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Un compleanno in famiglia per Carla [...] la ballerina più amata [...]. Punte e a capo [...] della ragione arriva a 60 [...]. Silenzio e massaggi: Carla [...] sta passando i suoi [...] a Chianciano. Lon-tana e fisica, come [...]. Inna-morata della quiete, nemica [...] ballerina più amata [...] sta rinfrancando corpo e [...]. Oggi Carla compie [...]. E per [...] stacca la spina. Pranzerà in una casa di [...] una trattoria che [...] frequenta. Assieme a suo marito [...] Beppe [...] (regista di lirica e [...] figlio Francesco (27 an-ni, laureando in architettura) [...] del focolare» che è Luisa Graziadei, «la [...] stata la nostra più grande fortuna, che [...] che io potessi essere una buona madre [...] Lui-sa arrivò a casa nostra quando ave-va 17 [...] sta con noi». La maturità è tutto Come [...] protagoniste delle favole, Carla [...] non ha età. È destinata ad attivare [...] produrre fantasticherie adatte a tutte le epoche [...] impersonare eroine romantiche, da Giulietta a Giselle. I bambini an-cora impazziscono [...]. Qualche giorno fa, la [...] macchinista del Teatro [...] le ha detto: «Signora [...] torni a Roma. Tutti i miei compagni [...] han-no che un desiderio: [...] balla-re». Eppure oggi la farfalla, [...] Carla compie [...]. Ma non importa, e [...]. Se la [...] ancora balla Giulietta ci sarà [...] una ragione. E non è [...]. Carla si sente giovane, ma [...] di non [...] più. [...] Carla Se è vero, [...] Shake-speare, che «la maturità è tutto», Carla oggi [...] tra le mani: «Il peso [...] Non direi. So di es-sere stata una [...]. Molti hanno dovuto fare [...] che hanno trasfigurato i lo-ro lineamenti, le [...]. Noi ab-biamo un caro [...] il po-tatore degli alberi di mele. Ha, co-me è ovvio, [...]. Ed io gli dico: [...] sono come i miei piedi. Sono un campo arato. Ma solo su un [...] può seminare. Nel mio lavoro, mi [...] la maturità ci dà la pie-na coscienza [...]. Mi sto pre-parando a [...] i miei se-condi anni, gli anni seri [...] le responsabilità aumentano». Leggera Carla, ma leggera [...]. Ha sempre pesato 47, [...] massimo. E, assicura, senza grandi [...] «Mangio [...] ne ho bisogno per il mio lavoro. Mi piacciono anche gli [...]. Ho preso da mio [...] magro di costituzione». /// [...] /// Ma ha i suoi [...]. I più maligni la [...] «Stracci». Tre anni fa uscì [...] in ballo, fir-mato da Vittoria Doglio [...] Elisa Vaccarino, che [...] di svendere la propria [...] una ditta familiare con scarso rischio e [...] accontentandosi di pri-meggiare in coreografie fragili». Vittoria Ottolenghi insorse: la [...] debole tecnicamente? Ma [...] il piacere. [...] che ha danzato infinite volte [...] lei lo negava. E il marito Beppe [...] per tutta risposta, si [...] dei grandi coreografi con [...] ha lavorato: Maurice [...] Roland Petit, John [...] Antony [...] e via discorrendo. Irascibile e [...] Dicono che sia irascibile, [...] prende spesso con gli altri. Meno male che [...] mio marito, che è bravo [...] mediare». E [...] che dice? È vero [...] ogni tanto si arrabbia? «Non è così. Il fatto è che [...] anche verso se stessa, [...] assoluta di professionalità. Qualche volta [...] pretesa anche dagli altri. Per lei il lavoro [...] è [...] strumento di salvezza». Una perfezionista, insomma, cresciuta [...] di [...] pre-cisa. Figlia di un tranviere [...] casalinga, Carla ha continuato a coltivare il [...]. E non per vezzo. Va bene la fama, [...] del pubblico «è una felicità [...] ma che non si diventi leg-genda. La signora [...] sembra anzi mossa da una [...] vo-glia di normalità: «Tutto sommato, [...] reputo una persona normale. Non è che mi [...] del mito, ma mi mette a disagio. Non ho perso la [...]. Il mio am-biente [...] in questo senso è stato [...]. Sono molto le-gata ai [...]. Forse è anche un [...]. Se [...] da fa-re, allora mi sembra [...] un [...] faticoso». Non solo Romanticismo [...] collettivo, Car-la [...] è Giselle, è Giulietta, [...] i suoi passaggi nella modernità. Da ottobre riprenderà al San Carlo [...] Napoli [...] Marturano [...] testo teatrale di Eduardo De Filippo) [...] la regia di [...] «È un personaggio straordinario, [...]. Per me rappre-senta la [...] e la capacità della lotta anche solita-ria. No, non ho una passione [...]. Tutti i personaggi han-no una [...] verità, una loro furia. La stessa Giulietta ha le [...] alza-te di testa. Io devo amare tutti [...] interpreto. Non posso fare torto [...]. Una lettera da Veltroni Nel [...] la grande ballerina ha spesso dismesso le ali per [...] fuori i pugni: [...] Scuola di Ballo del-la Scala [...] i più [...] (la protesta seguì [...] di una retta di 4 [...] per i primi tre corsi), [...] stelle dello star [...] prendono compensi troppo alti, abbassiamoci [...] i cachet che in alcuni casi sono da [...]. Al punto che qualcuno [...] posizioni da realismo socialista! Si, ancora oggi penso che [...] i cachet. Ma è solo una pro-posta, [...] una cosa dovuta». E che ne è [...] di creare una compagnia autono-ma? «Adesso abbiamo [...] direttive con il Corpo di Ballo [...] di Verona. E ab-biamo i nostri [...]. Per il mo-mento, possiamo dire [...] abbia-mo tra le mani una lettera che dice: [...] Carla, Caro Beppe, appena sarà [...] desidero [...]. Firmato Walter Veltro-ni». Sessanta anni di leggerezza [...]. Carla [...] oggi compie gli anni, e [...] in assoluta semplicità: in una casa toscana di contadini, [...] marito, figlio e tata. Schiva di natura, la [...] racconta il suo rapporto con il mito [...] bisogno di normalità. Il pubblico la ado-ra. Qualcuno dice che sia [...]. E intanto lei si [...] di nuovo [...] Marturano. Nel suo cassetto una [...] di Veltroni. /// [...] /// A Edimburgo gli ottimi [...] e Szabo [...] e Stalin, memorie da [...] Partenza: [...] agosto 1996 Costo: L. Tre esempi, tutti belli [...] attualità: Amos [...] e [...] segnata [...] di [...] Aleksandr [...] e i soldati russi [...] afgano, [...] Szabo e la memoria [...] Budapest [...] 1940 a oggi. Tre im-mersioni nella storia, [...]. /// [...] /// Festeggiando i suoi 50 [...] così di un anno [...] e Locarno) [...] Film Festival», diretto per [...] dal giovane critico Mark [...] allarga i suoi oriz-zonti: [...] sezione dedicata al documentario di ieri e [...] conferma la [...] attenzio-ne al cinema a [...]. Tutto questo, ovvia-mente, accanto ai [...] commerciali e senza disco-noscere le [...] dello spettaco-lo di qualità (come nella retro-spettiva [...] and [...] allestita per [...] con film datati 1947, da La belle et la [...] di Jean Cocteau a Black Narcissus di Powell [...] o con i «film sotto [...] stelle», capo-lavori del muto proiettati [...] nel cortile del palazzo munici-pale, [...] coraggiosa e per-tanto «giustamente» favorita da [...] calda e non piovosa). Venendo al presente, tra i [...] e gli incubi sono questi ultimi ad avere la [...] e il caso [...] di Amos [...] The arena [...] dedi-cato a [...] e [...] emozione suscitata dal suo assas-sinio [...] novembre dello scorso anno. Diviso in brevi capitoli, [...] e inquie-tanti musiche di Simon [...] e dalle poetiche parole [...] da Hanna Schy-gulla, The arena [...] è co-me un lungo [...] lenti e inesorabili carrelli tipici del cinema [...] attra-verso un paesaggio arido [...] sospeso: ma i manifesti elettorali riconducono alle [...] per quella com-petizione politica di fine maggio [...] il successo della de-stra, amara risposta al [...]. Nel traffico pulsante di Tel Aviv, [...] le macerie di Haifa, il filo spinato [...] di blocco a Gaza e sulle alture [...] Golan, [...] in profondità in una terra do-ve la [...] mai, do-ve, come dice rassegnato un vec-chio [...] della terra si sono inariditi al pari [...]. Il viaggio di [...] tra il presente e [...] le parole sensate e il pianto tratte-nuto [...] Lea [...] il racconto di una [...] madre del regista e [...] della giovane [...] israeliana Aviv [...] che canta «quando capi-remo [...] da condan-nare?». Ancora incubi della guerra, nel [...] poema di Aleksandr [...] Spiritual [...] che in cin-que ore e [...] racconta [...] epopea dei giovani soldati della [...] divisione [...] russo al confine [...]. Tre mesi passati tra [...] gole inaccessibili (parte in estate, parte in [...] soltanto la vita dei soldati e degli [...] la nostal-gia, la terribile stupidità dei loro [...] nel deserto dei tartari; e poi, però, [...] che esplode, improv-visa e ancora più inconcepibile. Storie di un Est [...] immagini di un li-rismo accecante, un documento [...] fiction (e a tratti ricorda il bel [...] Il pri-gioniero del Caucaso, [...]. Storie di un Est [...] quelle rac-contate [...] Szabo, tornato dopo alcuni [...] macchina da presa (il suo ultimo film [...] Meeting Venus, del 1991) per dirigere il docu-mentario [...] the [...] che fa parte della [...] The [...] Place (ha già visto [...] altri [...] ed è stato pre-sentato [...] Edimburgo [...] antepri-ma mondiale. Szabo racconta dunque la [...] Budapest, [...] suoi ul-timi 55 anni, [...] nazista a oggi, i [...] potere e delle sue inse-gne, la profonda [...] hanno prodotto nel [...] ungherese. Tutto, o quasi, si [...] Piazza degli Eroi, e il ma-teriale [...] ci mostra [...] Galeazzo Ciano, Imre [...] Breznev, Papa [...] e, infine, la libertà [...]. Sui piedistalli delle statue, [...] bambini; di un monumento, han-no lasciato solo [...] ferro di Stalin, e oggi vi si [...]. /// [...] /// Sui piedistalli delle statue, [...] bambini; di un monumento, han-no lasciato solo [...] ferro di Stalin, e oggi vi si [...]. (0)
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