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Il regista presenta dimissioni [...]. Dura replica a [...] Gina Lagorio: «Finisce [...] inizia la barbarie» [...] 4. E con i quattro [...] costruiti nel centro città. La dichiarazione di [...] su Strehler e il Piccolo? Una [...] di rispetto assoluta per Milano». Parole di Gina Lagorio, [...] Cherasco, in provincia di Cuneo, inurbata a Milano [...] anni e attiva partecipante alla vita culturale [...] (recentissima una [...] presentazione [...] alla Scala). Mi sembra impensabile. Ci sono cose, [...] istituzioni, che so-no Milano, [...] Milano da sempre. Milano non è solo [...] Duomo, [...] è la Scala e il Piccolo Teatro, [...] la Casa della Cultura, case editrici storiche [...] Garzan-ti, la Feltrinelli, la Rizzoli. Queste dimissioni dunque mi [...] enorme, in un momento in cui [...] di parole dei mass [...] in realtà la totale mancanza di senso [...] di responsabilità». Per Gina Lagorio le [...] Strehler potrebbero an-che avere ripercussioni [...] -«faccio solo [...] di Strasburgo dove mi [...] difesa della nostra cultura [...] Strehler da parte di un regista come [...] -e in ogni caso [...] di non ritor-no per la vita cittadina. Un punto di non [...] la scrittrice sarebbe stato forzatamente cercato dal [...] Milano Marco [...]. Dopo 18 anni di [...] ha chiesto la concretezza e cioè un [...]. In questo mi sem-bra [...] anche dalle forze sindacali. In-somma, è venuta [...] della verità: non si [...] vorrebbe [...] di inaugurare un tea-tro [...] le apparenze, un teatro che non funzionerà [...] stato collaudato artisti-camente. Se Strehler avesse lascia-to [...] a una delle solite truffe italiote, quelle [...] solito gli stranieri si fan-no beffe di [...]. E per giustificare il [...] del Piccolo, La-gorio si rifà addirittura a Machia-velli. Per una laica come [...] di un richiamo alla verità ef-fettuale di Machiavelli». Anche per quello che [...] 20 dicembre, senza Strehler e Muti, la [...] dubbi: «Muti rappresenta la Scala e io [...] Scala anche per vedere Muti, Strehler è il Picco-lo [...] io voglio che ci sia lui, sennò [...]. [...] ha detto che da [...] Strehler e il Piccolo so-no due cose diverse? Certo, [...] il paese che ha eliminato quattro orchestre [...] nessuno battesse ciglio, ma di-re che il Piccolo [...] Milano e non di Strehler mi sembra [...] quale renderci tutti conto. Un escamotage miserando che [...] che fare con la difesa della cultura». LA TV PUBBLICA è [...] anche per la stampa in genere (oltre [...] avventori dei bar): [...] che la Rai sia [...] quanto ab-bonati e contribuenti, sollecita [...] critico più indifferen-ziato. Ed è giusto che [...]. Que-sto però fa dimenticare [...] anche [...] privata, in quan-to esercente [...] dallo Stato, dovrebbe avere [...] degli obblighi nei confronti [...]. Che per esempio, su-bendo [...] pubblicitario dalle tv commer-ciali, pagano anche per [...] forma, in qualche modo una specie di [...]. Infatti le campagne promozionali [...] che viene caricato sui prezzi dei prodotti [...]. Insomma la tv è [...] o privato) e questo non è gratuito, [...]. Ma tornia-mo alla Rai [...] Stato e al periodo convulso che sta vivendo [...] polemiche e attacchi non del tutto disinteressati. Pietro Calabrese, direttore de Il Messagge-ro [...] domenica il suo fondo provocatorio «Viva Biagio Agnes» [...] del passato al quale si attribuisce, nel [...] aziendale). Tanto vale, in una [...] centrosinistra, citare con no-stalgia Agostino [...]. Para-dossi a parte, come [...] le sue tesi, le proprie solu-zioni per [...] un setto-re così delicato. [...] fibril-la e sbanda, grandi [...] al Gran Hotel di viale Mazzini, gente [...] gente che viene con rumore assordante. Che si accresce ogni [...] nella hall e fuori, perché, come si [...] Rai è di tutti e tutti hanno da [...] meno male). Si cambia albergo con [...] sembra con-sentire ai clienti più affezionati che [...] loro camera (o suite), [...] anche spiacevole. Sempre sul quotidia-no romano [...] Vespa sembrava non riuscire a reprime-re certi suoi [...] di Biagi, ospite di [...] colpevole, secondo Bruno, di [...] di zingare e ballerine [...] incontri coi leader. È VE RO CHE [...] Por-ta a porta gratifica coi nu-meri quelle [...] non può essere la quantità a garantire [...] persone più sensibili (quante so-no non si [...] sono) hanno espresso disagio nel vedere certi [...] maliziosi o solo infelici. Dice Vespa di Biagi: [...]. È davvero un paese [...] gente che prende miliardi [...] Rai [...] sparlare di altri programmi della Rai». /// [...] /// Cosa vuol significare? Che Biagi, [...] a termi-ne, non può [...] tv? Che esiste un prezzo per il [...] (E [...] è?). Che, una volta accettata una [...] si perde la libertà delle pro-prie opinioni? Una deontologia [...] si direbbe. [...] as-sai distorta costruita su base [...] personale. Si richiede la rinun-cia [...] in cambio di un cachet? Sarebbe come [...] il silenzio sul Polo [...] leader Berlusconi perché è nelle sue reti [...] fustigatori. Ma certe cose non [...] il padrone di quelle tv. Le chiede solo Paolo Liguori, [...] ridurre al silenzio e cacciare da [...] quelli che non sono [...]. Quasi tutti quindi. Quan-do si hanno certi «difensori» [...] una parte e [...] ci si rende conto della [...] del momento. [...] Luca Bruno [...] Strehler: «Piccolo, addio» Strehler, ultimo [...]. Il direttore del Piccolo rende [...] le sue dimissioni. Lo fa da direttore [...] da cittadino: «Siamo a un livello di [...] prima», di-chiara. Il sindaco di Milano, Marco [...] dal quale Strehler si [...] una lettera di otto righe, ipotiz-za già [...] direttori e augura a Strehler di «fare [...] del cigno». Intanto, gli attori e [...] Piccolo indicono oggi una conferenza stampa. /// [...] /// La tregua armata è [...]. /// [...] /// I nostri rapporti si [...]. È bene che il [...] a una direzione seria, più equi-librata. Il Piccolo è della [...]. Strehler il canto del [...] a fare da qualche altra parte». Due mondi [...] due modi di vedere un [...] una istitu-zione come il Piccolo Teatro, che non potrebbero [...] più lontani. Non per nulla il [...] il «vernissage» della nuova sede, che Strehler [...] più di 18 anni ci sarà comunque [...]. Ma come? Intanto sappiamo [...] Muti, che avrebbe dovuto parte-cipare con [...] della Scala -come del [...] nel lon-tano 14 maggio 1947 -ha dichiarato [...] ad essere pre-sente «senza» Strehler. E il termine usato, [...] lunga sulla totale incomprensione del primo cit-tadino [...] Milano [...] cosa significhi inaugurare un nuovo teatro: che [...] banale contenitore, ma che è vi-ta, cuore, [...] e tanta creatività. Così la barca dei [...] Strehler è riuscito per quasi [...] a condurre fra tempe-ste [...] mare della vita e della quotidianità, anche [...] questa volta si è arenata. E da parte [...] il Consiglio [...] invita il mini-stro Veltroni alla [...] prossima riu-nione, il 9 dicembre. Il progressivo logoramento dei [...] sindaco di Milano e il direttore del Piccolo [...] drammaticamente quando Strehler si è trovato di [...] mettere in scena Madre Coraggio di Sarajevo [...]. Sem-brò il capriccio di [...] non voleva andare in scena senza poltroncine. In realtà, per funzio-nare, [...] come quella della nuova sede avrebbe richiesto [...] enti fondatori impegni finanziari ben superiori agli [...]. Perché quel luogo sul [...] an-che la pesante coltre di Tangento-poli, per [...] di più denaro (si parla di 4 [...]. Eppure il direttore del Piccolo [...] rassegnava e ipotizzava un tea-tro del Terzo [...] giovani e meno giovani per i gio-vani. Si affannò a [...] al Mi-nistro Veltroni, al Sindaco, [...] ma le risposte, quando ci furono, non [...] che Strehler si aspettava. Così insieme alle secca [...] sindaco di sole otto righe in cui [...] divorzio di chi era di fatto già [...] Strehler ha anche scritto una lettera aperta [...] suo difficile cam-mino di artista e di [...]. Tutte le [...] ri-sposte non hanno avuto [...] cadute nel vuoto. Nonostante [...] del Governo e [...] Veltroni -continua la lettera [...] della cultura ai quali va la mia [...] locale e il comportamento troppo scorretto dei [...] Milano impediscono og-gettivamente la mia libertà artistica [...] di [...] che è pa-trimonio della [...]. E dichiara con parole [...] fondatore di un teatro nato sugli ideali [...] di essere allo stesso tempo cuore e [...] con [...] regionale di An [...] di non avere mai [...] scelte, e accusa [...] di avere portato Milano [...] di degradazione mai rag-giunto prima» E scrive: «Al [...] atto di contrabbandare un gesto puramente elettorale [...] in mostra a qualunque costo di un [...] dopo diciotto anni di inazione, bisogna rispondere [...] di prestarsi a un altro misero gioco [...] nasconde solo il vuoto e la mancanza [...] sentimen-to civico». Da parte [...] «come semplice cittadino di una [...] avvilita» Strehler sente di potere «esortare la città tutta [...] si ri-scuota dal torpore in cui [...] fatta cadere. Il vecchio leone non [...] ruggirà ancora, [...] da [...]. Intanto con la mac-china da [...] dai caratteri un [...] consunti, usata nelle difficili occasioni [...] vita, scrive una lettera di [...] ai lavoratori del Piccolo Teatro (che hanno fis-sato per [...] mattina una confe-renza stampa): «Portate con voi il segno [...] una moralità teatrale per un mondo migliore e più [...]. /// [...] /// Dedicato allo scrittore lo [...]. Ce ne parla [...] «Il nostro Calvino? Arioso [...]. Nato come un gioco, [...] Il mare in un imbuto, omaggio a Italo Calvino [...] ha finito per stregare [...] autori, che lo hanno ripreso e ricompattato [...] grande, stasera al teatro Duse di Genova. Per questo spettacolo ci [...] per i dieci anni della [...] scomparsa, ma credo che [...] a prescindere: è stato un pretesto per [...] del Calvino ligure. È stato un [...] come parla-re di noi». Gli spunti da un [...] sono infiniti. Da quali vi siete [...] Siamo partiti proprio dal suo rap-porto molto stretto [...] Sanremo, [...] ha vissuto a lungo. I paesaggi liguri e stralci [...] biografia af-fiorano di continuo nelle [...] di Calvino, ne sono un [...] co-stante. Abbiamo pensato a una sor-ta [...] viaggio [...] passan-do per i ricordi [...] e [...] dopoguerra con [...] civile in testi come Il [...] dei nidi di ragno. E naturalmente la [...] carriera di scrittore, con [...] in sce-na dagli attori come per ricucire [...] a un dise-gno di Saul Steinberg, che [...] da Calvino. Ma [...] anche un altro «amore» nel [...] «Mare». Sì, la passione di Calvino [...] cine-ma, citata spessissimo nei suoi ro-manzi. Una sorta di educazione [...] ripro-posto nello spettacolo attraverso [...] Marx, Marlène Dietrich come [...] e Ginger Rogers come contraltare simbolico [...]. Come avete legato insieme [...] suggestioni? Stilisticamente ci siamo ispirati al Calvino [...] Lezioni [...] soprattutto quando parla della leggerezza come valore. Ecco, la nostra ambizione [...] teatro che possieda quel tipo di leggerezza, [...]. Troppo spesso si ritiene [...] leggero corrisponda per forza alla frivolezza. Non deve essere semplice [...] 16 inter-preti in scena, tra attori, danzatori [...]. Abbiamo cercato soprattutto di [...] di mestie-re», confondere le acque in modo [...] ballassero, i danzatori professionisti recitassero. Mesco-lando il tutto con tre «Calvini» che si aggirano da una parte e [...] per raccordare [...]. [...] la verità: vi siete [...] voleva fare la parte di Cal-vino e [...] avete dovuti mettere almeno tre. Vuoi sapere come è [...] abbiamo debutta-to su uno [...] il pub-blico disposto su tre lati. Per questo abbiamo utilizzato tre Calvini, rac-contando [...] più storie. Ci siamo talmente diver-titi [...] di mante-nere questo espediente anche in un [...]. A proposito: la scenografia? [...] avevamo usato un campo [...] circondato da alberi di limone: [...] di Sanremo trapelata ne Le [...]. Adesso, abbiamo anche un [...] un tappeto di pa-glia che è la [...] danzatori. Di nuovo, [...] un enorme fondale con [...] Viperetta inseguita dai suoi ca-pricci di Antonio Rubino, [...] era vicino di casa [...] Italo Calvino. Viperetta è stato un [...] rimasto impresso nelle memorie [...] dello scritto-re. Una sorta di evocazione indi-retta [...] sue fantasie. Si recita, si balla [...] ma [...] un musical? Se non [...] definizio-ne, direi che è un musical della [...] musiche scorrono su un doppio binario: da [...] standard anni [...] di Cole Porter e Duke Ellington, [...] la rivisi-tazione che ne ha fatto il [...] Paolo Silvestri. È un suono o [...] la [...] di questo spettacolo? È un [...] perché le atmosfere sono continuamente alluse, evoca-te. /// [...] /// Un [...] biografia onirica, un [...] musical della memoria: de-butta [...] Duse di Genova Il mare in un imbuto, [...] Italo Calvino della compagnia li-gure [...]. Attori, danzatori e cantanti, tutti [...] sulla scena per «evocare» il [...] dello scrittore, [...] sanremese, [...] per il cinema, attraverso un [...] da scrittore. Ce ne parla il [...] Giorgio [...]. /// [...] /// Ce ne parla il [...] Giorgio [...]. (0)
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