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VENERDÌ 14 [...] 19 [...] John Cage, il musicista [...] sera a New York a quasi 80 [...] a Los Angeles il 5 settembre del [...] dei compositori più importanti del secolo. Forse era anche qualcosa [...] un musicista. Arnold Schoenberg, che fu [...] definiva cosi: «Cage non è un compositore, [...]. Un inventore di genio». E da bravo creatore [...] di situazioni) Cage fece di tutto per [...] stessa [...] musicale e della [...] «fruizione» da parte degli [...]. Già nel [...] teorizzò che «tutti i suoni [...] possono essere uditi, possono far parte della musica». Fu quindi tra i [...] suoni prodotti [...] a dare cittadinanza musicale» [...] a scrivere composizioni che erano in realtà [...] happening. Come il celebre [...] «spettacolo» in cui un [...] palco, si sedeva al piano e non [...] per il tempo -appunto -di 4 minuti [...] e la «musica» nasceva dalle eventuali reazioni [...]. O come [...] in cui i suoni [...] Cage stesso che si preparava un frullato [...] poi davanti agli spettatori. Ma c'è anche un Cage [...] vero e proprio, da apprezzare e da [...] musica per piano e soprattutto delle [...] e interludi per pianoforte [...] «preparato», si intende un plano fra le [...] inseriti oggetti che ne deformano il suono). Cage è morto di [...]. Una [...] opera inedita, intitolata 103, sarà [...] il 19 settembre prossimo [...] filarmonica di Colonia e sarà [...] fatto un requiem per il musicista scomparso. È [...] che non prevede la [...] gli orchestrali la eseguiranno [...] di un gigantesco orologio digitale. /// [...] /// Schoenberg lo definì «un [...]. Le sue influenze su rock [...] jazz. Ho spesso pensato al jazz [...] a una musica triste. La prima volta che [...] rimasi invece molto colpito dalla carica sociale [...] tempo era in grado di esprimere. Ascoltati il rock e [...] è davvero rivoluzionaria. Ma qualcuno mi corresse: [...] rivoluzionaria, ormai non lo è più. /// [...] /// Circa un anno fa [...] avuto finalmente [...] di ascoltare la musica [...] Brian Eno, che molti definiscono un mio "allievo", ma [...] stato influenzato da me. La [...] musica manca di "silenzio"; [...] mi piace della musica è invece proprio [...] non è affatto [...] di suono ma piuttosto [...] in quello che chiamo una "situazione improduttiva"». /// [...] /// Invece di esserci un [...] maschio, ci sono 150 tipi, e di [...] circa 75 tipi. E soltanto alcuni si [...] è come un sistema telefonico, e alla [...] questione di individui che riescono a unirsi [...] non tanto due sessi diversi». /// [...] /// Non stupido, ma vacuo. Non rinunciano a "parlarsi" [...] tendono a chiamarsi e a rispondersi con [...]. Questo eccesso di "relazioni [...] andare diventa effettivamente una cosa stupida. [...] morbosa per quello che [...] è tipica del pensiero occidentale, e del [...] solo per la musica». /// [...] /// C RAS MO [...] Tra pochi giorni avrebbe [...] gli ottanta, nato a Los Angeles il 5 settembre 1912. Destinato alla musica per [...] John Cage fu allievo via via di Illustri [...] anche di Schoenberg che non scopri mai [...] Cage [...] vero compositore. Studiò, John Cage, anche [...] prediletto -perfezionandosi con Lazare Lévy, successore di [...] al Conservatorio di Parigi. Fu a [...] volta un maestro. A ventiquattro anni (1936) [...] ventiquattro (fino al 1960), Cage insegnò in [...]. [...] di [...] Mills College di [...] Chicago [...] New [...] di New York. Plasmò e «sconcertò» generazioni [...] fu sempre, tra gli anziani e i [...] inquieto allievo e maestro soprattutto di se [...]. Dilatò, anche «scandalosamente», il [...] inteso anche come rumore. Un manubrio di bicicletta, [...] sellino, poteva tramutarsi, in Picasso, nella realtà [...] di un fantastico e pur «domestico» animale. Non diversamente, in John Cage, [...] di benzina, lattine, tazzine, cerchioni di automobili [...]. Amò [...] come la componente tuttavia [...] suo far musica, non per un estroso [...] un meditato atteggiamento estetico, coinvolgente la vita [...]. C'è una composizione di Cage, [...] in cui un pianista siede [...] tastiera per i minuti indicati nel titolo senza mai [...] un tasto, né suscitare alcun suono. Non era una [...] ma il risultato di una [...] del silenzio, nella quale intervenivano i vari rumori provocati [...] pubblico imbarazzato. Nel suo catalogo giovanile [...] Quartetto (1935) per 12 [...] e anche quel «paesaggio [...] . Sapeva alternare alla vistosità di [...] e di esecutori (la [...] composizione Alias [...] richiede [...] strumenti) musiche anche per un [...] strumento. Scrisse Studi e Corali [...] non disdegnando in Rango [...] di [...] strumenti o voci. Cage aveva superato a [...] mirante a [...] via la visione [...] «eurocentrica» [...] della musica che sembrò giungere [...] una [...] visione lontana addirittura da una [...] «antropocentrica» della musica e della cultura. In ciò ebbe il suo [...] al buddismo «Zen», cui Cage [...] totalmente il suo modus vivendi, proteso ad una [...] illuminazione attraverso il silenzio e [...] suono non «intenzionale». In tale prospettiva si svolgeva [...] citato [...] nel quale alcun suono è [...] prodotto. Anche per questo John Cage [...] la caduta nel decadentismo come in un [...] tardivi. Ma aveva raggiunto un [...] musiche [...] composte per il pianoforte [...] pianoforte «preparato». Fu lui [...] di questa «tecnica» [...] alla intrusione nella meccanica [...] tasti, martelletti) di aggeggi vari, destinati ad [...] tradizionali. Hanno però una loro [...] pagine pianistiche, precedenti quelle «preparate», risalenti agli [...] Quaranta. Possono essere considerate una stimma [...] di Cage, il segno ancora valido delia [...] solitaria, ironica (veniva anche da Charles Ives) che, nella obliqua dolcezza. Moltiplicazione di organici strumentali, [...]. Il pianoforte preparato gli [...] geniali in composizione per balletti, anch'esse fiorite [...] Quaranta che sono i più ricchi che Cage [...] vicenda umana e artistica. Ed ecco che, lontana [...] e persino [...] può venire alla . Può nascondersi in essa [...] del musicista che offre un legame «intenzionale», [...] «intenzioni» della civiltà musicale. Cage ha avuto una [...] grande ansia di rinnovamento della musica, avvertibile [...] ad esempio, come in [...] che piange ora la [...] musicista come quella di un padre. Ma diremo che il Cage [...] e della musica come grande gioco è [...] New York [...] giorno. Resta, con tutta la [...] annidata nei vecchi pentagrammi, il [...] della [...] piano. Sta a noi, adesso, non [...] morire. Accanto a Cunningham una «voglia [...] danza» durata [...] Musicista, poeta, appassionato giocatore di [...] micologo [...] e. Fu una parentesi brevissima, [...] di un inverno (il [...] il tempo necessario per [...] la danza era una disciplina molto dura, [...] necessari e ripetitivi. Insopportabile [...] per Cage, che non amava [...] e poi, Merce Cunningham -incontrato [...] in quel periodo -incarnava cosi bene il suo «desiderio [...] danza» che il compositore [...] più il bisogno di cimentarsi [...]. Del resto, la musica [...] colleghi non accettavano [...] di Schònberg e le [...] i danzatori ne erano affascinati e gli [...] per le performance. Con Cunningham [...] fu immediato, e ininterrotto [...]. Merito forse [...] posto sullo stesso piano musica [...] danza, eliminando le [...] questioni [...]. Cage, infatti, -propose al coreografo [...] teoria del «Micio macro [...] che -tradotto in comprensibili parole [...] stesso compositore -significa far restare [...] Il tempo come unico denominatore [...] delle due arti. Per [...] bisognava [...] in «azione». A Roma la compagnia di Merce Cunningham passò [...] volta una decina di anni [...] ospiti della Filarmonica. Cage pestava martellate sulle [...] pianoforte «preparato» o, grazie alle registrazioni, tirava [...] gatti e faceva. Sulla scena, Intanto, i [...] algidi e perfetti in [...] e geometrici intrecci. Danza astratta e [...] un po' come cucire [...] sulla quotidianità, [...] più umana. Non è stata [...] rivoluzione suggerita dal compositore [...] un periodo dove la danzatrice era [...] regina del balletto e [...] autrici come Doris Humphrey, Ruth [...] Holm e Martha Graham [...] i ruoli femminili, Cage «istigò» Cunningham a [...] dal ruolo di [...]. [...] tanto insolita per quegli [...] cosi integrata nella cultura del danzatore moderno [...] inosservata. Mancherà a [...] che il suo amico [...] lo specchio magico del confronto, del rapporto [...]. Loro cosi diversi da [...] preferenza, Merce appassionato di gialli, libri di [...] John attento lettore di Joyce e di Henry David [...]. Cage amava di Cunningham [...] la [...] devozione per la danza [...]. E per [...] santone dovrebbe toma-re a danzare [...] silenzio. Quei quattro minuti e [...] silenzio firmati da Cage nel 1952, [...] composizione, forse, dove un [...] la [...] musica prima di morire. Edoardo Sanguineti: «Maestro [...] per le avanguardie» CRISTIANA [...] «The [...] is [...] non è sotto controllo) scriveva John Cage in una [...] pubblicata in una raccolta collettiva [...] poesia trascendentale americana. E le iniziali dei [...] una sorta di (auto)-ironico omaggio, il nome [...] Marcel [...] artista molto simile a [...] genio trasgressivo. La poesia era importante per Cage, e nella [...] idea di arte totale [...] con le arti figurative, la [...] e la musica naturalmente, e tutto confluiva neW happening, [...] performance. Nella [...] insomma. Sul palcoscenico manipolò i [...] le parole. Dell'/ [...] del Diario di [...] dei Fin-negan [...] di Joyce, [...] in fonemi e [...] senza «aura», come i clacson, [...] i rumori della vita che di solito [...] censura. Uomo [...] Cage mise in scena anche [...] allegria anarchica, il suo [...] sorriso infantile. E dagli Stati Uniti portò [...] degli anni Cinquanta un nuovo [...] di essere intellettuale, mai visto prima o forse dimenticato [...] anni delle avanguardie storiche. Eravamo abituati a una [...] lo spazio "alto" della cultura e quello [...] del divertimento. E un intellettuale doveva [...] un signore paludato, un accademico che parlasse [...]. Invece lui si presentava [...] concorrente, esperto di micologia, di funghi». Chi parla è Edoardo Sanguineti, [...] poeta e anche lui rappresentante di [...] quella italiana del Gruppo [...]. A Lascia o raddoppia? Cage [...] milioni che [...] per comprare un pulmino [...]. Lo usò con la compagnia [...] Merce Cunningham e per mollo tempo limi [...] il numero dei danzatori. Eravamo affamati di tutte le [...] che si [...] al mito razionalistico della costruzione [...]. Con il pubblico, invece, [...] sempre teso alla distruzione del rituale del [...] un rapporto facile. Il silenzio di [...] ": le carote tagliate [...] e bevute di [...] i rumori del [...] piano sembravano ai più [...] scatenavano reazioni anche violente in sala (ma [...] e si stupiva persino che la gente [...] sopportare il silenzio, o a [...] il piacere). Alcuni artisti si impongono [...] il pubblico, Cage parlava soprattutto con le [...] e anche teoriche. E con la [...] persona». Una figura magra, impassibile [...] dai concerti, che trasmetteva un senso di [...] Zen: «Paradossale, ironico, [...] scandalosa. Aveva proprio il [...] dissacratore, sembrava giocare», ricorda ancora Sanguineti. Il gioco gli piaceva [...] qualcosa di quella casualità regolata era alla [...] musica aleatoria). Gli sceicchi, soprattutto, che [...] Marcel [...] o Aldo Clementi (senza [...] la lingua [...]. Insieme e non contro, [...] e spesso rinunciava a «mangiare» i pezzi, [...] gioco, un temperamento alimentate dalle idee di [...] di Saggi sulla disobbe-dienza [...] Gandhi, di Martin Luther King. Forse per questo amava [...]. Ne aveva più di [...] personalmente e ne registrava i suoni, le [...]. Naturalmente nel silenzio. /// [...] /// Naturalmente nel silenzio. (0)
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