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Realtà e fiction intrecciate [...] storie? Fatto sta che un poliziotto del Kansas Bureau [...] afferma che Truman Capote [...] relazione omosessuale con uno dei killer del [...] «A sangue freddo». Lo ha raccontato al «New [...] uno dei poliziotti che [...]. Lo scrittore americano seguì [...] per il «New [...] che lo inviò nel [...] per studiare la reazione [...] comunità agricola alla strage di [...] famiglia, la famiglia [...]. I due killer, Dick [...] e Perry Smith, furono [...] condannati a morte. Capote fu uno dei [...]. [...] una ragione: lui e Smith [...] stati amanti in prigione». [...] afferma di essere stato testimone [...] dello scrittore nei confronti [...] «Posso dire che quei due [...] passato [...] soli in cella, che capote [...] considerevoli somme di denaro per corrompere la guardia e [...] guardare [...] parte. Erano entrambi omosessuali, sono [...] amanti». Sempre al «New [...] un altro agente del Bureau, [...] aggiunge: «Capote si identificava [...] Smith. Non con i suoi atti [...] ma con la [...] infanzia. Entrambi erano cresciuti più [...] stesso modo». E Joe Fox, «editor» [...] Capote [...] Random [...] conferma che tra scrittore [...] era stabilito un rapporto speciale: «Truman adorava Perry, [...] sorta di suo doppio. In aereo, al ritorno [...] New York, Truman mi tenne tutto il tempo la [...]. Non riuscii neanche a [...] mi piangeva accanto». Capote amò [...] di «A sangue freddo» Intervista [...] il «Primo Levi di Bosnia»: dopo le cronache della [...] ecco la [...] Persia [...] secolo [...] da Sarajevo [...] «Vi racconto il romanzo [...] Drammaturgo e narratore, ha scritto «Il divano orientale», libro [...] ottocentesco, prima della carneficina. Dalla Prima sconfitte della [...] per la maggior parte [...]. Quando questa estate an-davo [...] Paco Ignacio Taibo e con Eduardo Galeano a parlare [...] Cuba, [...] America Latina e di Che Guevara ai [...] ad altre manifestazioni pubbliche, la partecipazione più [...] a volte migliaia, di persone che ci [...] esprimevamo [...] che ci pareva singolare [...] fa al [...] della sinistra italiana, di [...] le efferatezze compiute dal comuni-smo reale. E questo non tanto [...] stato chiesto al capitali-smo un atto di [...] crimini [...] squadroni della morte, esecuzioni [...] della dignità uma-na, infanzia violata o venduta) [...] anni in suo no-me in America Latina, Africa [...] Asia e giustificati spesso in nome delle leggi [...]. La repressione infatti non [...] qualunque sia la giu-stificazione ideologica. Ma il [...] delle [...] emo-zionava quando veniva ricordato che la sinistra [...] agli anni Ottanta, aveva pagato un prezzo [...] comuni-sta [...] ad esempio, di far [...] posto di la-voro, se non addirittura la [...] lavoro) ed era quindi sin-golare pretendere un [...] angherie subite. Così, quando si parlava [...] Cuba [...] difficile non cogliere [...] nel momento in cui Taibo [...] Galeano esprimevano il loro disagio per un mondo [...] intransi-gente con Cuba per il suo integra-lismo, [...] il controllo delle idee, [...] di qualche dis-sidente, ma [...] solo a passare sotto silen-zio la realtà [...] della Cina comunista, ma addirittura pronto a [...] tragici del continente di cui Cuba è [...] Latina. In questo luogo del [...] pensa sia tornata la demo-crazia perché si [...] stessa, i diritti degli uomini, la tutela [...] libertà di espressione, le dignità più elemen-tari [...] la maggior parte dei cittadini ogni giorno, [...] pudore, come a Cuba malgrado tutti gli [...] mai successo. La storia del mondo [...] sempre i vincitori o quelli che in [...] sono ritenuti tali. Che Guevara lot-tò contro questa [...] e forse non è stato possibile [...] a [...] proprio per questo. [...] dopo la [...] morte «per [...] scelto il metodo sbagliato», [...] Latina, secondo i dati [...] sta peggio di allora. Più di due-cento milioni [...] vivo-no sotto la soglia di povertà e [...] loro in condizioni misera-bili. Perché quindi non dovrebbe-ro [...] messaggio del Che, per esempio, le «pazze [...] Maggio», le mamme cioè dei [...] dopo che per [...] volta squadroni sconosciuti sono [...] sede a Buenos Aires di-struggendo tutto e [...] O dopo che la polizia di [...] che sta per arrivare [...] Ita-lia [...] di ricercare questi vio-lenti ha arrestati alcuni [...] che manifestavano? O perché dovrebbe considerare [...] la scelta di Guevara [...] propria vita per [...] un religioso come padre An-gelo Pansa, [...] salesiano, che manda a molti di noi [...] Latina, fax disperati da [...] dopo che ha dovuto [...] di Con-cordia do Paranà, per [...] indaga-to personalmente, smascherato e [...] le repressioni subite dagli [...] per mano di potenti [...] dopo [...] tentato di denunciare al [...] del giu-dice Sandra De Santis con cinque [...] borghesia bra-siliana che a Brasilia, la notte [...] e 20 aprile avevano dato fuoco [...] Galdino Jesus Santos della [...] venuto nella capi-tale per [...] so-ciologo Cardoso di [...] rispettati i loro diritti? Queste [...] hanno la possibilità di divulgazio-ne [...] di un dissidente cu-bano, [...] e de-cine alla settimana e sempre più [...]. Per questo Che Guevara [...] attuale, perché come ha scritto Montalbàn «il Che [...] un incubo per il pensiero unico, per [...] per la verità unica, per il gen-darme [...]. Il Che è come [...] segnali di non sottomis-sione, una provocazione per [...] per la santa inquisizio-ne [...]. E causa questo disagio [...] di rivoluzioni inutili, ma come scoraggiante (per [...] del diritto a rifiutare che, fra il [...] nuovo, si possa scegliere soltanto [...] e non il necessario. Insomma, la li-bertà fondamentale [...] necessario». È normale quindi che a [...] dalla [...] morte, Guevara mette in crisi [...] coloro che non osano dedicare la loro vi-ta a [...] qualunque causa altruista. Di lui hanno scritto [...] «il Primo Levi di Bosnia» per il [...] ma soprattutto [...] dilaniante che suscita la [...] Il centro del mondo, storia e diario [...] Sarajevo (un libro uscito in Italia [...] scorso dal Saggiatore). Ono-rato del [...] nato a [...] in Bosnia, 44 anni [...] di sentirsi più vicino a scrittori come Boccaccio [...] una gestua-lità da oratore appassionato, cerca di [...]. Docente di drammaturgia a Sarajevo [...] qualche anno vive a Graz, in Au-stria), [...] testo dramma-turgico, Al limitare del deserto, che [...] Teatro del Parco di Mestre lunedì prossimo, [...] ha scritto un romanzo, Il Divano [...] come non se ne fanno più. Ogni pagina racchiude infatti un [...] di idee che approfondiscono questioni filoso-fiche e religiose, [...] di un intreccio che ricostruisce [...] storia [...] della Persia [...] secolo, con personaggi e interpreti [...] esistiti (vedi [...] glossario finale). Un romanzo diviso in [...] corrispondenti a tre scrittori, [...] che con le loro idee hanno rivoluzionato [...]. Una storia che, rial-lacciandosi [...] delle Mille e una Notte, si ispira, [...] che evoca Il Divano [...] goethiano, ai racconti affabulatori [...] autori [...]. Professor [...] il suo li-bro è [...] la Bibbia. Si può cominciare a [...] parte. Aperto a caso, ogni [...] «succo» particolare. Come [...] «Io appartengo a una tradizione [...] scrittori antiquata, una genia di scrittori estinti, per i [...] è molto importante [...] del libro. Un libro viene costruito [...] dove ogni stanza deve avere qualche cosa [...] sé. Come nelle Mille e una [...] dove ogni racconto è collegato [...] e nello stesso tempo fa [...] di una stessa storia. Nel caso delle Mille [...] era quella di Sherazade che per ingannare [...] rimandare la morte, scrive». Mi può fare un [...] «Nella tradizione occidentale penso [...] Boccaccio. E poi, ovvia-mente, a Goethe. Goethe è impor-tantissimo per [...]. Per la struttura della narrazione [...] un ro-manzo e per [...] sostenuto [...] di una letteratura mondiale. Con la [...] opera è il primo ad [...] gettato ponti tra la letteratura occidentale e [...]. Il nostro mondo è [...]. Quale universo si rispecchia [...] «Il mondo è sempre lo stesso, an-che se [...] non [...] la bomba atomica. Per il resto, allora [...] madri portavano dentro di sé i bambini [...]. La solitudine, la paura, [...] il senso di abbandono so-no gli stessi. Insomma, il nostro mondo [...] dal mondo di Goethe. Questo è un mondo che [...] ha saputo vedere le [...]. Che rapporto [...] tra [...] di questo romanzo e [...] scrit-tore bosniaco, che ha vissuto per mol-to [...] Saraje-vo? [...] scritto prima della guerra [...] Bosnia, [...] il bisogno di un in-contro spirituale tra [...]. La Bo-snia è stato [...] luogo in Europa [...] pur mantenendo la loro identità. Grazie al fatto che ho [...] in egual modo alla tradizione [...]. Questa mescolanza è stata [...] del conflitto bosnia-co. [...] è sempre stata debole, si [...] sem-pre difesa a fatica [...] esterna. Con un martello si [...] computer, ma non vi-ceversa. La Bosnia è come [...]. [...] spaccare un mosaico. La Bosnia è stata [...]. Prima il fascismo ha [...] Serbia, poi in Croazia. [...] di rivolgersi contro la Bosnia. E come in ogni [...] pressione esterna è troppo forte, i pezzettini [...] scontrano [...]. Quando ha capito che [...] era con-clusa? «Nel 1995, a [...] e [...] si sono spartiti la Bosnia. Allora è finito tutto. [...] è stato un fatto [...] sulla pelle dei bo-sniaci». Nel suo romanzo la [...] vede in una chiave positiva, è ancora [...]. Nel mio libro tutti [...] occupano della fede. La religione è la Chiesa, [...] dei culti. La fede è qualcosa [...]. È il [...] sentire la [...] dei mistici». [...] sincero», nel libro, è portatrice [...] di religione universale. La fede non ha [...] fare [...] «Ci sono persone che [...]. Ma non è così. Il fanatismo è la [...] un altro perché è di [...] religione. In questo [...] servizio [...]. Anche la [...] idea di letteratura è [...] che sia un [...]. Fi-no ad allora ogni [...] stesso tempo un contenuto teologi-co e psicologico, [...] la voglia di divertire, di [...]. Il suo è anche [...] speranza. Che senso [...] og-gi? [...] anche [...] di Sarajevo, città dove [...] «A Sarajevo per [...] so-no scritti libri, fatti spettacoli [...]. [...] gente ha una gran voglia [...] norma-lità. [...] lo stipendio e avere il [...] in teatro. Nel frattempo, però, nulla [...]. Lo Stato non lavora, [...] esiste, la co-munità europea ha mandato in Bo-snia [...] un idiota ubriaco [...] riuscirebbe [...] la Bosnia sulla cartina [...]. [...] prima stagione del dopoguerra avrei [...] rappresentare [...] di Eschilo e Miracolo a Milano di Zavattini. La prima idea è [...]. Troppe allusioni al pas-sato [...] il per-dono. È andata meglio per Mira-colo [...] Milano. Con qualche racco-mandazione: che sia [...] bella fa-vola, bei costumi, belle luci, facci tutti più [...]. [...] eretici sono [...] del «Divano». Che cosa [...] è qualcuno che, in no-me [...] fede, si chiede quanta [...] in [...]. Penso a San Francesco. Solo la magnani-mità di Dio [...] salvato dal rogo. /// [...] /// Per quello che riguarda [...] oggi, [...] del fon-damentalismo economico, è [...] eretici. Forse è eretico chi dice [...] voglio essere in [...] drogarmi. Essere eretici per me si-gnifica [...] sui valori e sui contenuti. Da quando mi ricordo [...] continuano a parlarmi del progresso. Ma dove andiamo? a [...] Est [...] Ovest: qual è la forma di fondamentalismo [...] fondamentalismo economico, a est [...] modo ideologico del progresso. [...] casi si tratta di forme [...] totalitarismo. Ma quello più pericoloso [...] che assorbe est e ovest: quello per [...] cosa più importante per una compagnia è [...] quanto ha [...]. Antonella Fiori [...] 4. Carlo Bo: un intellettuale [...] che chiede più attenzione Muore Bigongiari, poeta [...] Europa La [...] opera percorre per intero [...]. /// [...] /// Piero Bigongiari è morto ieri [...] di Careggi a Fi-renze, [...] stato ricoverato una settimana fa [...] un mare incurabile. Con lui scompare uno [...] quasi per intero, il Novecento [...]. Bigongiari nasce a Navacchio, [...] Pisa nel 1914 ed è appe-na diciannovenne [...] giovane studente della facoltà di let-tere [...] di Firenze, comin-cia a [...] de [...]. Da allora la [...] produzione poetica e letteraria [...] ininterrotto, anche se, come scrive Carlo Bo [...] volume, re-centemente pubblicato da «Le Let-tere», che [...] sue poesie dal 1933 al 1963, «Piero Bi-gongiari [...] con questa summa a [...] quella attenzio-ne che non [...] ri-servato, a differenza di quanto gli è [...] soprat-tutto in Francia». Per Carlo Bo questo [...] distintivo che po-ne questa grande personalità poe-tica [...] dal gregge», nel senso che ha sempre [...] suo, contando orgoglio-samente sulla fede incrollabile nel-la [...]. Bigongiari era un uomo [...] amava rifugiarsi spesso nella [...] casa di campagna a Barberino [...] Mugello [...] na-ta la moglie e [...] di essere sepolto. Ma Bigongiari era anche [...] grande genti-lezza, estremamente disponibile [...] alla conversazione. Grande affabulatore, parlare con lui [...] sempre una affascinante av-ventura intellettuale. [...] volta che ho incontrato Piero Bigongiari [...] stato un anno fa, il tre novembre [...] vi-gilia del trentesimo anniversario della terribile alluvione [...] novembre del 1966 aveva devasta-to Firenze. Volevo ricordare quelle ore terribili [...] il Poeta aveva vis-suto nella [...] casa di Piazza Caval-leggeri, accanto [...] Biblioteca Na-zionale, dove [...] ruppe gli argi-ni con la [...] furia devastatrice. Sa-limmo le scalette che [...] studio appollaiato quasi sul tetto. Mi mostrò soddisfatto la [...] si poteva godere dalla grande porta finestra [...]. Mi indicò la collina [...] San Miniato con i resti delle antiche mura, e [...] Michelangelo. /// [...] /// Ma allora non fu [...]. E, rientrato nello studio colmo [...] libri e di quadri, seduto sulla [...] poltrona, accese una sigaretta e [...] lasciò an-dare ai ricordi di [...] prima. Ma Bigongiari non era [...] nel passato e, lasciata [...] nella memoria prese a [...] degli anni che ci se-parano dalla fine [...] «breve», secondo [...] e in-terminabile per chi [...]. Parlò dei suoi progetti, [...] che gli stava più a cuore: una [...] collezione di dipinti del [...] sessanta, da esporre a Parigi, al [...]. [...] incontrato solo [...] volta in occasione di [...] riunio-ni letterarie a cui partecipava con un [...] la sala su cui lasciava scorrere lo [...] suoi grandi occhi celesti. [...] rivisto in televi-sione durante [...] Premio Viareggio di [...]. E mi è sembrato [...] volta, Piero Bigongiari meritasse più attenzione dal [...] Paese, [...] sempre con Carlo Bo. La poesia di Piero Bigongiari [...] di echi, di risonanze, di voci lontane. Leggere Bigongiari signifi-ca scalfire [...] fino a pene-trare il minerale che contiene [...] entrare nello schema della seconda lettura. La [...] poe-sia, infatti è una delle [...] impe-gnative, delle più esigenti del grande libro delle liriche [...] Nove-cento. Abbozzando un suo autori-tratto [...] Bigongiari [...] la [...] poesia, come quella di [...] è nata stretta-mente condizionata dalla situazio-ne storica, [...] si re-se conto di esistere. In anni diffici-li, questo [...] una dittatura che si poneva sorda ma [...] a quelli che sarebbero stati i suoi [...] coinvolgendo purtroppo la re-sponsabilità della nazione e [...] tragica e combattuta con le armi rivolte [...] a quella in cui le avrebbe volute [...]. E in una luce di [...] furore civile, riuscì nel pie-no della guerra a [...]. La navigazione di Piero Bigon-giari [...] per oltre mezzo seco-lo, ha conosciuto molti [...] tempeste e cadute pauro-se. Ma Lui non si è [...] arreso e fi-no alla fine, ha continuato a [...] a scrivere lasciandoci una delle [...] belle pagine che la poesia e la letteratura potessero [...]. Renzo Cassigoli [...] 1. /// [...] /// Renzo Cassigoli [...] 1. (0)
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