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Richard [...] (New York, 1937) nasce al [...] con la folgorazione [...] ancora sui banchi di scuola, [...] rappresentazione di [...] di Brecht. Prende a scrive-re [...] si laurea a Brown, [...] New York per iscriversi allo [...] Studio. Dopo quello di Brecht, [...] del «teatro della crudeltà» di [...]. Come [...] proclamerà la liberazione [...] teatrale dalla tirannia del [...] dello scimmiottamento della realtà, [...] al suo po-sto della [...]. Nel contempo, però, il suo [...] come lo chiamerà, rimetterà al [...] la parola, [...] una sorta di perduto Eden [...]. Il perso-nale «teatro della crudeltà» [...] sarà una scena agitatissi-ma di [...] lampi, suoni che feriscono i sensi dello spettatore, di [...] verbali mirati a [...] e [...] (anche in modo ingenuamente «adole-scenziale», [...] lo stesso autore riconosce). Un teatro molto poco [...]. E non poco ingan-nevole: [...] sotto apparenti, algidi esercizi cerebra-li, nasconde vulnerabili [...]. Corde il cui accesso, [...] dato a tutti: non allo spettatore distratto, [...] che dà la disponibilità del cervel-lo ma [...] cuore. Come mai [...] è il primo lavoro che [...] giro per [...] «I miei lavori [...] più difficili. Per questo, non li ho [...] fatti girare nel mio paese. Prefe-risco parlare a un [...] intellettuale. Così, per circa [...] ho rappresentato le [...] opere a Parigi, di cui [...] stato a [...]. E di Roma, dove ha [...] lavorato [...] «No, a Roma non si [...] stimolante di Parigi. E, poi, [...] è molto, molto difficile. Quanto al mio paese, [...] ambivalente verso di esso. Da un lato, [...] è ancora la terra [...] chiunque lavori sodo può arrivare lontano. /// [...] /// Lei si considera un [...] «No. Ritengo di appartenere alla [...]. [...] (Ridendo):« Oggi in America [...] «liberal» come se dicesse «comunista». Comunque, un aspetto positivo [...] denaro [...]. È che a nessuno [...]. Se questa è una [...] in un certo senso, [...] più li-bero che in Europa, non dovendo [...] consorteria. Credo che tutti gli [...] adolescenti perpetui, compre-so il sottoscritto. Lasciai [...] per la Francia perché [...] stare sempre tra adolescenti. Poi pe-rò, dopo [...] lavorato per 20 an-ni, scoprii [...] ero [...] un adole-scente. Dunque, meglio tornare nel mio [...] a combattere le [...] bat-taglie. Non certo quelle del [...] mi considero un uomo di teatro anche [...] invischia-to. /// [...] /// Dunque non è solo il [...] in [...] dice «odio il teatro». Ho cominciato a fare [...] anni, alla high [...] era un genere a [...] e estetico inferiore alle altre arti. Così ho cominciato a [...] altre cose. Passo la vita a [...] filosofia, psicoanali-si, teoria letteraria. /// [...] /// Niente opere teatra-li. [...] se non le scrivessi in [...] momento preciso. Scrivo ogni giorno solo [...] una specie di diario personale da cui [...] dieci anni -attingo per i miei lavo-ri». Infatti [...] dà [...] come di spalancare sul [...]. È solo il mio Io. Finché non ho assegnato [...] so neppure chi dirà le battute. Tutto ciò rende il mio [...] molto spon-taneo». Non molti hanno [...]. [...] il gioco sia terribilmente serio. Come non toglie che, [...] volte, io finisca per fare la figura [...]. Posso [...] una cosa poco orto-dossa? Appena [...] incontrata, sono rimasto colpito dalla [...] di-sponibilità. Dai giornali, mi aspettavo [...] aggressi-vo. /// [...] /// Le vo-glio raccontare una cosa [...] Strehler. Parigi, lavoravo da anni [...] Ber-nard [...] -che era stato uno [...] Strehler -quando un giorno lo chiamano al [...]. Al ritorno mi disse sconvolto [...] Stre-hler era stato ad [...] per [...] che non doveva far lavorare [...] suo teatro [...]. Tutto perché -come lei [...] -un giornalista fran-cese aveva scritto che [...] «Penso di sì. O, forse, non saprei. Parecchia gente non mi [...]. In Francia, negli Stati Uniti. Quanto ai giornali che [...] vivono di tali cose. Soprattutto in Italia, direi. /// [...] /// Me-no perfino in America. Forse [...] mia, perché non conosco [...]. Perché ha chiamato il suo [...] «Il mio teatro ritorna quasi sem-pre a certe tipiche [...] del vaudeville [...] che sem-brano come obbedire a [...] sindro-me «isterica». Nello stesso tempo [...] considerazioni filosofiche, onto-logiche». [...] Pirandello, Brecht. Quale dei tre è [...] preferito [...] «Nessuno. Certamente Brecht è stato [...] ha influito su di me. Da ragazzo ne fui [...]. Lo considerai il più [...] 35 anni». [...] Premesso che non è il [...] che non leggo mai, direi che la risposta [...]. [...] sceglierei [...] che sto rileg-gendo. /// [...] /// Altri due scrittori italiani [...] Gianni Celati e Goffredo Pari-se. Del primo [...] piaciuto moltissi-mo Narratori delle pianure. Apprez-zo anche alcuni pittori [...]. [...]. Ma, non diceva che [...]. /// [...] /// [...] «Molte persone in America vedo-no [...] con raccapriccio [...]. Io vedo invece con [...]. [...] in cui potei respirare. Tutto quel-lo che di positivo [...] oggi, ha le sue [...]. [...] al [...] quasi sempre [...] ai begli anni [...] che, le assicuro, furo-no terribili. Persino una cosa come la [...] -che io non ho mai preso -servì ad allargare [...] mente di molti giovani americani. /// [...] /// In Italia, molti pensano [...]. Chi sono i più interessanti [...] i [...] «I più interessanti? Eugene [...] Tennessee Williams. Non Arthur Miller, che è [...] trombone. /// [...] /// Chi ha talento non [...] tea-tro. [...] gruppo di poeti. Francesco [...] Gli «Incontri» di Sorrento [...] «La Piovra? È finita, [...] Gigi Proietti» Ha definito il suo teatro [...] ama Zanzotto Ma con Strehler. Una lunga originale carriera [...] SORRENTO . La televisione mangia il [...] È [...] sospetto. Giampaolo Sodano, direttore di Ca-nale [...] incidentalmente, degli «Incontri del ci-nema e della [...] Sorrento, al cinema vuole rubare [...] «Così come il cinema [...] generi, così deve fare la televisione, la [...]. E non come La Piovra, [...] ha fatto il suo tempo. Piuttosto [...] Porta, di cui ab-biamo visto [...] prima puntata. Gigi Proietti e Ornella Muti, [...] e grande mitolo-gia del femminile. Fiorenzo Fiorentini, Luisa De Santis, Enzo Avolio, Ninetto Davoli: attori sicuri e maschere di [...] pubblico. Una storia che non [...] e lei si ama-vano (forse si amano [...] incontra-no e si scontrano in tribunale perché [...] mestiere da opposte trincee. La televisione mangia il [...] Nel [...] il cinema cerca e trova [...] modi [...]. Werner [...] regista tedesco ben noto [...] Italia [...] dagli anni Settanta (ricorda-te Il regno di Napoli?), [...] che tira sul cinema tedesco, [...] ospite con com-medie magari [...] sarcastiche: «Sono dei bei film, ma non [...] interes-se politico. /// [...] /// Un altro regista tedesco, [...] a Sorrento La madre degli assassini, giallo [...] di Amburgo con la musica di un [...] per protagonista un ubria-cone in bianco e [...] sia colpa del-la televisione: «Le problematiche sociali [...] programmi televisivi -ha detto Volker [...] -, in modo superfi-ciale; [...] non si ha più voglia di [...]. Soluzione: «Portare nei film [...] non [...] apertamente, ma facendo vedere [...] le strutture de-boli della società». O portando in televisione [...] urbano in forma di fumetto. Il piccolo bastardo, carto-ne [...] in Germania, è veramen-te orribile. /// [...] /// Un ragazzino dal naso [...] assorbito tutta la [...] dei suoi tempi. Sevizia farfalle e cani [...] in pratica buoni in-segnamenti naturalistici («Devi tirare [...] istinti», dice al povero Pipi, [...] che mastino, mentre lo [...] a tre gat-tacci di strada). È ossessionato dal sesso [...] tal fine una signorina di 76 anni («Non [...] sessuali, io»), canta con voce angelica canzonacce [...] «Tu hai già un piede nella [...] nella vita»). Ha un rapporto disgustoso [...] gli escrementi di ogni genere. È dispe-ratamente solo. Presto cinema e televisione [...] la propria strada. È la profezia di Gre-gorio Paolini, [...] sul futuro del-la tv [...] satelliti e cassette (e poi Internet. Cosa resta? «Rac-contare quello [...]. Il regno della diretta, [...] Eventi. Nel frattempo, Paolini da stasera [...] riprova con Target, alle 22,30 su Canale 5, [...] invece che [...] e con nuove rubriche. Come quella sui [...] che vanno in tutte [...] «Io la cito», svelamen-to di scopiazzature volontarie [...] sarà anche Vespa, in auto verso il Mugello, [...] alla signora di Ferrero [...] e del suo [...]. Nadia Tarantini Con 50 [...] rappresentate, [...] Richard [...] è da circa 30 [...] drammaturghi più attivi del teatro sperimentale internazionale. Tra i suoi lavori ricordiamo, [...] a [...] (1970), [...] (1981), «Lava» (1989). Nella [...] lunga carriera ha ricevuto moltissimi [...] per [...] del suo teatro. Lezione di [...] Ughi ai giovani: «Non [...] solo rock». Frank Sinatra vanta anche Jacqueline Kennedy [...] vasto carniere delle sue conquiste. La storia risalirebbe al [...] Jacqueline -da pochi mesi vedova di Onassis e [...] di consulente alla casa editrice [...] -telefonò al cantante e [...] fosse interessato a scrivere la propria autobiografia. La telefonata portò ad [...] New York [...] di [...]. Jackie assistette ad un concerto [...] Frank e passò poi con lui la notte in [...] suite [...]. Pochi giorni dopo il [...] Grande Mela, andò in tournée a Philadelphia, Cleveland [...] Chicago e invano telefonò a Jackie ma trovò [...]. Il complesso rapporto tra «la [...] e Jackie è raccontata in dettaglio in una nuova [...] «Sinatra, the man [...] the [...] scritta da Randall Taraborrelli, di [...] lancio nel Regno Unito. In uno stralcio del [...] dal tabloid [...] Mail», Taraborrelli racconta che Sinatra [...] ambita conquista qualche anno [...] sbronza con amici. Il cantante vuotò il [...] compagno di bottiglia gli chiese di elencare [...] più preziose: mise in cima alla [...] Ava Gardner, seguita da Jacqueline Kennedy [...] poi da Lana Turner. Ma perché la First Lady [...] volle più sapere di lui? Parlando con [...] anonimo amico di Jacqueline ha rivelato che [...] Ethel Kennedy la mise in guardia contro Sinatra [...] il cantante fosse stato un grande procacciatore [...] per [...]. Jackie amò Sinatra una notte La biografia: ma poi si negò TORINO. Più di mille persone [...] del Lingotto, dove, intervistato [...] Bru-no [...] Gianni Morandi ha parlato [...]. Non capisco come facciano Mina [...] Battisti a non [...] la mancan-za». Un gentile rimprovero rivolto [...] Grandi che da molti anni [...]. Quello con Ughi era [...] «Carta bianca», grandi protago-nisti [...] musicali ad [...]. Al grande violinista venezia-no [...] musica più colta e più [...] la musica da camera. Racconto di pa-role e [...] maestro insieme al musicologo Renzo Restagno, a [...] a tre studenti del [...]. Una follia [...] fra la delica-tissima materia proposta [...] la [...] orde [...] e mai zitte? No, il [...] mira-colo si compie, il silenzio su cui nes-suno avrebbe [...] è quasi ri-spettato. [...] Ughi comincia col mettere [...] didattico e fa quello che avviene in [...] del mondo: ascolta e cor-regge. Con il primo tempo [...] «Terza Sonata» di Brahms esordisce una violinista poco più [...] quasi meno trepidan-te del suo illustre docente. Il mae-stro che si [...] disparte, termi-nato [...] dà il suo consenso: «Molto [...]. Buon dominio dello strumento, [...]. Manca un [...] di penetrazione di suono». [...] concepito per accogliere 2. Adesso quel brano limpido [...] esegue lui, [...] appassionata, perfettamente avvertite dalla [...] che definitivamente acquie-tata, ha smesso di sparare [...]. La studentessa prova an-cora [...] i sugge-rimenti -sempre accompagnati [...] -di ammorbidire le ir-ruenze, [...] chiaroscuri, di potenziare i «piano» che devono [...] fila, i [...] mano che li conferma [...]. Il secondo momento musicale [...] ragazzo che si misura con Grieg. Si arriva [...] di quei prodigi che [...] da cui si dif-fonde tanta bella musica: [...] Guar-nieri [...] e uno Stradivari dal valo-re inestimabile. Il violino che porta [...] Guarnieri ha una voce calda e scura, [...] Stradivari ha una qualità di suono più limpida [...]. Un [...] come un tenore e un [...]. La differenza è messa [...] un pezzo della Sonata a [...] per violino e pianoforte [...] Beethoven, [...] con [...] di Alessandro Specchi. La prova, nel racconto [...] la vicenda di un [...] per retroscena il fascino insinuante di [...] ser-rato fra pianoforte e [...]. Segue un altro esempio: La Fantasia [...] Carmen di Pa-blo de [...]. Il pubblico degli irruenti [...] transi-tava con strepito fra i padiglioni rumorosi [...] musi-che da discoteca, adesso coglie senza fiatare [...] di queste interpretazioni in cui violino e [...] alla perfezione. [...] finale prova che la [...] musica nelle scuole, è un gran peccato. Ma allora è vero [...] grande violinista [...] un demonio? «Macché -dice Ughi [...]. Dietro, [...] solo disciplina e molto studio [...]. Dice-va Paganini: [...] sto un giorno senza [...] accorgo io, ma se sto due giorni, [...] gli [...]. /// [...] /// Dice-va Paganini: [...] sto un giorno senza [...] accorgo io, ma se sto due giorni, [...] gli [...]. (0)
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