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Importanti manifestazioni letterarie di [...] sono avute anche in questo dopoguerra, e [...] Repubblica Democratica Tedesca (dove vanno ricordati particolarmente [...] Willi [...] Arnold Zweig, Becher, Brecht [...] Anna Seghers), ma anche nella Germania di Bonn. Molti scrittori della Germania [...] assunto nelle loro opere un chiaro atteggiamento [...] il recente passato, [...] il nazismo, gli orrori [...]. Questa ricca produzione antinazista [...] sempre a violenti attacchi dalla stampa occidentale, [...] testimonia efficacemente del crescente disagio di molti [...] atteggiamento di opposizione alla politica « restauratrice [...] Bonn; opposizione che ha trovato modo talora di [...] in alcune opere narrative, ispirate direttamente alle [...] di questi ultimi anni. Tutti questi romanzi hanno destato [...] interesse nel pubblico tedesco; alcuni poi sono già stati [...] in diverse lìngue e ridotti [...] prossimo numero dedicheremo Finterà [...] centenario della [...] riscuotendo dovunque un grande successo [...] pensare a 08/15, vero [...] letterario e cinematografico in alcuni [...]. Assai poco però abbiamo [...] Italia di questa produzione ed è tanto più [...] una breve notizia di quelle che ci [...] più significative, [...] gli aspetti più positivi [...] clamore suscitò qualche anno [...] Germania [...] del nuovo romanzo di Wolfgang [...] uno scrittore di [...] già noto al pubblico [...]. Si intitolava [...] (« La serra »), [...] direttamente alla vita politica di Bonn. Un deputato socialdemocratico emigra [...] Londra [...] il nazismo, e al suo ritorno vede [...] le speranze di un rinnovamento tedesco e [...] (è stato il libro di [...] a fare la fortuna [...]. Ma lo scrittore non [...] via di uscita, nessuna forza capace di [...] questo stato di cose, e tutto finisce [...] nel suicidio del protagonista. Lo stesso atteggiamento negativo [...] romanzo di [...] Der [...] in Rom (« La [...] Roma »), uscito [...]. Un feroce nazista, [...] condannato a morte a Norimberga, [...] a fuggire; ora egli gira per le [...] Roma (dove aveva spadroneggiato e massacrato, durante [...] per incontrarsi con la [...] seguace delle teorie naziste [...] e con il cognato [...] della loro città natale, prima nazista e [...] della classe dirigente tedesca che sopravvive a [...]. Diversi sono i due figli [...] che però si sentono [...] impotenti di fronte al mondo [...] genitori, e non riescono ad aprire nessuna prospettiva [...] riducendosi alia passiva accettazione di [...] presente senza speranze. Un posto importante nella [...] occupano alcuni scrittori più giovani di [...] che hanno pubblicato le [...] dopo [...] guerra: Hans Werner Richter, Heinrich Boll, [...] altri, che fanno parte del cosiddetto « [...] una libera associazione di scrittori, sorta appunto [...]. Il « gruppo [...] » non ha mai [...] ideologico ben preciso; esso si può considerare [...] di terza forza genericamente intesa, con un [...] condanna verso il passato che troviamo espresso [...] narrative. Ne è prova soprattutto [...] Hans Werner Richter (che è il corifeo [...]. La [...] opera più significativa è [...] (« Gli sconfitti », [...] presenta [...] dissidio di un uomo [...] il soldato per un regime che ripudia [...] stesso e per il quale è pur [...]. Ma va ricordata anche [...] autobiografica, che parla delle esperienze di un [...] sotto i diversi regimi: al tramonto del [...] la Repubblica di Weimar e sotto il Reich [...] Hitler. Il Der [...] (1953) di [...] e lo 08/15 (1954) [...] Hans EL Kirst (due espressioni del gergo militare per [...] hanno in tal senso un significato molto [...] che in Italia ha avuto la letteratura [...] e di «memorie» [...] dopoguerra, e che ritorna [...] oggi, sotto la spinta degli avvenimenti più [...]. Letteratura di denuncia, atti [...] mettono in guardia per il futuro. Così scrive [...] che gli chiede una [...] fotografia: [...] illustrare un resoconto come Der [...] con il ritratto [...] è completamente fuori di luogo. Una fotografìa di un [...] meglio, perchè sono i soldati uccisi che [...] libro. Il loro linguaggio, la [...] fa loro morte mi hanno fornito le [...] questo libro è fatto». Ed è proprio da [...] questo [...] parlare i fatti», che [...] trae la [...] forza di denuncia, presentandoci [...] mondiale in tutto il [...] con una spietata violenza [...] obbiettività. Arrestato e imprigionato nel [...] di [...] fu scarcerato tre anni [...] incorporato in un «battaglione disciplinare » della Wehrmacht [...] a combattere prima [...] e poi nelle battaglie [...] Normandia [...] di Berlino. Egli rivive nel suo [...] attraverso la figura del soldato [...] costretto ad obbedire ad [...] che imponeva di uccidere, costretto ad obbedire [...] dì professione » che lo comandavano, anche [...] in quella guerra ed avvertiva chiaramente il [...] tra la facile retorica [...] la realtà sanguinosa e miserabile di un [...]. Ma il personaggio [...] non ha una ideologia [...] resta sostanzialmente isolato nella [...] rabbiosa disperazione, perchè condanna [...] passata e presente, ogni nazione che quelle [...] voluto », senza riuscire a fare la [...] ». Al di là di [...] il libro di [...] è certamente quello che [...] maggiore coraggio il tema del [...] soldato per forza. Per questo Der [...] ha suscitato molte discussioni [...] Germania: [...] stroncature della stampa occidentale o «nostalgica», ottime [...] democratica di tutte le tendenze. Ed anche per questo, [...] molto successo in Francia, dove è stato [...] con il titolo di Croix de fer. Ancor maggiore è stata [...] 08/15, del quale è stata tradotta in Italia [...] che ha come sottotitolo La rivolta del [...] (Garzanti, 1955). Kirst ci presenta una [...] Wehrmacht nel 1938; è la satira spietata ed [...] «tipi» di militari tedeschi, sottufficiali e ufficiali, [...] di personaggi ottusi e meschini, tutti compresi [...] di creare dei «guerrieri» per la «Grande Germania». In questo «mondo di [...] la legge di ehi comanda e dì [...] discutere,, perchè tutti sono allo stésso modo [...] mostruosa macchina di guerra. Ed è appunto contro [...] il caporale [...] inizia la [...] «folle rivolta». Egli vuole dimostrare, attraverso [...] azioni ingegnose, quanto sia assurdo questo mondo; [...] cavilla sul regolamento mettendo i superiori in [...] stessi, si ribella ad un sergente, picchia [...] vorrebbe [...] pazzo per rimettere a [...] ma finalmente cede. La [...] rivolta fallisce miseramente perchè [...] rivolta, ed è lo stesso [...] a [...] chiaramente conto, quando accetta [...] e deluso, la promozione a sergente con [...] «Faccia di patata» chiude la laboriosa pratica [...] lo spirito finale del film, dova questa [...] sostanzialmente come un premio ad [...] perchè ha saputo dare [...] scena del film «08/15», [...] omonimo di [...] e di buon senso [...]. La morale è molto [...] di [...] nella Wehrmacht, o si [...] di professione, abbrutiti e meschini, o si [...] impotenti. La condanna è piuttosto [...] interessante ricordare che contro il libro prese [...] ministro degli Interni della Repubblica Federale, con [...] di una presunta «immoralità». Certo, la satira di Kirst [...] entro limiti ben precisi: e non pensiamo [...] rivolta di [...] che anzi è una [...] e polemica, quanto piuttosto ad un certo [...] per tutto il libro. Kirst infatti, mentre satireggia spietatamente [...] «mondo di soldati», non fa che contrapporre [...] ad esso una «vita normale [...] genericamente intesa, [...] qualunque essa sia. Questo limite deriva soprattutto [...] il vero significato del militarismo e della [...] considerati come qualcosa di assurdo, di inspiegabile; [...] in definitiva un po' in tutti questi [...] venuti esaminando, da [...] a Richter agli ultimi [...]. Questo limite, tuttavia, che [...] tutti, come si è detto, ma che [...] evidente in [...] e Kirst, per la [...] che è nelle loro opere, non ci [...] guardare con estremo interesse a tutta questa [...] auspicare che si possano presto conoscere in Italia [...] questi libri, che costituiscono uno degli aspetti [...] nuova letteratura tedesca occidentale. Gian Carlo Ferretti/ SECOLI DELLA LEI TER A TURA ITALIANA: [...] e gli [...] e gli umili. [...] que-I [...] sto il titolo di un [...] I capitoletto di Letteratura e [...] vita nazionale, la raccolta I [...] di scritti di Gramsci in cui [...] troviamo riuniti i suoi appunti [...] questioni letterarie e artistiche. A che punto era [...] quando Gramsci scrìveva le sue osservazioni? Essa [...] idee del [...] il quale in un [...] 1930 (Alessandro Manzoni, saggi e discussioni, Bari. Laterza) aveva denunciato la [...] dei Promessi Sposi, quali gravi difetti derivanti [...] critici della [...] scuola andavano anche più [...] per esempio, G. [...] (Il -romanticismo e la [...] Parini al Carducci, Bari, Laterza) sosteneva che [...] è «un meraviglioso strumento di propaganda ». La critica che Gramsci [...] Promessi Sposi parte da tutto un altro punto [...]. Egli guarda [...] del Manzoni nei confronti [...] e da questo risale ad un giudizio [...] del suo cattolicesimo, e alla affermazione della [...] » dei Promessi Sposi. La « novità » del [...] manzoniano, sulla quale fin [...] fu attirata [...] specialmente da parte di studiosi [...] a tendenza liberale, non reazionaria [...] Tommaseo, che, come abbiamo visto nel numero scorso, se [...] prendeva con lo scrittore lombardo per [...] messo a protagonisti del romanzo [...] era appunto questa: di [...] fatto entrare nella storia gli [...] umili ». Sarebbe [...] troppo lungo esaminare le [...] storia, teorie per le quali egli ebbe [...] con lo scrit-tore francese Thierry. Fatto innegabile è, ad [...] nei Promessi Sposi x protagonisti sono gente [...] ì grandi avvenimenti della storia del mondo, [...] fanno da sfondo a una vicenda di [...] e donne del contado milanese. E ciò era addotto [...] Manzoni da parte dei critici cattolici, su [...] leva per [...] il significato e il [...] della nuova letteratura italiana sotto il segno [...] liberale. Su tale tema, per [...] studioso manzoniano, [...] nel suo libro Umili [...] poetica di A. ///
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In realtà, osserva Gramsci, [...] che questi umili sono presentati nei Promessi Sposi, [...] vero che essi ne sono ì protagonisti, [...] non come soggetti, ma come oggetti; essi [...] una loro vita interiore, non hanno personalità [...]. Non esprimono niente [...] autonomo, di positivo di [...] implicati in avvenimenti più grandi di loro, [...] essi in sostanza si dice è che [...] alla larga dagli intrighi, [...] anche [...] dalle vicende dei «grandi». [...] del Manzoni nei confronti [...] dunque di carattere « aristocratico » : [...] dice Gramsci, « della Chiesa cattolica verso [...] di condiscendente benevolenza, non di medesimezza umana [...]. Ed è, poi, in [...] dì vedere gli umili tipico degli intellettuali [...] italiano la espressione di [...] rapporto di protezione paterna e [...] il sentimento [...] di una propria indiscussa [...] come tra due razze, una ritenuta superiore [...] il rapporto come tra adulto e bam-bino [...] o peggio ancora un rapporto da società [...]. Perciò gli umili sono [...] macchiette [...] con bonarietà ironica, ma [...]. Basta pensare a come [...] tradizione le figure di don Abbondio, di Perpetua, [...] Renzo e Lucia, cioè proprio come macchiette, [...] meno come «povera gente», per rendersi conto [...] gramsciana. La quale offre al lettore [...] oggi una buona scorta critica per non lasciarsi trarre [...] inganno da quel paternalismo, da quel [...] dello scrittore [...] tipico della [...] formazione [...] della [...] posizione di classe [...] per vedere come esso ponga [...] lìmiti alla stessa resa artistica: per sentire comunque, ma [...] maggiore consapevolezza, la bellezza di molte pagine, per inquadrare [...] l'opera nel suo tempo, nella [...] temperie spirituale. ///
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La quale offre al lettore [...] oggi una buona scorta critica per non lasciarsi trarre [...] inganno da quel paternalismo, da quel [...] dello scrittore [...] tipico della [...] formazione [...] della [...] posizione di classe [...] per vedere come esso ponga [...] lìmiti alla stessa resa artistica: per sentire comunque, ma [...] maggiore consapevolezza, la bellezza di molte pagine, per inquadrare [...] l'opera nel suo tempo, nella [...] temperie spirituale.