-vano dopo una morte violenta per incitare [...] ven-detta e onorare [...] comuni-taria lavando il sangue [...]. In altri casi [...] della vendetta veniva affidata, [...] Calabria, alla Madonna o ai santi che venivano [...] unte di sale per invocare la disgrazia [...] dei ne-mici. È forse in nome [...] tra la ferocia del delitto e [...] ferocia della punizione, che [...] della vendetta tornano a farsi udire. Come avviene sempre più [...] di crimini di par-ticolare efferatezza. Quella efferatezza che lo [...] annovera tra le circostanze «aggravanti», come per [...] abietti» imputati agli assassini di Cicciano. Efferati sono quei de-litti [...] valore simbolico perché per la loro na-tura [...] stessi del legame sociale e al tempo [...] le zone di degrado e di abiezione, [...] la complicità che co-prono ogni forma di [...] grande che sia. Come diceva Michel [...] grande analista dei dispositivi [...] modernità, [...] è quel surplus intollerabi-le [...] in età [...] la giustizia puniva con [...] e al tempo stesso [...] del reo [...]. Quel-lo stesso surplus sembra [...] forze attive della vendetta, quasi che la [...] a pareggiare la vio-lenza subìta. /// [...] /// Quel-lo stesso surplus sembra [...] forze attive della vendetta, quasi che la [...] a pareggiare la vio-lenza subìta. (0)
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