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Ivo [...] ricostruisce il suo scoop del [...] ROMA «Guardi qua: questa è [...] fotografia a colori di Salvatore Giuliano. Gliela scattai durante [...]. E tra sbiaditi ritagli [...] altrettanto sbiadite ap-pare la faccia del bandito [...] tremare [...] del dopo-guerra. Ri-cordo appannato di uno [...] gran clamore, è mescolato alla rinfusa in [...] e av-venimenti di un tempo lontano. Cronache, queste sì in [...] di mezzo secolo fa: il quesito «Monarchia [...] Repubblica» [...] nelle manifestazioni di piazza per il referendum, [...] del paese [...] seria di De Gasperi, Umberto [...] Savoia che [...] un attimo pri-ma di [...] verso [...]. E poi Evita Peron [...] visita nella capitale, Margaret [...] in barca a Capri [...] qualunque, Greta Garbo colta da un obbiettivo [...] occhiali neri dietro i quali nascon-deva le [...]. /// [...] /// Anzi, fo-tocopia di archivio, perché Ivo [...] il suo [...] ceduto da parec-chio. /// [...] /// Non per la vendita, [...]. Peccato perché quello straordinario [...] magazzini, inutilizzato. Non un li-bro, non una [...] nono-stante rappresenti una testimo-nianza di indubbio valore: di [...] e di uno stile di [...] soppiantato [...] televisi-va, in cui [...] era fonda-mentale. Adesso, a ottanta anni, [...] si riposa. La sera, nel suo [...] compagnia alla moglie davanti alla tv e [...] la macchina fotografica [...] adopera ancora, anche se [...] movimentati di quelli di una volta. Sicuramente ai più gio-vani la [...] firma dice poco, eppure negli anni [...] dei rotocalchi [...] che portava il suo nome [...] la più famosa e la più richiesta. Sfornava foto e testi [...] Due Ma-celli a Roma, nelle stanze lasciate vuote [...] «Il Secolo [...]. La gavetta in Libia Il [...] era poco più che trentenne. La gavetta [...] iniziata giovanissimo in uno studio [...] Ancona, la [...] città e [...] completata nella «campagna» di Li-bia [...] cui [...] nella squadra fo-tografica del «Comando [...] Africa settentrionale». Proprio in quel laboratorio, [...] nacque il «colpo» grosso. Le imprese di Salvatore Giuliano [...] in Sicilia e molto di più a Roma. Da intrepido e roman-tico Robin [...] come amava di-pingersi [...] il bandito era di-ventato [...] oscuri mandanti, braccio armato di un coacervo [...] indipen-dentisti, mafiosi e politici mestava-no nel torbido. [...] la paternità non soltanto [...] di attentati alle sedi sindacali e dei [...]. Ma anche della strage [...] Portella [...] Ginestre dove moriro-no otto lavoratori massacrati a [...] il primo maggio del [...]. [...] magari [...] ora che era nel mirino [...] una caccia serrata, sarebbe stata [...] notevole. E infatti lo fu. Le foto e il [...] passo 16 dopo 35 gior-ni di snervante [...] eccezionali. In cambio il fotografo [...] compenso, perquisizioni in studio, un lungo periodo [...] un processo concluso con [...]. Delle [...] giornate che lo resero [...] con cronometrica precisione ogni parti-colare: tensione, arrabbiature, [...]. A [...] raccontare oggi, nel suo [...] inutili giri di parole sembra di rivivere [...]. /// [...] /// [...] la covava da pa-recchio tempo. Prima [...] stati analoghi, ma meno [...] giornalisti stranieri Miche-le Stern e Maria [...]. Avevano eluso la sorveglianza [...] si supponeva Giuliano avesse il suo quartier [...] quegli episodi i controlli erano diventati ferrei. Più la cosa era [...] avuto risonanza una volta andata in porto [...] -Così [...] misi a cercare tra gli ambienti sici-liani [...] Roma [...] giusto in grado di aiutarmi». Lo trovò dopo [...] li-quidato numerosi «pataccari». Mi sem-brò sicuro del [...]. Non promi-se molto e [...] anti-cipati. Partendo per Palermo [...] riceve il telegram-ma, mandi subito [...] giornalista e il [...]. Non si fece più [...] la speranza e invece im-provvisamente arrivò il [...]. Spedii subito giù Italo [...] il mio operatore con [...] e misi [...] il mio amico giornalista Ugo [...] che dirige-va la redazione [...]. /// [...] /// Ne avevamo già par-lato, [...] servizio. Pur-troppo la madre si [...] i bagagli e dovette [...]. Fu sostituito da un [...] Jacopo Rizza a cui affi-darono un milione, in [...] far fronte alle spese». Linguaggio in codice «Appena [...] vennero avvicinati dal ragazzo smunto che cominciò [...] sulla corda per nove [...]. Io intanto fremevo. Ogni sera tele-fonavo [...] Sole dove erano al-loggiati per [...] notizie. Parlava-mo in codice: Giuliano era [...] di [...] la [...] di [...]. Un linguaggio ingenuo, però [...]. Quello che non an-dava [...]. Preoccupa-to, decisi di [...]. Per prima cosa cercai Rizza [...]. Non erano in albergo, [...] per loro il servizio era sfumato e [...] partita in attesa di ripartire. Li convinsi a pazientare [...] rintracciare il mio uomo. Lo insultai e nel [...] presi feci volare qualche sberla. Non so se fu [...] ma a quel punto il meccanismo si [...]. Nella notte vennero a [...]. In gran segreto ci portarono [...] una casa. Tre giorni ci tennero [...]. Non ci mancò nul-la. Venimmo riforniti di pasta, [...]. Ci dettero anche un [...] i giornali da leggere. Tutto dietro pagamen-to, [...]. La nostra clausura, forse, [...] banda per prendere informazioni e accertarsi che [...] non avesse altri scopi, al di la [...]. Ma Rizza non ne [...] e dette in escande-scenze al momento in [...] per strada. Cominciammo a liti-gare e [...] colpe e responsabilità quando [...] ribattezzato, tutto pimpante venne [...] era giun-to il momento. Alle quattro del mat-tino [...] strada tra Alcamo e Salemi. Lì avremmo dovuto attendere [...]. Affit-tammo una Topolino e puntuali [...] facemmo trovare al luogo conve-nuto. Aspetta, aspetta, niente. Allo [...] del sole ricompare il nostro [...]. /// [...] /// La volta successiva fu [...]. Dal buio sbucò un [...]. Lo rico-noscemmo: era il [...] aveva sfamato nei giorni di [...]. Apparve, ci fece un [...]. [...] dopo i fari di un [...] ci abbagliarono. A bordo [...] cinque, sei persone. Avevano il berretto calato, [...] sulla bocca, il bavero rialzato. Se-guimmo il camion oltre Salemi, [...] fermammo: gli uomini ci circon-darono. Erano tutti armati. Uno chiese a Rizza di [...] la chiave della Topolino. Rizza mi guardò con [...]. Con la testa feci [...]. /// [...] /// Prima per una discesa ripida [...] finiva in una pozza di melma. Il fango ci arrivava [...] persi anche una scarpa e fa-ticai a [...]. Faceva un freddo della [...] e nervosi. Risalimmo la collinetta op-posta [...] quarto [...] di marcia ci spinsero [...]. Giuliano ci aspettava con [...] Gaspare Pisciotta che pochi mesi dopo [...] uc-ciso. Restammo noi tre e [...]. Giuliano era rilassato. Ma di-ventò una belva [...] Rizza, [...] per rompere il ghiaccio, non tro-vò niente [...] che [...] la foto della madre [...]. Urlava: [...] sciagurati, come vi siete [...] mia madre in [...]. /// [...] /// Questo ci ammazza, pensai, [...] a [...] che non eravamo noi [...] artefici della foto. Si calmò e [...] ebbe iniziò». Un mitra e una [...] «Pisciotta [...] la pistola nella cin-tola era seduto su [...] Giuliano parlava e intanto puliva i pezzi del [...]. Io ad un certo [...] seduto su una specie di branda e [...] appoggiata alla parete sen-tivo un pezzo di [...] contro di me. Sbirciai dietro e con la [...] vidi che era un mitra, [...] in funzione nella stanza. Confesso che per una fra-zione [...] secondo ci pensai: avrei potuto [...] far fuoco a raffi-ca. Non sapevo nemmeno come [...] non avevo mai sparato in [...] mia, nemmeno in guerra. Me ne stetti fermo [...] mano solo per prendere [...]. Durò cin-que ore. Ci offrivano in continua-zione [...]. /// [...] /// Ancora sento il sa-pore [...] me le sono più dimenticate. Alla fine ci lasciarono [...]. /// [...] /// Riprendemmo la Topolino: [...] lasciata con una gomma a [...] la ritrovammo gonfiata». E il giovane pallido, [...] «Ah, voleva un sacco di soldi, due [...] consigliai con Giuliano. Il ragazzo era presente, [...] il suo capo e diventò an-cora più [...]. Ma quale lavoro. Era chiaro che non [...]. Gli misi in mano [...] non fiatò». Artefice [...] il fotoreporter Ivo [...] che portò con sé nel [...] dove si nascondeva [...] e il giornalista Rizza. Il colpo giornalistico nei [...] che ora ha 80 [...]. VALERIA PAR BONI Ivo [...] (a destra), Giuliano (seduto), Gaspare Pisciotta [...] con giacca [...] colleghi di avventura. In alto: il [...] Nudi in lavanderia Fermati La [...] lancia un appello e [...] per non dimenticare la figlia scomparsa [...] a trovare la nostra Cristina» Tre [...] per vincere 130 milioni GIULIA FELLINI CESENA È [...] an-cora estivo quel pri-mo settembre del 1992, [...] Cristina [...] affrontan-do, a bordo della [...] Fiat Cinque-cento, la ripida [...] porta al convento dei Capuccini. Mancano pochi minuti alle [...] ragazza parcheggia nel piazzale. È un luogo silenzioso, [...] fuori città, ma appartato quel tanto che [...] anche meta di chi cerca un [...] di tranquillità o di [...]. La ragazza, profonda-mente religiosa, [...] ha trovato in padre Lino, uno dei [...] una guida spirituale nel suo cammino di [...]. Quel giorno padre Lino [...] Cristina. Dal momento in cui [...] «Cinquecento» nel piazzale, chiudendola a chiave, della [...] più traccia. E da [...] parcheggiata partiranno e si areneranno [...] le indagini. Cristina infatti non passa [...] sorel-la dal [...] come era in pro-gramma, [...] di lavoro in agenda [...]. E naturalmente invano [...] anche i genitori nella loro [...] di Ronta, una frazione nella campagna cesenate. Stavano traslocando, per venire [...] sotto», racconta la mamma di Cristina, la [...] ancora tanta disperazione negli occhi. Cristina era allegra, tran-quilla. Al mattino era andata [...] a fare spese. Verso [...] e quaranta abbiamo bevuto [...] io e mio marito siamo ritornati al [...] Stefania ha chiesto un passaggio al marito [...] e Cristina ci ha salutati dicen-do [...] vediamo [...]. Purtroppo quella sera per [...] è iniziato un terribile [...] dopo quat-tro anni. Nessuna delle ipotesi sulla scomparsa [...] Cristina ha mai trovato una conferma concreta. [...] della denuncia partono le indagi-ni. Ma la ragazza è maggiorenne, [...] deciso di dare un taglio [...] alla [...] esistenza, [...] cercato di [...] volontà un futuro diverso, spezzando [...] i legami con il passa-to. Eppure nella [...] vita regolare -di-plomata ragioniera da [...] due anni, una recente storia [...] con un ragazzo del suo [...] tante amiche che frequentava in parroc-chia -non è emerso [...] che possa far pensare a qualche colpo di testa. E allora ecco ritornare [...] convento. Cosa è accaduto in [...] collina? Con la morte nel cuore i [...] Cristina non hanno mai creduto ad una fuga [...] perché signifi-cherebbe che la loro figliola è [...] sono convinti che Cristi-na sia vittima di [...]. Tutta la zona allora [...] setaccio, anche nelle segrete del convento si [...] Cristina, [...] an-fratti della collina, tra la fitta vegeta-zione, [...]. Nelle mani degli inquirenti [...] Fiat 500 parcheggiata nel piazzale. Si parlò anche di [...] madre, del desiderio di fuggi-re da una [...] per un uomo conosciuto [...]. Prese corpo [...] del-la setta o della tratta [...] bianche. Siamo stati quattro volte a [...] ma il nostro caso ha [...] pochissime segnalazioni. [...] cercata nella periferia milanese, poi [...] spuntata la pista londinese, per oltre un mese con [...] del nostro avvocato abbiamo seguito anche [...] tutto è finito in una [...] di sapone. Noi però non ci [...] la veri-tà, anche la più dolorosa. Per questo dopo quattro [...] rivol-giamo un appello per una marcia si-lenziosa [...] Cristina e che possa squarciare il velo di [...]. Mamma [...] stringe tra le mani, [...] della terra, le foto di [...] figlia, indica le locandi-ne [...] Romagna e in tante [...] tra le carte, i ritagli di giornale, [...] sul letto di Cristina, una con-ferma alle [...] continuare a lottare. Ma io devo sapere [...] accaduto. Sono stata fortu-nata ad [...] così, per 21 anni da Cristina ho [...] posso rassegnarmi. Ecco perché og-gi alla [...] anniversario della [...] scomparsa marcerò con un [...] è scritto [...] sa ci [...]. Perché qualcuno deve [...] vi-sto cosa è successo a Cristina». BOLOGNA Dotati evidente-mente di [...] tre uomini giovedì mattina sono entra-ti in [...] gettone della centrale via Irnerio a Bologna [...] svestiti che i loro abiti fossero lavati. Dalla vetrina, i passanti [...] uomo nu-do, un altro solo con le [...] terzo con boxer e scarpe. Il titolare della lavanderia [...] 113 e alla vista degli agenti gli [...] di coprirsi, ma que-sto non ha risparmiato [...]. I tre -due algerini [...] 26 anni e un nordafricano cittadino francese [...] -sono stati de-nunciati per atti contrari alla [...]. Anche in passato nella [...] episo-dio analogo, tanto che il titolare ha [...] cartelli che vietano ai clienti di denudarsi. COMO Un operaio cala-brese [...] residente in un piccolo paese [...] Brianza, ha vinto alle slot [...] del Casinò di Campione [...] Italia la somma di 130 [...] di lire. Appassionato di gioco, appena [...] trascorse in Calabria, [...] è tornato a Campione, [...] subito i rimbrotti della moglie. E infatti il primo [...] vincitore è stato per la consor-te: «Adesso [...] più quando vengo al Casinò». [...] -giocava con tre monete da [...] franchi ad una slot [...] della serie Blue Ocean, collegata [...] altre nove ad un [...] progressivo» che in quel momento [...] appunto 107. /// [...] /// [...] -giocava con tre monete da [...] franchi ad una slot [...] della serie Blue Ocean, collegata [...] altre nove ad un [...] progressivo» che in quel momento [...] appunto 107. (0)
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