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Tra i ritrovi londinesi più [...] moda e fuori dalla norma ce ne sono quattro [...] rispec-chiano abbastanza bene la nuova tendenza del [...]. Respingono lo stor-dimento di [...] Ottanta e ristabili-scono il primato della tradizionale [...]. In pratica, gli inglesi [...] a favore dei piccoli [...] gusto di rendersi partecipi di spettacoli sociali [...] del pub con en-tertainment -invece di nascondersi [...]. [...] il Club [...] di [...] il Club Kali di [...] o il [...] sono tutti [...] ogni orientamento sessuale [...]. [...] da notare che il nome [...] club non corri-sponde sempre [...] del locale. Questo infatti prende nomi [...] del «club» che ce [...] in appalto per quella [...]. Andare al [...] «Market [...] il sabato sera dove si [...]. In questo caso si è [...] di una «signora» chiamata Amy Lamé che appare sul [...] con [...] di plastica in mano [...]. [...] e saluta i presenti con [...] parole: «Hello, [...] come dire «ciao, paperelli». La notorietà del club [...] scelta di musica, pescata esclusivamente nella decade [...]. Per i clienti che non [...] neppure nati [...] è una rivelazione, per altri [...] passato. Si balla o si [...]. La signora Lamé in [...] poi per [...] organizza uno spettacolino insieme [...] tre donne e tre uo-mini sul palcoscenico [...] raccontare nei [...]. Il [...] invece, si trova a [...] nel quar-tiere nero. Anche [...] ci sono dei «club» diversi [...] seconda del giorno della settimana, particolar-mente famosi sono quelli [...] appuntamento mensile chiamati [...] e [...] the Jeep [...]. [...] dice: «Viene gente senza [...] posa o si atteggia), senza pretese, niente [...] in camere oscure, gente che paga le [...] prezzo di un bar e che balla [...]. [...] tecnica è comun-que firmata [...] suono Peter [...] che ha creato uno [...] famosi di Londra, or-mai solo per turisti, [...] Sound». Il [...] applica la [...] cioè vieta [...] di droghe. Dice il [...] Eddie: «Significa che se parli [...] qualcuno è probabile che il giorno [...] ricordi di come ti chiami. [...] è fico». Decisamente bizzarro, e un [...] del famoso Madame Jo Jo di [...] è il Club [...] situato [...] End, distretto dello sport [...] del gangsterismo. Ci vanno gli stilisti [...] rubare le idee alla gen-te che lo [...]. È un posto incredibile. Giovani operai del posto [...] con gente che lavora per [...] o [...] travestiti in costumi [...] genere. Alcune parrucche rasentano il [...] strascico di gioielli falsi è più lungo [...]. Anche [...] discoteca e bar. Il Kali è il [...] al Dome il terzo venerdì di ogni [...]. Musica [...] indiana, araba, alter-nata al [...]. Atmosfera gioiosa [...] irresistibile. A mezzanotte [...] un pezzetti-no di dolce per [...]. In nessuno dei locali [...] più di cinque sterline -quindici-mila lire [...]. E prezzi delle bevande [...] applicati nei bar. /// [...] /// La discoteca londinese più famosa [...] da film. Davanti al Blue No-te, [...] sera, ci sono grossi riflettori accesi. Una troupe sta gi-rando la [...] di una coppia, una ragazza [...] e un gio-vane bianco, sorridenti, mano nella mano. I due attori svoltano [...] salgo-no i gradini del [...] occhi del «portiere», un massiccio spi-lungone nero [...] e giacca verde amaranto, mentre sotto i [...] sfavillano come in un videogioco. [...] ri-presa e [...] entrano i clienti: [...] welcome [...] the Blue Note». Al Blue Note [...] garage e soul, temi musicali [...] che si alternano ogni sera della settima-na a seconda [...] vari tipi [...]. Ma la serata che [...] attira i conoscitori e i patiti delle [...] quella del lu-nedì dedicata [...] under-ground. È organizzata da un [...] che è sotto la [...] coppia di giovani indiani, [...] e [...]. Il titolo che hanno dato [...] serata è: [...] the [...] Under-ground (suoni del sottosuolo asiati-co). E la [...] alla fine di «sound» (a [...] della «s») è un errore orto-grafico che fa parte [...] una nuova moda: significa che [...] del ronzio [...] intorno a qualcosa. Quello appunto [...] underground . Negli ultimi [...] la forte presenza multietnica e [...] in una città come Londra ha stimolato infatti [...] e lo sviluppo di tutta [...] serie di culture musicali provenienti prima dalle Indie occidentali, [...] dalla Giamaica col ritmo reggae, poi dal continente africano [...] dopo [...] delle steel band ha introdot-to [...] ritmi e gli artisti del Nigeria, del Mali, della Cosa [...] e del Senegal. Adesso tocca [...]. [...] underground è creato dalla fu-sione [...] ritmi tradizionali [...] col [...] sound. Per que-sto viene anche descritto [...] «tabla [...]. È un prodotto che [...] avvenuti negli ultimi dieci anni. Da una parte [...] la popolarità acquistata, negli [...] dal [...] un genere mu-sicale che [...] e che viene usato [...] da [...] specie della seconda o [...]. [...] di band che si sono [...] in città come [...] e [...] che hanno [...] percentuale di giova-ni bengalesi, indiani [...] pakistani. Tra i musicisti più [...] Apache [...] vero nome Ste-ve [...] un indù, autore tra [...] motivo intitolato [...] («matrimonio arran-giato») che è [...] primi suc-cessi asiatici sul mercato inglese. [...] ha sviluppato un discorso [...] anche molto politico. Per esempio, scrivendo un [...] di abolire le caste, argomento scottante tra [...] asiatica in Inghilter-ra, tanto che [...] per qualche tempo è [...] giro con delle guardie del corpo. Un altro personaggio di [...] The [...] leader della band di [...] chiamata [...]. Notevole anche [...] di com-plessi come [...] (New [...] e State [...] tutti influenzati dal [...] e dal [...]. Interessanti anche i lon-dinesi Faruk [...] Harun con gli espe-rimenti del loro complesso chia-mato [...] Sound [...] che ha lanciato la [...] beat. È in questo quadro [...] si è giunti [...] un-derground così come si [...] Blue Note. I [...] e [...] mischiano la tabla e [...] canzoni folkloristiche asiatiche, beat da discoteca e [...] film [...]. Si ritrova il [...] originale interca-lato al [...] con dosi di sensuali [...] in urdu, o altre sorprese del genere. Al Blue Note, le [...] pre-senze denotano anche il carattere cosmopolita di [...] cerca di novità: ragazzine giappo-nesi, studenti londinesi [...] gruppi di [...] i soliti curiosi che [...] qualcuno tutto in nero che assomiglia a Michael [...] e naturalmente molti asiatici. La di-scoteca si trova [...] di [...] ideale per questo tipo [...]. Da una ventina [...] la piazza principale, [...] si è conquistata la reputazione [...] covo [...]. Tutto intorno ci sono [...] artisti e pittori poveri, con qualche eccezione: [...] abitano Gilbert e George è a due [...]. E gli edifici della [...] mattoni rossi, hanno [...] di storia commerciale e [...]. Attaccate in alto, ci [...] ruote a cate-na usate un tempo per [...]. La comunità asiatica è [...] occupa anche il distretto adiacente di [...] che un tempo era [...] ebrei, mentre la discoteca in sé è [...] una vecchia scuola ed è molto piccola, [...] su due piani. [...] un lungo bar, in fondo [...] angolo col primo [...] che si chiama Nelson [...]. È in piedi dietro [...] ha appena lo spazio sufficiente per due [...]. I dischi li prende [...] tracolla che [...] portato appresso. Tra i suoi favoriti [...] di [...] anni Sessanta. [...] è molto rilas-sata. La gente è seduta [...] pareti scalcinate. Da una specie di finestra [...] può ordinare da mangiare, [...] e curry che profumano di [...]. [...] che rammenta quando i [...] musica [...] venivano venduti nei negozi [...] lungo la vicina [...] Lane, fa-mosa perché ci [...] manifestazioni antifasciste nel [...]. La discoteca vera e [...] balla è al piano di sotto. [...] lo spazio è strettissimo. Sopra la testa scorrono [...] alla Titanic, coperte di carta sta-gnola. Il volume è alto, [...] dei [...] e [...] è «chi-rurgica», con rapido passaggio [...] dischi messi dentro e fuori le loro copertine, senza [...] parola. Gio-cano molto sul volume, [...]. [...] un momento in cui la [...] smette di ballare e ascolta un lun-go stralcio da [...] Calcutta di [...] seguito da [...] di [...] che fa riesplodere la danza, [...] arriva un canto tradizionale che sembra venire direttamente dalle [...]. Ad un certo punto viene [...] perfi-no una scarica di [...] balinese, quello usato per i [...] corali. Davvero un «sottosuolo asiatico» [...]. Alfio Bernabei Asia da [...] La [...] indù strega i londinesi Sopra una ragazza [...] discoteca In alto a sinistra il musicista [...] LA SCOMPARSA Fateh Ali Khan, [...] della colonna sonora di «Assassini nati», aveva [...] Addio [...] voce del Pakistan nel [...] Cantante [...] compositore, è stato uno dei grandi rinnovatori [...] suo paese. Malato da tempo di [...] ieri a Londra. Era malato da tempo, [...] concerti in giro per il mondo, ma [...] le sue con-dizioni non fossero tanto gravi. Inve-ce il cuore di [...] Fateh Ali Khan non ce [...] fatta: ad appena [...] Londra, uno dei più grandi [...] pa-kistani, sicuramente il più noto in Occidente. [...] era una montagna [...] imponente, gigantesco. [...] su un tappeto con [...] intorno, i suoi musicisti di-sposti a semicerchio, [...] ma-gia estraeva da quel corpo poderoso una [...] di aggrovi-gliarsi su se stessa, di tessere [...] creare quelle fasci-nose dissonanze cui la musica [...] abituata, ma il cui ri-spetto [...] aveva saputo conqui-stare. [...] Ali Khan aveva saputo perfetta-mente [...] il sogno di molti musicisti, quello di [...] valorizzare [...]. Quando la [...] voce comincia a sentirsi [...] degli in-tenditori delle [...] è poco più di [...] specialisti, anche se presso le comunità Sufi [...] Pakistan [...] an-che del [...] e in certe zone [...] Persia) [...] tradizione vecchia di secoli, una musica devozionale [...] a Dio (Allah, nella fattispecie). Alla fine degli anni Ottanta, [...] alla Real [...] di Peter Gabriel, le [...] cominciano a risuonare anche [...] Europa. Per i giovani [...] delle periferie londinesi, quelli così [...] descritti da [...] ne Il Budda delle periferie, [...] di-venta una specie di idolo [...] un simbolo, la prova provata che alle loro spalle [...] una tradizione nobi-le e gloriosa: una bella rivincita sentire [...] canzoni di [...] diffuse nei [...] che vendono dischi, una bella [...] vedere il maestro Sufi, il re del [...] sca-lare le classifiche di vendita. Ma [...] fa sul serio: tradizio-ne è [...] una parola scomoda e lui dichiara più e più [...] di [...] innovare quella musica vecchia di [...] sostenendo che è possibile [...] più moderna senza [...] né [...]. Un [...] ripe-scando da vecchie registrazioni [...] usando materiali [...] la Real [...] gli fa realizzare tre [...] ma la fama di [...] è ormai planetaria, i [...] eventi culturali di gran-de richiamo. Le sue musiche sono strabilianti [...] evocative, tanto che se ne accorgono registi di grande [...] da Scorsese, che lo chiama per [...] tentazione di Cristo, a Oliver Stone, che inserisce una [...] canzone nella (bellissima) colonna sonora [...] Natural [...] Killer. [...] adatta la [...] musica, la rilegge, la contamina, [...] mai cedere un grammo della [...] so-stanza. E non si nega [...] a quelle più strane, come certo doveva [...] fa, quella con il cantante dei Pearl [...] Eddie [...] con il quale incide [...] la co-lonna sonora di [...] Man [...]. Un premio [...] nel 1995, sancisce un doveroso [...]. Poi la malattia e, [...] ad appena [...] anni: un grandissimo talento [...] va. Non avremo nuove can-zoni [...] Fateh Ali Khan, pec-cato. Quel che ci ha [...] ha prezzo. Prima di tut-to la sorpresa, [...] lo spiazzamento, di salutare come «nuova musica» una cultura [...] che in qualche posto del mondo è considerata, né [...] né meno, che una preghiera. Roberto Giallo [...] 2. [...] incisione risale a un [...] stata registrata dal vivo al Time Zone Festival [...] Bari, dove il musicista ha fu-so la [...] musica con la tradi-zione [...]. Ne è nato un [...]. Difficile for-nire un elenco [...]. /// [...] /// Difficile for-nire un elenco [...]. (0)
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