Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 368489367.

Ma non è detta [...]. La [...] fine era stata annun-ciata [...] dalla me-tà [...]. In combattimento, con [...] di alimentare una leggenda; come [...] di un complotto per dare [...] del [...] o per una malattia per [...] della consu-mazione [...] (orribile) utopia politica del secolo. [...] volta era accaduto esatta-mente [...] e tutti ci ave-vano creduto o avevano [...] dalla speranza di liberarsi finalmente di un [...]. Infatti Pol [...] era un peso per [...]. Anzi, lo è sempre [...] lontanan-za dal resto del mondo. Lonta-no era durante la [...] era du-rante la fortunatamente breve stagione del [...] lo è stato negli ultimi [...] sia che vivesse nella [...] tra la Cambogia e la Thailandia, sia [...] Pechino. Lonta-no, ma nello stesso [...] in volta ami-co [...]. Si può dire di più: Pol [...] era [...] di tutto. Era stato il sostenitore [...] uguali ed era stato il fanatico capo [...] di as-sassini; era stato [...] della guerra di libera-zione [...] americani, ma era stato subito dopo una [...] dalla Casa Bianca e dai cinesi -poco [...] strategico con i vietnamiti e i sovietici; [...] considerato il simbolo del male, ma il [...] stato stempera-to [...] politica; era un «rosso», [...] ultimi «rossi» sulla faccia della terra, ma [...] principali era-no alla fine altri «rossi», suoi [...] vecchi alleati. Era stato -e probabilmente [...] lo è ancora -un rivoluzio-nario, un nazionalista [...] Terzo [...] un combattente di ri-saia immortalato nella vecchia [...] in-ternazionalista degli anni Ses-santa; ma la [...] sinistra spro-fondò nel radicalismo [...] la morte del ter-zomondismo e fu uno [...] del «comuni-smo temporale», in qualunque forma si [...] con la complessità di [...] pezzo di secolo. In-somma, se il presente [...] può in qualche modo [...] magari [...] complicata politica cambogia-na, il [...] la [...] storia hanno pesato e [...] su tutti, tanto strano e compli-cato è [...] tra il ca-po dei «khmer rossi» e [...] mondo. [...] -lo ricordavamo prima -un [...] tante morti. ///
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Gli venne dato il [...] quando nacque nel 1928, [...] a centocinquanta chilome-tri da [...]. E [...] fu chiamato in famiglia, [...] contadini agiati, dai suoi sei fratelli e [...] sorelle, poi dai suoi compagni del [...] coloro che frequentò a Parigi [...] altre città europee e asiati-che, fino al [...] nella clandestinità. [...] anni dopo come «Fra-tello [...] così si fece definire pubblicamente [...] nel 1976 i «khmer ros-si», vincitori già da dodici [...] lo indicarono come il capo [...] cioè [...] a cui tutti dovevano guardare [...] capace di assicurare [...] degli uguali» e padro-na della [...] e della morte dei cambogiani. Assunse infine il nome [...] Pol [...] e così il mondo [...] volto ed il lin-guaggio durante le sue [...] pubblico, un viaggio ufficiale a Pechino e [...] ospiti stranieri. Un nome, va aggiunto, [...] associazione anche il no-me di un genocidio [...] un [...] sulla cui dimensione -un [...] accertate, forse molte di più, probabilmente addirit-tura [...] sta ancora facendo luce. Ma non si può [...] Pol [...] senza parlare del museo [...] di cui egli è stato responsa-bile, che [...] di [...] prigione di [...]. Lì tra [...] del 1975 e il 1978, [...] non [...]. Ciascun prigioniero -tutti, che [...] governativi, esponenti dei «khmer rossi», erano accusati [...] -ve-niva fotografato con una polaroid, veniva interroga-to, [...] torturato e in moltissimi casi giustiziato. Oggi [...] che prima del 1975 [...] offre ai visitatori un pro-memoria sugli or-rori [...] della storia cambogiana. A chi scrive capitò [...] gennaio del 1979, pochi gior-ni dopo la [...] rossi» da [...]. Non erano state ancora [...] comuni nel giar-dino, che conservavano gli [...]. [...] PICCOLE celle, con catene macchiate [...] san-gue, [...] brande macchiate di sangue, [...] pavimenti macchiati di san-gue. [...] una stanza con scaf-fali [...] scattate con la polaroid, che mostravano uo-mini [...] ogni età dallo sguardo impaurito. [...] un odore di [...] che -lo ricordo ancora ades-so [...] con i profumi [...] cresceva rigogliosa in strade e [...] zone di una città da anni quasi completamente priva [...] abitanti. [...] i soldati vietnamiti in [...] che presi-diavano, da occupanti, la capi-tale di [...] era stato consumato un [...] allora condannato da tut-to [...] però già con-dannava il Vietnam che, inter-venendo [...] Pol [...] fatto [...] ricordato -dei «khmer rossi» [...] lungo un alleato). Qualche giorno dopo, ad Ha-noi, [...] il primo mi-nistro vietnamita [...] Van Dong, un politico [...] dire un [...] ingenua-mente: «Eppure, il mondo [...] fatto che quel massacro è finito e [...] fatto finire noi. Pol [...] invece, sarebbe sopravvis-suto ancora [...] le sue tante morti. E, anche quando morirà [...] suo peso su chi ha vissuto quegli [...] per una ra-gione o per [...] per simpatie ideologiche o [...] ha lasciato che si di-menticasse il secondo [...]. Caselli la mia lot [...] SAVERIO LODATO PALERMO. Aglieri é acqua passata. Ci sono altri latitanti [...]. Si avverte che un [...] va sfruttato sino in fondo. [...] antimafia non è consentito [...] ferite né crogiolarsi nei successi. Sarà per questo che [...] fronte un Caselli inusuale; loquace, ma di [...] rasenta la puntigliosità; disponibile, ma di una [...] quasi il significato di una bonaria sfida [...] lungimirante -e questo non è inusuale -, [...] lungimiranza che per [...] una serie di condizioni, [...] numero di paletti, elenca tutti gli scenari [...] e medio termine. Caselli -merito o fissazione [...] il lettore) -si dedica alla materia -la [...] nel-le ore di servizio, e in quelle [...]. Ognuno resta libero di disattendere [...] ricetta, ma sa-pendo che, per [...] il male deno-minato Cosa Nostra, ascoltare Ca-selli significa ascoltare [...] parere del [...] che [...]. [...] premessa: [...]. [...] del «dopo Aglieri», dei [...] che si possono essere de-terminati ai massimi livelli del [...] mafioso, per chiarire cioè aspetti relativi al prossimo futuro [...] Cosa Nostra. Ma si è trovato [...] interlocutore che spezzava gli sche-mi tradizionali, sia [...] delle risposte, cercando di spo-stare il tiro [...] «scuole», sulla «cultura», sul «con-senso», sui «media», [...] «diritti», in una parola sulla «de-mocrazia». Caselli, più volte, parlando [...] mafia, ha fatto riferimento al-la necessità di [...]. ///
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[...] di [...] del diritto, giudice o [...] avvocato, e come dovreb-bero sapere tutti coloro, [...] politici, che hanno precise respon-sabilità istituzionali in [...] diversi da tutti gli altri. E [...] stessa di organizzazioni [...] e [...] può condizionare [...] esterno i singoli processi. Que-ste organizzazioni, feroci e [...] tutto -violenza, inti-midazione e corruzione -per [...]. ///
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Ma «doppio [...] «Adottare risposte processuali che tengano [...] di questa [...]. Con un forte [...] «Neanche per sogno. Ferme re-stando le stesse [...] stessa imparzialità, le stesse re-gole di valutazione [...] parte del giudice, occorre assicurare strade idonee [...] prove, strade che siano mirate sul-la specificità [...]. Prendiamo, per esempio, il [...]. Proprio a una domanda [...] non rispondere, dicendo che quella non era [...] pole-miche. [...] «Di [...] si è parlato tantissimo. Su una cosa non è [...] avere [...] che nessuno [...] prevedere una clausola che metta [...] finalizzate alla ritrattazione. Al-trimenti si [...] una formidabile chance al [...] non ha certo biso-gno di regali da [...] Stato. Non prevedere questa clausola si-gnificherebbe [...] i [...]. ///
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Fatto sta che, proprio nelle [...] «binario» conosciu-to, quello di uscire [...] carcere per decorrenza termini. La considera [...] accadendo? «No. Scarcerazioni per decorren-za termini [...] verificate a Caltanissetta come a Palermo. Sicu-ramente si sono verificate [...] verificando anche altrove. Il dramma è che tutto [...]. [...] «Con il coraggio di ripensare, [...]. ///
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Oggi [...] massimo [...] e tre -, sulle tre [...] del giudizio. La strozzatura è nel [...]. ///
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[...] fase, riducendo quelli successivi [...] inalterato il tetto massimo -sarebbe un modo [...] scarcerazioni che so-no comunque una sconfitta per [...]. A proposito di «processi». [...] biblici lo diventano quelli per [...]. [...] «Molto dipende dal «manico»: il [...] processuale è basato tutto [...] oralità. Ma le cause sono [...]. Un gruppo consistente di [...] un numero infinito di pro-cessi in sedi [...] Palermo a Trapani a Caltanissetta; da Catania [...] Messina [...] Reggio [...]. I processi finiscono [...] a vicenda e si [...] udienze ogni trimestre. Si devo-no fare i conti [...] delle aule bunker. Non dimenti-chiamo che molti [...] Corte Costituzionale [...]. E non dimentichiamo i [...] avvocati, che riguardano anche processi con detenuti [...] rinvii di udienze già fissate. Non si può assistere [...] della situazione, perché al-trimenti anche [...] che si è fatto sul versante della repressione [...]. [...] «Videoconferenze, per evitare la [...]. E, più in generale, [...] ab-biamo detto prima sul cosiddetto [...]. Procuratore, non abbiamo [...] di mafia. Posso immaginare come la [...]. Ma forse non è [...]. Molte volte si ha [...] il problema dei pen-titi, i problemi di [...] siano trat-tati con una [...] del fenomeno. E questo [...] che si sono susseguite negli [...] tempi: alcune giustificate da ac-cadimenti concreti; altre, troppe, [...]. ///
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E questo [...] che si sono susseguite negli [...] tempi: alcune giustificate da ac-cadimenti concreti; altre, troppe, [...].