→ modalità contesto
modalità contenuto
INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Modal. in atto: NO FILTRO (BD NON AUTORIZZATA)disattiva filtro SMOG

Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato

ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1996»--Id 3467370056.

Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org

Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.

[...] De Feo dice di no ARCHIVI . Magari se la passa male, [...] ancora. E [...] per fortuna, ancora la voglia [...]. Che non vuol dire, [...] an-cora, oltre il gigantismo metropoli-tano, oltre quella [...] annullato qualsiasi misura. Che vuol dire, magari, [...] farla funzionare, [...] vivibile: in una parola [...]. La città degli urbanisti [...] delle leggi e delle norme che ne [...] vita; è la città di una buona [...] rinuncia a pensare in grande, ma che [...] decidere nel particolare, nel piccolo. A Napoli, ricordava Vezio De Lucia, [...] e assessore, ha fatto più bene una [...] Piazza Plebiscito) che qualsiasi [...]. La città degli architetti [...] delle case e delle pietre, è la [...] come quella degli urbanisti è la città [...] ovviamente in questo schema di comodo non [...] di valore). Una brutta architet-tura può [...] pia-no regolatore (è meno vero il con-trario) [...] altro, è la qualità del costruito, la [...] che salta [...] che si prende la [...]. [...] dun-que anche un problema, come [...] Leonardo Benevolo in un suo recente libro (ripreso dallo [...] De Lucia in un suo interven-to su [...] del [...] della [...] di [...] della [...]. Ma le città, sono [...] È uno strano destino quello delle metropoli [...] Vittorio De Feo, architetto e ordinario di Architettura [...] Composizione Ar-chitettonica alla facoltà di Inge-gneria di Tor Vergata [...] Roma [...]. Le metropoli, si dice, [...] avversare; se ne parla, male, sol-tanto in [...] di inquinamento. Roma è esemplare in [...]. Di Ro-ma ne parlano tutti [...] male, e invece sappiamo tutti che Roma è una [...] bellissima, non ce [...] nessuna così bella. Questo non si-gnifica però che [...] una città mo-derna. Io penso che le [...] quelle in cui è risolto, o perlomeno [...] il problema della mobilità. Perché Parigi -prosegue Vittorio De Feo [...] essendo meno bella, alla fine appare più [...] Perché Parigi ha risolto il problema della mobilità con [...] di me-tropolitane. Andare in giro per la [...] con il metrò e ogni tanto affio-rare in superfice, [...] da-vanti ad una serie di epifanie di cit-tà diverse, [...] una meraviglia. Allora la città non [...] ma diven-ta gradevole, perché la puoi domi-nare, [...] comodo. Ba-sta un Nanni Moretti, [...] Caro Dia-rio, a farci vedere una Roma bel-lissima, in [...] periferie più estreme diventano bellissi-me: perché? Ma [...] comodamente dal sellino di una Vespa, tutto [...] in mo-do facile: anche questo, in fon-do, [...] che la mobilità, la possibilità di accesso [...] vero della città. ///
[...] ///
Impossibile da vivere, impossibile [...] un centro affollato e soffoca-to, e periferie [...]. Meglio scappare? Tutti vogliono [...] in campagna -risponde [...] De Feo -, ma [...] fa ve-ramente; solo nelle canzoni si va [...] campagna. Oppure si parla solo [...] studiano soluzioni per il centro storico, per [...]. Ma il centro storico [...] essere lasciato in pace, pulito; dovrebbe finire [...] trasformare il centro storico in giardinetti con [...] lampioni, piante, in una perenne nostalgia del [...] la maggior parte degli italiani viene. Le piazze di Roma, [...] tante altre città, so-no piazze di pietra. Ma [...] un altro vizio -aggiunge Vit-torio De Feo -, figlio di questa at-tenzione eccessiva al [...] è quello delle [...] la città del centro [...] vale, tutto è bello, interessante, de-gno di [...] dove tutto è [...] contrario. Ed è un vizio [...] parte della cultura ar-chitettonica italiana, quella che [...] quello che non è [...] magari quello co-struito [...] in poi. E in-vece, per me, la [...] è [...] un unico manufatto in cui [...] distinguere una parte storica e una nuova. Su questo manufatto [...] i metodi e le [...] dovranno essere di-versi, mirati, più o meno [...] qualche «grand [...] Non [...] bisogno di gesti esemplari [...] De Feo -serve invece una qualità diffusa che deve [...] nelle periferie soprattutto, più a Tor Vergata [...] Piazza del [...]. [...] una vol-ta uno sciagurato slogan [...] dice-va [...] metropolitane al di fuori del [...] che signifi-ca proprio negare una [...] della città, [...] quella mobilità di cui parlavo, [...] ricerca di [...]. Parigi è unica, ripeto, [...] unico territorio; con il suo sistema di [...] con la rete ferroviaria, con il [...] in una giornata arrivi [...] la Francia. Questa è una rete di [...]. Ecco dunque il tema [...] della bellezza, quello da cui era-vamo partiti. Ma anche quello del-la [...] che qualche volta con le loro brut-te [...] rendono un buon servizio? [...] un esempio -spiega De Feo [...] tornare utile al discorso. A Roma [...] un [...] ed è [...] di Mario Fiorentino al [...] criticato, detestato, portato ad esempio [...] di pessima architettura: un campio-ne di bruttezza. Ma quando mai! [...] sul piano delle abitazioni, [...] storiche [...] austriache, che era-no minuscole, [...] stavano vicino alla città. Voglio di-re -precisa De Feo [...] degrado di [...] è un degrado dovuto [...] comunicabilità con la città, ad una carenza [...] politica di asse-gnazioni, agli [...] han-no occupato una parte, ai nomadi confinati [...]. Insomma gli architetti non [...] colpe, né re-sponsabilità? Diceva Galvano Della Volpe [...] è fare case belle per i più. [...] ag-giungo, deve fare le [...] possibili e quando le fa brutte (e [...] brutte) allora deve ri-spondere. Lasciare [...] una responsabilità sociale è sba-gliato. Sono altri che devono [...] progetto, pro-gramma e gestione. Nella storia [...] mo-derna, almeno in quella di [...] ultimi [...] in quella che è stata [...] del Movimen-to Moderno, non sono poche le ar-chitetture di [...] che hanno fal-lito per una cattiva gestione. Per-sino la storica [...] Marsiglia di Le [...] edifi-cio autosufficiente con abitazioni, [...] svago, ha subito negli anni una decadenza. [...] visitata di recente -racconta De Feo [...] è tornata a nuova vita, è ancora [...] è tra-sformata in un condominio quasi di [...] alti, ma con una gestione, soprattutto quella [...] che funziona benissimo. Ma un altro aspetto [...] -aggiunge -e che è una delle cause [...] è la mancan-za di una cultura architettonica. [...] di [...] non sa di ar-chitettura, sa [...] chi è Ma-fai, ma se gli nomini Terragni ca-sca [...] nuvole. Così [...] diventa un luogo comune, [...] è di volta in volta [...] e anche i mezzi [...] compresi i giornali, ne parlano [...] in occasione di qualche polemica che va al di [...] e se parlano de-gli architetti, [...] solo delle grandi star, di quelli che finiscono sui [...]. Il Bel Paese, nonostante la [...] tra-dizione, nonostante la [...] cultura, non sembra dunque amare [...] e le città. O perlome-no non sembra [...] perché venga difeso un patrimo-nio esemplare e, [...] siano create le condizioni per vi-vere la [...]. Di più sembra-no fare in [...] paesi, dalla Francia alla Ger-mania, [...] alla Spagna? Non è poi [...] costruiscano dei grandi capolavori -di-ce De Feo -ma certo [...] una maggiore at-tenzione. Prendiamo la Francia, Parigi [...] costruiti in questi anni grandi edi-fici (dalla [...] Opé-ra [...] Biblioteca na-zionale) [...] che belli, ma dal [...]. Op-pure Berlino, con [...] a suo modo esemplare, una [...] di catalogo [...]. O ancora Barcellona, con [...] fatte in oc-casione delle Olimpiadi. Ma lì [...] stata una fioritura [...] sostenuta da una normativa [...] un collegio degli ar-chitetti che difende gli [...] quella cosa che è possibile soltanto se [...] mette seduto al tavolo, pensa e di-segna, [...] delle forme che soddisfino un programma: in [...]. E invece -conclude De Feo [...] Italia, a cominciare dalla legislazione (ve-di tutta [...] della legge Merloni che disciplina le im-prese [...] tutto va nella direzione [...] grosse imprese, di [...] con una serie di [...] al ribasso sulle commit-tenze, marchi di qualità [...]. Chi ga-rantisce le [...] in un paese in [...] le imprese, le classi, i gruppi, tutti [...] indivi-dui? La qualità [...] nasce dagli individui che [...] non garantiscono. Una vera sinistra dovrebbe [...] individui, se vuole es-sere una sinistra, come [...] anche liberale. Quanto è bella la Città [...] 3. Prospettive ideali e utopie Città [...] città e idee, città e sogni. La storia [...] ur-bana è anche la [...] sulla città. Finiti i «secoli [...] Quat-trocento e Cinquecento aprono una [...] era. Quella in cui i [...] banchieri, i signori principi. Dal Medioevo [...] e poi al Rinascimento il [...] sarà non da poco. E la città gli [...]. [...] in [...] tutto sa-rà misurabile [...] scambiabile, come la moneta. [...] la na-scita del capitale moderno [...] su [...] la prospettiva det-terà le sue [...]. Rappresentare, di-segnare e costruire [...] stessa cosa. [...] al centro del mondo [...] con le braccia aperte che misura lo [...] immagine e somi-glianza e che «sostituisce» il Cristo [...]. Alberti, Brunelleschi e Leonardo [...] artefici di questo spazio e di questo [...]. Nelle loro architetture e [...] di città che si [...] città ideale: dal-la [...] di Filarete agli schizzi [...] una metropoli con strade a più livelli, [...] eleganti esercita-zioni di Francesco di Giorgio Mar-tini. Utopie geometriche ed uto-pie [...] Tommaso Moro, Spence, Bacone. ///
[...] ///
Dieci, cento, mille punti [...] Ciò che non sta in nessun luogo [...] può stare in molti [...]. Il Barocco moltiplica luoghi [...] vista, rinunciando ad una visione prospettica privilegiata. Gli angoli retti si [...] diventano ellissi e la città è una [...] attra-versare: grandi assi, piazze, obeli-schi. Papi e grandi sovrani [...] e gli architetti tradu-cono i pensieri in [...]. Sisto V o il Re Sole, [...] Roma sisti-na o Versailles, è lì, tra Seicento [...] Settecento che si gettano le basi [...] moderna. Luogo [...] privilegiato il giardino e [...] natura e cultura, regola ed invenzione, linea [...] alla francese, giardi-no [...]. Un circuito filosofi-co ed [...] riverserà nel-la città della borghesia ottocente-sca. ///
[...] ///
Parigi val bene un [...] Alla città borghese serve [...] giardini e dei parchi, quanto la cultura [...] delle piazze; ci devono [...] camminare gli uo-mini, ma [...] viaggiare le carrozze (e poi le auto). Dalla Versailles di Le Notre [...] Parigi di Patte, a quella di [...] il prefetto di Napoleone III [...] Parigi, sventrando quartieri antichi e costruendo [...]. Più che spianare la [...] (una certa mitologia vuole che la strade [...] meglio sparare su eventuali rivol-tosi ed impedire [...] le barricate), facilitò la specula-zione fondiaria delle [...] suoi interventi; ma, so-prattutto, creò una città [...]. ///
[...] ///
La ragione della funzione Cresce [...] complica la città. E, quasi sempre, cresce [...]. Il disa-gio del moderno [...] spleen, quanto esercizi uto-pici con qualche spruzzata [...]. Ma la storia è ad [...] svolta e alle masse inurbate non bastano [...] o città giardi-no. [...] dalla pazza folla o [...] preparano gli ar-chitetti e gli urbanisti del Razio-nalismo. Servono quartieri [...] e [...] forme semplici e pure, funzionali, ripeti-bili, [...] e smontabili. [...] materiali, nuove tecnologie, [...] standard e prefabbricati, prontuari e ma-nuali, moderne [...] sezioni auree e trattati. Le [...] van der [...] ville [...] razionale, funzionale, organico: sono le [...] del dizio-nario [...] moderna. Ma poi quanti le [...]. Vit-torio De Feo, architetto [...] Composizione Archi-tettonica a Roma, va controcorrente. ///
[...] ///
Cavallini «Continuare» La parola [...] Le [...] con Vittorio De Feo [...] Parigi, si parla della [...] modernità; e si parla [...] costruire/ modificare. Nel brano di Le [...] che segue (tratto da [...] nella traduzione su [...] 531-532, 1987), il grande [...] con una serie di schizzi, il suo [...] della città. VI PARLERÒ ORA del Piano [...] di Parigi, progetto per [...] una città degli affari nel cuore stesso [...]. Occu-piamoci invece [...] bellezza di Parigi. Parliamo della bellezza della [...]. Rivolgendomi agli acca-demici pongo [...] «Che [...] Parigi? In cosa consiste la [...] bellezza?» Disegno la città [...] dentro la Cité che [...] Senna, e cioè anco-ra tutta circondata [...] con le abitazioni che [...] sopra i ponti, e le grandi strade [...] porte della città dirigendosi verso le varie [...] circostante, le abba-zie che [...] questo primo periodo: [...] Prés, [...] ecc. ///
[...] ///
Esprimo subito dopo un [...] costruzione della Co-lonnata del [...] da parte del Re Sole. Che superbia, che disprezzo di [...] che già [...] che rottura [...] che insolente sacrile-gio! Di fronte ai denti [...] casette gotiche, di fronte alla selva dei [...] della città medievale schiacciata su se stessa, [...] artificio intellet-tuale del Gran Secolo! Il Re continua! Ecco gli Invalidi e [...] sorge al posto delle guglie gotiche: vi [...] le tradizioni nazionali, vio-lazione del sito, quasi [...] Stato! La fisionomia di Parigi [...] riempita di tratti precisi, veri e pro-pri [...]. [...] ha piazzato il Pantheon in [...] a [...] cupola! ///
[...] ///
Ecco infatti sorgere la [...] torre! Eppure [...] Parigi! È ancora Parigi! ///
[...] ///
[...] collina è incoronata da una [...] il Sacro Cuore. Si vedo-no assieme [...] e [...]. La Torre [...] è divenu-ta nel mondo [...] di Pa-rigi. E io scrivo: «È [...] Parigi». ///
[...] ///
E ora io disegno [...] la mia Città degli Affari di Parigi. Immensa e magni-fica; scintillante [...]. Forte della storia della [...] potenza vitale, del suo [...] suo spirito vi-vo ed eternamente creatore -ci [...] suo vivace e tradiziona-le spirito rivoluzionario -forte [...] della fede che ri-pongo [...] attuale, forte delle brucianti [...] che incalza, io dico freddamente, con convinzione [...] «Questa è Parigi! Io credo in Parigi. ///
[...] ///
Io credo in Parigi.

(0)
(0)


Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.

Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro?
Visualizza: adotta una pagina della Biblioteca digitale KosmosDOC

Consultazione gratuita del cartaceo in sede: .

Biblioteca Digitale


Perché è necessario essere utente di una biblioteca abilitata al sistema KosmosDOC per visualizzare la descrizione catalografica, le istanze materiali nei singoli inventari, la trascrizione completa e l'oggetto digitalizzato?
Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(237)
(1)



La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(214)


(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





Filtro S.M.O.G+ disabilitato. Indici dal corpus autorizzato

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL