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Alla stregua di tante [...] In quel periodo storico, essa è stata [...] coagulo di una quantità di linfe culturali [...]. E riduttivo, ritengo, racchiudere, [...] di [...] nel tema della scuola [...] sebbene più pregnante, del conquistare la parola [...] poveri, [...] è uno dei segni, [...] più alti, di un intreccio e di [...] tante culture [...] intreccio e fusione resi [...] grande crogiuolo che è [...] attuale: età di transizione [...] con le radici ancora nella cultura del [...] protende verso i segreti più nascosti della [...] vita. Per questo ritengo che [...] professoressa» non abbia perso di attualità, perchè [...] sintesi, di cui essa é segno, non [...] esaurito, ma è in pieno sviluppo, sebbene [...] rispetto a venti anni fa. Don Lorenzo, Sandro, [...] Carlo. Ecco il grande progetto, [...] di [...] vivere la crisi della [...] la caduta di secolari barriere, per soddisfare [...] di protagonismo, anzi di sovranità delle classi [...] gli strumenti [...] dalla società industriale, cioè [...] conoscenze e quindi del senso critico, giungendo [...] strumenti contro lo stesso progetto di trasformazione [...]. La società preindustriale era [...] da [...]. I figli dei contadini [...] fare il contadino, i figli degli operai [...] dei professionisti il professionista; le donne e [...] ruoli ben distinti e pietrificati, come separati [...] i ruoli delia élite intellettuale da una [...] volgo [...] della oligarchia e delle [...] è dei laici. Il tutto era tenuto [...] sintesi di vita sociale nella quale ognuno [...] modo la propria identità [...] di un gruppo umano [...] fonte di sicurezza psicologica. Basta pensare, ad esempio, [...] non esisteva frattura fra [...] di produzione. Sia che si trattasse [...] dei quartieri popolari, produzione e vita, «personale» [...] intrecciavano e si fondevano in una sintesi [...] modo realizzava [...] della persona e del [...] i limiti, le sofferenze e le privazioni [...]. La rivoluzione industriale ha [...] ma non ha ricomposto le contraddizioni emerse. Anzi ha dato vita [...] realtà sociali scisse e contrapposte, senza comunicazione [...]. Ad esempio, da una [...] dove si produce la [...] e dove si sviluppa [...] classe in un duro confronto che lascia [...] sentimenti e ai bisogni; [...] parte il territorio dove [...] bisogni personali, lontano dal conflitti sociali, [...] la protezione materna dello [...] sui binari tracciati dai [...]. Una tale schizofrenia, lasciata [...] caotica per un preciso disegno politico, ha [...] duplice mostruosa crescita delle grandi città: da [...] nostro Concilio a colpi di [...] dice, Ira le altre [...] è stato la rivoluzione [...]. Per noi è vero, [...] senso molto diverso da come [...] comunemente. Il volantinaggio a tappeto [...] in un periodo assai ristretto della nostra [...]. Nel momento epico, cioè nei [...] roventi che vanno [...] gruppi di redattori e stampatori [...] a volte tuttala notte perchè alle 5 del mattino [...] di altri volontari potessero iniziare la distribuzione dei comunicati [...] punti strategici della città. [...] ciclostile non è stato per [...] soprattutto questo. Purtroppo è passata o [...] voluto far passare [...] del ciclostile come strumento [...]. Perchè si è voluto [...] quale rivolta a carattere soprattutto protestatario, privo [...] carente dal punto di vista di percorsi [...]. Ma inchiodate il movimento del [...] ciò che lo ha preceduto e seguito, il processo [...] lo ha generato, sulla croce [...] distruttività, significa compiere un falso storico. Ci riferiamo alla nostra [...] che non era affatto isolata. Era prassi normale, in molte [...] innovative dei fecondi anni 60: mentre i [...] spingevano sulla via della modernizzazione [...] e massificante, il ciclostile permetteva a una quantità di [...] alternative di tentare la via di un cambiamento rispettoso [...] la schizofrenia di una modernità [...] separa il lavoro dal territorio: [...] classi popolari potranno soddisfare la [...] secolare sete di [...] fra individualità e socialità. Se nei momenti caldi [...] abbiamo saputo usare il ciclostile come arma [...] deve al fatto che questo era stato [...] una lunga pratica di sperimentazione di percorsi [...] la lettura biblica o la liturgia. I intreccio [...] di liberazione. Partecipando al grande movimento [...] diciamo «movimento conciliare» intendiamo [...] Concilio Vaticano II in sè, ma quel [...] da cui è scaturito Io stesso Concilio [...] tuttora, pur frenato dalia restaurazione) sentimmo [...] di uscire da una [...] di Pio X, basata sulla [...] di domande e risposte, [...] una fede cosciente, [...] complessi industriali, [...] gli immensi alveari abitativi. Si sono svuotate le [...] quartieri popolari e la popolazione è stata [...] vortice caotico, sradicata dalle culture ai origine, [...] più completo di strumenti di identificazione, violentemente [...] nei disegni dei maneggiatori della economia e [...] ingranaggi massificanti della produzione e del consumo. Anche Firenze, sebbene in [...] rispetto ad altre città italiane, ha [...] sciuto i guasti di [...] schizofrenia. La quale ha inghiottito [...] che pure cercava di [...] e di [...] e ha messo in difficoltà [...] movimento operato che non aveva sviluppato [...] adeguata. Agli inizi degli anni Sessanta, [...] dai Rettori più combattivi e politicizzati, ci [...] che le conquiste sindacali, frutto di du« [...] rimangiate sul territorio-, più [...] per fare il secondo o terzo lavoro; [...] per le esigenze inappagabili di una specie [...]. Si incontrarono la cultura [...] cultura dei settori più legati . E una certa élite intellettuale, [...] pure [...] crisi di identità, scopri le [...] popolari e i loro valori. Credo che il [...] sfrondato di tanti aspetti [...] debba essere vistò soprattutto come espressione esaltante [...] tale processo di integrazione. A [...] tutto ciò è stato vissuto [...] una [...] anticipazione e con particolare intensità. Non a caso «Lettera [...] è stata uno dei manifesti del [...]. La eterogenea comunità di [...] lavoro intellettuale della Scuola di [...] ha permesso di analizzare [...] mente aperta e sveglia [...] progetto di modernità delle [...] ma soprattutto ha consentito al ragazzi, al [...] intellettuali che occasionalmente la frequentavano di ritessere [...] una identità culturale. Si tratta di un [...] presto al brusco risveglio delle leggi inesorabili [...] la quale sembra promettere la razionalizzazione della [...] il suo superamento? Nonostante tutte le modificazioni [...] involuzioni [...] in questi venti anni, [...] Scuola [...] e tante altre esperienze [...] credo, una validità di (ondo. [...] forte hanno accresciuto il [...] fronte alle sfide della società post-industriale. [...] non parla a noi, oggi, [...] linguaggio di un nostalgico [...] al passato. Anzi, da [...] na viene [...] di non [...] re un patrimonio accumulato in [...] di impegno, di ricerca, di vita; ma per [...] e per [...] allo scopo di vivere da [...] le nuove situazióni. Le classi popolari sono [...] ricchezza di cultura che rischia di essere [...]. Il disastro morale e [...] era [...] ice promessa e attesa, [...] le possibilità e fili orizzonti [...] che si aprono ai continuo. Questa indicazióne [...] rompe da [...] e da tante altre [...] essa. Non è tutto II [...] ma un suo aspetto importante. Come negante [...] per la società dei [...] qualsiasi connessione vitale. Il percorso nuovo era [...] ricerca teològica mondiale a livello teorico. Si trattava di [...] in pratica. E noi ci provammo. Per anni sperimentammo una [...] recuperò dei Vangelo, sulla centralità restituita al Gesù [...] è della fede ecclesiale,, [...] fede cristiana e i fatti concreti di [...] di condivisione e, scandalo! Se [...] uno struménto adeguato al [...] la scheda ciclostilata: uno strumento duttile in [...] anche come mezzo di verifica, facilmente modificabile [...] varie situazioni; uno strumento precario, rin-novabile di [...] in modo da aderire alla crescita [...] e alle acquisizioni nuove [...] e inoltre più facilmente [...] dai settori conservatori della [...]. La cosa funzionava tanto [...] catechistico diocesano ci chiese per alcuni anni [...] disposizione copie [...] nostre schede di catechismo [...] richiesta di altre parrocchie che volevano anche [...] prigione del vecchio catechismo uffi-ciale. Incoraggiati da tali risultati, [...] accettammo [...] che ci venne dalla [...] Fiorentina ai pubblicare a [...] delle schede. Accettammo a condizione che [...] detto chiaramente che si trattava di materiale [...] quindi modificabile. La pubblicazione usci appunto [...] dalla L;E. Era composta di due [...] delle schede per il lavoro dei bambini [...] per il catechista. Naturalmente, dato il clima [...] ecclesiastica si affrettò a condannare il libro, [...] trovò ampia accoglienza e diffusione anche in [...]. Il nocciolo dei contenuti [...] della nostra esperienza è stato poi recepito [...] nel frattempo rinnovati. E non poteva essere [...]. Un passaggio difficile, ma molto [...] punto ai vista . Quale strumento migliore del [...] Schede di presentazione storica dei van libri biblici, [...] di discussione ed esegesi comunitaria, schede di [...]. La stessa cosa avveniva [...] di massa nella riforma liturgica. Anni di lavoro: prima, [...] il [...]. Una specie di fucina [...] liberazione. Anche [...] le schede ciclostilate hanno [...] hanno chiesto di [...]. Ne è uscito un [...] «Liberarsi e liberare». /// [...] /// Spesso non avevamo che [...] io abbiamo usato non solo come strumento [...] anche come momento che accompagnava e stimolava [...] di coscienza, gli approfondimenti, [...] con i movimenti che [...] le verifiche a proposito della presa reale [...] gente cui erano indirizzati i ciclostilati. I documenti di solidarietà [...] delle fabbriche fiorentine minacciate dai licenziamenti di [...] di posizione in relazione alla pace, contro [...] Vietnam, contro [...] Cecoslovacchia, in solidarietà con [...] néri [...]. Documenti che [...] con azioni concrete: manifestazioni, assemblee, Incontri. E il ciclostile sempre [...] carta e inchiostro quasi come il motore [...] di produzione di Idee e di modi [...]. Strumento privilegiato ai espressione comunitaria, [...] voce naturale [...] della comunità. Anche tutto questo lavoro è [...] in alcuna pubblicazioni: [...] 1954-1968», Laterza, Bari 1968; [...] Laterza, Bali il ciclostile non [...] 6 fermato! Il Notiziario della comunità [...] Isolotto [...] ad uscire mensilmente per documentare le tappe [...] per [...] a livello nazionale e [...] realtà attenta ed attiva nei processo di [...] e della Chiesa; la matta delle comunità [...] del-I area a cui il movimento delle [...]. E domanda di trasformarsi [...] 1943. La Gauche paragonerà la [...] quella della Resistenza e il ruolo dei [...] del [...] e parlerà di liberazione [...] della borghesia. Ma in Sartre sono [...] la percezione e [...] del movimento. Che cosa sta accadendo, [...] accaduto in quel maggio 1968, fino alla [...] ne sancisce la [...] Non è che Sartre [...] nel corso del maggio un pensiero della [...] capire e a sostenere il movimento. Non aveva certo [...] questo, ma da non [...] avvertendo la necessità di una trasformazione e [...] energico della trasformazione. Il testo più rilevante sul [...] che Sartre ha [...] in [...] 1968» (edito da Gallimard) e [...] è poi [...] concessa a Roma a [...] mani fasto [...] 1969 mostra bene il suo [...] di «anticipazione teorica». Le categorie utilizzate sono [...] trovato tematizzazione nelle [...] di metodo» dei 1957 [...] «Critica alla ragione dialettica» del 1960. Ma si potrebbe risalire [...] a [...] e il nulla» del [...] stessi scritti [...] guerra, [...] la resistenza e gli [...] rappresentarono certo una cesura. Si trattava di costruire una [...] nuova. Ma lo si poteva [...] e senza i [...] società che appare divisa [...] di forze arretrate e [...] forza progressiva, fra il [...] e il lato della libertà, la risposta, [...] 1952, sino al saggio su «1 comunisti [...] è abbastanza netta. E si trattava di [...] nuovo. Ma lo si poteva [...] Non certo senza la scoperta o la [...] delia realtà pratica. E non certo senza [...] riscoperta del soggetto come sociale, come non [...]. Dopo il 1952 e [...] la sclerosi della società, [...] sostanzialmente «rispettosa» delia sinistra, [...] Sovietica non sembrano aprire alla trasformazione. E il marxismo non [...] ridiventare un pensiero della trasformazione. Si rende urgente [...] a definire un simile [...] negando ma correggendo il marxismo e integrando [...]. Non ci si può [...] di fronte alla stasi semplicemente facendo da [...] la propria singola purezza. Come pensare dunque a [...] che si liberi, che si trasformi? Il [...] consideri [...] o nelle sue versioni [...] si consideri anche in diversi aspetti della [...] serve, ma non serve abbastanza, invece di [...] gli uomini nella loro realtà, li dissolve [...] di acido solforico». È un pensiero di [...] di istituzioni, in qualche modo un pensiero [...] Riduce [...] ai suo concetto, il [...] Dunque abbina astrattezza ed empirismo senza principi. In particolare, degrada il soggetto, [...] che eminentemente esiste per sé, [...] sé; cosi [...]. Il marxismo non si [...] molto di ciò che afferma o ritiene [...] cioè umana estrinsecazione [...] è in verità disumana [...]. [...] sé, pone confini e [...] al per sé, assai più dappresso e [...] quanto il marxismo [...] PARTITI TRASFORMAZIONE Sartre e [...]. Questo pensiero, troppo ottimistico, [...] la necessità non già di cambiare le [...]. E per, sempre. Non ha colto che [...] riguarda le strutture che assediano e avviluppano [...]. La nostra vita sarebbe gestita [...] una sorta di legge divina, da una fatalità metafisica. La dialettica riguarda solo [...] farsi contro il suo subire, contro [...] di necessità e di [...] stesso produce con il suo agire. In questo mondo di [...] è fuori di sé, non è se [...] libero, è integrato in sistemi statici e [...]. E la penuria, una [...] nostra vita -ecco, enfatizzato, un elemento [...] del marxismo -che fa [...] di esseri liberi, della nostra capacità di [...] di esseri spersonalizzati, meccanizzati. La libertà non è [...] un intimo e predominante pessimismo, [...] o [...] prepondera e sempre si [...] trasformare, il liberarsi. Masse e partito: su [...] citata sopra relativa al [...]. Sono i soggetti sui [...] da sempre, ha fatto e fa conto [...]. Ma questa si ha [...] in essi? La coscienza di essa preesiste [...] Specialmente [...] avanzato anche le masse [...] si dislocano [...] della coesistenza aliena-ta. Le masso includono sempre, e [...] avanzato, zòne ampie di [...]. Le tendenze alla reciprocità, [...] sono contrastate dalle tendenze [...]. Non bisogna tuttavia rassegnarsi. Non perché si possa [...] sul partito. La trasformazione non [...] ma autonoma, libera, progettante, cioè [...] della situazione data, in esso, [...] certo si prepara. Mail vero soggetto della [...] neppure il partito. È il gruppo o [...] fusione. E ciò si configura per [...] più come una «brusca resurrezione della libertà» come una [...] «rara», e come una cosa il cui successo è [...]. È cosa possibile perché [...] possibile è più vasto di quello del [...] cosa che ha questi caratteri. Avviene che per [...] di un obiettivo, la [...] non si limiti, [...] a restare [...] della coscienza singola, ad [...] è in forma irriducibile e incessante se [...] non cosa ma superamento della [...] Avviene che si unisca [...] prassi comune di libertà. Si ha cosi la [...] gruppo in fusione. Un autentico pensiero della [...] che (are perno su [...] prassi, che non punta [...] essere un sistema fisso, ma ad eseguire [...] producendo e produce disgregando. Nel gruppo in fusione [...] di «libertà selvaggia», vissuta in gruppo, nella [...] fissata, non inclinante alla istituzionalizzazione. Siamo davanti alla cele-brazione [...] pura rivolta, pura lotta. Ma il partito? Può [...] della massa in fusione. Ma è anche e [...]. Assorbe e dirige o [...]. Viene così a [...] sempre in ritardo rispetto [...] non insieme. Il partito non sa [...] e «generalizzare» le forze nuove che si [...] accettare il movimento, la [...] «potenza di rifiuto», la [...] aprire il futuro». E sta in ciò il [...] del gruppo in fusione. Ci sarebbe bisogno di [...] sapesse combattere perpetuamente la [...] istituzionalizzazione e metterai a [...] e dunque anche deità [...] autonomia e del suo [...]. Occorrerebbe una direzione di partito [...] non si deteriorasse in istituzione. Che fosse assolutamente priva [...] verso 11 movimento di liberazione, anche verso [...] quello dei giovani non ancora contemplati, nel [...] dei partiti. Ma ciò è possibile? Sartre [...] molto scettico. Con questi orientamenti e [...] interpretativi Sartre non poteva non capire la [...] lotta del maggio, e non poteva non [...]. E, per quanto convinto [...] con il movimento e non testimoniare le [...] poteva non vedere i limiti della protesta [...] suo destino di sconfitta: la mancanza di [...] una direzione politica che assumesse su di [...] e le sue possibilità e ancora la [...] partito, di una direzione politica che avesse [...] della trasformazione [...] avanzato e quindi fornisse [...] capacità di non cadere nei vecchi ideologismi [...] un vecchio oggettivismo o [...] in vecchie teorizzazioni della [...]. E così la «rara» [...] in fusione del maggio francese cede. Con il suo rielaborato [...] Sartre capisce il movimento ma con esso [...] anche un sufficiente pensiero di sostegno? Certo [...] rivolta, della fusione contro [...] del gruppo in fusione. Ma forniva un pensiero [...] del processo complessivo del movimento, di un [...] durata e producesse risultati? Non direi. E non tanto o non [...] per la persuasione [...] di fatto, di una politica [...] autoritaria, e per la persuasione [...] del sorgere di masse o [...] In fusione. Il fatto è che [...] trasformazione che Sartre propone non va al [...] un orizzonte di indicazioni generali. Ma allora? Semplicemente un pensiero [...] trasformazione che non sa sostenere il decorso dei movimento? Che ha esaurito la [...] Non mi sembra. Sartre ha tentato di [...] della trasformazione che non è riuscito a [...] e sistematicità di componenti. Ma è riuscito con [...] alcune componenti che non possono non essere [...] soddisfacente pensiero della trasformazione. Intendo un pensiero che [...] di fronte al limiti dei pensieri tradizionali [...] stessi pensieri di matrice socialista. La componente dì maggiore importanza [...] pare questa-. Stiamo alla teleologìa. Marx diceva che liberazione [...] ricondurre il mondo umano, il mondo in [...] trovato collocazione e inserimento, alla radice, [...] stesso. Diceva che era [...] questa struttura, [...]. Occorre che [...] non sia nel suo [...] possieda, lo (ormi e riformi continuamente. Il socialismo è stato [...]. /// [...] /// Il socialismo è stato [...]. (0)
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