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Fra poche settimane il Pds [...] congresso. Dopo si avvierà una fase [...] porterà ad una nuova formazione politica della si-nistra. [...] il momento di fare [...] Massimo [...] per capire come sta [...] Pds e quale proposta verrà alla fine di [...]. Partiamo dalla notizia che [...] di federazione e che racconta di consensi [...] è il segno di un successo ma [...] consenso può far male. Come si spiega questo [...] Lo [...] in tre modi. Primo, [...] un partito che ha compreso [...] condivi-so una politica difficile che ha avu-to successo. Abbiamo costruito [...] di centrosinistra per governare [...] e ci siamo riusciti anche [...] un tempo incredibilmente rapido. Secondo, abbiamo avviato un [...] destra per realiz-zare, con un cammino [...] riforme costituzionali e quei [...] la Bicamerale dicono che un primissimo pezzo [...] fatto. Terzo, abbiamo detto che [...] sinistra italia-na in modo più autorevole nella [...] la recente riunione [...] socia-lista a Roma è [...] quasi emblematico. Conosco abbastan-za Machiavelli per [...] è soltanto la virtù che fa il [...] politica, però resta il fat-to che negli [...] partito [...] una strategia chiara, che [...] positivi in tutte le direzio-ni che ha [...]. Quanto contano le scelte [...] fatto come gruppo diri-gente per spiegare [...] dei congressi di federazione? Questo [...] anche il frutto di [...] politica, cioè la scelta [...] di presentarsi uni-to anche con un certo [...] interno. Molte cose fonda-mentali ci [...] politica che abbiamo fatto [...] con-dotta in modo sostanzialmente [...]. Ma siamo partiti anche [...] responsabili-tà che ci spetta in questo momento: [...] che si trova ad ave-re per la [...] funzione così rilevante nel governo e nelle [...]. Ma che partito è [...] un partito assillato, quasi [...] di [...] Il nostro non è un [...] non è neppure un partito che non [...] partito nel quale si intravedono preoccupa-zioni diverse, [...] prospettiva, gradi diversi di volontà di innovazione, [...] par-tito che è attraversato da un dibatti-to [...]. La cosa che colpisce [...] vero poi trova un [...]. In realtà dentro quel [...] consapevolmente opinioni diverse che hanno consa-pevolmente deciso [...]. Che senso dare a [...] unanimismo quando ci sono emendamenti, ad esempio [...] sociale, così radical-mente diversi? Su queste cose [...] si dividono. Anche io ho qualche [...] emendativa perche può ap-parire elusiva e riduttiva. Dobbia-mo pensare per il [...] congressi con ordini del giorno più circoscritti [...] appaia più chiara [...] delle posizio-ni. Comunque sullo stato sociale [...] discussione ve-ra e importante da cui emergono [...]. Il primo dato è che [...] una consistente presenza di una [...] interna che esprime il legame [...] una base sociale più tradizionale e la preoccupazione che [...] proces-so di innovazione dello stato socia-le si possano ridurre [...] diritti. Tut-tavia la maggioranza dei [...] che bisogna rinnovare lo stato sociale. Adesso si tratta di [...] tenendo conto della preoccupazione che è emer-sa [...] una grande forza di si-nistra non può [...] di innovazione la tutela di alcuni fondamentali [...] e degli interessi deboli della società. Il congresso dirà anche [...] settori da cui lo stato dovrà ritrar-si? Penso [...] saremo in condizio-ne di presentare al congresso [...] della commis-sione che abbiamo istituito per la [...] sociale che ci da-rà una piattaforma di [...] sociale molto articola-ta e molto ricca. Torniamo alla battaglia degli [...]. Gli emendamenti hanno avuto [...] consentito di portare alla luce certe sensibilità [...] esempio quanto questo partito sia attraversato da [...] così come è emersa anche una sensibi-lità [...] radicalmen-te innovatrici sul terreno istituzio-nale. La base del Pds [...] Pci appariva su questo terreno più conservatrice. In questo momento noi [...] partito che è percorso da forti spinte [...]. [...] una sen-sibilità [...] culturale e programmatica: stato sociale, [...] trasformazioni istituzionali. Ti faccio un esempio: [...] il maggioritario uninominale a doppio turno, difen-de [...] legge del nostro partito e teoricamente dovrebbe [...]. Il fatto che sia [...] non deriva dal fatto che la grande [...] sia conservatrice o voglia tornare alla proporzionale. Secondo me si è [...] su quel vo-to si misurasse [...] non dico di dissenso [...] alla linea del partito e del segretario. Questo ha fatto scattare una [...]. Que-sto è il rischio di [...] uso improprio [...]. [...] deve essere uno strumento [...] problema, se invece appare o viene fatto [...] strumento per misurare la con-sistenza di determinate [...] la diffidenza. Vogliamo parlare un [...] di alcune differenze che [...] nella discussione con-gressuale ma che emergono da [...] saggi e discorsi? Per esempio ho ascoltato [...] Veltro-ni: ha detto cose sulla discussione del congresso [...]. Ha dichiarato in pubblico [...] tra il segretario del partito e il [...] Con-siglio sulla linea generale del con-gresso. Leggendo tuttavia su [...] un dibattito tra Veltroni [...] Vattimo [...] estratto sinteticamen-te alcuni punti in cui si [...] spunti o di polemi-ca o di strategia [...]. Vediamo: troppo spazio [...] isti-tuzionale, nostalgia partitica, [...] un netto no [...] e un timore che il [...] della sinistra raggruppi i cosiddet-ti frammenti della sinistra. Innanzitutto io credo che [...] la verità: nessuno vuole nascondere [...] di differen-ze in un [...] prospettiva. Questa diffe-renza è non [...] è le-gittima ed è un elemento di [...] partito. È del tutto naturale [...] grande svolta ci si interroghi sul proprio [...] della sinistra, su quale collocazione ideale, in [...] cui in tutto il mondo non [...] grande forza di sinistra [...] interro-ghi su questo. Però io voglio sottoli-neare [...] con Veltroni una convergenza politica forte, non [...] potere, che è stata essenziale per attraversare [...]. Noi dopo il 94 [...] mutamento politico non piccolo, con un cam-bio [...]. Abbiamo dato vita ad [...] for-ma [...] abbiamo detto che il [...] asse strategico e non è una scelta [...] è la coalizione a cui pensiamo per [...] nostro paese dei prossimi anni. Parlo del centro-sinistra inteso [...] incontro di correnti culturali e politiche ma [...] sociale, e quindi il mondo del lavo-ro, [...] sistema [...] più moderno. Un blocco sociale in [...] il paese in un quadro di difesa [...] di solidarietà. Questa è la prima ragione [...] di [...] congressuale. Non casualmente nel confronto [...] segretario del partito si capì che pur [...] Veltroni due candidati che si sfidavano, su [...]. Voglio anche dire che [...] siamo solo Veltroni ed io, questo è [...] altre im-portanti personalità che ricoprono ruoli di [...] gover-no e nelle istituzioni, altro che [...] ad [...] quando si pensa al Pds! Siamo stati accusati insieme [...] non era un problema di «buonismo», era [...] per portare a normalità la nostra democrazia. Ri-spondo anche a una obiezione: [...] chiaro che [...] nel portare [...] questa politica [...] ha una respon-sabilità di governo e chi deve guida-re [...] partito. Io non so quanti [...] sentendosi comu-nicare da un giorno [...] che [...] della finanziaria raddop-pia, e [...] del con-senso, non abbiano battuto ciglio e [...] sostenere il governo. Al tempo stesso noi [...] uno stimolo per [...] ad andare più spedita-mente [...] verso ri-forme. Ma non [...] dubbio che il compito [...] riforme competa al governo ed è inevitabile [...] di questa politi-ca chi non sta nel [...] più, non per una distorsione men-tale, ma [...] divisione del lavoro, la responsabilità di por-tare [...] istituzionale che poi si fa nel parlamento. Den-tro un disegno che [...] disegno unitario svolgiamo anche ruoli diversi che [...] ottenere risultati molto importanti per questo paese. Ecco perché io ho [...] che il nodo della legislatura era sta-bilità [...] dimostrare agli italiani che la maggioranza che [...] elezioni è in grado di go-vernare, perché [...] prova del bipolarismo. Eppure ci sono state [...] dissensi. È inevitabile che ci [...] di incomprensione, ma a mio giudizio nella [...] azione politica non è intervenu-to nulla di [...] una collaborazione, un asse. E le differenze sulla [...] Io sono convinto di due cose: pri-mo, [...] marcia della tra-sformazione italiana è [...] e in Europa la [...] è quella imperniata sui partiti che è [...] la forma più avanzata di democrazia. I partiti devono essere [...] cominciare a rinnovare il nostro, ripensati nel [...] la società, nelle for-me di selezione del [...] i partiti che si organizzano intorno ad [...] lo stru-mento della partecipazione attiva e consapevole [...] vita politica. [...] che ti viene rivolta [...] su questo quanto sul fatto che talvolta [...] par-titi come detentori di un primato. [...] un dato storico: [...] è [...] paese in ambito europeo in [...] il sistema politico ha vissuto in una costante dialettica [...] governi deboli e partiti forti. Questa dialetti-ca secondo me [...] origine della partitocrazia e nasce da una [...] e cioè che i partiti non sono [...] go-verno. Solo in Italia avviene [...]. Se il partito non [...] politi-co che si candida a governare, di-venta [...] di occupazione dello Stato, una forza che [...] in modo ipo-crita, non trasparente. La partito-crazia è [...] di quello che si pensa: [...] la costituzio-ne del soggetto politico come strut-tura di potere. Io non metto in [...] leadership. La polemica con Prodi non [...] nulla, bisognerebbe spersonalizza-re questa questione. Tanto più che [...] del governo in questi [...] molto positiva e siamo im-pegnati a [...] fino alla sca-denza naturale [...]. Non sappiamo quali saranno [...] partiti che si sfideranno in futuro per [...] darsi che siano molto più giovani di [...]. Io so che le [...] gover-nano ricostruendo soggetti politici in grado di [...] co-stante di mediazione, di elabora-zione di un [...]. E [...] è [...] che ha una forma originale [...] senso che non è soltanto [...] di partiti, ha una [...] apertura verso la società, esiste [...] di militanti della coa-lizione. Ma [...] non è i seicento-mila [...] rispetto alla somma dei voti dei partiti [...] vinto le elezioni. È [...] di forze che intendono mantenere [...] loro autonomia e una loro dignità. Non condivido [...] che i partiti devono [...] «passo indietro». Il proble-ma è concepire [...] cui facciano dei passi [...] nella dire-zione [...] direzione giusta è quella di una ricostituzione [...] italiano in chiave eu-ropea. Una concezione invece che [...] nel-la coalizione, che affida [...] ceto politico a un meccani-smo sganciato dai [...] è una concezione estranea alla tradizione della [...]. Ed è una concezione [...] debole in cui io vedo [...] tratti di una subalternità culturale a quella [...] della borghesia ita-liana che si [...] presentata in modo falsamente moderno. Dove porta secondo te [...] Questa ideologia non è neutra dal punto di [...] contenuti perché è inesorabilmente liberista, è una [...] che rimuove la questione sociale. Mi permetto di porre [...] me-riterebbe di essere approfondito: questa idea di [...] cui i partiti non sono dei soggetti [...] fatti residui rispetto ad una coalizione che [...] in un rapporto diretto con la società, [...] di co-municazione, questa concezione è [...] debole, [...] liberista e tendenzialmente espunge [...] la questione sociale e spinge ver-so il [...]. Ora a me pa-re [...] una concezione che non ci porta in Europa [...] pone un grande problema alla sini-stra. Noi non dobbiamo concepire [...] in ter-mini puramente [...] bipolarismo, bipartitismo. Per noi si pone [...] problema. Co-me ritrovare un cammino [...] che concepisce la politica come lotta per [...] la giustizia sociale, per [...]. Come ricostituire in questo [...] riformatore mo-derno che in modo nuovo si [...] sinistra. Ora a mio giudi-zio [...] mi appas-siona non ha che una risposta: [...] ricollocazione internazionale della sinistra italiana. /// [...] /// Per questo io penso [...] sinistre di [...] siano [...] provinciale. E allora [...] mi in-teressa il nesso [...] non perché io voglia fare il partito [...] una pole-mica che non ha senso. Ma abbiamo detto che dovevamo [...] oltre [...] del socialismo democratico. Lo dice anche Occhetto [...] fecondo della svolta era [...]. Dobbiamo dire con chiarezza in [...] senso [...] questo oltre. Berlinguer ha provato a te-matizzare [...] come terza via. Allora se [...] viene ripensato come terza [...] la terza via fu pensata nella forma [...]. Adesso può essere pensata [...] un particolare libe-ralismo americano? Non funzio-na. [...] è oggi concretamente lo stare [...] socialismo europeo e mondiale e cercare [...] una nuo-va stagione oltre il [...] so-cialdemocratico, tanto più che le [...] questo stanno facendo. Questo oltre non è nei [...] di un nuovo caso italiano, di una nuova separazione, [...] una nuova originalità, ma consiste [...] saldamente dentro una sinistra democratica [...] della quale è posto il [...] di come si va insieme oltre [...] perché tutti sanno che quel [...] del [...] è entrato in crisi. Non vedi rischi in [...] socialdemocratico? La prospettiva che indico ha tanti [...] per esempio di una certa chiusura verso [...]. Io stesso ho avvertito [...] in una certa fase questa idea del [...] sinistra finisse per essere un confronto rivolto [...] cercato di correggere. Però ribadisco il senso [...] che a mio giudizio è quello che [...] ai bi-sogni del nostro paese ma anche [...] una forza della sini-stra. Ecco, sono queste le [...] fra di noi che io [...]. Abbiamo pri-vilegiato le convergenze [...] giu-sto portare alla luce anche queste differenze [...] questo una riflessione di medio periodo. Tu non proponi allora [...] dentro la tradi-zione socialista, [...] quando dici che il tuo non è [...]. /// [...] /// Intanto per una ra-gione [...] nostra radice, cioè in questa nuova sinistra [...] nata e che sta cre-scendo nel nostro [...] pezzo di storia che si chiama co-munismo [...]. Dentro questo pezzo di storia [...] anche qualcosa che ha [...] una [...] ricchezza. Noi non siamo un partito [...] nel senso [...] non soltan-to perché vogliamo aprirci [...] nuo-vo, [...] alla cultura cattolica. Io dico questo perché [...] di essere pro-vinciali. [...] cosa che possiamo dire proprio [...] è Gramsci, cioè [...] non [...] non cor-porativa e quindi potenzialmente [...] non [...]. [...] non è la pura [...] di un ceto sociale, è questa capacità [...] visione della società, un progetto per la [...]. Io non voglio passare [...] Gramsci [...] ma perché penso che Gramsci [...] moderno di [...]. [...] socialista hanno fatto una commissione [...] la riforma [...]. Allo-ra li è casa [...] il posto dove le nostre idee si [...] degli altri che la pensano co-me noi. Noi pensiamo di [...] es-sere [...] cosa? La verità è che [...] già parte di un partito euro-peo e di [...] mondia-le. La dimensione sovranazionale, negli [...] diventerà sem-pre più importante perché lì si [...] politiche. [...] chi ripropone la Costituente dopo [...] bocciatura dei referen-dum. Adesso la Bicamerale parte [...] son chiacchiere. Dai primi di febbraio [...] di 5 mesi. Prova ardua, importante. Tema da svolgere: nuova [...] federalismo, riforma del Parlamen-to, garanzie. Vedo difficoltà ma ve-do la [...] di una convergen-za. Le risposte non sono [...] i partiti. Intor-no [...] idea di un premier scelto [...] cittadini che abbia poteri rafforzati [...] una evidente possibile conver-genza. Non vedi rischi di [...] nel centro destra? Se posso esprimere un [...] si rafforzi la coesione del cen-tro-destra. Io ritengo che noi [...] coesione del centro-sinistra anche per aiutare e [...] della coesione nel centro-destra. Dobbiamo anda-re verso un [...] questo processo bipolare. Le rego-le possono aiutare [...] politici la coesione di questo bipolarismo che [...] della dialettica democratica del paese. Noi dobbiamo aiutare il [...]. [...] cosa positive e impor-tante [...] di accreditamen-to europeo e internazionale del centrodestra [...] solle-citato. Io mi sentirò tranquillo [...] giorno in cui in Italia ci sarà [...] su una forza democratica di sinistra parente [...] Felipe Gonzales, di Tony [...] di Oskar [...] e della si-gnora [...] e una forza con-servatrice [...] Major e di [...]. Quando saremo diventati una democrazia [...] cui ci sarà un bipola-rismo imperniato su forze europee, [...] paese avrà oltrepassato il guado. Di una cosa dobbiamo [...] siamo al di là del guado. La destra deve ancora [...] dobbiamo [...] non [...]. /// [...] /// È vero che an-drai meno [...] tv? Perchè? Intanto sono un [...] preoccupato per questa polemica sui [...] show. Io ho un grandissimo [...] professionisti: le polemiche contro di loro mi [...] sbagliate. Penso però che gli [...] ripensare il loro rapporto con la televisione [...] forma più rispetto-sa verso quelli che fanno [...] per difendere meglio la dignità della politica. Nei prossimi mesi probabilmente [...] delicato che comporta il [...] questa [...] ragione per andare meno [...]. Non sto annun-ciando che [...] televisione: ho annuncia-to un momento di riflessione [...] una scelta personale legata al compito che [...]. [...] Massimo [...] segretario del Pds «Uniti sulle [...] che contano» GIUSEPPE CALDAROLA [...] 3. /// [...] /// [...] Massimo [...] segretario del Pds «Uniti sulle [...] che contano» GIUSEPPE CALDAROLA [...] 3. (0)
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