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Sul caso [...] romano a Legge, qualcuno ha [...] scomodato [...]. Ieri Lucio Colletti ci [...] accusando il professor Bruno Romano di [...] favorito facendo filosofia del [...] di [...] e [...] il fiorire di giovanotti [...] fanno i conti con i piccoli deliri [...]. Immediata la replica del decano [...] di Filosofia del diritto, Sergio Cotta, che difende il [...] di Romano, escludendo che abbia potuto favorire atteggiamenti [...] ed evocando [...] massificazione [...] di Roma. Come stanno le cose? Quanto [...] Cotta è innegabile che da cattolico spiritualista, abbia [...] «metafisica nichilistica del soggetto», per citare un [...]. Sebbene [...] da lui consigliato sia sempre [...] alla fine la trascendenza e la carità, in una [...] di metafisica, [...] della salvezza e del «male», [...] ci pare, da una forte fondazione [...] dei valori giuridici. E Romano? Beh, il [...] insegnamento «infarcito» di [...] (niente [...] Locke e Kant). Che mescola teoria dei [...] e antropologia [...] scaraventando i poveri studenti [...] disperante: «Il simbolico sorge con [...] si forma con il [...] il porre la fattualità nella [...] del [...]. Rarefazione estrema, pretesa di [...] linguaggio oracolare, totale assenza di inquadramento storico [...]. Una «materia» che non [...]. Perché nel suo testo [...] Romano «crea». Vuole estrarre la pietra [...] dai meandri psicoanalitici della lacaniana «fase dello [...]. Laddove il bambino vive [...] nella madre, prima di incontrare il «Terzo», [...] il «padre» come metafora del diritto! Il problema è [...] boriosa del gergo, il [...] un insegnamento da conventicola. Che non diviene «servizio», [...] del controllo del linguaggio. Da un lato lezioni «delfiche» [...] selezione imperscrutabile dei collaboratori come manodopera, [...] in una università che da [...] è diventata una borgata metropolitana, battuta da sottoproletari intellettuali [...] tirassegno. Ultima notazione: chi controllava [...] «delitto perfetto» svolte dai due assistenti? Altro [...] Nietzsche [...] ecco il vero nichilismo: [...] di chi [...] fa e disfa senza [...]. Non è così, professori Panebianco [...] Colletti? Bruno [...] La genesi e la [...] contro le popolazioni civili in un volume [...] a cura di Leonardo Paggi Urss, 1941: [...] Wehrmacht [...] E in Europa scatta la vendetta nazista Un [...] storici, da Browning, a Collotti, a [...] a Maier ricostruisce la [...] allo scatenamen-to del terrore nazifascista nei paesi [...]. La strage di Civitella in Val di Chiana e [...] di una «politica della memoria». La polemica Scuola, quella [...] Nella sede del Dopolavoro fascista di Civitella [...] Val [...] Chiana, in provincia di Arez-zo, due tedeschi [...] il 18 giugno del 1944, nel corso [...] con un nucleo partigia-no che aveva tentato [...]. Il timore della rappre-saglia, [...] del pic-colo centro, fu immediato. Nei giorni successivi molti [...] boschi o co-munque evitarono di uscire di [...]. Il pericolo sembrò poi [...]. Tornarono al-lora alle loro [...]. Il 29 giugno, tuttavia, [...] i soldati tedeschi circondarono [...] prele-varono gli uomini e [...] dopo [...]. Le ca-se vennero incendiate [...] dei poveri morti vennero gettati nelle fiamme. Rastrel-lamenti e massacri vennero [...] dintorni. A Cornia morirono, in [...] anche donne e bambini. Alla fine della giornata, [...] effet-tuata dagli inglesi dopo [...] caduti risultaro-no 100 a Civitella, 65 a San Pancrazio, [...] a Cornia. In to-tale 212, ma [...] abitanti i morti ammazzati avrebbero raggiunto il [...]. Nel ricordo trove-rebbe posto [...] fucilato perché si sarebbe ri-fiutato di partecipare [...]. [...] circostanza, tuttavia, non ha riscontro [...] realtà. Lo studioso americano Christopher Browning, [...] del volume «Uomini co-muni. Polizia tedesca e [...] in Polonia» (Ei-naudi, 1995), [...] una indagine compara-ta, che quasi ogni volta, [...] eccidi efferati dei nazisti in tutta Europa, [...] dei sopravvissuti cristiani (nel senso di credenti [...] figura di questo soldato, il «tedesco buono», [...]. Un tema, questo, che [...] da parte degli antropologi e de-gli storici [...]. La presenza del male Si [...] comunque proporre [...]. La presenza impenetrabile del male, [...] occhi di chi ritiene di dover dare un senso [...] alle co-se, parrebbe probabilmente insop-portabile se non si «credesse» [...] dentro di esso debba annidarsi, in [...] una qualche, pur flebile e [...] ri-bellione. E infatti, per tutti, [...] credenti, quei tedeschi che, a ri-schio della [...] regime che non lasciava scampo, hanno real-mente [...] nazismo, sono stati preziosissimi nel lungo marti-rologio [...]. Sono infatti stati una visibile [...] di redenzio-ne. Il tema del ricordo [...] tra gli altri temi, al centro di [...] a più voci, conte-nente relazioni presentate nel [...] da Leonardo Paggi, «La me-moria del nazismo [...]. Nel corso del tempo, [...] ricordo muta, si modifica, si stratifica. [...] storica non è parago-nabile a [...] sentenza fornita una volta per tutte. Ogni caso è in-sieme [...] di per sé e nel con-testo complessivo. A Civitella, per esempio, e [...] sia per-messo di ricordare che tra le vittime vi [...] proprio il padre di Leonardo Paggi, si verificò [...] della Resistenza e una equiparazione [...] strage nazifa-scista (italiani [...] i camerati tedeschi nel corso [...] e terribile [...]. E proprio Leonardo Paggi, [...] che lascia filtrare solo di tan-to in [...] commoventi del-la partecipazione personale, traccia [...] della memoria dei [...]. [...] fondamentale del li-bro, che [...] sulla re-pressione italiana nei Balcani [...] stragi nazista di [...] (Francia) e di [...] (Olanda), oltre che sui [...] orientale dal Battaglione 101 (quel-lo studiato nel [...] Bro-wning), riguarda però le ragioni concrete della [...]. An-che [...] va infatti storiciz-zata. [...] alla sola e semplifi-catrice ipotesi [...] di [...] (la [...] come frutto in-tenzionale [...] tedesco diffu-so), una risposta peral-tro [...] e perfet-tamente «logica» alle provocazioni dei [...] da Nolte, che pure [...] non è -davanti alle tesi [...] in quanto tali, ma [...] di ogni [...] causale», sulla innegabile intenzio-nalità omicida [...] Terzo Reich). Viceversa, per gli autori [...] Nuova Italia in questione, sem-brerebbe che la prospettiva [...] generalizza-to, presente nelle potenzialità del totalitarismo nazionalsocialista, [...] essere pratica-ta, e ordinata, a partire [...] del 1941, quando fu [...] brevi la campagna di Russia. Lo spettro della disfatta [...] nella stessa Wehrmacht, e non solo nelle SS, [...] del 9 novem-bre 1918 e innescò, seguendo [...] della vendetta sacrifica-le, la politica del massacro, [...] in atto, [...]. I soldati che uccisero gli [...] di Civitella, [...] (come dimostra il convincente ed [...] saggio di Michael [...] membri della stessa divisione di [...]. Della sparatoria del 18 [...] pretesto -avevano sa-puto solo indirettamente. Il 4 giu-gno, [...] parte, Roma era stata li-berata. Gli Alleati stavano risalendo [...]. Il 4 agosto arriveranno [...] Firenze. [...] tedesco era in ritirata. E [...] violenza di massa, nelle aree [...] al fronte, [...] in un anno da Napoli [...] era un mezzo [...] e tra-gico, oltre che predicato [...] uffi-ciali, di autoaffermazione e di preci-pitoso rifugio in una [...] che [...] assassina, ai danni, si badi [...] di quella parte di italiani definiti di re-cente «zona [...] di coloro cioè [...]. Popolazioni come prede La [...] il diritto taceva, là [...] era la legge e non vi erano Stati, [...] visibili di un potere civile. Vi erano solo, in [...] nessu-no, occupazioni militari e fantocci [...] travestiti da «pa-trioti» (quelli [...] patria era ve-ramente morta e sepolta). Le stesse popolazioni diventavano così [...] possibile preda e oggetto [...]. [...] diverrà diffuso: così sa-rà, [...] località, a [...] di Stazzema, in [...] (12 agosto, 560 persone [...] a Marzabotto, non lontano da Bolo-gna (28 [...] as-sassinate). Ma torniamo, per finire, [...] Civitella. I responsabili della stra-ge [...] Hermann [...] un corpo sedicente di [...] (i «legionari» esaltati poi [...] stati al [...] e de-siderosi di dimostrare [...] giovanissimi (tra i 17 e i 18 [...] base [...]. Si erano così dischiuse [...] uova del serpente. I prodotti più autentici [...] esperienza di vita che [...] Reich, erano get-tati nella fornace. Mancavano [...] mesi [...]. La macchina della morte, [...] crescendo parossistico, tra Ci-vitella ed Auschwitz, non [...]. Bruno Bongiovanni [...] Sulle riforme del ministro Berlin-guer [...] cominciare con un complimento. Sia co-me sia, lo [...] suo grande predecessore, Francesco De Sanctis, il [...] (e [...] ginnastica a scuola. Si trattava di ri-fare il [...] del [...] che nello spirito, anche nel [...] un [...] di [...] ideale stupenda, e chiaramente motivata. Ma gli esiti furono [...] (e sono), poca cosa; e la delusione [...] fu tale da [...] molti a fuggire sdegnati [...]. [...] Berlinguer in che [...] ve-do simile al grande [...] Nel «Romanzo di un maestro», del 1890, De Amicis [...] di loro inveire contro «quel gran talentone [...] De Sanctis». Quanti inveiscono oggi, a [...] ragione, contro «quel gran [...]. E quante delusioni! Ci voleva tanto [...] piovute sulle loro teste con [...] parvenza di consultazione demo-cratica, doveva finire così? Né i [...] appaiono più soddisfatti. Il fatto è che, [...] di queste riforme è quella «nuo-va idea [...] («Non [...] più scuola statale e [...] tut-ta scuola pubblica»), che un vertice di [...] lanciarono con gran «battage» pub-blicitario nel 1994, [...] tutti gli insegnanti nello stesso Pds, non [...]. Quella «idea nuova» è [...] nuovo Pds, vecchia per la vecchia [...]. È [...] volte da papa [...] ai nostri presidenti della Repubblica [...] del Consiglio, è [...] di tutti i ministri democristia-ni [...] biasimata «prima repubbli-ca», del convegno democristiano del 1943, [...] «Divini [...] di Leone X I II [...] 1888, del «Sillabo» di Pio XI del 1864. Significa parità della scuola privata [...] con la scuola stata-le, e relativi finanziamenti, [...]. [...] nuovo Concordato del 1984 il Vaticano ha ottenuto la ri-conferma [...] della [...] religione nella scuola pubblica (con [...] stipendi ai suoi inse-gnanti), la parità è il secondo [...] da cogliere. E il [...] appare [...]. La «parità» è prevista [...] Costi-tuzione, [...] quel contorto comma 4 [...]. [...] da sancire per legge, e [...] in-tacca il «senza oneri per lo Stato», [...] «pari» a quelle dello Stato, [...] scuole [...]. [...] Berlinguer merita un secondo elogio [...] ammonito a «tenere [...]. Tutti i compromessi sono leciti, [...] quelli sui principi. La scuola dello Stato [...] un principio ben chiaro: [...] e la scienza sono [...] ne è [...]. Perciò nessuna scuola può [...] se non si ispiri allo stesso principio. Ma la «libertà [...] è stata dichiarata «contro [...] per pervertire le intelligenze» da Leone X I II, [...] ho sentito altri papi, e nemmeno papa [...]. Ma sembrano tutti convergere [...] esito della diminuzio-ne della scuola statale a [...] privata, naturalmente catto-lica. Il comando tedesco delle SS [...] Boves in fiamme Seminari e iniziative in arrivo «Identità [...] della repubblica, per una politica della memoria [...]. È il titolo del [...] svolgerà il 26 e 27 giugno [...] La Sapienza di Roma [...] incentrato sulla ricostruzione storica e lo studio [...] dai nazisti in Italia nella seconda guerra [...]. [...] che vede la partecipazione [...] personalità delle istituzioni, parlamentari, sindaci, [...] in un progetto ambizioso, [...] il senso e il valore, oggi, [...] nelle democrazie occidentali e [...] sbocco organizzativo del convegno, la costituzione di [...] memoria della repubblica. Al seminario, che sarà presieduto [...] da Tullia [...] parteciperanno tra gli altri Violante, [...] Tina Anselmi, Boldrini, Foa, Paolo Emilio Taviani, Pansa, Ingrao. La memoria del nazismo [...] a cura di Leonardo Paggi La Nuova Italia [...]. Le «Tesi sul concetto di [...] sono uno [...] del nostro secolo, «un lascito [...] lin-guaggio cifrato che forse soltanto un [...] saputo inventare», ha scritto [...] la prima pubblicazione. Gli fa eco Brecht, [...] pensa con orrore a quanto sia scarso [...] coloro che sono pronti soltanto a [...]. Oggi esce in italiano, [...] G. /// [...] /// Ranchetti, [...] delle «Tesi» che costituisce [...] uno strumento di studio e di lavoro [...] a Benjamin come mai prima ci è [...]. [...] «un promemoria teorico di [...] di ordinare i molti scritti di vario [...] diversi anni secondo [...] prospettiva, quella che poteva [...] attività di scrittore: il [...] sto-ria». La scrittura di Benjamin non [...] facile: «è esempio [...] fare letteratu-ra [...] la citazione diventa esegesi, il [...] rammemorazione, il singolo episo-dio fatto esemplare, mentre [...] essere dimenticato». Ma entrare in questa [...] più im-portante che mai, per-ché questa «interroga-zione [...] con la nostra interrogazio-ne [...] sto-ria che sembra affon-dare con «la fine [...]. E questo tanto più [...] Auschwitz [...] ci [...] impossibile pensare hegelianamente la [...] ci ha con-frontati con [...] di «ripensare da capo, [...] di storia svincolata da [...] compimento». I curatori, dopo [...] presentato la vicenda e lo [...] te-sto, scritto nei mesi precedenti il sui-cidio di Benjamin, [...] critica bilingue delle «Tesi», a [...] fanno seguito i materiali relativi al testo, e i [...] del [...] («Parigi [...] secolo», Einaudi, 1986) che affronta-no [...] tema del tempo e della storia. [...] discusse le parole chiave [...] «Tesi», [...] infine presentati materiali di varie epo-che, a [...] con i temi che [...] mi-rabile delle «Tesi». Ben-jamin ci propone un [...] letteral-mente le grammatiche filosofiche acquisite. Ibrida la tensione [...] temporale teologica e [...] messianica; sposta lo sguardo dal [...] al passato, verso il quale è neces-sario guardare profeticamente [...] nella [...] verità e [...] pone la dialettica in stato [...] e coglie [...] della conoscibilità» non nella soluzione [...] conflitto, ma [...] in cui i contraddittori si [...] e [...] tensione reciproca. Introduce nel linguaggio filosofico nozioni, [...] quella di «immagine», che non [...] storia la molteplicità delle storie, [...] che non [...] ma nella fugacità [...] che «guizza via» sta la [...] «chance» di verità e che «proprio perché questa verità [...] caduta e basta un alito a [...]. In una parola queste «Tesi» [...] ha detto Benjamin di Proust, «meno un [...] che della vita intera». Il tem-po soggettivo diventa [...] lo diventa la salvezza al di fuori [...] del pro-gresso indifferente ai singoli e al [...]. Diventa pensabile la salvez-za [...] e delle schegge di verità che in [...] e che temevano perdute. [...] appunto che mi sento [...] e Ranchetti, a proposito [...] straordinario, è che mol-te delle proposte [...] sono legate a Proust [...] da una «suggestione». [...] immagine, di risveglio, di memoria [...] sono proustiane. Non solo è proustiana [...] della costella-zione in cui il [...] e il presente si uniscono [...]. È [...] che permette di connettere in [...] configurazione conoscibile e comu-nicabile la fugacità [...] stessa. La «debole forza messianica» [...] Benjamin è stata svi-luppata autonomamente anche da Simone [...]. Ma Proust è alle [...] Benjamin, e Benjamin fa riferi-mento al suo testo [...]. Non è [...] uno dei meriti minori [...] Benjamin [...] permesso di leggere Proust non solo come [...] del XX secolo, ma [...]. Franco Rella [...]. Benjamin, sul concetto di [...]. /// [...] /// Ranchetti Einaudi; [...]. /// [...] /// Ranchetti Einaudi; [...]. (0)
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