Quasi per imporsi davvero [...] le colonne [...] che segnano il confine [...] Opera [...] operetta, Leopardi [...] struttura e organizza il [...] schema preciso. Rigorosamente compie come una parabola, [...] dal « parlerò » iniziale per culminare, giusto al [...] in una considerazione generale (autocitazione dallo Zibaldone) e ritornare [...] nuovo su di sé, circolarmente, ripiegando [...] di partenza: che questa volta [...] è però [...] che annunciava il suo programma [...] lavoro e formulava la [...] idea [...] è [...] che torna a riflettere su [...] sé come io delle Operette. Per circoscrivere anche noi [...] ormai a discutere il rapporto [...] in concreto, come relazione [...] Saggio [...] Operette, non ci resta che dimostrare che [...] dello Zibaldone, datate [...] in cui Leopardi si [...] davvero di intravedere ancora una volta il [...] rifacimento del Saggio, sono destinate a restare [...] e semplice delle due ultime Operette, quelle [...] Venditore e il Tristano). Quando Leopardi, nel primo [...] che « il [...] ha pochi errori, [...] con poca [...] di conoscere », non [...] nella [...] nuda essenzialità, il contenuto [...] motivo di fondo del Venditore: e cioè [...] gli errori popolari sono riassumibili [...] credenza che col futuro [...] la vita felice ». Ma la struttura ciclica [...] apre e si chiude col medesimo grido [...] Almanacchi, almanacchi [...] lunari [...] ») è [...] pensiero. E [...] parte la lapidaria conclusione [...] Leopardi, [...] marginale ma fondamentale poscritto: « io non [...] libro istruire, vorrei solo dilettare », ritornerà [...] Tristano, [...] giustificazione delle Operette in quanto [...] filosofica ma libro di [...]. Il [...] dice Leopardi in una [...] Stella, è la prefazione delle Operette. Ma una [...] provvisoria, non solo perché [...] Leopardi scrive nuove Operette (nel [...] il Frammento, nel [...] il Copernico e il Plotino), [...] tal modo che il disegno generale resta [...] soprattutto perché se la conclusione del [...] funzionava come prefazione, svelando [...] carnevalesco e provocatorio delle Operette, restava insufficiente [...] negativa puramente filosofica. ///
[...] ///
Ma una [...] provvisoria, non solo perché [...] Leopardi scrive nuove Operette (nel [...] il Frammento, nel [...] il Copernico e il Plotino), [...] tal modo che il disegno generale resta [...] soprattutto perché se la conclusione del [...] funzionava come prefazione, svelando [...] carnevalesco e provocatorio delle Operette, restava insufficiente [...] negativa puramente filosofica.