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[...] gabella [...] dei computer portatili nelle biblioteche, [...] con sconcerto [...] dei lettori della Biblioteca Nazionale [...] Firenze, è stata [...] annullata, revocata prima ancora di [...]. Studiosi, ricercatori e studenti [...] sborsare 100 lire [...] per [...] allacciare i loro pc [...] delle biblioteche e degli archivi di stato [...] stato annunciato da una circolare emessa il [...] centrale per i beni [...] per i Beni culturali e ambientali. Potranno continuare a copiare [...] testi conservati nei templi italici del sapere [...] alcunché. La gabella delle biblioteche [...] grazie [...] del sottosegretario di Stato [...] Beni [...] Alberto La Volpe. Se la decisione di [...] era stata determinata con solerzia da un [...] Consiglio di Stato che, in risposta ad un [...] centrale del Ministero, aveva determinato in 58 [...] 100, il contributo degli utenti bibliofili per [...] altrettanto velocemente ci si è resi conto [...] effettivi per [...] del pagamento avrebbero di [...] gli introiti a vantaggio dello Stato». La Volpe ha avuto [...] il provvedimento. Il concetto di moderno servizio [...] non può non comprendere [...] dei computer e le facilitazioni [...]. [...] il timore che le biblioteche [...] svuotino inesorabilmente. Dice ancora La Volpe: «La [...] collegarsi deve essere considerata una voce del [...] che viene erogato gratuitamente, al pari del [...]. Se vogliamo che le [...] frequentate sempre di più, non possiamo restare [...] che ne scoraggiano la fruizione». E anche [...] si cimenta nella scrittura Dalla Torino [...] a Cagliari La nouvelle vague del giallo [...] La [...] story di Marco [...] ne [...] delle spie», [...] de «La stanza dei [...] Domenico Conoscenti, il nero sociale di Bruno Ventavoli [...] «Amaro colf», il banditismo sardo in «Mistero di [...] di Massimo Carlotto. Un gioco di specchi che [...] sforza di [...] spie; una passione morbosa che [...] frenesia del delitto; il [...] della Torino multietnica; il se-greto [...] che riemerge dal passato. A [...] insieme fan-no un bel mazzetto [...] notizie di cro-naca: di che riempire una pagina di [...] specie [...] quando la «nera» tira forte. Invece sono li-bri, romanzi [...] fa-ranno tendenza. Forse non si fa [...] ai singoli autori [...] le gesta tutti insieme, [...] gli allievi della stessa classe. Eppure il fatto che, nel [...] degli ultimi mesi, una casa editrice «seria» come e/o [...] mandato in libreria ben quattro autori italiani e che [...] e quattro le volte si tratti di «gialli» (o [...] o [...] story, o [...] thriller, fate un [...] voi) è di per sé [...] notizia. Una volta questi exploit [...] ditta Gial-lo Mondadori [...] Co. Adesso invece i «Gialli Mondado-ri» [...] a rischio e i nostri campioni del [...] le mille bandiere [...] normale -nel caso specifico [...] narrativa italiana. I li-bri di cui [...] motivi di-versi, vale la pena di [...] tutti: [...] delle spie di Marco [...] La stanza dei lumini [...] Domenico Conoscenti, Amaro colf di Bruno Ventavoli, Il [...] di Massimo Car-lotto. Ci portano in [...] spaccata in due: da [...] continentale e «moderna» che va da Berlino [...] Torino [...] e Ventavoli) e [...] quella insulare, mediterranea di Paler-mo [...] Cagliari (Conoscenti e Car-lotto), ma la topografia reale [...] complessa e intrecciata. La Torino di Ventavoli [...] di immigrati e [...] mentre la Cagliari di Carlotto [...] azione indipendentisti corsi e spie della Nato. Ci dicono che viviamo [...] brutto e infido, un sistema di specchi [...] ossessiva -in cui nessuno è quello che [...] senso [...] è smarrito ovun-que. Sono insomma libri pessimi-sti [...] però non tradiscono il lettore di gialli [...] maggior forza, quella comune a tutti, sta [...] al meccanismo della narrazione, alla vecchia e [...]. [...] delle spie prende le mosse [...] fatti reali, una strana morìa di ufficiali della Nato [...] fine degli anni 70. [...] che conosce Berlino come [...] per esservi stato come invia-to del quotidiano Il Mattino, [...] la-scia sedurre dalla ragnatela di ambiguità, dalla [...] luoghi e sigle con qualche vanteria alla Le Carré [...] una buona spolverata di [...] (quello di Funerale a Berli-no). In tempi in cui [...] fatica promuovere le storie di spionag-gio classico, [...] il Muro anche le spie fossero anda-te [...] grande merito del romanzo è nella [...] struttura poco prevedibile. Il risvolto nega-tivo riguarda [...] nella trama come in un boz-zolo. Sicché il miglior modo [...] chi è, di chi e co-me funziona [...] parti consiste, arrivati in fondo, nel ri-cominciare [...]. Alla trama invece sembra [...] rinunciare leggendo La stanza dei lumini rossi [...] giovane barman avventizio cerca casa a Palermo. Il povero Saverio finisce [...] una inquietante affittuaria (la Vecchia) e, come [...] di Brassens, proget-ta di [...] il malloppo insieme a Luisa, [...] Dark Lady di turno, milanese in trasferta. Un «delitto di paese»? Nemmeno [...] soprattutto a leggere le prime pa-gine; piuttosto [...] recitata dal protagonista in treno: quasi il [...] sonnambulo, tra [...] e Chandler. E alla fine resta [...] sia solo [...] di un viaggiatore abbacinato [...] dagli echi della migliore scuola siciliana. Con Amaro colf, seconda [...] Bruno Ventavoli, siamo dalle parti del «nero» [...] la penna intinta in un cinismo al [...] i fatti di gente perbene della bor-ghesia [...]. [...] narrante fa il detective [...] e la [...] cliente, in cerca della colf [...] svanita nel nulla, si pavo-neggia col nome di Claudia De-mostene. La ricerca della came-riera [...] truffe, omicidi, traffico [...] mafia da piccolo cabotaggio [...] San [...]. Dietro il profluvio di [...] cronaca, al folklore, al gergo in voga, [...] poco Torino, qua-si fosse una qualsiasi metropoli [...]. Il confronto con La [...] (una Torino borghese di ben diverso spessore) [...] dal punto di vista del lin-guaggio, così [...] ricerca di una propria origi-nalità. Tanto più che lo [...] per Ventavoli un valo-re quasi strumentale, ricorda [...] radiodram-mi e la vera geografia è di [...]. [...] dei protagonisti ha la [...] guardare a questa «nouvelle vague» del giallo [...] quella del [...] di Nove e Ammanniti [...] ha più consistenza e molto meno clamore [...] or-mai storica «via romagnola» di Lucarelli, [...] e compari. Venta-voli ha 36 anni; [...] esor-diente Domenico Conoscenti, il «veterano» Massimo Carlotto [...]. Solo Marco [...] (classe 1937) vanta una carta [...] che lo consegna alla categoria degli outsider. Ma il fe-nomeno di [...] penna pronta fa rumore lo stesso e [...] percorso creativo di Massimo Carlotto. Di lui, le cronache [...] occupate [...] del processo per omicidio [...] a tempi alterni, colpevole, in-nocente. Nel dubbio, Carlotto si [...] latitanza come rac-conta nel suo splendido [...] Il fuggiasco, uscito sem-pre [...]. Tornato in patria, an-cora [...] i tribunali (aspetta un risarcimento [...] Corte de [...] si è inventato giallista, [...] per-sonaggio fisso, il detective ribat-tezzato [...] per stanare le iniquità [...] italiane. Ogni [...] avventura mette radi-ci in un [...] vero, debitamente camuffato. Il mistero di [...] muove dalla sete di [...] avvocati cagliaritani che fu-rono ingiustamente carcerati per [...] e omicidio. Era-no caprio espiatorio di [...] fatti da un collega in combutta con [...] qualche pezzo grosso straniero. Con questi elementi Carlotto [...] (è davvero il più bravo della covata [...] mette in azione [...] con il suo repertorio [...] manie -le donne, le sbronze, la depressione, [...] -e lo rinforza con [...] classe pura: [...] principe della mala lombarda Beniamino Rossini, [...] adesso aiuta il suo giovane amico detective. [...] è tesa, sorprendente, co-lorita fino [...]. Basti dire che a [...] entra in scena un cagliaritano di nome Marlon [...] che stravede per Il [...] in moto come Marlon Brando. Ma Carlotto giura che [...] esiste per davvero e [...] quasi un amico di famiglia. [...] tra le nebbie di Padova [...] dintorni. Giorgio Gosetti Pietro [...] in una recente immagine Ansa Tutti [...] libri di cui parliamo Breve promemoria sui [...] parliamo in questa pagina. I gialli pubblicati dalla [...] delle spie» di Marco [...] «La stanza dei lumini [...] Domenico Conoscenti, «Amaro colf» di Bruno Ventavoli e «Il [...] di Massimo Carlotto. Il libro di Pietro [...] è invece pubblicato dalle [...] Ponte [...] Ghisolfa di Milano, e ha un titolo, [...] «Tre giorni a luglio. Tre dì a lui», [...] titolo è la traduzione milanese del primo. E «lui», luglio, si pronuncia [...] con la [...] francese. [...] Pietro [...] parla del suo primo [...] «Tre [...] a luglio» «La mia Milano vista dal [...] bar» In un viaggio sotterraneo nel quartiere Garibaldi, [...] mescola cronaca e fantasia [...] una città che non [...] più. Ti risponde così Pietro, [...] -nome disincarnato come quello [...] degli eroi e invece carne e ossa, [...] tossisce ogni mezzo minuto -se gli chiedi [...] Pino Pinelli, degli anar-chici del Ponte della Ghisolfa, del [...] Rolandi, [...] terri-bile che gli fu [...] la strage di Piazza Fontana. [...] averla messa lui la bomba, [...] 12 [...]. Il posto giusto, a [...] non è la Banca [...] galera perchè «stare in pri-gione in quegli [...] di vedere le cose [...] lucido. Io ero innocente e [...] certe affer-mazioni, sapevo che in quel mo-mento [...] Ministro [...] Interni o il Presidente della Repubblica stava-no [...] mentire. Adesso con [...] e Berlusconi che giocano sulla Bicamerale è tutta [...] cosa. A quei tempi [...] caldo, il movimento stu-dentesco, si [...] del ter-rorismo. La galera era un [...]. Pietro [...] il ballerino anarchico del [...] Ponte [...] Ghisolfa, vittima, con Pino Pinelli del più [...] del dopoguerra, [...] della detenzione ci scrisse [...] Diario del carcere. Adesso, dopo quasi ventotto [...] Piazza Fontana, esce Tre giorni a luglio. Tre dì a lui, [...] romanzo, pubblicato dalle edizio-ni Ponte della Ghisolfa. Un ro-manzo in cui [...] mesco-la alla fantasia nel racconto degli incontri [...] di una Milano mitica, in un viaggio [...] Garibaldi che assomiglia alle scorribande di Bruno [...] per citare un al-tro [...] bohèmien, maledetto e nostalgico. Faccia da cantautore francese [...] è un noir dove, [...] di Scerba-nenco, scrittore da lui amato, può [...] ritrovarsi nel bel mezzo di un delitto. Senza castighi, però. Anche se Dostoe-vskij, confessa, [...] il suo autore preferito. [...] come è arrivato alla [...] «Non mi considero uno scrittore. Ho una memoria visiva, [...] è sempre piaciuto dipingere: i nomi delle [...] minuti li di-mentico. [...] fare delle schede o dei [...]. Questo libro è nato [...] dieci anni di ge-stione di un locale [...] Ga-ribaldi, dove, soprattutto di notte, [...] prestigiatori. La fantasia è nel [...] questi fatti sono legati, per-ché, quando ho [...] era già passato molto tempo, man-cava [...] del personag-gio, quei bei [...] ti danno le caratteristiche del viso e [...]. [...] «Lo so che cosa [...] han-no dato del leghista. Ma io sono mi-lanese [...] Bossi. Sono un individualista che si [...] a una tradizione. Per me il movimen-to [...]. Ben-net, [...] erano tutti federali-sti. Il federalismo parte [...] il soggetto è [...]. Io pos-so decidere di dare [...] Stato quello che voglio. E dare non [...] ma il cinquanta per cento. Però devo es-sere io a [...] non [...]. E allora? Il punto [...]. Vo-gliamo rinnegare la nostra [...] di non si sa che cosa, di [...] per me. /// [...] /// Episodi come quello dei Muraz-zi, [...] al negro, a Torino co-me in Virginia [...]. La nostra è [...] gra-ve, la società del branco [...]. [...] «Oggi ci sono molte più [...] rispetto a una volta. Per il resto, an-che se [...] il cellulare, non ci siamo [...] mondiale, vincente sul [...]. Ventotto anni da Piazza Fonta-na. [...] «Stavolta, forse, hanno imbocca-to la [...] giusta. Prima non era possibile. Troppe coperture politi-che. Il depistaggio era dello Stato [...]. Di questo sono stato sicuro [...] quando si è saputo che tipo di bomba era: [...] esplosivi [...]. Quanto è stato condizionato [...] «La mia ideologia parte da [...] questione di pelle. Io mi [...] lontano dal pietismo cattoco-munista. Ho [...] individua-lista molto forte: non esiste [...]. [...] «Se penso agli interrogatori della [...] a tutti che erano [...] che io fossi colpevole. Se li avessi seguiti [...]. Ma io avevo sempre [...]. Non li prendevo sul [...]. Pensavo di es-sere superiore [...]. /// [...] /// Così riuscivo a non [...]. /// [...] /// Così riuscivo a non [...]. (0)
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