KosmosDOC: © 2006-2024 IdMiS; contenuti: © gestito da ciascun Ente.
I cookies di kosmosdoc non hanno funzione per terzi, ma soltanto tecnica e di sicurezza (Google Analytics, soltanto come complemento tecnico, è stato utilizzato come assimilato anonimo, ai sensi dei provvedimenti del Garante della Privacy). Guida rapida: i link composti di + non necessitano il ricaricamento della pagina: ove colorati consentono l'esplorazione in sottofinestra Guida rapida: il sottoinsieme selezionato del corpus autorizzato può essere esplorato tramite i link +MAP (mappa di frequenza della trascrizione e della descrizione), e +KWPN(brani delle trascrizioni relative) Guida rapida: i link +BD forniscono i brani dell'intera indistinguibile documentazione di Biblioteca Digitale relativi al nome proprio scelto Per il canale video tutorial cliccare: https://www.youtube.com/channel/UClzGpMauhOImKxIwslRpinA/feed |
Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org
Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.
Il tuo personaggio i nato [...] Germania [...] nel [...] ed i tettato nella [...] fino al 1500 circa, allorché Teodoro [...] ha flit [...] nella tua pagine. Eroe plebeo e burlone, [...]. Alla tua [...] figura, al tuo [...] ti è Ispirata parlamento la [...] ; olandese, [...] ed [...]. Prendendo [...] dalla tua leggenda. Inoltre, ti [...] Richard Strami [...] Ma potente poema [...]. UN CURATO andava errando [...] quando vide [...] accoccolato [...] od un crocifisso, che [...]. Gli domandò che cosa [...]. I quattrini glieli ho [...]. Ha già vinto questo [...]. Il religioso intascò il [...] il cammino. Di tanto in tanto [...] guardare se quel pazzo a volte non [...] continuava a [...] seduto e a giocare [...] Padreterno. Finita In faccenda che [...] il curato si disse: [...] Ora dovrei ripassare e [...] da rimediare ancora qualche cesa. Quando ebbe [...] gli chiese: [...] Come va, [...] vento ha cambiato completamente, [...] rispose il buontempone [...] Nostro Signore mi deve già [...] e tanto. Il curato ebbe un [...] ma non gli restò altra [...] che consegnare tutto il denaro: [...] Non ne ho altro, [...] disse alla fine. Le vacche nel [...] VOLTA [...] si trovava al pascolo con [...] vacche di un massaro, quando [...] mercante che si fermò a [...] le bestie, e [...] hanno un [...]. Se ci mettiamo [...] noi du " col [...] lo sbrigo io. Quanto mi [...] talleri per tutta la mandria. Allora, [...] si diresse -ad un [...] e infilzò, [...] accanto [...] le code nel fango, [...] di ognuna spuntasse solo [...]. Poi si Tolse correndo alla [...] e gridò: [...] Massaro, presto, venite [...] le vacche sono saltate tutte [...] pantano! Il padrone arrivò di [...] servo gli indicò col dito lo stagno [...] Ecco qua: non sono rimaste fuori altro [...]. Avete strappato la coda [...]. Quando ebbe tirata fuori [...] disse [...] povere vacche! Adesso stanno ficcate per [...] e nemmeno io posso [...] fuori! ALBA AR NO VA, [...] argentina, è partita in questi giorni per Milano [...] la « troupe » di De Sica. Interpreterà il curioso ruolo dì [...] statua nel film« [...] a Milano» VIAGGIO [...] GRECIA Non c'è [...] le strade di Atene Arrivo [...] -Dappertutto i segni della miseria [...] -Uno sguardo [...] NOSTRO [...] SPECIALE ATENE, aprile. Da lontano, portate dal [...] sul ponte [...] le voci degli scaricatori, [...] decine di altre navi ancorate davanti a [...] di statuine e di bambole di stoppa [...] vuotano le loro valigie sui moli disponendo [...] terra la loro merce variopinta. Erano le otto del [...]. Da tutto il [...] saliva al cielo grigio [...] fumo dello fabbriche, il fumo denso e [...] il fumo delle ciminiere [...] e [...] profilo della città, di [...] a seconda del vento appariva Indistinto e [...] spariva nel fumo e nella nebbia del [...] voci c i rumori [...] ci giungessero da un [...]. Erano le prime voci [...] udivamo da quando avevamo lasciato la luce [...] Brindisi. Ero bambino, [...] avere un cinque anni, e [...] da poco cantavo al teatro dei « pupi » [...] Porta San Gennaro. La sera, tardi, poiché [...] dopo il « mio numero », ancora [...] da marionetta che indossavo, il capo chino [...] Vi [...] su un cassone, mio padre per non [...] deporre in un grosso cesto che serviva [...] cena da casa e mi faceva trasportare [...] un suo scritturato, un tal Michele [...]. Quella sera di [...] tutto rannicchiato [...] quello strano vagone letto, ricordo [...] fui improvvisamente svegliato da un insolito frastuono, una gazzarra [...] suoni diRAFFAELE VIVIANI in una delle sue più famose [...] macchiette ». Non ero abituato e [...] piangere, spaventato. Che accadeva intorno a [...] Niente: [...] quel clamore indicava che era una notte [...] più incredibile delle feste. Volli scendere dalla cesta [...] tratto dal teatro a casa a piedi, [...] a fianco di mio [...]. Una marea di gente [...] tutti erano vestiti di curiose fogge e [...] berretti che non avevo visto mai ed [...] fiato ad uno strano arnese ad imbuto [...] destre e ne veniva fuori un latrato [...] sembrava sinistro. Altri soffiavano [...] e veniva fuori dalla [...] lingua [...] di carta: la lingua [...] altri ancora gettavano piogge [...] nastrini di carta come per avvolgere [...] in nodi impossibili. E quanto ben di Dio [...] marciapiedi: [...] con i loro trofei [...] cetra floreale e le loro pignatte di [...] con le loro caldaie fumanti e uomini [...] avidamente grossi piatti di maccheroni, che scivolando [...] nelle bocche semichiuse, sibilavano allegramente, nel risucchio [...]. E poi fruttivendoli, venditori di [...] che gridavano: tre colpi un [...] ed il cliente [...] era fornito [...] grosso coltello che serviva, a [...] per « ap-pizzare » a terra, il [...] se [...] riusciva, il fico [...] era mangiato. Spesse volte però, qualche ragazzetto [...] faceva distrarre il venditore e in un « [...] d'occhi » « [...] » il frutto da vicino. Ci andai già ragazzino, [...] alcuni amici. Eravamo decisi quella notte [...] coscienti del nostro diritto a divertirci. [...] di « frammette » e [...] tutti gli altri [...] strumenti [...] rubati per via ai passanti, [...] verso la Riviera, dove più impazziva la. Tutto è permesso a [...]. Questo era il nostro [...]. Già più adolescente, e [...] più scavezzacolli, taluni dei quali veri e [...] », cioè ladruncoli di frutta e di [...] di [...] mi recavo con essi [...] Ponte [...] Casanova per la « [...] ». Una bruita lezione Era [...] finta battaglia che avveniva fra due squadre: [...] Borgo Loreto e quella del Borgo Sant'Antonio, alla [...] a sassi, che venivano lanciati, dietro [...] del caposquadra. I « guerrieri » [...] tutto punto: armi di. Purtroppo questo gioco che [...] suo pubblico fedele, tanto che un famoso [...] voleva portare il « numero » davanti [...] Commissione [...] festeggiamenti, terminava sempre con qualche ferito vero. Una volta, il ferito [...]. Una pietra mi aveva [...] rompendomi il « setto » (ecco perchè [...] è ora di forma sui generis). Mio padre, severissimo, accorso [...] afferrò per un orecchio e dal Ponte [...] Casanova [...] casa nostra, al Vico Finale: ogni passo [...] del sangue che mi colava copioso e [...] che assordavano [...] più dei [...] strazianti delle trombette. Da giovanetto, il mio [...] fu, dirò, più artistico [...] una volta, fui fra i cantori sui [...] erano soliti sfilare fra la calca di [...]. Ma il ricordo di quel [...] » paterno non [...] abbandonò mai. Ed [...] rincasando [...] dopo la festa fui sempre [...] dalla nostalgia di mio padre. Com'erano belli e festosi [...]. Anche le cavalcate, che [...]. La cavalcata coloniale era anch'essa [...] una fantasia incredibile. Il re negro, piumato, [...] dei bruttissimi ceffi nostrani che la gente, [...] di sotto le barbe [...] il trucco e chiamava [...]. La giuria era a piazza San-nazzaro, su un palco costellato da lampadine tricolori, pronta a [...] mentre dal mare [...] fuochi pirotecnici illuminavano centinaia di [...] ciascuna con una [...] orchestrina a bordo e la [...] comitiva. Non si sapeva più [...] sguardo, si era attoniti ad ammirare ogni [...] respirava la gioia di vivere, quella sera. Il mio [...] era [...]. /// [...] /// Sta festa [...] nasce e more [...]. Chi [...] vo' rifa [...] po' imità! [...] stesso [...] che [...] da, e [...] sta [...] e a [...] pizzo 'e [...] può [...]. [...] le bancarelle come una volta, [...] arcate luminose; la folta gremiva la vasta piazza del Mercato, sempre. Ho visto gli stessi [...] e [...] del Campanile di fra Nuvolo. Ma la gioia von [...] pagana della plebe nella [...]. La gente camminava sulle [...]. Ad ogni passo, ciascuno [...] le scarpe e doveva stare accorto per [...]. Le facce gialle, rosse, [...] fuochi artificiali erano ferme a guardare composte [...] se lo spettacolo non fosse tripudio. Tra la gente e [...] passata la guerra con 1 suoi bombardamenti, [...] rovine, con i suoi morti. RAFFAELE [...] navigato quasi di continuo [...] dalla costa, non avevamo udito nessuna voce [...] non avevamo visto una sola luce fino [...] Patrasso. Le coste della Grecia [...] nude e aspre, avevamo veduto solo grandi [...] alberi, e poverissime ci apparsero le case [...] villaggi tra gli sterpi dell'isola di Santa Maura [...] croci a ricordo di un battaglione di [...] Italiani [...] a tradimento dal tedeschi dopo [...] settembre. [...] parte, invece, di Itaca [...] un faro e per tutto il resto [...] Ulisse solo colline abbandonate. Più lontano era Zante, [...] Foscolo, di cui vedemmo i tetti rossi [...] spiaggia; non un lume ci riuscì di [...] la notte ci nascose [...] Parnaso dietro cui sta il Passo delle [...] e cosi [...]. In cinque, oltre il [...] Il comandante ed i pochi marinai di turno, [...] ponte alle quattro del mattino per vedere [...] Corinto: un Ingegnere italiano, un archeologo svedese [...] messicani. Fatto curioso; usciti che [...] ci sorprendemmo tutti [...] con gli occhi fissi [...] le prime luci [...] ci lasciavano Intravedere, con [...] tra 1 ricordi delle battaglie del quinto [...] Cristo tra greci e persiani nelle acque di [...] ci era davanti a [...] guerra del [...] greco contro 1 tiranni [...] sulle montagne che avevamo di fianco o [...] spalle. Tracce [...] e [...] guerra, ingenuamente, [...] cercavamo con gli occhi, e [...] nostra coscienza già le due epoche diventate storia [...] allo stesso modo colpivano la [...] fantasia, suscitavano commozione e interesse. E quando il giorno [...] la città, con lo sguardo insieme abbracciammo [...] e le fabbriche del [...] ed alla città ci [...] II cuore gonfio di due motivi di commozione, [...] confuse: vedere [...] e nel contempo conoscere [...] gente eroica e sfortunata della Grecia oppressa. Vedemmo [...] a e [...] cosa. Quando fummo a terra Atene [...] rivelò una tristezza senza misure. Una miseria senza paraventi, [...] è possibile [...]. Nel tram che attraversava [...] tratto 11 quartiere del [...] Incontrammo uomini e donne [...] accorati, con lo sguardo cupo e la [...]. Ognuno sembrava colpito da [...] donne e bambini salivano e scendevano silenziosamente [...] il bigliettaio faceva il suo mestiere a [...] povere case [...] basse e nere di [...] nessuna donna [...]. [...] e sinistre, di contro, [...] paesaggio, appiccicate ai muri delle case stavano [...] le fotografie dei tiranni, in grondi [...]. Nella zona dove al [...] Pericle sorgeva [...] attraversammo un mercato di [...] pochissima gente comprava. Un paio di scarpe [...] mila dracme, che corrispondono a 4 000 [...] camicia usata di tela grezza costa . Il salario medio di [...] aggira sulle 25 mila dracme al giorno, [...] lire italiane, ed un operaio, specializzato, guadagna [...] gli straordinari, 50 mila dracme, cioè 1000 [...]. Di contro il biglietto [...] 1500 dracme (30 lire), una cartolina illustrata [...] 2500 dracme (50 lire), un [...] per 11 telefono 1250 [...]. Questi sono alcuni indici del [...] della vita nel paese più americanizzato [...] quali risultano da una esperienza [...]. Per una stradina scoscesa, passando [...] a baracche e case [...] salimmo [...] e vedemmo la città infelice, [...] immensa distesa di case e di terra a nord [...] al Parnaso, [...] fino alla baia del [...]. Nessuna voce saliva fino a [...] Atene pareva una città morta. Tornammo a bordo con [...] gonfio di tristezza e negli occhi le [...] povera gente incontrata in tram, nella strade, [...] roba usate. Le voci del [...] che accompagnarono [...] il piroscafo sotto Il [...] non ci ingannarono più: erano voci di [...] di miseria che solo lo sventolio di [...] avrebbe potuto trasformare in canti di vita, [...] lotta degli « [...] ». /// [...] /// Una sera che egli [...] naso al vento, leggero come un uomo [...] pioggia d'oro, incontrò [...] la servetta sotto 11 [...] volta la graziosa Ketty non si accontentò [...] bensì gli prese con dolcezza la« Bene, [...] sè [...] ella è incaricata di [...] me da parte della [...] padrona; mi comunicherà un [...] non avrebbe osato darmi a viva voce [...]. E guardò la bella [...] miglior aria da conquistatore. E Ketty che non aveva [...] mano di [...] lo guidò su per un'oscura [...] a chiocciola, e dopo [...] fatto salire circa quindici gradini, [...] un uscio. Ma siate tranquillo, mi-lady [...] quel che diremo, ella non si corica [...] mezzanotte. [...] gettò [...] attorno a sè. La stanzetta era grazi [...] molto linda e arredata con [...] ma suo malgrado i suoi occhi si fissarono su [...] che secondo Ketty conduceva alla camera di milady. Ketty Indovinò quel che [...] del giovane e mandò un sospiro. Il ricordo della scena [...] SanGermano [...] presentò subito alla mente del presuntuoso Guascone; [...] rapido [...] egli lacerò la busta, [...] che mandò Ketty, vedendo quel che [...] stava per fare, o [...] faceva. [...] impallidi; era ferito nel [...] e el credette ferito nel suo amore. [...] guardò Ketty per la seconda [...]. La giovane aveva una [...] molte duchesse avrebbero comprata a prezzo della [...]. E le diede un [...] quale la povera ragazza divenne rossa come [...]. /// [...] /// E le diede un [...] quale la povera ragazza divenne rossa come [...]. (0)
(0)
Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.
|
Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro? |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|