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[...] / DOMENICA 11 SETTEMBRE [...] Il gusto del rischio, prose» [...] della roulette rus-sa, [...] spinta continuamente agli avamposti del [...] alla Liberia, da Haiti alla Malesia, nel pieno «cuore di [...] bre». I suoi viaggi e I [...] sono riusciti a [...] almeno temporaneamente, dalla [...] che oggi non inseguirei [...]. Nel 1978 sono andato [...] ma ci sono rimasto [...]. Sono fuggito da quel [...] era troppo pesante. Il perìcolo mi interessa [...]. Cosi, non avrei più [...] giocare alla roulette russa. Almeno non volontariamente. Ma quando non si [...]. Ricordo una disavventura che [...] vicino al canale di Suez, un anno [...] dei sei giorni. Mi sono ritrovato ventre a [...] dietro una duna, innaffiato di schegge [...] egiziana. Ho cominciato ad avere [...] paura, poi noia, poi irritazione, semplicemente, la [...]. Dalle due alle cinque [...]. Gliel'ho già detto, il [...] momentaneo. La paura è [...] cosa. Ci si abitua e [...]. Per quanto mi ricordi, [...] panico due volte nella mia vita: la [...] carica di polizia, a Londra, durante una [...] di [...]. Prima della guerra. Protetto dalla polizia, [...] e le sue camicie [...] un corteo provocatorio attraverso [...] End, quartiere abitato da [...]. /// [...] /// Io ero soltanto uno [...]. Volevo vedere cosa sarebbe [...]. La folla cercava di [...]. Quella volta sono stato [...] panico: per contagio, credo. La seconda volta, fu [...] miei viaggi in Indocina, quando mi ritrovai [...] questione di minuti, peno, isolato tra i [...] le truppe del [...] durante gli scontri intorno [...] nel nord Vietnam. Non osavo [...]. Dietro di me [...] i paracadutisti e di [...] invisibili nella boscaglia. Non avevo paura di [...] essere ferito, di soffrire. In quel momento mi [...] «Sarebbe stupido, assolutamente stupido perdere una gamba, prenderti [...] granata senza motivo, in questo paese che [...] mio, per una guerra che non mi [...]. Fu soltanto un terrore [...]. Non so se la chiamerei [...]. Il pericolo non mi [...] una volta, perché il suo antidoto, la [...] fatta meno crudele, con [...]. [...] aveva ordinato a [...] che ci tenessimo pronti [...] per Managua, tra le quattro e le [...]. Ma [...] che quel giorno stava [...] la vigilia, non [...] al cento per cento [...] suo capo. [...] ci aveva consigliato di passare [...] perché non era possibile sapere [...] precisa [...] decollo. Quando, alle quattro del [...] con mia grande rabbia, [...] mezz'ora! E cosi, come al [...] mi ero innamorato [...] bruscamente, senza preavviso mi [...] Panama e dei suoi abitanti. Tantoché, ogni anno, mi [...] generale Torri [...]. Nel 1974, i negoziati [...] del trattato sul canale sembravano trascinarsi in [...] anche fallire. Probabilmente il generale [...] sapeva che ero molto [...] punti di vista [...] ed era contento di [...] quel periodo, un osservatore cordiale. Diventammo subito molto amici. Mi legai anche di [...] olla persona incaricata di farai da guida [...] di me, [...]. Personaggio notevole, anziano professore [...] di Panama, sotto [...] presidenza tu [...]. Nel 1968, quando [...] e un [...] era stato messo su [...] destinazione [...] dal suo ex alleato [...]. Per loro, [...] era la città degli [...]. Tutta la famiglia [...] vi si era trasferita, [...] Ì suoi soldi. [...] si rese conto che [...] aveva tendenze di sinistra [...]. Ha anche scrìtto un libretto, [...] «La teoria [...]. Gli ho chiesto cosa fosse [...] «teorìa [...]. Mi ha [...] «Beh, avevo perso un [...] quando tenevo lezione spesso mi sono accorto [...] invece di "infinito". Facevamo lunghe gite in [...] paese e io me ne innamoravo [...]. La mia amicizia per [...] e [...] dì consolidava. A quel punto della [...] dalla parte di Fidel, ma non era [...] scherzare. Cuba era stato un [...] Batista; allora non parlerei di esultanza, ma [...]. /// [...] /// Facevo da guida a [...] mostravo gli aspetti sordidi [...]. Ho tentato di scrivere [...] cui [...] fosse il protagonista. Ne avevo scritte ventimila [...] si è ostinatamente rifiutato [...] sotto la mia penna. Come Io [...] prefazione del libro, spiego [...] di scrìvere avevo in mente non un [...] qualcosa di leggero. Un amico, Io sceneggiatore Alberto Cavalcanti, mi aveva chiesto una sceneggiatura. Allora avevo scrìtto una [...] in giro i servizi segreti. Si svolgeva in Estonia [...] 1939-1945. Raccontava del reclutamento poco [...] agente segreto da parte degli inglesi. Il film non vide [...] perché la censura non apprezzava che si [...] i servizi segreti. Poi, aggiustando la sceneggiatura, [...] che era intatti difficile scherzare su un [...] del libro, avrebbe tradito [...] pure indirettamente, Hitler. Così trasportai [...] a Cuba, che conoscevo [...] di Batista. Sa, prima che Fidel prendesse [...] potere nel [...] con le sue prostitute, la [...] a buon mercato, le sale da gioco, era una [...] snello allegra. Per tornare a «Il [...] volevo scrivere un soggetto divertente. Così il mio capo [...] a un personaggio reale, scherzava con la [...]. Ciò colpì molto i [...] risposi che, se dovevo incupire il quadro [...] piacere, il libro non sarebbe stato la [...]. Penso che «II nostro [...] un buon libro comica Lo scopo non [...] di Cuba ma di mettere in ridicolo [...]. In questo caso. Ho scritto, in seguito, [...] su Cuba, pubblicati da giornali come il [...]. Ma credo di esserci [...] e non per impegno politico. Mi piaceva andare al [...]. Mi piaceva [...] che fosse possibile avere [...] tutto a volontà. Una volta chiesi a [...] taxi di procurarci della [...] gruppo di sandinisti in Nicaragua [...] esercitazioni, in una foto del [...] una intervista che uscirà [...] Editori Riuniti lo scrittore inglese racconta i suoi [...] più calde del mondo [...] con i suoi romanzi. Ne viene fuori un [...] e [...] con GRAHAM GREENE Lo [...] Graham [...] e. Fidai Castro durante una cerimonia [...]. Tornò dopo pochi minuti con [...] polverina comprata [...] della strada. Quando io e la [...] a [...] in camera nostra, le [...] «Non [...] cocaina, è acido borico in polvere. Ne ero sicuro! [...] era un posto di [...] di drammi. Avevo fatto un giro [...] e poi un breve soggiorno nel [...]. Ci sono tornato [...] del [...] dopo la rivoluzione, per aiutare Carol Reed a mettere in scena «Il nostro a-gente [...]. Più tardi, nel 1966, [...] incontrare Fidel in una villetta nei pressi [...]. Vede quel quadro sopra [...] È un suo regalo. Ho saputo poi che [...] che ci ha presentati che mi avrebbe [...] se gli fossi piaciuto, se invece gli [...] non me lo avrebbe regalato. Dopo tre ore di [...] in cucina dove, sul tavolo, [...] questo quadro, dipinto da [...] Porto [...]. E mi disse: «Le piace? Potrei [...]. Dietro scrisse «con amicizia» [...] simile. Fidel è un personaggio [...] più di lui, credo, la convinzione che [...]. Durante la rivoluzione, mi [...] vicino alla lotta castrista. A quei tempi, avevo [...] una grossa valigia piena di vestiti invernali [...] se a Santiago faceva molto caldo, sulle [...] si nascondevano, le notti erano gelide e [...] procurarsi vestiti appropriati: controlli di doganieri erano [...] del paese, soprattutto attorno a Santiago, quartier [...] Batista, proprio sotto la Sierra [...]. Durante i miei soggiorni [...] Cuba [...] sei in tutto, tra il 1957 e [...] ho incontrato molti eroi della rivoluzione e [...] Moncada. [...] naturalmente, ma anche [...] Santamaria, moglie di Armando Hart, [...] giovane avvocato che è diventato prima ministro [...] e che ora mi pare [...] sia ministro della Cultura. Avevo avuto contatti con [...] nascosti in una casa di Santiago. Armando Hart stava facendosi [...] da un parrucchiere castrista. Era appena scappato dalla [...] si preparava ad andare nella Sierra Maestra. Il fratello di [...] Santamaria era stato torturato [...] dalla polizia, dopo [...] alla caserma della Moncada. La polizia di Batista [...] in carcere per [...] il corpo mutilato, con [...]. Era una donna ammirevole, coraggiosa [...] buona, una delle [...] della resistenza. Ho saputo con dolore [...] suicidata, ma non per motivi politici. Ho anche conosciuto la [...] Raul Castro, Vilma [...] anche lei assai attiva [...] e la moglie di Carlos [...] che io amavo molto [...] ha abbandonato Cuba. Stava scrivendo la biografia [...] Castro. Ora vive a Roma, [...] un libro molto bello sui personaggi della Sierra Maestra. Racconta un a-neddoto che [...] divertito, perché rende bene il clima di [...] che regna in America latina: [...] e affascinante Vilma [...]. Si nascondeva in una casa, [...] piedi della Sierra Maestra. La polizia fece una [...] lei era in camicia da notte. Saltò dalla finestra nel [...] tutta bianca nella [...] camicia da notte. I vicini si inginocchiarono [...] a pregare: credevano di [...] visto Maria in persona. Conservo molta amicizia per Fidel. Agli inizi, non dubitavo [...] rivoluzione cubana. Ora presenta aspetti meno [...] avevo potuto notare in passato e che [...] a poco. Sarà sempre difficile avere [...] situazione di questo paese. Però, una volta, lei ha [...] di essersi dedicato al mestiere di scrittore, a scapito [...] vita. Pure ha scritto, e [...] della vita. Veramente non mi sono [...]. Qualche volta si scrivono [...] vengono schematizzate o prese troppo sul serio [...] quando l'autore ha soltanto un po' esagerato, [...] messaggio [...] voleva originale. Lei allude a una [...] particolari circostanze: avevano chiesto a [...] Elizabeth [...] e a me di [...] sulle opere che ci avevano influenzato. Ero sicuro che [...] avrebbe risposto di essere [...] da Cechov e [...] Elizabeth [...] da Henry [...] e via dicendo. Ho voluto fare il [...] i libri che mi avevano influenzato, agli [...] di Marjorie [...] Haggard eccetera. E ho aggiunto che dopo [...] letto «The [...] Milan» di Marjorie [...] mi ero trovato in qualche [...] intrappolato nella scrittura, poiché mi aveva mostrato fin [...] il «motivo del tappeto», che [...] tardi la religione mi ha spiegato. In [...] altra occasione, nel 19481, [...] Francois Mauriac partecipammo a una conferenza a Bruxelles [...] «É in perìcolo la civiltà cristiana?». Anche quella volta, sapevo [...] Mauriac [...] detto che i russi erano capaci di [...] Parigi in una settimana e che il cristianesimo [...] pericolo. Decisi dunque di sostenere [...] il cristianesimo non era in perìcolo e [...] la parabola dell' ultimo Papa che riapparirà [...] New York, o a Londra, miserabile, braccato e che, [...] suo assassino. Ma approfittare della vita [...] di una certa esperienza? Io ho messo [...] e-sperienza con la scrittura. Esiste una inevitabile interazione tra [...] e la scrittura. I [...] del 1951 sono sfociati, per [...] in [...] tranquillo [...] anche se non avevo affatto [...] di [...] un libro, nemmeno dopo il [...] secondo viaggio per conto di «Paria Match». Non avevo idea di [...] stati questi [...]. Infatti, la prima volta [...] Indocina per caso. Ero appena stato tre [...] Malesia, sempre nel [...] come inviato speciale di [...] per occuparmi della guerriglia, [...] chiamata «stato di emergenza». Uno dei miei migliori [...] la seconda guerra mondiale aveva lavorato nel [...] era console generale ad Hanoi. Mi sembrò una buona idea [...] a [...] rientrando dalla Malesia. Rimasi in Indocina soltanto [...] le quali rividi que-sto amico e incontrai [...] De [...]. Fui immediatamente affascinato dal [...] quello che stava succedendo. In Europa, la [...] non era conosciuta quasi per [...]. Soltanto a partire dal [...] che «dovevo» fare un romanzo e, di [...] in Indocina, poiché non ne sapevo ancora [...]. Dopo il reportage nel [...] effettuato sotto il terrore [...] le gemeva: «In Indocina [...] In Malesia si poteva essere in prima linea [...]. Perché questa impazienza, questa [...] «bordo vertiginoso delle [...] voglio andare fino in [...] possibile, essere più coinvolto. /// [...] /// Mi chiedo sempre: «Come [...] posso fare in modo che [...] lettore veda quello che [...]. Soltanto questa preoccupazione permette [...] a spettacoli tanto orrendi, che arrivano come [...]. Da giovane, quando qualcuno [...] un incidente, soffrivo tanto che dovevo chinarmi [...] allacciarmi una scarpa, altrimenti svenivo. La mia [...] lavorava molto al di là [...] racconto. Per questo motivo, nel [...] su Londra ero nervoso. Avevo seguito delle lezioni [...]. Tuttavia, quando la citta [...] ero più un semplice spettatore. Avevo una missione da compiere. [...] si era imposta. Quando lavoro per un [...] azione è quella di descrivere [...]. Quindi, non Io subisco [...]. Ma non ne [...]. Sarei attratto da ciò [...] Sono sicuro che si tratta di una coincidenza: Bono [...] talmente tanti posti dove non [...] né povertà né rivoluzione, [...] mi sono serviti come base per i [...]. Però, a pensarci, esiste [...] non ha descritto la sofferenza? E parte [...]. Tranne [...] Wodehouse, che stimo profondamente [...] opere sono ispirate alla gioia di vivere, [...] scrittori della [...] Ma perché infliggere questa [...] suoi personaggi e al suoi lettori? [...] ne è sempre lo [...]. Non sempre! Il cadavere nella piscina, [...]. Non [...] mai visto, come non ho [...] visto [...] dopo [...] con la bomba. Sono immagini simboliche [...] della guerra [...] e del regime ai Papà [...]. Certe scene, invece, sono [...] avvenuti, come la rimozione del feretro fatta [...] ne «I [...]. Durante i miei viaggi [...] di scene abominevoli, certo. Perché? Perché mi interessa [...] dunque i luoghi dove qualcosa succede [...]. E là dove qualcosa [...] inevitabilmente su una certa quantità di orrore. Un orrore ben poco [...]. Un orrore politico. /// [...] /// Questa eloquenza che è [...] di un sobrio scetticismo e che in [...] nega ciò che sembra perentoriamente affermare, è [...] lunga [...] che [...] Allain gli ha dedicato [...] che ora gÙ Editori Riuniti opportunamente pubblicano [...]. [...] i temi, biografici e intellettuali, [...] le preoccupazioni e le maschere, il riserbo e [...] presi, già noti e fissati [...] pagina, in altre opere ma soprattutto [...] nei due volumi della [...] autobiografia, [...] sort [...] e [...] Escape», possono essere [...] ritrovati come in una sorta [...] utile compendio, di ennesima occasione permettere a fuoco le [...] domande, e perplessità, che questa singolare figura di uomo [...] ai scrittore continua a suscitare. E innanzi tutto, quelle [...] mista ed eccentrica, collocata per definizione in [...] di frontiera, della [...] narrativa: perché non v'é [...] che in Greene [...] orizzonte di forme e [...] romanzo novecentesco inglese i presente come una [...] tradotta genialmente nelle modalità di una letteratura [...] un grande pubblico. Gli esempi potrebbero essere [...] è fra [...] rilevanti, quel «pun-to di [...] che lo stesso Greene [...] giustamente, ricorda in questa intervista. Esso è al centro [...] romanzo, i il cuore della [...] struttura, proprio perché sottintende [...] rifrazione problematica dello sguardo gettato sulla realtà, [...] Greene, perché paradossalmente risponde a una necessità [...] di estraniazione dello scrittore dalli propria materia [...] in un sol punto, di fedeltà assoluta [...]. Per [...] egli [...] afferma, «uno scrittore deve sottostare [...] due regole contraddittorie: implicarsi nel romanzo, distaccarsi da esso». Tuttavia la tensione [...] descritta è qualcosa di [...] metodo narrativo: per la presenza sfuggente ma [...] autobiografica, questa tensione allude in verità a [...] paradossale norma etica ed è la vera [...] di Greene, il suo inconfondibile timbro: è [...] una parola, di quelle [...] divise», di quei doppio [...] che, nutrite dal trauma [...] percorrono tutto il mondo [...] e spiegano quel costante punto di fuga, [...] e di ricerca di una certezza assoluta [...] caratterizzano la [...] visione insieme tragica e [...] generali. Di [...] anche [...] mai pacificata che lo [...] repentina al cattolicesimo, ma anche [...] critica verso il mondo [...] variegato universo delle rivoluzioni, da Cuba al Vietnam [...] Nicaragua e comunque verso destini e avventure umane [...] fedeltà assoluta si coniuga naturalmente con il [...] delazione, con gli intrecci morali e narrativi [...] nei suoi più noti romanzi. Una attitudine, [...] che dichiaratamente vuole apparire e [...] Io e, eclettica e anarchica, ad ogni livello: e [...] questa stimmate [...] che sembra a lui così [...] non deve trarre in inganna Al suo [...] v'è anzi, mi pare, una [...] di immobile ossessione, una radicale perplessità e una complice [...] di quel mistero, stregante da contemplare, che è per Greene il proprio inconscio e ciò che ad esso e [...] assimilata la più generale condizione [...] visitata dalla caducità, ma anche, [...] volte, sorprendentemente, dai lampi della Grazia, che soltanto un [...] scettico come Greene può leggere coma una metafora [...] e del vero. /// [...] /// Una attitudine, [...] che dichiaratamente vuole apparire e [...] Io e, eclettica e anarchica, ad ogni livello: e [...] questa stimmate [...] che sembra a lui così [...] non deve trarre in inganna Al suo [...] v'è anzi, mi pare, una [...] di immobile ossessione, una radicale perplessità e una complice [...] di quel mistero, stregante da contemplare, che è per Greene il proprio inconscio e ciò che ad esso e [...] assimilata la più generale condizione [...] visitata dalla caducità, ma anche, [...] volte, sorprendentemente, dai lampi della Grazia, che soltanto un [...] scettico come Greene può leggere coma una metafora [...] e del vero. 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