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Di famiglia di origine [...] trasformato in Liszt per [...] il Nostro era stato educato a Vienna, [...] aveva risieduto a lungo a Parigi, aveva [...] mondo in lungo e in largo, aveva [...] Weimar e poi a Roma, e [...] quindicennio di vita si [...] Roma, Weimar e Budapest. Aveva conosciuto Beethoven, Mendel-ssohn, Schumann, Chopin, Wagner, e in pratica tutti i grandi musicisti [...] Brahms e a Borodin. La [...] prima composizione [...] una variazione su un valzer [...] era stata pubblicata nel 1823, [...] En rève [...] terminata da poco. Non era neppur tanto [...] al momento della mor-e [...] meno di tre mesi a compiere [...] anni, ma era [...] che più intensamente aveva [...] secolo [...] con lui scompariva un [...] storia, e dì quale storia! Del suo enorme catalogo [...] pianoforte erano popolari non più di una [...] che la critica non considerava alla stregua [...] e che i concertisti collocavano preferibilmente alla [...] come cose un po' circensi con le [...] congedava In allegria dal pubblico. Le sue composizioni per [...] raramente, ed una sola di esse faceva [...] del repertorio e vi sarebbe rimasta. La [...] vasta produzione di musica sacra [...] era entrata né in sala di concerto né [...] liturgico. Come personaggio era rappresentativo [...] imbarazzante. Soltanto come maestro di [...] veramente apprezzato, e soltanto in quanto tale [...] una presenza attiva nella cultura europea del [...]. Un sopravvissuto, dunque. Mori a [...] dove si era recato [...] festival del suo amico e genero Richard Wagner. E lì la figlia Cosima [...] come un eroe minore nel cimitero [...] supremo. Aveva stabilito di essere [...] Budapest, dove lo avrebbero venerato: la figlia si [...] come un trofeo e la collocò nel [...] il mausoleo. E a [...] giace ancora dopo [...] fortune concertistiche delie opere [...] Liszt [...] subirono dopo la [...] morte né un sensibile [...] sensibile offuscamento: le sue fortune critiche, già [...] tracollo, e nel periodo fra le due [...] avviava a scomparire dalla scena la generazione [...] intorno al 1860, anche le sue musiche [...] sempre più raramente nei programmi dei [...]. Ad affermare la grandezza [...] Liszt furono pochi: Ferruccio Busoni tra il 1900 [...] e Béla Bartók tra il 1920 e [...] il «culto» del Liszt pianista era vivo [...] Sovietica e [...] per il Liszt creatore [...] Gran Bretagna. Nelle grandi storie della [...] di Liszt era ingombrante: non la si [...] la si poteva aggregare alle schiere dei [...] si sapeva [...] a lato dei maggiori. Liszt come Bach? Nemmeno pensa [...] Liszt come Beethoven? Certamente no. Liszt come Chopin? Forse [...] fondo no. Liszt come Liszt? Impossibile. Oggi siamo andati un [...] ma mica poi tanto. La critica di avanguardia [...] o, meglio, la critica [...] cent'anni dalla morte del musicista [...] ancora una forte resistenza a [...] al rango di «grande». È una semplice questione di [...] o anche per noi, come per i suoi contemporanei, [...] troppo [...] Liszt? Sì, [...] PIERO [...] con cura è proprio questa. Posto che la Bagatella [...] Disastro sono [...] di figurare tra le [...] spiegano [...] della musica colta occidentale [...] Novecento, [...] Rapsodia ungherese n. Ma anche chi è [...] risposta positiva è giusta e doverosa, e [...] quindi per il solo gusto di [...] le [...] sa [...] si tratta di tesi [...] nella coscienza collettiva di oggi. Nessuno è disposto a [...] senza riserve, che il Notturno. Sogno d'amore di Liszt [...] uno qualsiasi dei notturni di Chopin, neppure [...]. E questa resistenza a [...] Liszt [...] rango dei maggiori creatori del suo tempo [...] tempo ci impedisce poi di studiare Liszt [...] Liszt. Per studiare Liszt in [...] Liszt [...] probabilmente creare una categoria critica apposita. Beethoven, Schubert, Schumann, Chopin [...] ha già da molti [...] sulle audacie sintattiche, lessicali e formali delle [...] Liszt, [...]. Ma [...] dal critici e poco note [...] pubblico. Il quale non ha [...] Bagatella senza tonalità e Disastro e non [...] la [...] ungherese a. Ma i primi creano [...] vocale da concerto, i secondi creano melodrammi. Ora, Liszt non è [...] ma di azione, sebbene crei non melodrammi [...] concerto. Potremmo fare con Wagner [...]. Come drammaturgo, Wagner è [...] che, non meno di Beethoven o di Chopin, [...] alla popolarità. Per Liszt, come per Rossini [...] Donizetti, il successo è invece una condizione [...]. E come ci sono [...] Rossini [...] in Donizetti la tolleranza verso i libretti [...] e verso le richieste dei cantanti e [...] e un compromesso del teatro lirico, c'è [...] Liszt [...] la tolleranza per le compromissioni che il Liszt [...] disposto ad affrontare, pur di conquistare un [...]. C'è un nucleo di [...] Liszt scopre ben presto ed a cui non [...] pagine che quand'è sui ventitré anni scrive [...] per [...] pubblica, e le pagine [...] è costretto a scrivere per sé, perché [...] sentire, toccano livelli profondissimi di introspezione, di [...]. I miti del destino individuale [...] del destino collettivo [...] percorrono però tutta la [...] opera, [...] a livelli [...] a livello di fede assoluta, [...] livello di dubbio, a livello di entusiasmo pieno, a [...] di propaganda. Per molti anni [...] persegue il successo e Io [...] libero imprenditore, dimostra come un concertista di [...] una svolta alla vita colturale ed avere [...] piedi, poi, direttore di un teatro di [...]. Ci sta stretta. E stretta, nel «fodero» [...] anche la vita di Liszt. Fu Clara Schumann a [...] Liszt, arte e vita coincidano. Anche più di Rossini, [...] un primato, Liszt fece sempre notizia, da [...] Beethoven [...] abbracciò a Vienna, alla fine di un [...]. Liszt aveva dodici anni. I primi sei li [...] In continui malanni, più di là che di [...] erano serviti a maturare la vocazione musicale, [...] secondi sei anni della [...] vita. [...] in cielo una cometa, quando [...] nacque, che [...] si diceva [...] portava bene, e la madre [...] sempre tenuta d'occhio. Fu la cometa a [...] e fu Beethoven a indicare nel ragazzo [...] avrebbe portato bene a tutto il mondo [...]. [...] e gli sussurrò: [...] tu sei un [...] e renderai fortunati altri. Non v'è nulla di [...]. Dopo i successi di Vienna, [...] 182-1, quelli di Parigi. Non avevano finito i [...] nel fortunato ragazzo il musicista della «destra», [...] Liszt, [...] 1830, fu subito il musicista della «sinistra». Intonata da Berlioz (Liszt [...] con la [...] si riascoltava a Parigi [...] Marsigliese. Liszt dedicò a La [...] la [...] Sinfonia rivoluzionaria. Aveva avuto altre crisi, [...] che aveva tenuto d'occhio la cometa, tenne [...] storia, e disse che il cannone aveva [...] Liszt. Girò tutta [...] come un pianista leggendario, [...] solistico, il programma dedicato anche ad un [...] il suonare a memoria e il puntare [...] del suo tempo: Beethoven, Chopin, Schumann. Quando si stancò di [...] esibì soltanto per beneficenza o per scopi [...] del monumento a Beethoven o i soccorsi [...]. Gli [...] ma due lasciarono il [...]. Liszt ebbe tre figli (Blandine, Cosima [...] Daniele) da [...] con la quale visse [...] e il 1842 (Georg avrebbe voluto lei [...] 1833 e il 1842 (Georg [...] cosi). Incontrò poi, nel 1847, [...] Kiev, Carolyne [...] con la quale, in [...] perfezionasse la pratica del divorzio, visse a Weimar [...] dieci anni. Trasformò la città in [...] e culturale straordinario. Senza Liszt a Weimar, [...] avuta la prodigiosa vita musicale della seconda [...]. Già pronto il matrimonio [...] Roma, [...] per il 22 ottobre 1861, non se [...] nulla, perché il Papa volle rivedere la [...]. Era morto, intanto, il [...] Daniele; [...] morta nel 1863 la figlia Blandine, e, [...] Cosima aveva deciso di vivere con Wagner. La vita di Liszt [...]. Alla morte del [...] Liszt fece seguire non [...] la [...] accettazione degli Ordini minori [...] in Italia, in Ungheria e ancora a Weimar, [...] e portando [...] il rinnovamento di vecchie [...]. Si riappacificò con Wagner [...] Cosima, [...] a [...] nel 1876, per [...] del Teatro, vi ritornò [...] il Parsifal, fu indicato da Wagner come [...] quale nessuno avrebbe udito [...] musica. La morte di Wagner [...] tutto un mondo era scomparso che lui [...] a quel mondo consacrò, [...] gli ultimi anni. Intraprese nel 1885 una [...] Europa, dovunque accolto come un trionfatore; avviò [...] secondo giro, interrotto per partecipare, a [...] al matrimonio della nipote Blandine. Una congestione polmonare, via [...] grave, Io portò agli [...] giorni. Il 25 luglio sì [...] teatro Ser riascoltare il Tristano e Isotta [...] di crisi e di [...] mori quietamente alle due [...]. Verdi, Wagner, Rossini lasciarono [...] Liszt soltanto la [...] tonaca, qualche camicia e [...]. Stanno «stretti» anch'essi. Niente di Liszt entra come [...] lama nel suo federo. Dice bene [...]. Erasmo [...] come si possa realizzare [...] dalle leggi del mercato. Tenta quindi di diventare, [...] Cappella Sistina, il riformatore della musica sacra [...]. Ma la carica a [...] dopo alcuni anni di [...] Roma ricompare in Europa solo per accorgersi che [...] Europa [...] ha più una collocazione. Allora, dopo [...] inventato il recital pianistico [...] sperimentale, inventa il «corso di perfezionamento» per [...] il suo ultimo impegno di uomo [...]. Musicista ammirevole, che nel mutare [...] dei tempi sa far sentire la [...] nella realtà sociale i via [...] trasformazione. Creatore, come dicevamo, che [...]. Che cosa ci impedisce [...] la [...] Rapsodia ungherese n. In Liszt c'è un [...] propagandistica, che non c'è in Chopin, e [...] cattivo gusto. Abbiamo ragione? Anche questa volta [...] risposta più ovvia e più facile [...] non abbiamo ragione [...] rischia di semplicemente [...]. Però un fatto sembra [...] di gusto che da lungo tempo abbiamo [...] Liszt [...] ci entra come una lama nel fodero: [...] nel fodero qualche strappo. Se lo strappo vada [...] convenga allargare il fodero è cosa di [...] dovrà occupare. Perché chi non è [...] dalla morte non scomparirà più. Nella collana «Le sfere» [...] Luigi Pestalozza, sta per uscire una raccolta di [...] Liszt, inediti in Italia. Il volume, curato e introdotto [...] presenta una serie di scritti [...] vanno da quelli del Liszt ventenne al celebre [...] e [...] Harold [...] del 1855 mai tradotto in Italia. Per gentile concessione della [...] pubblichiamo alcuni passi di [...]. Si tratta delle pagine [...] Liszt scende in campo per difendere «la musica [...] Berlioz. Quando la Musica ha un [...] in certo [...] una premessa, il [...] a [...]. Per esempio è ben [...] Caprìccio di Sebastian Bach: «Sopra la lontananza del [...]. È vero! Non è nostro obiettivo [...] e della Cantata in [...] nella parti puramente strumentali [...] coro e canto solista [...] è stato sempre indirizzato [...] Io sfondo paesaggistico o anche la cornice nella [...] i protagonisti. Il suo contributo è [...] tipo simile a quello [...]. Da [...] deriva la forma di [...] che ben presto, senza rinunciare alla scena, [...] di concerto dove divenne autonomo: [...]. [...] era soltanto un breve preludio [...] apriva l'opera, e nella [...] denominazione conserva fino a oggi [...] ricordo della [...] origine. A poco a poco [...] di fuori del suo compito che era [...] da introduzione a opere drammatiche, un valore [...] autonomi, e in certi casi una forma [...] compiuta, per cui venivano presentate celle ouverture [...] opere alle quali erano destinate. Anzi, non di rado [...] come pezzi a sé. Si scrissero allora ouverture [...] si adottò questo termine per tutti i [...] non si dividono, come la sinfonia, in [...] al contrario costituiscono un tutto omogeneo, organico, [...] unico tempo. Questo genere musicale si [...] sia in virtù del più ampio spazio [...] del compositore, sia anche grazie al fatto [...] i pezzi a un determinato soggetto che [...] esplicito. Questo cenere è il [...] programma di cui, potremmo aire, portò alla [...]. D fascino che essa [...] sé qualcosa del timore reverenziale con cui [...] luoghi sacri. E sarebbe inutile seguire [...] programma in alcuni aneddoti, più scherzosi che [...] sinfonie di Haydn. Egli infatti, traboccante di [...] non confidava alla [...] musa nessun segreto che [...] cuore, non cercava in essa presentimenti, enigmi, [...] una maniera così libera da ogni recondito [...] che tutto gli uscisse dalla penna con [...] problemi. Beethoven invece sentiva fortemente [...] a legare a un [...] in fuga della musica strumentale, e a [...] onde delle correnti mu-sicali nel letto sicuro [...]. La sinfonia Eroica e la [...] unitario [...] il titolo di Marcia funebre [...] alla prima e la Sonata degli addii [...] «Lea [...] e Le Re tour» [...] cosi come la Preghiera di [...] mento di un uomo guarito. Anche [...] una Sinfonia del Faust, sulla [...] lo colse la morte, dimostra quanto Beethoven ri avvicinasse [...] di unire la poesia con la musica strumentale. Egli ha accuratamente evitato qualsiasi [...] con [...] pregiudizio e con ciò che [...] creare imbarazzo. Malgrado ciò ha contribuito in [...] fondamentale, con la tendenza generale della [...] produzione, a fare accettare diffusamente [...] programma. Anche le sue Romanze [...] sembrino escludere 3 programma, hanno contribuito molto [...] per quanto concerne i pezzi per pianoforte, [...] che questa definizione di genere risvegliasse in [...] di denominazioni più particolari. Egli non solo ha [...] programmi con il gusto più raffinato. Sarebbe superfluo ridire di [...] che punto oggi sono diventati di moda [...] pezzi per strumento solista, per pianoforte, violino, [...] clarinetto e flauto! Ora, se fenomeni del [...] sono né isolati né eccezionali non vengono [...] artisti di buon senso e intelligenti li [...] del loro modello, e il pubblico in [...] provoca: allora si può definire il programma [...] del gusto, perfino nel caso in cui [...] vi ha la [...] parte, come noi assolutamente [...] fa proliferare come piante parassitarie, dopo ì [...] (Romanze senza parole), i [...] (Romanze senza [...] Berlioz non ha obbedito [...] casuale o a un istinto puramente individuale, [...] senza scopo né meta, quando ha struttu-rato [...] sinfoniche secondo [...] guida che ha manifestato [...] voluto fosse recepita e compresa chiaramente [...]. Se quindi anche attraverso [...] creazione ha suscitato una [...] non sarebbe comunque [...] esempio che dimostri come [...] della passione vennero riequilibrati da opportuni vincoli. La musica strumentale procederà [...] programma sempre più sicura e vittoriosa, con [...] di coloro che si ritengano, in materia [...] giudici. Coloro i quali stanno [...] programma, e anzi lo giudicano una dissacrazione [...] discutere più a lungo 3 fatto che, [...] momento presente, sono stati fatti, a [...] preparazione, dei tentativi, e [...] rapida diffusione attraverso i suoi splendidi sostenitori, [...] più lampante che in esso pulsa un [...] di vivere e legittimato a vivere. I compositori, però, che già [...] molto tempo, con le loro opere, si dichiarano favorevoli [...] programma, dovrebbero pensare [...] stridente che di esso può [...] fatto, dovrebbero sempre ricordarsi che programma o titolo hanno [...] loro giustificazione soltanto quando rappresentano una necessità poetica, [...] parte del [...] e quando sono indispensabili per [...] comprensione! /// [...] /// I compositori, però, che già [...] molto tempo, con le loro opere, si dichiarano favorevoli [...] programma, dovrebbero pensare [...] stridente che di esso può [...] fatto, dovrebbero sempre ricordarsi che programma o titolo hanno [...] loro giustificazione soltanto quando rappresentano una necessità poetica, [...] parte del [...] e quando sono indispensabili per [...] comprensione! (0)
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