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Prende cappello il solito Sergio Romano, [...] intima su La Stampa: «Politi-ci e intellettuali [...] mani dal Risorgimento! E perché? «Perché la [...] trascurato e svilito i [...] storia naziona-le». E poi perché per [...] «Risorgimento fu una rivoluzione tradita». Davvero? E su quale «Bignamino» [...] Romano ha letto tut-te queste corbellerie? Ha mai [...] pagina di Togliatti e Gramsci sul Risorgimen-to? Vi [...] interessanti. Ad esem-pio il Togliatti [...] Cavour. E il Gramsci che parla [...] «Rivoluzione passiva», [...] incompiuta. E nondimeno necessa-ria. Per non dire di Gobetti, [...] la «Ri-voluzione liberale», muovendo dalle promes-se mancate [...] Risorgimento. E poi, nono-stante la [...] del [...] Ga-ribaldi non era [...] del Fronte popola-re? Perciò, [...] Ambasciatore, [...] un modestissimo consiglio. Prima di partire lan-cia [...] un bel ripasso. PARTITI, VIL RAZZA DANNATA [...] a destra uno squillo [...] sinistra risponde uno squillo. E che dice, da [...] questo squillo ossessivo da qualche anno a [...]. E di chi è [...] «Del [...] che ha disegnato [...] dentro la repubblica dei [...]. No, il [...] non ha di-segnato un [...]. Ha contribuito a liqui-dare [...] ha spianato la via alla Costi-tuente. [...] invece ha fatto la Carta, [...] abbastanza indefinito il ruolo dei partiti. È stato il blocco [...] a favorire la «partitocrazia», le cui radici, [...] anche nel [...] littorio e nelle sue [...]. E oggi? Ci vogliono [...] aperti alla società civile e capaci di [...]. Sennò vincono i «decisori», [...] le [...]. /// [...] /// E molti abboccano. La settimana scorsa una [...] stampa annunciava che Hitler vo-leva rapire Churchill. Fonte: un ufficiale di [...] lo aveva confidato ad una [...] in-glese. E non è tutto. [...] stava in un volume Editori Riuniti [...] qualche anno fa! Il pensiero debole non [...] col teatrino [...]. Così Pier Aldo [...] sul Corriere di Giovedì. E invece [...]. Perché sono stati i [...] a enfatizzare il primato [...] da logi-ca ed esperienza. E a celebrare la [...] cui i «media» divengono la «Tec-nica» che [...] i «miti». Prima cominciano i giornalisti [...] «simula-cri». Poi toccherà ai lettori [...] a nulla. /// [...] /// Davvero i letterati di [...] modernità? FOTOGRAFIA Tipi tedeschi prima della «furia» [...] intorno al romanzo di Bruno Pischedda, sul [...] intellettuali di sini-stra e la modernità, mi [...] lontano episodio della sto-ria culturale di questo [...] valere come apologo. Ci rife-riamo al dibattito [...] delle scienze sociali, ai loro pre-supposti epistemologici, [...] Karl R. [...] e Theodor [...]. Adorno so-stennero a [...] 1961, un dibattito a [...] il meglio [...] tede-sca di quegli anni, [...] Dahren-dorf a Jürgen [...] da Hans Albert a Harald Pilot. [...] la-tamente neopositivistico [...] si scontrava con quello dialetti-co, [...] della Scuola di Francoforte: da una parte, [...] che le scienze sociali debbano [...] su criteri di coe-renza e chiarezza formale, nella convinzione [...] il loro metodo, co-me quello delle scienze naturali, consista [...] sperimentazione di soluzioni sempre nuove per i diver-si problemi [...] via insorgenti; [...] la certezza [...] che tale coerenza formale non [...] in grado di rappresentare la contrad-dittorietà della società capitalistica [...] e che anzi fornisca, di quel sistema, la più [...] apologia; da una parte, insomma, [...] della realtà così [...] per [...] al meglio; [...] la negazione dialettica di quella [...] realtà, per un suo più razionale ed immediato superamento, [...] segno di una ragione che identifi-cava verità e valori. Quel che è ve-nuto [...] solo in ambito filosofico, ma anche politico [...] sembrerebbe [...] dato ragione [...] ma che poi [...] abbia passato gli ultimi [...] del peri-colo televisivo, quasi ricalcando le posizioni [...] anti-co interlocutore, fa pensare. Vecchie [...] Ecco: [...] conclusa vicenda di [...] uno dei più grandi inter-preti [...] modernità scientifica e tecnologica, dovrebbe [...] ancora, con blan-da facilità, certe [...] tra apocalittici e integrati. Pischedda, mi pare di [...] personaggio che dà un giudizio positivo dei [...] del sapere nella società di massa, quelli [...] consentito una vera emancipa-zione, e mette sotto [...] di alcuni in-tellettuali di [...] quali Al-fonso Berardinelli, Giulio Ferroni e Goffredo Fofi. Ma siamo proprio si-curi [...] sia centrato? Siamo certi che gli intellettuali [...] rappresentino vera-mente i prototipi di quel conformi-smo [...] da Pischedda? Berardi-nelli, nessuno lo ignora, ha [...] della [...] carriera le glaciali e [...] un apo-calittico come Fortini, ma da molto [...] è allontanato, disde-gnando oggi, come pochi altri, [...] spirito: baste-rebbe leggere Stili [...] davvero bello, apparso su Diario [...] ove vengono im-pietosamente riletti [...] come Fortini, appunto, [...] Zolla e Calasso, un [...] stile di [...] ironia che è quanto [...] di cui lo si [...]. E [...] se ci teniamo alla [...] sorge un primo problema: da quale dominio [...] Berardinelli criticherebbe gli apocalittici Fortini e Zolla? Do-vremmo [...] egli sia piuttosto un integrato? Il fatto [...] di que-sto tipo non ci consentiranno mai [...] problema di fondo del [...] di Berardinel-li, e cioè [...] egli sap-pia coniugare Cecchi con Ador-no, un [...] che è anche di ordine formale. Ecco il punto: malgrado [...] Berardinelli possa coincidere, re-lativamente a certe questioni, [...] un Adorno, ciò non si-gnifica che, rispetto [...] quanto tale, la posizione dei due sia [...] nel merito non è, per questo, [...] di metodo. Per Ferroni il discorso [...] solo a prendere in mano la [...] fortuna-ta Storia della letteratura [...] subito come il punto di for-za stia [...] di plurali-smo metodologico che lo vaccina da [...] poetica, [...] la più vasta e [...] panorama italiano: che poi Ferroni insista, nella [...] «resisten-za della letteratura» nella società mediatica, sulle [...] formali, ciò non si-gnifica, credo, che egli [...] pensare come Pischedda relativamente al suffragio univer-sale, [...] il sociali-smo, il referendum sul divorzio e [...]. Estetismo rovesciato Su Fofi, [...] questione è più complicata: e non si [...] negli anni di Quaderni piacentini, il suo [...] abbia spinto sul crinale di un estetismo [...]. Più inte-ressante, allora, [...] una pubblica risposta sulla [...] evolu-zione, quella che lo ha [...] condotto da un deciso rifiuto della letteratura alla cele-brazione [...] un romanzo che pare vada a disegnare una [...] autobiografia della nazione. Tutto questo per dire [...] radicalismo antimoderni-sta, di apocalittico rifiuto della so-cietà [...] assomi-gliare troppo a quella famosa notte [...] in cui tutte le [...]. Ma davvero Pi-schedda pensa [...] Evola possa assomigliare ad [...] Ferroni e Berardi-nelli a Ceronetti, Fofi [...] Calasso? Il fatto è che nella nostra [...] militanza cri-tica possibile ci [...] sappia assumersi le proprie individuali responsabilità. Perché [...] è il nodo: [...] del pre-sunto tramonto delle [...] senza più controllo ra-zionale, acriticamente riemergo-no, come [...] cosiddetto radicalismo antimo-dernista degli intellettuali. E ciò, senza nulla togliere [...] romanzo di Pischedda, che merita di esse-re giudicato [...] dimensio-ne [...] propria, quella letteraria: crediamo che [...] questa, di lezione, la modernità ce [...] data. [...] dallo sguardo torvo, il farmacista [...] pan-ciotto e fiero di sé, [...] il pasticciere che pare uscito [...] un disegno di Grosz e ci sono tanti contadini. È uno spaccato della Germania [...] foto-grafo tedesco August Sander, nato nel 1876 [...] 1964, docu-mentò e mise insieme come tante [...] mosaico infinito, il suo progetto chiamato «Uomini [...] XX [...]. Questo ambizioso progetto voleva immortalare [...] di ogni ceto sociale, dal vagabondo [...] voleva rappresentare uomini, donne e [...] nel loro ambiente, voleva diventare un ritrat-to [...] società tedesca. Un progetto sterminato e [...] mai interrotto se, nel [...] i nazisti, che non [...] lavoro di Sander, non avessero distrutto nega-tivi [...] stampa. Così il foto-grafo, che [...] perico-lo, passò a fotografare paesaggi e cit-tà, [...] mai quello che era il suo forte, [...]. Di Sander il museo [...] Alinari di Firenze espone ora cir-ca 190 scatti. Provengono dagli Ar-chivi Sander [...] Fondazione [...] di Colonia, la città [...] morì e dove sono conser-vati 11. Sono ri-tratti che fanno [...] tentati-vo di rappresentare se non [...] almeno il mondo [...] venisse travolto dalla furia del nazismo e [...] mondiale. Ma non si avverte [...] di Sander. /// [...] /// E se, rispetto alle [...] Dieci, negli anni Venti e Trenta dimostra [...] al carattere di chi viene foto-grafato, certo [...] roman-ticismo di maniera, allora il lavoro del [...] volontà [...] lo si potrebbe avvici-nare [...] della Grande depressione degli anni Tren-ta, a [...] Dorothea Lange, per fare un esempio. Con forti differenze però, [...] fondamentale, come sostiene [...] Sander, nipote del fotografo [...] Archivi: «August San-der voleva documentare la struttura [...] quella cono-sceva. Lo interessava la [...] della società, con atteggia-mento [...] fotografi della Grande depressione degli Stati Uniti. A mio nonno invece [...] delle persone, [...] al politico, e aveva [...] so-cietà [...] applicabile al re-sto del [...]. Non che si schierasse [...] non andò certo [...] con i nazisti. Quando Hitler salì al [...] nipote -mio nonno aveva già subodorato che [...] erano i nazisti. Suo figlio, che fu [...] socialista, fu fatto prigioniero politico e morì [...] sia stato ucciso. E fu lui a [...] nonno le foto di prigionieri che poi Sander [...] fatto proprie perché rientravano nel suo concetto [...] nel suo progetto di [...] del XX [...] . Perché non è la [...] opera [...] non è la singola foto, [...] in [...] per dire, quanto [...] il concetto di [...] rappresentare il genere umano». Sander ritrasse anche artisti [...] Raoul [...] il com-positore Paul Hindemith [...] direttore [...] Wilhelm [...]. A loro, invece [...] concesse al massimo le [...] delle foto. La mostra fiorentina [...] «La fotografia non ha [...] stesso Sander, e rimane aperta ogni giorno [...] fino al 15 gen-naio. Catalogo Alinari, telefono del [...]. /// [...] /// Adorno [...] Lucinda [...] Ma apocalittico sarà lei! Riaprono la logora querelle [...] integrati. In più mettono tutto [...] stesso piano, saltando a piè pari il [...] critica di questi anni. Proviamo in-vece a ricominciare [...] e Adorno, usando la [...] e la criticità del secondo. MASSIMO ONOFRI SCOPERTE Un [...] Leopardi IL CONVEGNO. Torino: due giorni di [...] di una nuova realtà associativa E fiorisce [...] cento Fondazioni DALLA NOSTRA REDAZIONE MICHELE RUGGIERO [...]. In Italia sono circa [...]. Ma, al primo «censimen-to» [...]. Di chi parliamo? Delle Fondazioni [...] giuridici dotati di un loro patrimonio, nel [...] vo-ce «dare», dietro cui si celano cen-tinaia [...] della loro ragione di [...]. [...] di [...] di scopri-re come operano, [...] ed integrate sul territorio, è della Fondazione Agnelli [...] Tori-no che ha dedicato loro un conve-gno. Un evento che, di primo [...] sembra [...] segnare una tappa di avvicinamento [...] di intenti e di prospettive, [...] attività diverse, ma unite dal principio filantropico. Del resto, il momento [...] i più propi-zi e il governo Prodi [...] di [...] traghettare sulla sponda della [...] di propositi rimasti per decenni sepolti nei [...] nuovo che investe il [...] ed i beni cultu-rali. Cinquecento dirigenti E non [...] su queste guide [...] si sia inserita con [...] ricerca della Fondazione Agnelli, volta a offrire [...] riconoscibile delle Fondazioni in Italia. Una ri-cerca presentata a Torino [...] un convegno presso [...] Indu-striale, aperto lunedì scorso da [...] intervento del senatore Gian-ni Agnelli. Una convention di due [...] hanno parteci-pato oltre cinquecento dirigenti di Fondazioni. Un modo per guar-darsi [...] cui però [...] del «chi siamo, do-ve [...] cosa facciamo» si è [...] dislocata in chiave di [...] che il [...] e il sapere di [...] più condizioni di per sé sufficienti ad [...] alla società civile nel Paese, sen-za un [...] economico, giuridico e fiscale. Dire che è stato [...] di una nuova identità può appari-re retorico, [...] può negare che [...] ha creato, in un [...] le prospettive di un nuovo humus culturale [...] che potrebbe [...] in un Salone delle Fondazioni. Le Fondazioni [...] dalla ricerca offrono uno [...] in grande movimento, dina-mica e che sta [...] di espansione, ma, comunque, arre-trata rispetto ad [...] ben altre tradizioni, dagli Usa alla Germania. Stime non scientifiche, ma [...] un divario quasi abissale nel rapporto [...] rispetto ai primi -una [...] -mentre per la Germania la propor-zione scende [...] una ogni 100. Certo, si tratta anche [...] «Chi sono, dove sono e che cosa fanno», [...] titolo della ricerca. Ma, prima, ci pare [...] mappa delle Fondazioni anche la loro carta [...]. Una mappa in cifre Così [...] che il 53 per cen-to è di [...] decennio sulla spinta del [...] al-le Regioni che ha nella sostanza cancellato [...] vincoli bu-rocratici, mentre un ulteriore 27,7 per [...] costituito tra il [...] e [...] in un periodo che [...] contenitore di grandi aspettative di decentramento poli-tico [...]. Domanda nodale: che cosa [...] Quasi [...] terzo di occupa di formazione ed istruzione, [...] cento di assi-stenza sociosanitaria, il 21 per [...] scientifica, umani-stica e [...] il 7 per cento [...] fanalino di coda, appena [...] per cento si dedica [...] segno che la concorrenza [...] in questo settore è [...]. /// [...] /// Come si distribui-scono sul [...] Di [...] ac-chito rimane impresso il senso di dispersione. In realtà, è soltanto [...] Fondazioni riflettono fedelmente le divisioni (e contraddizioni) [...] Paese che marcia a due velocità. La me-tà delle Fondazioni [...] Nord, lungo [...] alpino, dal Pie-monte al Triveneto, [...] Sud appe-na il 12,7 per cento, il restante [...] Centro Italia. Questo il linguaggio delle [...]. Se lo si travalica, [...] un campo inesplorato, come suggerisce Marcello Pacini, [...] Fondazione Agnelli: la mappa dei doveri. Oggi, argomen-ta Pacini, «le Fondazioni [...] avvertire come un dovere il rispetto di [...] compor-tamento trasparente e professio-nale, norme ed obblighi [...] di natura economica, sia culturale». Del grande poeta di Recanati [...] ad oggi una sola immagine e da [...]. Questa nuova offre [...] meno convenzionale di Gia-como Leopardi: [...] adunco, i capelli scomposti, le basette lunghe, [...] collo alto con il bavero ta-gliato a [...] il corpetto rialzato, la camicia a sbuffo, [...] più volte. La scoperta è [...] dei Lincei Antonio Giuliano, docente [...] storia [...] greca e romana [...] Tor Vergata di Roma. Il ritratto fu esegui-to [...] e il 29 luglio 1825 in una [...] Parma, dove il poeta si era fermato mentre [...] Milano, da un anziano pittore di Parma, Biagio Martini [...] il dise-gno a matita su un taccuino, [...] studio. /// [...] /// Il ritratto fu esegui-to [...] e il 29 luglio 1825 in una [...] Parma, dove il poeta si era fermato mentre [...] Milano, da un anziano pittore di Parma, Biagio Martini [...] il dise-gno a matita su un taccuino, [...] studio. (0)
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