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E in effetti migrazioni, [...] costituiscono la cifra inquietante [...] dove la globalizzazione [...] costringe al nomadismo individui [...] sì che concetti come identità o cultura [...] risultare obsoleti, in quanto il mondo condiviso [...] abitavamo si sfilaccia ed amplia comprendendo ormai [...] straniero, [...] -che ridisegnano attraverso culture, [...] le metropoli, metafore della realtà sociale contemporanea. Così quando il Terzo Mondo [...] più [...] ma è presenza stabile [...] cosiddetto Primo Mondo, è venuto il momento [...] che significano cultura e identità e [...] improrogabile di ripensare i [...] un mondo odierno sempre più cosmopolita e [...]. È quanto ci sollecita [...] Iain [...] attraverso un saggio stimolante [...] confronti della presunzione tutta occidentale di una [...] a senso unico, mediante un sapere ed [...] ancora [...] di operare [...] dalle condizioni linguistiche e [...] sono espressione. Ma se noi abitiamo il [...] e, come sosteneva [...] i suoi limiti costituiscono i [...] del nostro mondo, «incontrare gli altri in questo tessuto [...] e [...]. Tale incontro potrà sì [...] smarrire certezze o identità, ci permette però [...] considerazione accanto alla nostra storia altre storie, [...] descrizioni della realtà, se è vero che [...] dati oggettivi ma sempre e solo interpretazioni. Così anche il pensiero [...] consapevole di dovere abbandonare pretese metafisiche di [...] definitive. Ne consegue che esso [...] più una dimora stabile ma piuttosto assumere [...] di una zattera che attraverso i confini [...] e culture. Tutto ciò comporta un [...] essere al mondo -sostiene [...] -in quanto se non [...] una tradizione o una filosofia egemoni, potremo [...] questo esserci è sempre insieme con, in [...] da [...] salutari contro le barriere [...] supponenza. Ma qua-li regole governano [...] il caso o una [...] prestabilite che solo a uno scrittore è [...] Potrà mai Cristina Campo spiegarci da dove [...] di leggerezza e serietà, [...] marcia so-lenne, la sapienza delle pause -frammenti [...] in contro-canto degli aggettivi [...] Gli imperdonabili?: «La passione della perfezione viene tardi. O, per meglio dire, [...] come passione cosciente. Se era stata una [...] fatale in ogni vita, del [...] del mon-do che muore [...] de-compone, la rivela a se stessa: solo [...] rea-zione» (Adelphi, 1987). E potrà mai Kafka [...] definizione testa-mentaria contenuta nei suoi Dia-ri («Gli [...] 1910) o alla secca coniugazione della propria [...] lascia spazio a commenti ulte-riori («Domenica, 19 [...] destato, dormito, desta-to, «vita miserabile»)? E ancora, [...] Byron [...] Pavese hanno «chiu-so» i quaderni della loro [...] immagine com-pletamente differente, animata [...] primo («Sentirò co-sa ne pensa [...] -eccolo che arriva -»), [...] («Tutto questo fa schifo. /// [...] /// Non scriverò più»), potevano [...] certezza in quel momento che calava il [...] vi-te, che erano le parole ultime, quelle [...] Quanto e come avrà meditato Karen Blixen [...] si accingeva a dare il via ai [...] Africa e alla piena del-la memoria che [...] di nomi, fatti, cose e so-gni?: «In Africa [...] fattoria ai piedi degli altipiani [...]. Ha senso spiegare le [...] dello scri-vere? «Ogni romanzo fissa le re-gole [...] detto Paco Taibo II. Si potrebbe dire che [...] le proprie re-gole del gioco e, se [...] tutti i costi definire [...] dello scrivere, come a [...] Sybil Steinberg [...] dello scrivere. [...] al [...] rac-contata da 50 professionisti [...] Marco Tropea Edi-tore), succede che paradossal-mente gli autori [...] allinei lo stupore dei [...] questo caso sono tutte interviste del [...] da [...] a Car-ver, da Clancy [...] Eco, [...] Var-gas Llosa, Vidal, mentre [...] e candidamente confessano con insospettabili af-finità che [...] fare altro che scrivere, assecondando un impulso [...] perseguito, che scrivono per scoprire perchè scrivono. Sepùlveda e Trevor si [...] del lettore e Cisneros cerca di scrivere [...] sono mai state scrit-te (sic! Da una recente biografia di Stanley G. [...] siamo venuti a sapere che Simenon mostrava un totale disinteresse per ciò che scriveva. Buttava giù di getto [...] si rifiutava di ri-leggere e di correggere [...] accumulò 418 roman-zi). In sostanza la [...] curiosità per il testo [...] colpo, quando, a un certo punto del [...] abbastanza. Se oggi potessimo invitare Simenon [...] corso di scrittura creativa (come scrittore o [...] che pare non mancasse -per la fretta [...] di struttura e di scrittura?), probabilmente si [...] prima se-duta. Nadine Gordimer, dopo [...] constatato che il rapporto [...] narrativa è un miste-ro «anche per noi [...] per il conferimento del Nobel 1991 pronuncia [...] Scrivere ed esse-re (è anche il titolo [...] Lezioni di poetica, da poco uscita presso [...] Feltrinelli), [...] delle definizioni più interessanti del senso di [...] scrivere», una risposta aperta, una domanda irrisolta [...] carica di passione: «Noi passiamo la vita [...] mediante la paro-la i segni che ci [...] dal mondo di cui fac-ciamo parte (. Scrivere sarebbe dunque un [...] è necessario uscire dalla solitudine per co-municare [...] verità. Ciascuno tra sé potrebbe [...] ricer-ca di una verità tra le tante, [...] verità. Ognuno do-vrebbe provare almeno [...] scrivere, partendo dal pro-prio io, vale a [...] più vicina, più nota, più comprensi-bile. Se è assurdo emulare [...] la scrittura in pri-ma persona è il [...] scrittura, la più facile forse, la più [...] quotidia-namente sperimentato con gli altri. Il dialogo, la comunicazio-ne [...] è quasi una lettera, un reciproco rapporto [...] diario o [...] si spe-rimenta un monologo [...] li-mitato della propria individuali-tà. Non a caso ho [...] Kafka, Byron, Pavese: i brani dei loro diari mostrano [...] una scrittura privata, ci si può staccare [...] per at-tingere le vette [...] letteratu-ra. In alcuni casi diario [...] pratiche te-rapeutiche. È quanto sostengo-no due [...] Ira [...] junghiano che vive negli Stati Uniti, [...] di Curar-si con il diario. Sottotitolo: Per accedere ai [...] liberare la creatività (Pratiche) e Duccio Demetrio, [...] Educazione degli adulti a Mila-no, che ha scritto [...]. [...] come cura di sé (Raffaello Cortina Edi-tore. Premetto che sono contraria [...] qualunque ricetta per lo scrivere, tanto più [...] scritture private e spontanee, ap-parentemente non condizionate, [...] prima persona. Entrambi gli studiosi offrono [...] la quale impostare il lavoro [...] e autobiogra-fico, ma, mentre [...] costrui-sce uno schema metodologico [...] tempo e rigidamente preordina-to, Demetrio si limita [...] tematiche e periodizza-zioni, con un ottimo corredo [...] anche qualche ca-duta di tono («E procedendo [...] costellazioni di immagini, come al solito tra [...] indeterminate di fronte [...] del tempo perdu-to, vi [...] sensa-zione è molto piacevole») e al-cune ovvietà («La [...] chi esercita un pensiero auto-biografico, votandosi invece [...] della propria trama, tra i tanti vantaggi [...] nel corag-gio di questa prova matura e [...]. [...] di partenza è buona, si [...] (e fa bene) provare a tene-re un diario nel [...] o [...] attraverso una memoria autobiografica. La scrittura fa le-va [...] un istinto, una necessità: nulla è meno [...]. Se si vogliono circoscrivere [...] i pensieri di una giornata nella pagina [...] o ricostruire le tappe di un passato [...] men-te, non [...] bisogno di schemi, di [...]. Pensa e scri-vi, allineando [...] man mano ti arrivano. Nessuno dei due saggisti [...] scrittori (diaristi o autobiografici che siano), ma [...] in ogni caso [...] un piccolo distinguo, che [...] al campo più vasto della letteratura creati-va. Il talento non si [...] si apprende, [...] o non [...]. Scrivere [...] Prati-che). Autobiografia come terapia ma [...] un mistero Sono usciti di recente alcuni [...] il rapporto tra scrittori e scrittura. A cominciare [...] dello scrivere», interviste a [...] Sibyl Steinberg (Marco Tropea Editore, p. Lezioni di poetica» (Feltrinelli, [...]. Altri due libri appena [...] un modo di usare la scrittura diverso, [...] diventa terapia. [...] come cura di sé» (Cortina, [...]. Infine, tra i manuali [...] segnaliamo «Il giallo e il nero. Scrivere [...] (Pratiche, p. Racconta che ti passa VALENTINA FORTI CHIARI UNA CITTÀ Un polemico pamphlet dello psicoanalista Antonio Alberto Semi Venezia, il mito, il cavallino e la [...] psicoanalizzare una città? Una [...] più sarebbe «sineddoche [...] Lo psicoanalista vene-ziano Antonio Alberto Semi [...] con-vinto che «educare, governare e psicoanalizzare sono [...]. E dunque -si sarà detto [...] vale provare, nella forma di un [...] monco e dal sorriso acidulo, [...] concentrare le tre impossibilità, psicoanaliz-zando una città, educando [...] e insegnando agli ammini-stratori [...] del governo cittadi-no. A questa impresa disperata, [...] Semi è stato spinto da vari fattori. Causa prossima, la puzza di [...] (ghe [...] spizza da brusà), attribuita in [...] istanza a un pentolone di [...] e in seconda, con più [...] della Fenice il 29 gennaio [...]. Causa remo-ta, la fine [...] Venezia [...] cui il libretto in [...] Venezia in fumo. Come in certi giochini [...] «Settimana [...] Semi congiunge -con linee tanto rette quanto [...] o i meandri [...] -il punto «perdita [...] a quello «cavallini di [...] procede al punto «omoses-sualità» [...] collegarsi al punto «problema [...] per chiudere infine la [...] segmento, che congiunge il punto «morte a Venezia» [...] «necrofilia» (ultima perversione della socie-tà civile). Come il cervello Osservata [...] addestrato, appare improvvisa-mente evidente che la configura-zione [...] Venezia [...] ottenuta è isomorfa a quella del nostro [...] (si deduce) i cittadini sono la mente. Di [...] infine, si ar-riva a dimostrare [...] di par-tenza, che cioè [...] una città, e soprattutto una [...] come Venezia, è impresa [...]. È vero che Venezia [...] come una donna sdraia-ta, che mostri il [...] con tutte le implicazioni del caso. Ma io preferisco [...] scoprire ai lettori interessati [...] sulla nostra evoluzione [...] e il processo di [...]. Si inizia dal concreto [...] non senza pericoli, però. [...] già chi, alcuni decenni [...] che Milano non esiste, [...] esserci un argo-mento valido per sostenere che Venezia [...] è andata in fumo. Veniamo al concreto delle [...] di Venezia. Ma il com-mercio del [...] primo passo verso [...] merce poco vo-luminosa ma [...] ag-giunto, merce rara, che costringe il resto [...] soldi a Venezia. Secondo passo: impor-tare i [...]. Erasmo, a Ve-nezia, pensa [...] Venezia stampa e vende. Il passo da Erasmo [...] vetro è solo questione di affina-mento: «una [...] immaterialità e di spiritualità che ben corrisponde [...] id est cerebri. Il fine del processo [...] produrre e vendere significanti. E [...] be-ne». Ma significanti di quali [...] Uccidere [...] Repubblica E [...] interviene il fattore «morte [...] Venezia». Il cavallino, dotato di enorme [...] aggiunto, oggetto magico che trasforma un signifi-cante in cibo, [...] riproducibi-le [...] è per il turista che [...] compra una reliquia di una città morta. Ma non è che Venezia [...] di morte naturale, sostiene Semi: la morte [...] Venezia [...] si è ot-tenuta con la costruzione di [...] per [...] vita a questo mito [...] veneziani decisero di uc-cidere la Repubblica. Di [...] discende [...] tutta veneziana, una «venetica», con [...] sue figure paradigmatiche: dal [...] al mona, al peocio [...] tutti diversi da colui che [...] tasca ha sempre [...] schei de mona: monetine non [...] moni-to sorridente a ricordare che tutti possono avere il [...] momento de mona, «talismano psichico» che fonda una visione [...] della vita impedendo, a chi lo porta con sé, [...] diventare un [...] (il quale propina agli altri, [...] pudore, qualsiasi cosa gli passi per le budella, quasi [...] oro). Ma il cammino [...] dal concreto [...] dal cor-poreo allo spirituale, [...] altro passo, e Venezia è ancora [...] non è bastato il [...] libero, orgoglioso, con un proprio Stato, [...] schiavitù del pos-sesso e disponibili alla marcatu-ra [...] la vendita dei simboli è diventata vendita [...]. La differenza sta-rebbe nel [...] simboli ri-chiedono ancora un supporto concreto, le [...]. Concretezza Il passo estremo, [...] della spi-ritualizzazione, sta dunque [...] residuo di concretezza: i cittadini. In [...] la popolazione è più [...] dei restanti 70. Di fronte a questo [...] il compito, [...] amministrare la conser-vazione del [...] flusso mondiale dei necrofili. Il pamphlet di Semi [...] a tratti irritante e a tratti persi-no [...] da una constatazione: sembra che le città [...] le nostre comunità, siano de-stinate a diventare [...] e [...] o piccoli pezzi da [...] esposti ai necrofori planeta-ri in una camera [...]. Sembra, insomma, che [...] alternativa di cui siamo [...] tra un cieco scempio selvaggio, e una [...] acca-nita, rigorosamente mortifera, e altrettanto cieca. È naturalmente a [...] scelta che Semi op-pone un [...] deciso, rifiutandosi anche di perpetuare il rito dei [...]. Un doppio rifiuto che [...] per sgombrare un [...] il terreno (la laguna). E poi? STEFANO VE LOTTI ANTONIO ALBERTO SEMI VENEZIA IN FUMO CORTINA P. /// [...] /// E poi? STEFANO VE LOTTI ANTONIO ALBERTO SEMI VENEZIA IN FUMO CORTINA P. (0)
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