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Era [...] as-surda, per tanti motivi, [...] quali va ricercato negli intenti di [...]. De Sica dichiarò infatti [...] lanciare, con il film, «un messaggio di [...] affetto, in un mondo che, purtroppo, di [...] vuol fare a ogni costo a meno». Del re-sto il film, [...] Zavattini, era tratto da un romanzo di Za-vattini [...] intento era [...] espresso già nel titolo, [...] Totò [...] buono. E probabilmente con [...] di esprimere un senti-mento [...] deve spie-gare la scelta di lavorare su [...] lo sono per definizione. Quello che occorreva per [...] che non vuol dire [...] a quei tempi si usava molto) era [...] ambiente preistorico, o comunque fuori dalla storia, [...] umani potessero ritro-vare la verginità e la [...] si trova quando gli uomi-ni riescono a [...] ma-niera semplice, quasi animale. Tutte le scene più [...] raccolte nella prima parte, nasco-no da questo [...] barboni che si stringono [...] contro [...] per godere [...] raggio di sole che [...] e arriva a illumi-nare il campo; lo [...] cui i barboni si recano come se [...]. Que-gli uomini vivono in [...] dissimile dai gatti e dai ca-ni che [...]. Sono tanti Charlot e [...] della conoscenza fra Totò [...] Edwige avvenuta tramite la poetica gag del [...] per sba-glio contro il ragazzo, sono cita-zioni [...]. Le critiche rivolte a De Sica [...] Zavattini a proposito di Miracolo a Milano, [...] perciò ingiuste, ma immotivate. [...] infatti secondo me impossibile rappre-sentare [...] il mondo dei barboni. Guai a provarci, oltre [...] diventa allora neanche più un rischio, è [...]. Quando si decide di [...] non se ne esce: o è il [...] Chaplin, [...] Sica) oppure è quella [...] Fran-cesco Orlando chiama la poetica della desolazione e dello [...]. I barboni sono figure [...] che vivono in un mondo fatto di [...] non funzionali. So-no nati come Totò [...] Buono [...] un cavolo, dunque non hanno padri, non [...] me-moria, sono frutti nati da nessun albero, [...] genealogi-co. I loro oggetti non [...] funzione originaria. Si accumu-lano uno accanto [...] relazione metonimica né fra loro né con [...] del loro possessore. Non sono antiquati, perché allora [...] una storia, ma logori. Ne-gli oggetti di un [...] della vecchia funzione è stracciato. O trovano una nuova, [...] coperta bucata che diventa un poncho in Il [...] Chaplin ) o assu-mono un valore simbolico [...] desolazione, di decadenza, di sinistro. /// [...] /// I tentativi di recuperare [...] luogo a deliri del tipo di quello [...] Andreas [...] il clochard protagonista del [...] Joseph Roth La leggenda del santo bevito-re, [...] e i processi di memoria non riescono [...] relazione con i fatti della realtà passata, [...] in una rete di combinazioni metafo-riche e [...] del personaggio. [...] tenta di ricucire le [...] ri-cordi e la [...] realtà presente, ma ogni [...] infrange contro una barriera di casualità, di [...] cui non sa re-sistere, di donne e [...] gli compaiono davanti in maniera tanto inspiegabile [...] dei fantasmi. Pochi anni fa è [...] film molto coinvolgente, il cui ti-tolo è [...] quel-lo tratto dal romanzo di Roth, e [...] vi è [...] figura di clochard: La [...] pe-scatore. Ma stavolta la materia [...] non [...] né la poesia trasognata [...] Zavattini [...] la ras-segnazione serena a una straziata dispersione [...] testo di Roth. [...] i protagonisti sono la [...] un Robin Wil-liams addirittura terrificato dalla persecuzione [...] la [...] mente imprevedibile, e la [...] Jeff Bridges, diviso dal desiderio di riportare alla [...] amico (chi non ricorda il pe-noso vestito [...] e troppo lungo con cui Robin Williams [...] con la donna di cui è per-dutamente [...] verso la fogna, verso il ri-mosso. Questo è [...] valore simbolico che i barboni [...] nelle [...] artisti-che. Incapaci di volare sopra Mi-lano, [...] seguire la co-lomba, sono brutti come certi [...] di noi, come i negativi delle nostre [...]. Lo schifo che ci [...] a quello di cui parlava Freud per [...] apprezzate. Sono comunque figure che [...] con noi: o volano nel cielo o [...] delle città. Troppo belli o troppo brutti, [...] comunque ciò che vogliamo scordarci di [...] essere. Domani con [...] il film in cassetta [...] 4. Scacciati dalla polizia, dal [...] aiuto la signora [...] (Emma Grammatica) che aveva [...] Totò. I poveracci prenderanno in [...] mondo più giusto cavalcando le scope degli [...] Piazza del Duomo. Con «Miracolo a Milano» [...] in edicola insieme con [...] Cesare Zavattini tentò di [...] surreale nel neorealismo ormai declinante. Il film, diretto da Vittorio De Sica e tratto dal romanzo dello scrittore «Totò [...] molto [...] e sul gusto [...]. La critica italiana si [...] gradì, ma «Miracolo a Milano» si aggiudicò [...] Palma [...] a [...] nel [...] (ex [...] con «La notte del [...] il premio della critica Usa. SILVIA MA STAGNI [...] è uno degli ulti-mi [...] di ine-sauribile ricercatore del passato che, in [...] a girare di piazza in piazza ab-bracciando [...] e intonando strofe in ottava rima. La [...] storia, che ha forti [...] Maremma dei canti po-polari, si è intrecciata [...] fa con quella dei barboni [...] di «Miracolo a Milano», [...] avvenuto in terra straniera, a Berlino, dove Peter [...] ha messo in scena [...] del film di De Sica divenu-to [...] von [...]. An-cora diseredati accampati in [...] mucchi di ferra-glia, materassi sventrati, il trionfo [...] e un cast che ha unito i [...] Ensemble», il leggenda-rio teatro [...] Brecht: [...] nelle vesti di [...] creatura che De Sica [...] Emma Gramatica, men-tre Totò è [...] Bohm, un giovane attore [...] lavorato con [...] nelle sue messinscene di Shakespeare [...] Cechov, e Herman [...] nel ruolo che fu [...] Paolo Stoppa: [...] il barbone tradito-re. Insieme a loro, unico italiano, [...] tra [...] di una tour-neè europea che [...] toccato prima del rogo La Fenice di Venezia, ap-punto [...] cantastorie [...] che in scena, a [...] la verità, ci è capitato [...] per caso. Non è facile per [...] nord interpretare personaggi co-me [...] o Totò. Di mio nello spettacolo [...] le musiche. Mi avevano chiesto una [...] si affiancasse alle ottime melodie del film [...] De Sica. Poi, lavorando gomito a [...] ha voluto inserirmi in [...] marito di [...] che nello spettacolo è [...] io intervengo con suoni e canzoni». Un personaggio, il suo, [...] nella versione cine-matografica, ma perfettamente a suo [...] piazze, i baraccati: Milano o Berlino poco [...]. Però si tratta anche [...] molto aereo, leggero [...]. Berlino non è nuova [...] angeli». Insomma, le periferie povere [...] si assomigliano, anche a distanza di mezzo [...] migliaia di chilometri: il quar-tiere povero di Berlino [...] lato e [...] la zona della ferrovia [...] Lambrate, dove De Sica girò il film. Miracolo a Berlino e [...] che arrivano [...] «Sì, il senso dello [...] -conferma [...] metafora dove i barboni [...] proletari tedeschi e il petrolio che sgorga [...] del consumi-smo. Volare in cielo sui manici [...] scope diventa [...] via di fuga possibile». Vedere un pezzo [...] su quel palcoscenico, nel cuore [...] li ha come rapiti». Il dopo [...] ha voluto dire per [...] ritornare in Maremma (anche [...] lo spetta-colo possa avere una ripresa euro-pea [...]. Si è la-sciato alle [...] ma ha ritrovato i [...] briganti» (è il titolo di un suo [...] fondo non troppo diversi che hanno per [...] di stelle e, come i disere-dati milanesi, [...] troppo sincero. Dove volano i buoni SANDRO ONOFRI [...] IL LIBRO Totò, Zavattini [...] potere IL FILM DI DE SICA Miracolo [...] Mi-lano [...] tratto, come è noto, dal romanzo di Zavattini, Totò [...] buono, «romanzo per ragazzi (che possono leggere [...] secondo [...]. Pubblicato nel 1943 con [...] Mino Maccari, si colloca a conclusione di un [...] cui tappe precedenti sono se-gnate da Parliamo [...] del 1931, I poveri sono matti del [...] Io sono il diavolo del 1941. La caratteristica di questo [...] di tutta la scrittura di Zavat-tini -è [...] proce-de per invenzioni e fantasie che appaiono [...] di para-bole surreali. Ovviamente, alla « parabola» [...] Zavattini [...] estraneo ogni carattere didascalico o peda-gogico. Si propone piuttosto come [...] sberleffo narrativo e presenta analogie con [...] di un certo tipo [...] -le fiabe della fandonia e della fan-faluca. Sono «surreali» queste parabole, [...] un surrealismo tipica-mente italiano, o meglio padano, [...] dei surreali-sti francesi di prima generazione (Breton, Aragon, Eluard, [...]. Di suo Zavat-tini aggiunge [...] «re-gno dove dire buon giorno vuol di-re [...] e la mi-tezza di personaggi che -come Totò, [...] con perpe-tui stupori e continue brecce fanta-siose [...] realtà conven-zionale. Le parabole surreali portano [...] frequenti deragliamenti del conformismo: Zavattini mette in [...] gioco a creare logiche parallele fondate sul [...] sul grottesco. In Parliamo tanto di [...] un inferno singolar-mente fuori dalla norma. Una mite legge del [...] i bugiardi continuano a dire bugie «umane» [...] affermare che due più due fa [...] e i «dannati» vanno [...] rac-conto di Cesare [...] -un ilare e poco [...] -secondo il quale su Venere «la vita [...] e su Giove «la [...] agli abi-tanti come premio chi si comporta [...] lentissima-mente, chi si comporta male divo-ra il [...] Saturno invece «si nasce [...] precisa nella quale in [...] morti, cioè con gli anni si retrocede». In Io sono il [...] «Al caffè», un avventore -alla ma-niera di [...] Rabe-lais -espelle dalla bocca parole che si [...] «Erano fatte di mucillagine, oppure della materia [...] lettera della grandezza di un soldo, A SP. /// [...] /// Lo schema narrativo di Totò [...] ripreso fedelmente nel film, rappresenta un conflitto [...] «cattivi», secondo le più semplici norme [...] la lotta fra Totò [...] amici della baraccopoli contro [...] del «cattivo» [...] per la conquista della [...] ricca di molti «zampilli» di petrolio), ma [...] da una filoso-fia, da una «immaginazione al [...] Zavattini formula [...] termini: «Una volta per [...] che [...] non va diviso co-me [...] due categorie: povero e ricco -bensì buono [...]. Ciò non toglie che [...] il dovere di non approfittare troppo di [...]. In questo contesto narrativo [...] di parabole surreali di-venta procedimento [...]. Se ne contano a [...] primi capitoli. Vengono spedite lettere anonime [...] denuncia «che il garzone del lat-taio era [...] le scale [...] bene dei coniugi [...]. La signora [...] cerca di abituare Totò [...] della [...] morte «na-scondendosi dietro un uscio [...] qualche minuto». Il «padrone» [...] ha un servo «piccolissimo» [...] gancio fuori della fine-stra per sapere che [...] ancora più perfido, ha accumulato i primi [...] immense ric-chezze depredando la Befana dei regali [...]. Totò prima beve ad [...] propone alla gente un corteo in onore [...]. In quanto ca-po dei [...] Totò [...] per le strade della baraccopoli una to-ponomastica [...] Strada [...] per 8 uguale 56 -Strada 9 per [...] in maniera che i bambi-ni vivono, sì [...] impa-rando almeno [...]. Achille inventa la cambiale [...] pu-pazzi «per alleviare la tristezza di chi [...]. E così via fino [...] del romanzo che -sublime sberleffo di ogni [...] conclude con la vittoria del «ricco» e [...] e la volontaria capitolazio-ne [...] Totò [...] dei suoi amici. /// [...] /// E così via fino [...] del romanzo che -sublime sberleffo di ogni [...] conclude con la vittoria del «ricco» e [...] e la volontaria capitolazio-ne [...] Totò [...] dei suoi amici. (0)
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