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Per ultimo il babbo [...]. Ai [...] spettava il quarto posto. Mi aveva scelto di proposito, [...] io ero il migliore e [...] avrei potuto [...] a gambe. [...] allenato allo stadio Sparta [...] avevo cosce (orti e [...]. Il signor [...] predetto un grande [...] di velocista, ma a me [...] la costanza per allenarmi. /// [...] /// Il babbo mi disse [...] po' forse per [...] dagli altri e forse [...] pochezza dei [...]. La corsa cominciava in piazza [...] e doveva [...] verso [...]. Avevo [...] che le cose non [...]. Correvo attraverso Praga pressoché [...] al centro [...]. I comunisti applaudivano, i [...] fischiavano un po'. Non era un allenamento. Al primo posto i [...] i [...]. Cosi doveva andare, e [...] alterava [...]. Dalle finestre sventolavano bandiere, [...] vestita a festa ed era di buon [...]. Magari ogni tanto dimenticavo [...] il petto e le [...] robuste gambe scattavano sul [...]. Tutto era un po' inebriante, [...] il babbo, [...] con Johnny nella jeep, ogni [...] gridava [...]. Va bene! Dietro veniva Johnny, e [...] più volle, mentre tiravo su un calzino [...]. Sedeva nella miglior macchina [...] correva voce che la [...] mondiale fosse stata vìnta [...]. Era il modello [...] a sessanta cavalli, aveva una [...] ripresa e andava subito a una velocità fantastica. Le jeep venivano utilizzate [...] di mine [...] la distruzione di sbarramenti [...] mezzi di trasporto. E adesso questa jeep [...] le elezioni dei comunisti. Aveva splendidi pneumatici dipinti [...] sulla cappotta [...] la stella americana. Sembrava un pesce particolare. Sulla jeep Johnny faceva [...] fumava dio sa quale ennesimo sigaro canticchiando [...] canzone sul vecchio mondo infame che i [...] avevano insegnato a mio [...] per [...] arrabbiare norma Malvina. Non so come, a [...] in testa di far deviare la corsa [...] Vén-ceslao. Im--bucammo la salita verso [...] giù da lontano potei scorgere un assembramento [...]. Mentre le distanze si [...] mi si stringeva. Anche il vicolo che [...] a restringersi. Buttai uno sguardo sul [...] speranza. Ma lo conoscevo troppo [...] affidamento. Aveva dei brutti difetti. Non pochi avevano [...] per [...] attaccato e offeso, ed erano [...] per questo in tribunale. Per lui [...] più importante al mondo [...] né Einstein, né Chaplin, ma il [...]. Prima della guerra il [...] in casa nostra un ring, dove tutti [...] sebbene non avessi neanche sette anni. Ad addestrarci venivano il [...] e soprattutto il signor Nello [...]. Ma mi rendevo conto adesso [...] le esperienze dei [...] corsa attraverso Praga. Come mio e poi [...] sette anni non servivano a [...]. [...] una sola possibilità: smettere di [...]. Ed è quello che [...]. I miei piedi, per [...]. Mi fermai, e allo [...] fermò anche la jeep. Il babbo avrebbe potuto [...] meravigliosa macchina veloce, vera mitragliatrice americana, dove [...] pugni e [...] di Johnny; poteva ben [...] «Dai, [...] sali! Ma non lo fece, [...] mica Einstein. Cosi si sporse dalla [...] continua a zoppicare! I miei fratelli e il [...] erano già spariti. Ripresi il cammino e [...] il [...]. La cosa buffa era [...] quel momento pochi [...] resi conto della corsa, [...] In [...] San Venceslao le cose andavano altrimenti. Quegli [...] capirono al volo, che [...] era la nostra; pietrificati sulle prime dalla [...] di loro proprio dinanzi [...] si ripresero velocemente dallo [...] si buttarono addosso. Qualsiasi altra gara era una [...] a [...] di questa. Di botto [...]. Muovi quelle gambe! Brucia le tappe! Ma era tardi, già [...] si stringeva attorno. La gente bloccava te vie [...]. Johnny strombazzava con forza, [...] tutto. Non [...] più scampo, e cosi [...] posto, in attesa. Le gambe mi tremavano [...] cuore avesse potuto [...] dal petto sarebbe rimasto [...] sul selciato, chiedendo pietà. II nemico [...]. Uno mi strappò il [...] forza che quasi cadde [...]. Un altro mi dette [...] fece cadere me sulle ginocchia. Le botte grandinarono. Tentando di scansare i [...] di qua e di là. Solo il primo doveva [...] perché [...] la sberla era stata [...]. Conoscevo quel tipo d'occhi. Occhi di gente che [...] per i miei futuri reportage alla radio, [...] verità e di balordaggini. Mi bastonavano per i [...] omicidi che avremmo compiuto. /// [...] /// Mi strapparono maglia e [...] nudo come un verme nel bel mezzo [...] San Venceslao. A [...] ero un bel ragazzo, [...] affascinante da permettersi di rimanerci in tal [...] di madre Praga. Dal naso e dal [...] il : sangue sul petto e sulle [...]. Poi apparve la jeep [...] Johnny, [...] vide che sanguinavo e [...] la pistola: si fece un gran silenzio, [...] dirigeva [...] PA VELme. Ma non sparò. Rinfoderò la pistola e [...] mi portò sulla jeep, mentre il sangue [...] bella uniforme. Il babbo sedeva sul [...] stretti i pugni, era furibondo. La mamma [...] voleva [...] col babbo per la [...] ma lui fuggi per le scale gridando [...] cercare il dottore, Il dottore [...] aveva grandi occhiali e [...] una massa di bende, e mi fasciò [...] un pneumatico. Il giorno dopo mi [...] quasi sera. Ero tutto dolente, mi pareva [...] in lindi vita. Tra gli spiragli delle [...] babbo che mi sorrideva, e aveva sul [...] un garofano rosso. Cercava di [...] qualcosa senza che io lo [...]. Girai la testa, si [...] c di nuovo disse qualcosa. Voleva rallegrarmi, magari darmi [...]. Il suo viso era [...] udii: «Abbiamo vinto! Johnny, dietro il babbo, [...] cenno di si, che avevamo vinto, e [...] conto che con questa vittoria perdeva i [...] nord della Boemia, quelli che non era [...] vedere. Poi il babbo raccontò di [...] col deputato [...] e cosi [...] seguente, prima di [...] fatto diciassette anni, io potevo [...] nel partito comunista cecoslovacco. Giacevo sul letto, mi [...] avevo gonfi gola e sedere e la [...] aveva prese più brutte, e che mi [...] a lungo anche senza gli incitamenti del [...]. Guardando [...] mio padre mi chiedevo [...] continuare a giocare a hockey per la [...] botto Johnny, (orse per [...] dalla borsa la più splendida camicia che [...]. Era una vera camicia americana [...] colonnello, color kaki, di stoffa morbida e [...] cuciti dei piccoli leoni e [...] stellette da colonnello. Era un oggetto da [...]. Poi dormii a lungo, [...] americana per le occasioni solenni e da [...] partito comunista cecoslovacco, e quando infine guarii [...] già quel potere che bramavano da tanti [...]. Anche il babbo sì [...] perché il comunismo prevalesse sul capitalismo, cosi [...] Stalin [...]. Si dava da fare [...] fra gli ebrei si mormorasse che questa [...]. Non gli affidarono mai una [...] importante. In seguito, quando entrai [...] diciassette anni grazie al suo aiuto, feci [...]. A [...] questo era anche commovente, ma [...] mi rendo conto che con tutte quelle riunioni, lotterie [...] manifestazioni [...]. Diceva che da noi [...] andavano poi tanto male e avremmo superato [...] come argomento principale, il fatto che, bene [...] ogni negozio si macinava senza sosta il [...]. Nella cerchia familiare gli [...] era stato comunista ancor prima che il [...] e che da ragazzo portava di nascosto [...] compagni più poveri, e che durante la [...] dalla legione straniera soleva leggere ai comunisti [...] loro giornali, anche se non conosceva lo [...] nel carcere di Fernando Po aveva cantato [...] che poi aveva fatto dipingere le transenne [...] calciatori della [...] che sulla nave Teresa [...] aveva fatto il mozzo [...] aristocratiche russe che fuggivano la rivoluzione [...] dando lóro le sue [...] sardine, e che quando svenivano per il [...] i loro bei seni. La rivoluzione [...] numero delle scatole di sardine [...] sacrosanti, ma non funzionavano tanto bene vicino ai [...] seni delle nobili principesse russe. Che mio padre [...] vicino al comunismo é [...] andava in giro con straccioni, vagabondi , [...] è vero soprattutto che aveva il cuore [...]. Quando in Boemia vinsero [...] mio più intimo amico, il fabbricante Heller, [...] stupido ad [...] ancora! Il signor Heller poi se [...] andò in Inghilterra, dove [...] una pellicceria, simile a quella [...] aveva avuto in Boemia. Il babbo non si [...] commercio come prima, tirava [...] come poteva, [...] In [...] si andava di male in peggio. Ma per lui [...] era che esistesse [...] e la fratellanza, e [...] tra le razze umane [...] casa, davvero. Una volta andai da [...] vidi nessuno. Entrai, preoccupato che fosse [...]. Li trovai [...] stanza, la mamma stesa [...] nella coperta, il volto verso il muro, [...] mutande seduto al tavolo che piangeva, i [...] fronte, le lacrime che colavano sul giornale. Era il «Rudé privo-, [...] abbonato e di cui non poteva fare [...] per un giorno. Mi chinai su di [...] tolsi i capelli dalla fronte. Per la prima e [...] cadde fra le braccia come un bambino. Ormai io ero un uomo, [...] sostenni, e da sopra la [...] testa sbirciai il [...] pràvo», e vidi che [...] pezzi sottolineati in [...] ebraica Rudolf [...] ebraica». [...] di ebrei continuava a [...] tutto bagnato di lacrime. Quando il babbo sì [...] per un po' con occhi assenti, quasi [...] più, poi [...] nuovo uccidono gli ebrei. Di nuovo hanno bisogno [...] colpa su qualcuno». Poi [...] in piedi e battendo [...] «Rudé pràvo» [...] posso perdonare [...] anche legale, anche politico, [...] giornale comunista, sul "Rudé pràvo", mai doveva [...] origine ebraica"! Proprio i comunisti adesso [...] in ebrei e non ebrei! Ancora una volta battè il [...] sul «Rudé pràvo», che si stracciò come una foglia [...] putrefatta. E anche i cervi intarsiati [...] tavolino andarono in . Era chiaro che adesso [...] tutte le manifestazioni inutili. E anche [...] del mio sangue versato In [...] Venceslao. E pensava anche a Johnny, [...] ragazzo che [...] dato cosi da fare [...] comprato chi sa dove nel Texas un [...]. Mio padre [...] e si diresse verso [...] prese [...] più grande, quella per [...]. Ebbi paura e lo [...]. La mamma mi pregò di [...] non lo aveva mai visto [...] quello stato. Gli corsi dietro, raggiunsi [...] stessa sulla quale il babbo era solito [...] Primo Maggio le stelle a cinque punte. [...] incise due grandi stelle e [...] fermai a [...] le punte. [...] ancora di più, quasi non [...] ai miei occhi. Pensando che volessi cancellare [...] il babbo alzò [...] ma io non volevo [...] pensava accanto a quella porta, aveva smesso [...] adesso era solo un ebreo. /// [...] /// Aveva negli occhi qualcosa [...] avevo mai scorto: una tremenda disillusione, erano [...] uomo disperato, che aveva voluto oltrepassare un [...] riva, e si era [...] ponte non esisteva. In quegli occhi [...] anche la [...] corda da cui penzolavano [...] e [...]. Intorno, nella sera gli [...] il loro canto era quello dei salmi. Abbassò [...] e sedette in mutande [...] che era sempre pronta ad accogliere il [...] viaggio e dalla vita. E attese che venissero [...] lui. Ma non venne nessuno. Non aveva nessun potere, [...] ufficio, era solo un piccolo ometto [...] A [...] si dedicava ormai soltanto [...]. Quando nella notte guardai [...] sedeva sempre su quella sedia. Proprio in [...] quel momento [...] stava cadendo nel cielo una [...] dorata la più bella e forse la più giusta [...] tutte le stelle del nostro strano paese. /// [...] /// Proprio in [...] quel momento [...] stava cadendo nel cielo una [...] dorata la più bella e forse la più giusta [...] tutte le stelle del nostro strano paese. (0)
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