Forse non è un [...] mio primo libro non sia stato di [...] di teoria: prima di Pessimismo e verismo [...] Giovanni Verga era uscito, in spagnolo, presso una casa [...] mio volumetto di saggi, intitolato [...] la critica marxista, che [...] un mio lavoro già pubblicato (per interessamento [...] Che Guevara) dalla rivista cubana «Casa de las [...]. Conobbi allora di persona [...] fortuna di frequentare con [...] grandi intellettuali che consideravo, [...] dei veri e propri maestri [...] del tutto estranei, in [...] universitario): Sebastiano Timpanaro, le cui tesi materialiste [...] dando una risposta organica ad alcuni miei [...] anche esistenziali; Ferruccio [...] che mi introdusse ai [...] linguaggio e con cui lavorai alla rivista «Ideologie»; Franco Fortini, che mi fece leggere Adorno e gli [...] Scuola di Francoforte e che mi aveva singolarmente [...] nostro primo incontro. Conobbi Fortini in un [...] emblematico, quello dei funerali di Togliatti. Guarnieri aveva invitato me [...] Ciabatti [...] a una tavolata a [...] e poeti (ricordo, oltre a Fortini, Zanzotto, Cancogni, Giudici). A differenza degli altri, [...] un evidente disinteresse nei confronti della televisione [...] diretta [...] di quei funerali. E poiché ciò aveva attirato [...] di Fortini che vi aveva [...] un positivo segno dei tempi [...] la fine [...] -, ne nacque una furibonda [...] fra lui e Manlio Cancogni. E quasi inutile aggiungere [...] Ciabatti [...] io, che vi assistemmo allibiti, eravamo dalla [...] Fortini nella denuncia dei limiti [...] -e dunque di Togliatti [...] scelta di un campo di lotta direttamente [...]. Non per nulla, qualche [...] primo numero della rivista «Nuovo impegno» (che Petroni, Ciabatti [...] io fondammo nel 1965), compariva una lettera [...] Fortini [...] faceva implicito riferimento proprio a quella discussione. Pisa, 1968-1975: il lavoro del [...]. Nella redazione [...] in un primo tempo, Carlo Alberto [...] Paolo [...] e Luciano Della Mea, [...] tempo Remo Ceserani e, poco dopo, Ugo Rescigno. Decisivo fu [...] di Della Mea, più [...] esperto di noi, proveniente [...] di «Quaderni rossi» e [...] nascente Potere Operaio toscano (da non confondersi [...] Potere Operaio di Negri e Scalzone) di cui poi [...] uno dei dirigenti. Da lui imparai il [...] politica e il senso giornalistico [...]. ///
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Da lui imparai il [...] politica e il senso giornalistico [...].