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Segue dalla Prima Sinistra, [...] princípi SALVATORE VECA HA DETTO Prodi al Pais: [...] Massimo, non puoi diventare presi-dente del Consiglio, [...] non puoi dire di essere il se-gretario [...] italiano», visto che hai solo un misero [...] perché «dopo la caduta del muro di Berlino, [...] molto più difficile che un partito socialdemocrati-co [...] cemento di una coalizione». Anche senza [...] del [...]. Inoltre è sbagliata in [...] perché, se avesse vinto il Polo, Berlu-sconi, [...] percentuale, sareb-be diventato presidente del consiglio, e [...] capisce perché [...] non sarebbe abilitato a [...]. E poi perché proprio [...] si accinge in Inghil-terra a governare da [...] e perciò non è vero che occorre [...]. Prodi sarà cattivo e [...] uno sprovveduto: come un pugile in diffi-coltà [...] sotto la cintu-ra [...] egli coglie le due [...] e, fa-cendosi aiutare dallo [...] ci pesta sopra. È vero infatti che [...] non è an-cora socialdemocratico [...] europeo. Accade forse al-trove che [...] un socialista fac-cia tremare metà del paese [...] reale della instaurazione di un re-gime? È [...] le nostre isti-tuzioni e il nostro sistema [...] ancora bipolari al punto da con-sentire al [...] coalizione che vince le elezioni di governare. Do-ve si è mai [...] Europa che, al mo-mento delle elezioni, il leader [...] in un collegio tipo Gallipo-li? ORA, DA QUESTE [...] si esce con i vertici di maggioranza [...] mazzetta politica sulla legge elettorale data allo [...] se ne stia buono. Si esce solo con [...] riforma dello Stato sociale e la riforma [...] Stato [...]. La prima serve a [...] per provare che [...] è un vero socialdemocrati-co, [...] mostrare che anche un socialdemocratico può guidare [...]. Confesso che non capisco se [...] veramente capisca. O se capisca ma [...]. O se possa ma [...]. Alcune cose però mi [...]. Che non ha senso storico [...] politico fare una scissione dai comunisti e poi [...] in una mag-gioranza di governo. Che, alleati ai co-munisti, [...] le riforme. Che, senza le riforme, [...] a fondo e [...] anche se riuscisse ad [...] sarà esiliato a Gallipoli. Prodi minaccia? Si reagisca, [...] smorfia di dolore in un sorri-so. Una prospettiva di sinistra [...] ha il vantaggio di evitare che il [...] confondere con le sue versioni caricaturali, si [...] o in mera tattica di brevissimo termine. Co-me dire, continua il [...] con principi. Quali principi? Uno lo [...] è inte-ressato [...] di cooperare e condividere [...] mo-do di vedere le cose [...] di ciò che politicamente [...] non trova divertente leggere messaggi in bottiglie [...] ha tempo da perdere, può [...] con fastidio e ironia: [...] di più dalla vita? Dopo tutto, siamo [...] volta -al governo. La ri-sposta è in [...] questo tipo: i principi della giusti-zia sociale [...]. Si considerino alcune questioni [...] e mercato. Una destra che abbia [...] i suoi principi risponde alle questioni difficili, [...] sulla necessità morale della riduzione dello stato [...] (questo non è ridisegno dello stato sociale: [...] punto e basta) e della estensione massi-ma [...] arena delle scelte e delle transazioni individuali. Il suo precetto di [...] suona così: a ciascuno per come è [...] per come sceglie. Una sinistra che abbia [...] i suoi principi avanza, [...] alla destra, una tesi [...] (non solo contabile e attuariale, come del [...] del ridisegno dei modi in cui offrire [...] protezione di cittadinanza contro la cattiva sorte, [...] e si impegna nella tutela del mercato, [...] sfera pertinente. Come si tengono assieme, [...] giusti-zia sociale, uno stato sociale innovato e [...] Essi sono connessi grazie [...] guida della eguale capacità [...] guidare le proprie vite, senza la quale [...] suddite, quando non schiave di circostanze che [...] controllo e esercitano tirannia sui loro progetti [...] privazione, esclusione, degradazione: quanto io chiamo la [...] la cui esemplificazione è quella della condanna [...]. La giustizia sociale mira [...] non ad azzerare, [...] morale della sorte naturale [...] cui a me accade di nascere da [...] a te da [...] e que-sto, che non [...] nostra scelta e dalla nostra responsabilità, finisce [...] nostri destini. In questo senso preciso, assume [...] arduo della equa eguaglianza di [...] (la nostra è una società terribilmente chiusa e a [...] troppo bassa, mobilità sociale). E se questi sono [...] di un modo condiviso di guardare la [...] i nostri modi del convivere nel tempo, [...] e non fatuo apprezzare e sostenere le [...] merca-to, il quale per altro ha anche [...] noti da lungo tem-po, in pratica e [...]. Una sinistra che ha [...] nella demonizzazione del mercato non può, dopo [...] delle economie di piano, impegnarsi full time [...] e goffa [...] del sistema della libertà [...] Adam Smith. Il mercato genera opportunità [...] è giusto se sta al posto giusto. E se, come sa [...] alla forma di un ve-ro e proprio [...]. Come la politica ha [...] così anche i mer-cati [...] (il che è particolarmente difficile [...] come si usa dire, [...] lista degli scambi bloccati coincide, infatti, con [...] citta-dinanza. E a che cosa [...] i diritti? Essi so-no le risposte normative [...] sofferenza so-cialmente evitabile. Marx ha sviluppato, sullo sfondo [...] capitalismo predatorio nascente, una monumentale critica [...] politica. Come teoria scientifica non [...]. Ma una pro-spettiva di [...] secolo non dovrebbe propria-mente rinunciare, nelle circostanze [...] mutate, alla critica morale [...] politica. Così, almeno, conclude il [...]. /// [...] /// Bimbi giocano a fare [...] le povere cose dei loro genitori. La famiglia di profughi [...] Karen sarà sistemata nel campo [...] Nam [...] al confine fra Thailandia e Birmania. Le organizzazioni umanitarie hanno [...] di Bangkok di fer-mare il rimpatrio forzato [...] continuano gli scontri etnici in Birmania. NON LASCIA presa-gire niente [...] decisione delle autorità alba-nesi di mettere al [...] media -nazionali e internazionali -nel mo-mento in [...] a usare la forza contro quella che [...] rivol-ta comunista foraggiata da servizi segreti stranie-ri». Nemmeno la rozzezza di [...] di buon auspicio. I fatti albanesi destano [...] poca sorpresa. Basta ripercorrere le cronache [...] ritrovare i segni premonitori della crisi profonda [...] dibatte questa giovane democrazia. Segni nu-merosi e inquietanti. Fino [...] scena madre [...] giorno, con il presidente Sali [...] -sfiduciato dalla piazza e [...] da un parlamento eletto meno [...] un anno fa in un clima di brogli e [...]. Tira una brut-tissima aria a Tirana. Non sono così miope [...] da ignorare che la «rivolta di Valona», [...] fame di pane e [...] ormai gravemente in-quinata dalla presenza sulle barricate [...] delinquenti comuni. Mi limito a osservare che [...] ricorso alla forza, rimedio estremo, [...] anche in mano a un [...] fortemen-te legittimato dal consenso popolare (e non è il [...] rischia di essere [...] di una guerra civi-le. [...] tuttavia, [...] riuscisse in extremis (come tutti [...] a evitare il peggio, la [...] crisi segnerebbe ugualmente, [...] vasto campionario delle terapie post-comuniste [...] in questo de-cennio, un fallimento su cui riflettere. La piccola e derelitta Albania, [...] di 3 milioni di abitanti, ha ricevuto [...] anni il più alto volume di aiuti [...] tutta [...]. Il paese di Sali [...] considerato un allievo modello [...] Woods e da tutti [...] «Grandi» [...] mon-do (con [...] in prima linea), è [...] ad una tera-pia di ricostruzione socio-economica che [...] per impiego di risorse umane e finanziarie. Con i risultati che [...]. Dove abbiamo sbagliato? Scorro [...] aiuti destinati [...] dal mondo intero e [...] terzi delle risorse [...] e un terzo per [...] la so-cietà civile) e mi rendo conto [...] per non dire imposto, a questo sfortunato [...] basata su una sorta di mutazione ge-netica [...]. AUNA SOCIETÀ che mezzo [...] aveva eticamente «steriliz-zato», [...] di qualsiasi [...] è stato fornito un [...] (peraltro collaudato in molte parti del mondo) [...] dio denaro. Non è casuale che [...] un miraggio finanziario collettivo (la spietata truffa [...] attraverso le «piramidi») a provocare [...] di autentica rab-bia popolare [...] il governo di [...]. Oggi, a posteriori, rischia [...] miraggio anche la «sorprendente riuscita economica» decantata [...] Banca Mondiale e del Fondo Monetario e [...] quale noi donatori ci sia-mo preoccupati sempre [...] del gruppo diri-gente albanese [...] demo-crazia: libertà individuali e collettive, correttezza dei [...] delle istituzioni, moralità della pubblica amministrazione. /// [...] /// La mutazione genetica non [...]. Il mercato, motore [...] liberale, quan-do non è sostenuto [...] istituzioni legit-timate [...] non può fare miracoli. In Albania ha scatenato [...] più pericolosa in quanto processi analoghi potrebbero [...] ad alto ri-schio dei Balcani: dal [...] alla Bul-garia, passando per [...] Romania. Biso-gna affermare il principio [...] da ricostruire, il «rigore demo-cratico» (rispetto dei [...] elettorali corretti, istituzioni soli-de) non è un [...] obiettivo secondario rispetto al rigore economi-co. Le riforme istituzionali e [...] sono come le nostre gambe. Hanno bisogno [...]. È ur-gente una correzione di [...] che aiuti i paesi geografica-mente [...] vicini come [...] a tratta-re la questione in [...] che vada oltre i confini, fatalmente angusti, del-la «sindrome [...] immigrazione». ALBANIA Abbiamo voluto imporre [...] Tirana Questi sono i risultati EMMA BONINO COMMISSARIO EUROPEO Certo, prima di tutto la nuova [...] -e Vaime [...] più (Maria Guarnieri, di Milano), [...] libri che fine fa (Carla Cavallina, da Crevalcore), [...] «Serra che è co-me il cappuccino/ la cosa [...] mattino» (autore: Nico-la [...] da Chianciano) e chi [...] per il nuovo giornale, domattina esco prestissimo» (Amedeo Giordani, [...] Roma). Ma i lettori di [...] «vizio» sacrosanto della politica non lo perdono [...]. E quindi «in bocca [...] «mi raccomando Ellekappa, [...] che la mettete?», ma [...] casa e il grovi-glio delle tasse (Italo Fina, [...] Ta-ranto), le pensioni, la Quercia e [...] le auto blu «da [...] le cose grandi» (ad avvertire è Italo Govoni, [...] Ostia) e «il de-bito pubblico sul Pil» (sta [...] Marino [...]. Ieri mattina, al debutto [...] (e pa-recchi propongono, come Elisa Tozzi e Marco [...] an-che di pomeriggio), il [...] smesso di suonare mai. E adesso, quali [...] Antonio Ripamonti ha 39 anni, è poliomelitico, ed è [...] del Pds di Masate, dalle parti di Milano. E [...] una cosa, in questi giorni, [...] non riesce a mandare giù. Oddio, più che una [...] parole: quelle di Fau-sto [...]. Si indigna e sospira, Ripamonti: «Basta, [...]. Sentirsi accusare di essere [...] quelli di Rifondazione, che lavora-no solo per [...] a noi. Li vedi, li senti: [...] principale del Pds. E se il [...] nostrano provoca scariche di [...]. Dà da pensare, [...] anche a Fabrizio [...] studente di 24 anni [...] Verolengo, [...] Torino. Sai quanti bei cortei. Tema che scotta, questo [...]. Chiama Lucio [...] 53 anni. [...] sento parlare tutti, meno i [...] del Pds. Va bene, [...] ha la Bicamerale, ma [...] fanno? La gente è impaurita, sente parlare [...]. I dirigenti ci devo-no dare [...] sicurezza, più chiari-menti». Lasciamo Rifondazione, e passia-mo [...]. Perchè al telefono verde [...] affidati anche diversi messaggi per Luigi Berlinguer. Dal liceo «Panzini» di Napoli [...] gruppo di insegna-ti: «Volevamo sapere se il [...] pensionamento di anzia-nità sarà esteso anche alla [...] il ministro volesse farsi vivo. Anzi, vorrebbe sapere qualcosa an-che [...] Antonio Anastasi, da Crotone, laureato [...] 23 anni e che aspira [...] ma. Compli-menti a Berlinguer, invece, [...] Fi-lippo Longhi, studen-te di Padova, «critico verso Rifondazione e [...] Pds». Il moti-vo? Presto detto: «Ri-guarda [...] circolare sullo studio del [...]. [...] non è solo un [...] ma un patrimo-nio nazionale. E ancora, tantissimi altri. Come Alberto Mancini di Roma [...] Mi-chele Gaudiano di Matera; Alfre-do Schiavi da Torino («Nel [...] proprio [...] e Trieste Montale di Arcola, [...] La Spezia («Cambiate il no-me? Ah, no? [...] meno male. E i suggerimenti e [...]. Gio-vacchino [...] («Mai iscritto, mai stato in [...] sezione») allerta da Prato: «Attenti a Berlu-sconi». Gongola Rocco Ruocco: «Avete [...] Paolo Villaggio? Quando scriveva sul mio giornale mi intimidiva [...] di [...] adesso festeggia il com-pleanno [...] De [...]. Da Grosseto Renato Gallina, [...] stessa sezione del Pci di Lucio Colletti, [...] gli date tanta importanza?». Ma i più, telefonano per [...] auguri: [...] più bella, [...]. La prima telefonata della [...] destra, da Enzo [...] ex direttore del Roma: «Auguri [...] nuovo giornale da un attento lettore». E chiama an-che Guido Gerosa, [...] del Giorno, ex senatore socialista: «Tanti auguri, [...] di-rezione che state prendendo. /// [...] /// E chiama an-che Guido Gerosa, [...] del Giorno, ex senatore socialista: «Tanti auguri, [...] di-rezione che state prendendo. (0)
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