→ modalità contenuto
modalità contesto
Record visualizzabile solo in forma di Preview: a seguire i 2 riquadri sottostanti (altra documentazione autorizzata) è visibile la trascrizione o descrizione parziale del record richiesto
ANTEPRIMA MULTIMEDIALI
ALBERO INVENTARIALE
Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato



INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1996»--Id 3765525589.

Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org

Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.

Sulle vie consolari e [...] della cintura vesuviana Nel nono giorno di [...] è azzannato, divorato dalle fiamme: sembra un [...]. Precipito con [...] nello sgarro del Lazio: [...] Genzano, [...] si affaccia sul lago di Nemi e [...] Nemi ap-pare come un [...] con la soldataglia armata [...] lance, e con il lago che è [...] e il paesino tirato a lucido con [...] di bosco e fragole con panna, e [...] Lanuvio: che prima che ci arrivo scoppia [...] mondo. Ecco infatti le gocce [...] e alla mia sinistra la campagna che [...] Aprilia e puntando meglio gli occhi: [...] pontino e Latina e [...] i monti Lepini e in fondo il Tempio [...] Gio-ve (Terracina) e il promontorio del Circeo: famoso [...]. Ogni cosa ribolle, come [...] in questo dito mozzo di luglio. Sulla strada, che taglia [...] con a de-stra [...] maschione monte selvaggio, la [...] e canne e querce e pini e [...] e un ciliegio e cipressi, sembra una [...] sfuma-tura alta, argentea, soprattutto per le foglie [...] il vento li fa fibrillare. È un giorno [...] tempesto-sa, oggi, fortunatamente. Qualcu-no, da [...] in corsa, grida non so [...] cosa. Le automobili corro-no verso [...] Los Angeles di nani e [...] mentre le nuvole ne-re [...] divertono al gioco della dama. In questa contrada bassa, [...] palude, dove ora mi ri-trovo, i tralicci [...] la parte degli spaventapas-seri proprio quando un [...] il vento, sulla strada di-rezione Aprilia, con [...] un filo spinato che nessun guasta-tore riuscirebbe [...] fret-ta. [...] anche il treno [...] che mi taglia in [...] muto mi suggerisco: La salute! Poi mi accorgo che [...] e le colline so-no [...]. E il cielo ha [...] e la strada statale 148, universalmente nota [...] Pontina, [...] prende [...] parte, dove ora, in [...] precisamente, hanno co-struito un [...] dove nel Ventennio avrebbero voluto co-struire un [...] Fiumici-no. Così [...] oltre al carcere ci [...] al pascolo e una torre bianca con [...] che domina i vigneti. E la strada a [...]. E il poligono di [...] spari la smettono sola-mente di notte. Ebbene quando entro ad Apri-lia [...] Arrivano i banditi! Ora Aprilia è una [...] le case basse e i funghi di [...] piovana, con le casette tinteggiate di fresco [...] nuova di zecca; ma non è più, [...] il ricovero remoto del [...]. O il luogo che [...] non è campagna, non è periferia. E che era invece [...] carta, tre bicchieri, due piatti di trattoria, [...] alla finestra. Oggi i ragazzini vanno [...] la testa rasata e i ragazzi con [...] alla [...] tutti che si intruppano [...] vespine di ferro. E il gelato a [...] (caffè, cioccolato, amarena e [...] lo posso lec-care, perché la gelaterie è [...]. E la tempesta frigge [...] di più, perché le stagioni, ora-mai, sono [...] pal-lottole. Alla fine, impazzito da [...] palazzi e da queste mac-chine che non [...] ne-gozi sono chiusi come il cielo, cambio [...]. Sulla [...] i platani sono piccoli [...] Campo [...] Carne e la ne-gra fa lo stop [...] attraversa, senza strisce pedonali, come un africano. Poi si incontrano le [...] luo-ghi che mi appresto a trascrivere: lavori [...] Lido dei pini; or-tensia lilla; stazione di Lavinio; [...] morto; cane sgangherato; alligatore di plastica attaccato [...] un al-bero; farmacia; petunia quasi ros-sa; [...] puttana; bicicletta ab-bandonata; autosalone; [...] cavalcavia; semaforo; via Botticelli; [...] quale ri-fanno il tetto; bandierine; murato-re; cellulare; [...]. E più [...] Anzio che odo-ra di guerra. E più giù Nettuno: [...] imbalsamato di Maria Go-retti. Cambio nuovamente strada. ///
[...] ///
Questa è una arteria [...] come la via Ap-pia che corre parallela. [...] infatti, trafigge il cuore, [...] dei folletti che sono so-pravvissuti agli esseri [...] palude. E i pini che [...] sono antichissimi e carichi di ferite e [...]. Eppoi [...] torce a sinistra, immediatamente, [...] viscere del sud: mare di vetro fuso, [...] Gaeta la borboni-ca. Invece la Pontina ama le [...] certo costeggia il parco del Cir-ceo, ma è [...] cosa. E i pini so-no [...] corti di memoria. ///
[...] ///
Normale mare in tempesta. Litri e litri e [...]. [...] neri e bianchi che non [...] sono. ///
[...] ///
Vela che si inabisserà. Il promon-torio invece è [...] lo abita. Tento di [...] con [...] strabico, altrimenti mi risuc-chia. ///
[...] ///
E un indiano sdraiato. La tempesta non si [...]. E le dune cancelleranno [...] la strada, lasciando accesa la so-la luce [...]. Ma scap-po ancora. ///
[...] ///
Ho nostalgia della Madonna, [...] Santa Maria della Cima, che si nasconde [...] degli alabastri di Casa-mari; [...] di capelli e gocce di sangue. ///
[...] ///
O proseguo in [...] Quando [...] Latina le gru, dei cantieri edili, hanno vinto [...]. E il cielo è di [...] rosa cipria. Le nuvole, pur avendo [...] non hanno nulla a che spartire con [...] uma-ni. Al limite esse sembrano [...] dunque hanno sem-pre a che fare con [...]. A [...] comunque, le immagini di cui [...] abusano sono: porcelloni, di-schi volanti, barbe, ali marmoree [...]. E infine [...] una nuvola che rassomiglia a Eolo. Re dei ven-ti. BASSO LAZIO Statale 148 [...] Aurelio Picca: giovinezza di fronte alla sconfitta Aurelio Picca [...] affermato con [...] di maturità», pubblicato da Giunti [...] fotografia di vita scolastica intessuta di autobiografismi, [...] ironico, fino allo sberleffo. Di recente ancora Giunti [...] «I mulatti», un romanzo in realtà precedente a [...] di maturità». E di struttura e [...]. Il romanzo di apre [...] «Gli uomini usano la crudeltà per cercare [...] Picca [...] il sentiero impervio posto da questo interrogativo, [...] manipolo di giovani [...] narrante, i suoi amici Gianni [...] Alfredo, la ragazza Mara), giovani senza giovinezza e [...] appunto come «mulatti» violentatori, cercando il nesso [...] loro incoerente brutalità e la loro sofferenza. Il linguaggio cerca spazio [...] corretto che piaga i giovani trasgressivi o [...] novanta, senza alcunchè di fastidiosamente sperimentale. AURELIO PICCA Pellestrina OTTAVIANO Bruno Arpaia: [...] napoletano tra il Messico e le [...] Che ci sei nato [...] un paese, se poi, quando ci tor-ni, [...] giro e non vedi nemmeno uno straccio [...] un comune e [...] Da Napoli a Ottaviano, [...] in là, fino a Terzigno e a Sarno, [...] strada che alle spalle del Vesuvio costeggia [...] Somma, ormai ci sono quasi solo case. Case bas-se e palazzi, [...] ve-nute su in fretta e nemmeno into-nacate, [...] di tufo ad asciugare [...] come panni ste-si. Qua e là capannoni [...] del terre-moto. Lo chiamano «degrado», ma [...] parola, buona per tutti gli usi. Per chi ci è [...] inve-ce, è una specie di imprinting, un [...] impari a ri-conoscere soltanto quando te ne [...]. Adesso, te ne accorgi: [...] strade dis-sestate, nei cornicioni pericolan-ti, nelle viuzze [...] fi-le di palazzi in bilico, nei cortili [...] punto di tra-sformarsi in paludi alle prime [...] negli sterpi e nelle erbacce che aggrediscono [...] e le scale delle case. Peggio ancora: nella volgarità invadente [...] una ricchezza gua-dagnata male. Ma un tempo, al-meno, [...] e ti potevi rotolare giù dalle scarpate [...] nespole [...]. Oggi, nemmeno quella. Anche la strada nuova, che [...] evitarti di passare in mezzo a quel delirio, da [...] finisce [...] aspetta [...] ai bordi di un viadot-to [...] non è stato ancora co-struito. Ti consola soltanto, nelle [...] panorama degli Ap-pennini oltre la piana di Pomi-gliano [...] Nola; a destra, invece, il monte Somma: dopo [...] ci si arrampicano in corda-ta, se fingi [...] la di-scarica tra Ottaviano e Somma Vesuviana, [...] di robinie, [...] sulla ter-ra nera, lavica, [...] sole pare ancora calda [...] eruzione di lapilli. Ma bisogna [...] da lon-tano, il panorama, [...] da cui guardare in pro-spettiva. Se no, non te [...]. Appena ti ci cali [...] paesaggio, ecco di nuovo le strade rognose [...] bu-che e avvallamenti, i marciapie-di sconnessi, gli [...] le aiuole spelacchiate di paesi che sono [...] su-burbio sconfinato. Hanno perso tutti i vantaggi [...] campagna senza [...] in cambio nemmeno uno della [...] solo macchine in co-da, negozi pretenziosi al posto di [...] magari con [...] luminosa su cui leggi, [...] con tanto di [...] e [...] da periferia mancata, da sobborgo [...] una città lontana, [...] inventata. Viene in mente la [...] film di Giuseppe Tornatore, con [...] piazza stremata di automobili, [...] marciapiede: lo shock di chi è partito [...]. È la moder-nità, mi [...] che adeguarsi. Ma il nostro Sud [...] uguale, a tutti i Sud del mondo. O forse è il [...] diventato un solo grande Sud? La storia [...]. Uno va via più [...] sente che lì la vita si è [...]. Poi qualche volta torna, [...] amici e chiede: «Come va?». Ti rispondono: «Bene. O vuoi che sul [...]. Sei stato via due, [...] e già hai saltato il giro delle [...] conosce, i giovani nei bar non sono [...] cambiano faccia i luo-ghi. Guardi e riguardi, prendendo [...] la memoria, e a stento riconosci il [...] dove, da ragazzino, hai fat-to in tempo [...] Il dottor [...] in sesta o settima [...]. Invece in giro, se [...] noti fugaci apparizioni di polacchi e di [...]. Sono arriva-ti [...] a migliaia, dormono in [...] in una sola stanza, e per il [...] nero, [...] nelle piccole fabbri-che di [...] camicie, nei sottoscala dei grandi commer-cianti. E intanto, a mezzogiorno, [...] lato della piazza, vedi i disoccupati. Uno ogni due ragazzi, [...]. [...] chi si arrangia con [...] in famiglia, e questo è ancora preferibile [...]. Lo scriveva di Piadena, John Berger, [...] credo valga anche per Ottaviano o Gela, [...] città bastardo posto»: «I giovani, [...] aspettano i mo-menti in [...] conta qual-che cosa. Quando poi arrivano, questi [...] fretta. Do-po, niente è più [...] e si mettono [...] volta ad aspettare». Non è che prima [...]. Però il filo dei [...] tanto appiccicoso, sospeso a un nulla così [...]. ///
[...] ///
Sarà [...] è passato il terremoto, sarà [...] la camorra che ha spazzolato tutto, sarà perché negli [...] Ottanta, se Mi-lano era una città da bere, an-che [...] queste parti non scherza-vano. Per questo, quando torni, [...] farti sentire uno stra-niero solo la tua [...] della memoria, dal basso in alto, dalla [...] lungo stradine appese per cui non hai [...]. Sono sempre le stesse, [...] sempre hanno a che fa-re con i [...] morti: vai al cimi-tero, a chiacchierare muto [...] di tuo padre; nel centro antico, attorno [...] al vicolo dove sei na-to [...] fa; davanti a quel [...] il tuo amico consigliere co-munale; in cima [...] mezzo alle felci, ai noccioli e alle [...] strada muore. Uno slargo, si gira [...] cavallo e si discende ammiran-do la piana [...] Nocerino [...] si offre allo sguardo, se non ha [...]. Però ti fanno male, le [...]. Sono parenti a un [...] che va e viene, aggrappato ai più [...] che non hanno bisogno di [...] per tornare improvvi-si dal [...]. E allora, da lontano, [...] Milano in un reticolo piatto, or-dinato, cartesiano, di [...] semafori, vivi come se fossi sem-pre in [...] tuoi spiccioli di mondo. Finché capisci che laggiù non [...] ritornerai mai per davvero. Che sarai sempre in [...] tua vita e un ricor-do pasciuto di [...]. Ti toc-ca questo, e [...] di tanti altri destini. ///
[...] ///
Non la si fa [...] tempo, mai. Bruno Arpaia è nato [...] Ottaviano, [...] provincia di Napoli, nel 1957. Esperto e traduttore di [...] latino americana, laureato in Scienze politiche, ha [...] paesi del [...] da Cuba al Messico, [...] per lunghi periodi. Ha curato e tradotto, tra [...] «Le meditazioni del [...] di Ortega [...] pubblicato da Guida. Collaboratore de Il Mattino, [...] Grazia e Linea [...] dal 1990, lavora alla [...] La Repubblica di Milano, città dove vive dal [...]. Il suo primo romanzo «I [...] da Leonardo nel 1990, ha vinto il [...] Opera Prima. Due anni fa è [...] Donzelli «Il futuro in punta di piedi», secondo [...] Arpaia ci parla del Sud attraverso la [...] tra un padre e un figlio. In questo momento sta [...] di un ragazzino di diciassette anni che [...] formazione personale e politica durante la rivoluzione [...] minatori nelle [...]. Mezzogiorno [...] Lo chiamano degrado, ma è [...] una parola. ///
[...] ///
Mezzogiorno [...] Lo chiamano degrado, ma è [...] una parola.

(0)
(0)


Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.

Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro?
Visualizza: adotta una pagina della Biblioteca digitale KosmosDOC

Consultazione gratuita del cartaceo in sede: .

Biblioteca Digitale


Perché è necessario essere utente di una biblioteca abilitata al sistema KosmosDOC per visualizzare la descrizione catalografica, le istanze materiali nei singoli inventari, la trascrizione completa e l'oggetto digitalizzato?
Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(238)
(1)



La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(216)


(119)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(193)

Città & Regione [1975-1976*]

(191)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(145)


(199)

Interstampa [1981-1984*]

(199)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(198)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(184)

L'Orto [1937]

(162)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(192)


(187)


(205)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(88)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(204)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(204)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(204)

Brescia Libera [1943-1945]

(160)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(193)


(206)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(64)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(196)

Umanità Nova [1919-1945]

(170)



(99)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





Filtro S.M.O.G+ disabilitato. Indici dal corpus autorizzato

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL