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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 339963532.

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[...] un convegno [...] (Salone inter-nazionale [...] sul te-ma; «Donna, tecnologia, qualità [...] vita». Lo sviluppo scientifico ha [...] sempre di più le abitudini femminili. È suc-cesso anche a Carmen [...] la prima scrittrice italiana [...] un proprio sito Web per dialogare con [...]. Sandrina, uno dei personaggi del [...] nuovo libro, infatti, è [...] in-formatica che progetta e realizza [...] e dirige una piccola ma effi-ciente rete di aziende [...] di software gestionale. Il racconto di Carmen [...] tende, insom-ma, a demolire [...] vogliono la donna incapace di [...]. Convinzione bocciata, del [...] Uniti sulle imprenditrici. I dati, forniti dalla [...] Chiara [...] parlano di 8 milioni [...] al femminile, negli States, ma si prevede [...]. [...] nuove tecnologie, secondo Paola Manacorda, [...] Authority per le telecomunicazioni, è diverso da quello degli [...]. Nessuna sfi-da nei confronti [...] tec-nologico», scarso [...] per hobby. [...] per lavorare meglio, per [...]. Da parte [...] Sara Verona, presi-dente dei giovani [...] tratta che la tecnologia ha [...] delle donne. Partendo dai sem-plici [...] fino ai [...] strumenti informatici [...] le aiuta «a uscire da un ruolo [...]. E che dire del [...] Su [...] punto i pareri divergono, almeno in parte. Se da un lato Sara Verona ne sottolinea in positivo [...] che consente alla donna di [...] tempo per sé, [...] Paola Manacorda mette in guardia: «Migliora la vita di co-loro che hanno una [...] ma penalizza chi ha una [...] più bassa». Il ri-schio, insomma, è [...]. Elena Gazzola, assessore alle Autonomie [...] della regione Lombardia, con delega alle politi-che femminili, ricorda [...] messo [...] il telelavoro ha permesso di [...] sia a persone con gravi [...] familiari, sia alle madri. La Gazzola ha parlato, [...] sportello elettroni-co inaugurato a Milano in questi [...] gli utenti possono richiedere documenti in tempo [...]. [...] poi un progetto speri-mentale che [...] il [...] una [...] di cambiare medico o fissare [...]. [...] aiuta le donne E sono [...] crescita le «navigatrici» [...] ALLO [...] Il computer migliora la qualità [...] vita E crescono le imprese [...] Giuseppe Berto, contestatore oscuro Un [...] alla Swift: rileggendo la «Modesta proposta» del 1971 GIANCARLO BOSETTI Quando Giuseppe Berto scrisse le pagine di [...] (1971), piene di cattive [...] ed il peggio doveva an-cora [...]. Perchè Berto decise di [...] di Swift? Per lo scrittore inglese il [...] dei bambini poveri come [...] ricchi fungeva da satira nichilista contro [...] umano e contro gli [...] questo egoismo in una scienza esatta. Per [...] del «Male Oscuro» [...] immediatamente riconoscibile, ma con un [...] di pazienza il letto-re non faticherà a [...]. Anzi, ne troverà lungo [...] di uno. Io ne ho trovati [...]. Il primo è la [...]. Così si chiamava allora [...] ribellione esploso con il [...]. [...] degli eccessi del suo proprio [...]. Il terzo è un nemico [...] più generale e astratto, che nelle pagine di Berto [...] sempre in agguato: la volontà di po-tenza, [...] prevarica-tore non della borghesia ma [...] umani. Il quarto sono i [...]. Questo «tory» (come Swift), che [...] il Giuseppe Berto di [...] spende a piene mani i [...] da [...]. [...] nel capitolo sulla «nostra [...] Italia», [...] riprende il filo del discorso di un [...] «uno sparuto gruppo di borghe-si», di una [...] sta in piedi e che si appoggia [...] maiuscole, alle celebra-zioni del nulla, ai monumenti [...] cui Berto propone la de-portazione [...] in [...] luogo assurdo). Il quinto è la [...] ha privato [...] di un suo normale [...] destra e sinistra. Se i co-munisti prendono suggerimenti, [...] ordini, [...] sovietica, la [...] li va a raccogliere in Vaticano. Questo secondo partito poi [...] grave difetto che a Berto non va [...] enorme [...] estremisti di destra e [...]. Il risultato è che [...] politica si combatte in Italia «per conto [...]. Ma Berto non è [...] né un teorico della politica. Come ci ricorda di [...] sono, secondo lui, gli scrittori a capire [...] tutti. E il modo in [...] Berto [...] accompagna, con la [...] «Modesta proposta», a fiutare [...] arrivo su un paese intero non ha [...] limpidezza della pura teoria: no, è attraverso [...] che ci mostra le de-formità del tempo. Nevrosi e «pe-nosa certezza», [...] Gadda parlando de «Il male oscu-ro» [...]. [...] di questo libro «politico» [...] Berto [...] si svolgono secondo [...]. [...] situazione a due uscite: o [...]. [...] lungo e a lungo contorcersi [...] dubbio. [...] da combattere, la strada si [...] sempre più oscura. In fon-do si innalza una [...] insuperabile. Ai guasti nazio-nali si [...] della democrazia. [...] rappre-sentativa [...] minata dal male incurabile del-la [...] e le proposte per recidere alla radice [...] sorpresa [...] dalla vituperata contestazione, con tutta [...] ca-rica [...]. È stupefa-cente quanto a lungo, [...] sempre più paradossalmente con il [...] pagine, [...] degli [...] dei contestatori, come Rudi [...] il Mao [...] e le campagne [...] della rivoluzione culturale cinese. Alla ricerca disperata di [...] quella muraglia, la mente «de-solata» del nostro [...] persino sugli appelli di Castro [...] di Mao a «bombardare [...]. Fascino [...] è una uscita di sicurezza [...] «male oscuro» del paese, ma anche [...] al sistema rappre-sentativo, [...] quella italiana, bloccata. A una politica «impossibile», il [...] Berto cercava di rispondere con una ipotesi di [...] i «gruppi di pressione [...] assai [...] Berto lo riconosce [...]. ///
[...] ///
Rileggere oggi questo li-bro [...] fa è [...] il primo è di [...] di identificazione. Contrapposizione perchè trovia-mo nelle «penose [...] una sofferenza che non è [...] fortunatamente, la nostra. Identificazione perchè il lungo [...] connazionali verso il traguardo della normalità democratica, [...] non è ancora concluso e il timore [...] mai, dopo ogni ondata di ottimismo, torna [...] di ansia. È sicuro che il [...] la politica diventasse fonte esclu-siva di gioia [...] parole di Berto non servirebbero più, forse [...] capite. [...] La scheda Convegno a Padova Si è svolto ie-ri e venerdì, fra Padova e Mogliano Ve-neto, il con-vegno di stu-di «Giuseppe Berto [...] dopo», organizzato [...] di Padova. Vi hanno partecipato, fra [...] Cesare De [...] Gior-gio Bàrberi [...] Massimo Fi-ni, Stanislao Nievo, Gian-carlo Bosetti, Luca [...] Sergio Saviane, Sandro Ono-fri [...] Manuela Berto. Il testo che pubbli-chiamo [...] un estratto [...] che Gian-carlo Bosetti ha [...] nuova edi-zione di «Mo-desta propo-sta per preve-nire» (Marsi-lio). È stato anche [...] che ha visto la tragedia [...]. Berto è stato una [...] di quegli anni di facili e feroci [...]. Per quelli che aveva-no [...] dunque non potevano ricordare cosa era successo [...] il dramma di certe prese di distanza [...] Berto era uno della conservazione, uno scrittore [...] parte. Nella mia scuola venne [...] dagli studenti di Comunione e Liberazione per [...] iniziativa in cui noi, gio-vani della sezione [...] Pasolini. Lo trattammo male, come si [...] in [...]. Il dubbio è arrivato [...] quando Berto però non [...] più: cominciò a penetrare [...] giovani con minori timori di prima, e [...] anche le letture si aprirono a un [...]. Allora autori prima trascurati [...]. [...] e appunto Berto. Forse, dopo tanti anni, [...] una lettura riduttiva, ma quello che di [...] alla mente quando mi capita di ripensare [...]. [...] al confronto con la figura [...]. Mala [...] leggerezza, quasi [...] dello scrittore in liber-tà che [...] con le sue ossessioni, i sensi di colpa, e [...] col disgusto per una provincia ritratta in modo così [...] che davvero si possono trovare difficilmente altri paragoni. Nelle sue opere [...] parte di un narratore di [...] e dunque, in quanto tale, stilisticamente curioso come un [...] e [...]. Giuseppe Berto, a sinistra, [...] con Francesco Grisi Ansa [...] MORTO 20 ANNI FA Ma [...] «provocazioni» politiche sono ancora attuali e sorprendenti [...] IRONICO PAMPHLET Analizzando i difetti della borghesia riscopre, per [...] del [...] di «impacchettare» il mondo Dal [...] a Pont [...] il racconto delle imprese [...] moglie PIER GIORGIO BETTI TORINO Hanno stato [...] «gemelli» perché, è la [...] lui in Bulgaria, lei, di origine francese, [...] Casablanca. E soprattutto perché da [...] coppia anche nel lavoro, fa-cendo la stessa, [...] monumen-ti, palazzi, scogliere, [...] di tutto un [...]. Lui è [...] (di co-gnome farebbe [...] ma non conta), la [...] (de [...]. Parlano «con una voce sola», [...] tengono ad apparire come un [...] anche se le pa-role e [...] fantasia di [...] preval-gono. Insieme, nel tempo, hanno [...] il [...] di Berli-no, le mura Aureliane [...] Roma, un tratto della costa australiana [...] colossale, furono usati milioni [...] di tessuto [...] e più di 50 [...] il Pont [...] a Parigi, una torre [...] Spole-to, e via via «ri-vestendo» da un continente [...]. [...] a Torino la mostra [...] 1959-1969 and [...] in pro-gress», aperta fino al [...] gennaio, che illustra a Palazzo Bricherasio, con disegni originali, [...] e modelli [...] attività. Per [...] hanno ricoperto lo scalone [...] di tre sale [...] edificio con un panno [...] e incollato sulle finestre una carta opaca [...] luce solare il colore del miele». I visita-tori camminano [...]. [...] pubblico diventa cosciente [...] di camminare, il tessuto [...] le stanze restano tranquille e se ne [...] la bellezza. Noi sveliamo nascon-dendo». Provocazione? voglia di stupire? «Le [...] facciamo so-no opere [...] di gioia e bellezza, [...] utilità, non so-no simboli né messaggi. Le faccia-mo per noi [...] i nostri col-laboratori, come Cézanne [...]. Rifiutano, [...] e [...] di inquadrare le loro «av-venture [...] in una deter-minata categoria: «Sono lavori [...]. [...] lo abbiamo rivestito, il Pont [...] poteva essere una grande [...] giallo, ma è an-che architettura proprio perché [...]. Gli oltre tremila om-brelloni [...] colloca-to in Giappone, alti come case di [...] tetti senza muri, sono un intervento di [...]. [...] era forse pittore, architetto [...] Senonché le opere di [...] e signora sono tempora-nee, [...] e scompaiono. Arte che non lascerà [...] sé? «È la nostra scelta. Nei nostri lavori è [...] estetica sup-plementare, la tenerezza per le co-se [...] come [...] come la vita. Del resto, quan-do fermiamo [...]. [...] spontaneo». Non vuole spon-sor, non [...]. Le risorse per sostenere [...] delle «impacchettature» (pare si siano sfiorati i [...] lire per il [...] sono prodotte in casa, [...] de-rivano dalla vendita delle serie di disegni [...] progetti di [...] i collezionisti, specie negli Usa. Le difficoltà, piuttosto, derivano [...] con cui le amministrazioni [...] loro sconcertanti iniziative artistiche. Raccontano che hanno dovuto [...] 24 an-ni per strappare [...] alle autorità berlinesi, una decina [...] più per far arrendere la munici-palità di Parigi. ///
[...] ///
[...] appuntamento è la [...] ma a Palazzo Bricherasio [...] del fiume Ar-kansas in Colorado, [...] un tratto di [...] lungo i viali del [...] Park, a New York, di [...] di strutture metalliche alle quali dovrebbero [...]. ///
[...] ///
[...] appuntamento è la [...] ma a Palazzo Bricherasio [...] del fiume Ar-kansas in Colorado, [...] un tratto di [...] lungo i viali del [...] Park, a New York, di [...] di strutture metalliche alle quali dovrebbero [...].

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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