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Signor [...] perché in [...] Cioè, perché da voi [...] la guerra? Eppure chiedevate la stessa cosa [...] a dire [...]. Storico, politologo e consi-gliere [...] tartaro [...] Rafael [...] ci accoglie nel bianchissimo Cremlino [...] Kazan, da oltre sette [...] di [...] Khan. È lunga la lista [...]. Parla di frontiere complicate, [...] offre ragioni economiche, stori-che. Alla [...] sola cosa è chiara: la [...] non [...] stata solo perché [...] né i russi, né i [...]. E senza [...] come si sa, i [...] a sparare. Si chiama «variante tar-tara»: [...] di guerra per [...] che si conduce a [...] pallottole e vite uma-ne. E [...] hanno inventata proprio [...] a Kazan, capitale della repubblica [...] a ridosso degli Urali. For-malmente i tartari sono sempre [...] della Federazione ma a Mosca non [...] più tasse e tutto quanto [...]. Cominciò tutto prima ancora [...] Cecenia, il 30 agosto del 1990. Il [...] non si era ancora [...] intero sperava ancora che il comunismo russo [...] grazie a [...]. Improv-visamente da un pezzettino [...] lontano poco più di 800 km da Mosca, [...] sud-est, verso gli Urali, grande [...] chilometri quadrati, due volte [...] Belgio, [...] fuori una «dichiarazione di [...]. Un [...] «sovrano», si riconosceva «il [...] della repubblica [...] del suo territorio», venivano [...] il sottosuolo, le risorse naturali ed altre [...] esclusivo della popolazione plurinazionale». Insomma una di-chiarazione di guerra [...] compattez-za [...] Sovietica. In un primo tempo [...] Mosca [...] ne rise. Chi vuole [...] i tartari? Ma se [...] russo si nasconde un tartaro. Intanto [...] si producevano altri avvenimenti. Il più grosso avve-niva il [...] dicembre del 1991: esatta-mente a 69 anni dalla [...] costituzio-ne, [...] volava via a pezzi, permet-tendo [...] ogni [...] di ri-prendere la [...] orbita. E ai tartari di [...]. Tre mesi dopo [...] Sovietica, il 21 marzo [...] un referendum, gli ex dirigenti del [...] locale, sostenuti da un [...] il [...] proclamarono il [...] stato «de-mocratico di diritto [...]. Il legame con Mosca [...] spezzato. Nella capitale russa a [...] di ridere. I russi erano già alla [...] e [...] di [...] andava dicendo che ci sa-rebbe [...] Kazan, al-ludendo alla conquista dei [...] delle nostre terre per mano di Ivan il [...]. Che cosa evitò la [...] «La [...] impreparazione [...] -dice il signor [...] -Non ho ver-gogna a [...] tartari non erano in grado di affrontare [...]. Intanto non avevamo armi [...] luogo non siamo più da tempo [...]. [...] le tombe [...] grande imperatore sono [...] nel Cremlino di Kazan. I tartari dunque furono [...] pacifismo, ma i russi, che cosa li [...] «Credo [...] il fatto che la metà della popolazione [...] da russi -risponde il politologo -E che [...] sparsi per tut-ta la Russia. Sarebbe stata [...]. Il confronto [...] due [...] della Federazione (anche se [...] milioni di slavi e 7 milioni di [...] così al ta-volo della trattativa, quella trattativa [...] russi e [...]. E lì si concluse, [...] del presidente [...] in calce al Trattato [...]. Il [...] non ottenne ovvia-mente [...] ma surrogati molto importanti. Per esempio alla repubblica oggi [...] sue ricchezze, petrolio compreso. Prima del compromesso la distribu-zione [...] la seguente: [...] era pro-prietà [...] il [...] della repubbli-ca russa e solo [...] a quella tartara. Un bel cambiamento, soprattutto se [...] pensa che da queste parti [...] il me-glio [...] di precisione ex so-vietica, per [...] bellica. I bisturi che hanno [...] di [...] tan-to per fare un [...] hanno costruito nelle fabbriche di Kazan. E [...] fanno gli orologi per [...] ma ormai soprattutto per i [...] i famo-si [...]. Apprezzata an-che le aziende [...] cen-trali di riscaldamento, la [...] e la [...] per pellicole foto-grafiche. Nelle fabbriche tartare è [...] aereo a reazione del mon-do, il [...] e il bombardiere super-sonico, [...]. /// [...] /// Tutta-via il panorama è [...] che nelle altre parti della Russia. Il petro-lio, per esempio, una [...] principali ricchezze del [...] conti-nuano a [...] senza problemi di ri-serve. [...] alla Siberia occidentale con i [...] 25 milioni di tonnellate [...]. La compagnia [...] è la quarta in [...]. E il petrolio tartaro [...] più perché le tasse che le compagnie [...] diritto [...] finiscono nelle casse del-la [...]. Anche le imposte che [...] generale restano in [...] solo il [...] va a Mosca contro [...] prima della [...]. I tartari hanno guadagnato [...] della libertà. Il [...] parlare tartaro e di avere [...] tarta-re, per esempio. E di costruire tutte [...] volevano: ce ne sono 634 adesso contro [...] cri-stiane. Perché Kazan è anche [...] mondo musulmano ex sovietico, sebbene, come spiega [...] i tartari siano considerati [...] pari dei protestanti nel mondo cristiano. E [...] laici, se vuole usare questo [...]. Lo prova [...] il rapporto con le [...] considerazione che esse hanno nella società tartara. Nessuna forma di segregazione, [...] insieme agli uomini, in fami-glia non devono [...] o [...]. [...] con altri musulmani è netta: [...] moglie è una, al massimo si [...]. [...] di sbarcare in un porto [...] benessere. Anzi la differenza con Mosca [...] più netta che in altre città russe [...]. [...] le automobili straniere, [...] negozi molto graziosi fuori ma [...] poco riforniti dentro. Certo, il centro di Kazan [...] dimentica. I palazzi sono colorati [...] pastelli immaginabili, ben tenuti, le vie sono [...]. La capitale tartara non [...] è stata costruita su collinette e da [...] il fiume Volga, che la città costeggia, [...] del centro. [...] differenza con [...] comune al-le altre città [...] i nomi dei rivoluzionari [...] dalle vie e dalle piazze: non solo [...] Le-nin, Marx e Engels ma anche [...] e gli eroi rossi [...]. I tartari al primo [...] simpatici: hanno [...] piut-tosto severa e difficilmente [...]. A un secondo approccio [...]. Sembrano fieri di essere [...] lontano passato [...] feroci ma nello stesso [...] di [...] in abili diplomatici. [...] solo la battuta di uno [...] ama far la parte del cinico, e però, in [...] modo, rispecchia, se non la [...] personalità, almeno [...] che [...] pubblica del suo paese ha [...] di lui. Franz [...] il pra-gmatista, uno che [...] agisce molto. Certo tutto il contrario del [...] predecessore Bruno [...] (fra i due in realtà [...] stato il debole interregno di un quasi dimenticato Fred [...] il cancelliere cui [...] moderna deve quasi tutto [...] un idealista cui piaceva molto [...] i propri so-gni. [...] per [...] di aneddoti e frasi [...] sé che avrebbe preferito un paio di [...] di deficit in più piuttosto che un [...]. A [...] una cosa del genere non [...] neppure [...]. Socialista, sì, ma con una [...] formazione da manager fi-nanziario, Franz [...] 59 anni, ha cominciato la [...] car-riera politica nei primi anni [...] collaborando con Hannes [...] del socialismo à [...] e ministro delle Fi-nanze che [...] vec-chio [...] «al-levava» come suo successore finché [...] serie di scandali non lo fece uscire piuttosto [...] di scena. Cadde il delfino e [...] del delfi-no, politicamen-te, se la vide brutta. Era il 1976 e [...] insieme con mol-ti altri [...] guardia» della [...] fu costretto a [...] un lavoro fuori dalla [...]. Per lui, comunque, è [...] per altri. Alla fine del [...] è già vicepresidente del [...] la più im-portante banca [...] anni dopo è alla guida della [...] il terzo istituto del [...]. E [...] è il grande ritorno alla [...]. [...] ha bisogno di un [...] credibile al ministero delle Finanze e la [...] di lui. Quando, due anni dopo, [...] presidente della Re-pubblica ed [...] sotto accusa per i [...] We-hrmacht), [...] decide di ritirarsi, sia [...] pubblica non hanno dubbi [...] per [...] viene no-minato alla cancelleria [...] sia bisogno di ricorrere ad elezioni anticipate. Sul giovane cancelliere dal linguaggio [...] e [...] da dirigente di banca, [...] nessuno scommettereb-be uno scellino. A [...] è vero, riesce il [...] unito il partito sociali-sta, attraversato da tensioni [...] di ogni tipo, ma per la [...] il momento è par-ticolarmente [...]. Compro-messo negli scandali, senza una [...] strategia di rifor-ma [...] e dello sta-to sociale, incapace [...] gestire le conseguenze [...] il partito socialista sembra avviato [...] declino e pare destinato ad essere so-pravanzato dai conservatori [...] partito popolare. Sulla destra, intanto, si [...] politico del demagogo [...] che ha spaccato il [...] pesca a man bassa proprio [...] che un tempo fu [...]. Tutti gli osservatori si [...] un crollo dei socialisti e la scomparsa [...] del «so-cialista banchiere». Classico errore da politolo-gi. Franz [...] in realtà, non solo [...] per la bellezza di undici anni filati [...] lun-go di permanenza al potere di un [...] euro-peo dopo Helmut Kohl e in concorrenza [...] Felipe [...] ma riuscirà a dare [...] come nes-sun altro prima di lui al [...]. Durante il suo cancellierato [...] che per decenni è stato il simbolo [...] la svolta, davvero storica, [...] alla Unione europea, una [...] un certo corag-gio, che sarà ripagato [...] pubblica con una cla-morosa [...] terzi nel referendum popola-re, un vero e [...] favore del cancelliere. Il quale, forte del [...] la forza per fare quello che nessuno [...] neppure il mitico Bruno [...] aveva mai fatto: una [...] da-vanti ai deputati del parlamento e poi [...] in Israele, sul ruolo avuto [...] e da-gli austriaci nel [...] alla Germania e du-rante la seconda guerra [...]. È la pubblica [...] del comodo mito che [...] voluto [...] «vittima» del nazismo di Hitler, [...] di fare i conti con la sto-ria [...] capo di un paese che, quanto e [...] grande vicino tedesco, i conti aveva sempre [...]. IL REFERENDUM [...] e la visita in [...] nel [...] segnano comunque [...] di Franz [...]. Il [...] socialista ispirato dalla ragione e [...] sentimenti umanitari» vincerà ancora, contro le previ-sioni, le elezioni [...] ma con la crescita delle [...] dure misure di risanamento fi-nanziario [...] in nome di Maastricht la [...] popolarità comincia rapidamente a cala-re. Nelle elezioni europee [...] scorso il partito socia-lista (che [...] è diventato socialdemocratico anche nel nome) perde parecchi punti [...] soprattutto, avanza [...]. [...] volta il «socialista banchiere» offre [...] pubblica, al suo proprio partito e agli avver-sari una [...] di stile e di coe-renza politica. Poche settima-ne dopo il [...] dello scorso gennaio, Franz [...] annuncia le proprie dimis-sioni [...] Viktor [...] mi-nistro delle Finanze, [...] lui stesso quando salì [...] successione senza traumi. Lasciando la guida del [...] nella tradizio-ne di [...] e della vecchia di-plomazia [...] dichiara [...] un ruolo di mediatore [...] di iniziative di paci-ficazione sulla scena interna-zionale. La delicatissima missione che [...] affidata in Alba-nia è, forse, [...] della «terza carriera» del [...] diventò cancelliere [...]. La Repubblica diversamente dalla Cecenia [...] sovranità senza tragici strappi [...]. /// [...] /// La Repubblica diversamente dalla Cecenia [...] sovranità senza tragici strappi [...]. (0)
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