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Calhoun, profeta politico «wasp» [...] Tocqueville e tutti gli altri COLASANTI, LA POLEMICA Mio [...] saggista, la critica letteraria non è una [...]. Si alza in volo [...] il cre-puscolo. E cioè quando la [...] e le cose già sono avve-nute. In particolare i critici [...] più disincantati, o più «realistici», del processo [...] della stessa «eguaglianza delle condizioni», come Tocqueville, Bryce, [...] Mosca, Pareto, [...] e Weber hanno avuto [...] la dinamica grandiosa del-la formazione della democrazia [...] di Jackson. [...] dei bianchi Contro le limitazioni [...] al diritto di voto vigenti ancora in mol-ti stati [...] si affermò infatti, par-tendo dai ceti rurali [...] ne-gli anni tra il 1828 [...] il 1837, una spinta che aveva per obiettivo il [...] ad ogni bianco adul-to, del diritto di voto e [...] ottenere cariche pubbliche. Con [...] di dare finalmente alla democrazia [...] quel che le spetta anche sul piano della teoria [...]. /// [...] /// Salvadori si è così [...] invero straordina-ria, dello statista, uomo politico del Sud [...] di schiavi John C. Calhoun, [...] il sor-prendente itinerario [...] e dimostrando quanto del [...] egli ha saputo anticipare (Potere e li-bertà [...] John C. Cal-houn: un genio imba-razzante, Laterza, [...]. Erede della pleiade dei Padri Fondatori [...] parti-colare di Jefferson, che pure criticò), or-gogliosamente [...] difensore risoluto e accanito [...] peculiare» americana, vale a [...] degli uomini di colore importati e del [...] schiavi nelle piantagioni del Sud, teorico quin-di [...] razza bianca e sostenitore romantico della casta [...] nel Sud, Calhoun, uomo dai [...] talenti, ebbe grandi ambizioni [...] in parte poté appagare. Non gli riuscì infatti [...] degli Stati Uniti. Da sostenitore di Jackson, [...] un oppositore. E sotto-pose ad una [...] suoi discorsi e scritti politici, sin dagli [...] sistema politi-co americano. Contrappose la re-pubblica federale [...] gestazione e sostenne che [...] hanno sempre la meglio sulle «maggioranze disorganizzate» [...] Mosca), dando vita a ve-re proprie [...] (si pensi a Pare-to) [...] macchi-na del partito politico il luogo della [...] (si pensi a [...]. Nella democrazia in formazio-ne, [...] il formarsi inquietante di una sorta di [...] (si pensi a Tocqueville), che poteva diven-tare [...] al combinarsi del leader [...] e del partito oligarchico [...] del dena-ro e in genere del potere [...] alla critica sociali-sta, ma anche alla «gabbia [...] Weber). Una deriva ple-biscitaria e [...] era in-fatti consustanziale alla democra-zia [...] massa e alle stesse rivolu-zioni popolari contemporanee: Calhoun osservò [...] attenzione quelle europee del [...] e, pur mo-rendo nel [...] prima dunque del [...] di Napoléon le petit, giunse [...] conclusioni non dissimili da quelle di Marx e Tocqueville. Difendendo poi [...] e la peculiarità delle [...] sociali del Sud, le consi-derò importantissime in [...] che contrapponeva il conservatori-smo comunitario schiavistico [...] capitalistico del Nord, luogo [...] classe esasperata (tutta la storia per Calhoun [...] lotte di classe, come per [...] del Manifesto [...]. Ogni società si fondava [...] sfruttamento del lavoro ed il lavoro era [...] ricchezza (si pensi alla teoria del [...]. Alla società, por-tatrice di [...] di anomiche convulsioni, era al-lora necessario contrapporre, [...] Sud, la comunità, dove le gerarchie paternalistiche poteva-no [...] lavoro de-gli schiavi, assai meno mercifica-to di [...]. Si pensi, a questo [...] dico-tomia tra comunità e società [...] e [...] propo-sta decenni dopo da Ferdinand [...]. Un genio imbarazzante Insomma, un [...] imbarazzante, quello di Calhoun. Né fu [...] a rendere pubbliche in America, [...] anni, opinioni e teorie politiche simili. Clay, We-bster e altri parteciparono [...] a un dibattito di cui Calhoun fu [...] e di gran lunga, più [...]. I grandi viaggiatori, come, [...] Tocqueville, e come, nel 1888, il [...] Bryce, diffu-sero infatti in Europa [...] un di-battito americano di cui erano stati [...]. Quanto alla storia delle [...] esce con Salvadori dal laboratorio auto-referenziale dove [...] stata confinata e perfeziona il suo insormontabile [...] sto-ria politica. Sicché il genio imbaraz-zante [...] Calhoun non potrà più essere igno-rato. /// [...] /// Tuttavia, mi pare che [...] per onorare questo intento sia proprio quello [...] ragioni che da Colasanti dividono. Voglio prima dire, però, [...] libro mi ha impressionato: il suo assoluto [...]. Che Colasanti non si [...] agio nel tempo che gli è toccato [...] fatto che possiamo dare per assodato: «Si [...] vivere [...] esisten-za in mezzo ai [...] trovare [...] che ti cambi la [...] renda più profondo. Non è, in fondo, [...] cosa più importante: come cambiare la vita?». Ma il punto fondamentale [...] la voce di Co-lasanti è di quelle [...] molto lontano, e che, per trovare il [...] esitano ad annul-lare, con disinvoltura, le distanze [...]. I classici, per Colasanti, [...] ma gli spiriti magni di una comunità [...] tiene in vita una corrispondenza di amorosi [...] religione possibile, quella delle [...]. Per la stessa ragione [...] tali solo se possono [...] letti come classici. Siamo al secondo anacronismo: Colasanti [...] libri con lo stesso fer-vore con cui, [...] leggeva Renato Serra. Atten-zione però: non il Serra [...] problematico di Ezio Raimondi, piuttosto il «padrone [...] che costituisce un enigma», insomma il Serra [...] Carlo Bo. Questo anacronismo, nato da posizioni [...] non potrebbero essere più lontane dalle [...] gli consente, bisogna [...] una libertà ed una sincerità [...] che meritano attenzione. È sempre tale ana-cronismo [...] Colasanti sul crinale di una criti-ca «forte», incauta, [...] di gerarchie di valore, di un nuovo [...] di una serietà morale troppo spesso calpestata [...] giornalismo, [...] è un merito che [...]. Ho parlato di libertà [...] può la critica accontentarsi della sincerità di [...] E ancora: può la letteratura valere al pari [...] Può un saggio [...] semplicemente nella storia di [...] fede, quella, appunto, nella letteratura? Colasanti non [...] «La lettera-tura, se è ancora qualcosa, è quella [...] desiderio di operare e di pensare con [...] con nudità». Generosità spiri-tuale, innocenza, grazia, [...] e dolore: tutto, nel libro di Colasanti, [...] luce del riscatto e della redenzione. [...] criti-ca in direzione della [...] debo-lezza riconciliata», gli diventa sempre un itinerario [...]. I moniti di Colasanti, [...] ogni piacere del testo, sono quelli di [...] o meglio, armato solo del suo strazio. Ma non è [...] solo [...] il punto dolente, e neppure [...] di [...] della critica come siste-ma di [...] tecniche, come sfida [...] come laicismo integrale, come dialettica [...] e civile, come storia [...] e memoria di sé: il [...] dolente sta piuttosto nel rischio che questo li-bro, [...] come una [...] omelia sempre uguale a sé [...] finisca per incorrere, per eccesso di passione, proprio nel [...] più detestato da Co-lasanti: [...] tutta speciale in questo caso, [...] confronti della realtà. Se la critica diventa [...] sia pure quello della croce, poco conta [...] cui il dramma si consuma. Peccato che Colasanti, forse il [...] ingegnoso tra i cri-tici della [...] generazione, abbia voluto scrivere un [...] della complessità, quella complessità che ab-bisogna, appunto, di [...] il [...] io credo, è una delle [...] più pericolose del nostro Novecento. E tuttavia quando la [...] quella della semplicità, Colasanti è impagabile: come [...] bella, che dedica a Boris Pa-sternak. Il Karl Marx degli [...] Combattente [...] i diritti del sud federalista contro il [...]. Analista della democrazia e [...] anni prima di Tocqueville, il conservatore John C. Calhoun è stato un [...]. A lui Massimo L. Salva-dori ha dedicato un [...] Laterza: «Potere e libertà nel mondo moderno». Racchiude un grande affresco [...] Usa [...] formazione. E [...] di profezie affascinanti. Tutte puntualmente [...]. /// [...] /// Calhoun, [...] Betsy Ross mentre ritaglia [...] diCarlo Alfano [...]. Au-tonomia finanziaria della Soprintendenza, [...] il provento [...] dei biglietti, il che [...] dai cinque miliardi at-tuali ai 12 miliardi, [...] medio annuo degli scavi di Pompei e [...] ar-cheologici. Una massa di denaro [...] a rendere fruibile quella parte della città [...] rischia di sparire proprio per-chè non sono [...] di restauro. Non solo, entro [...] del [...] sarà consegnato al soprin-tendente Giovanni Guzzo uno stu-dio sugli interventi da fare, sulle priorità, sulla [...] di aprire nuove aree ai visitatori. Il «blitz» di Veltroni [...] Napoli [...] Pompei è fruttuoso. Il ministro per i Beni [...] visitato per tre ore la città romana. Così nasce [...] di creare una struttura [...] essere raccolti tutti i «calchi» dei pompeiani [...] qua-le sistemare gli studi che sta com-piendo [...] Cnr [...] ricostruire le fat-tezze degli abitanti della città [...] I [...] dopo Cristo. Poi la creazio-ne di una [...] struttura di «acco-glienza» in una villa ottocentesca, dalla parte [...] di «porta Marina», in maniera [...] da garantire a 1. Il soprintendente Guzzo aggiun-ge [...] Pompei già lavorano circa 100 istituti italiani e [...] uno sforzo occorre [...] nel campo della «spiega-zione [...]. Vec-chie didascalie siste-mate accanto [...] antiquate, poco funzionali e, spesso, anche poco [...]. Un sistema moderno di [...] tecno-logie avanzate, da porre in essere prima [...] Giubileo, [...] por-terà un afflusso ecce-zionale di visitatori. Poi si cercherà di [...] nel Teatro e [...] di Pompei. Per capirci non si [...] scena recital come quello di Frank Sinatra», [...] Veltroni, incantato [...] del teatro, dalla scenografia [...] e del tempio dorico dove un anno [...] il «concerto [...] Pompei dei [...] Floyd», che pubblicizzò la [...] che oggi non sarebbe più proponibile. La vista a Pompei [...] il cambiamento di una «fi-losofia» nel campo [...]. Il ministro lo aveva [...] della mostra «Prospettive del [...]. Da Van Gogh ai [...] dello [...] Museum di Amster-dam, I [...] Capodimonte». Sia-mo stati bravi nella [...] della produzione contemporanea, [...] realizzando ciò che in [...] saputo fare in questi anni», ha sottolineato Veltro-ni [...] intervento. La mostra inaugurata a Capodimonte, [...] anche la fine dei lavori al ter-zo [...] Reggia, dove da ieri si possono ammirare capolavori [...] ai giorni no-stri, con una continuità davvero [...]. Un cambiamento di passo [...] notato già nella visita al conserva-torio di S. /// [...] /// Nella bi-blioteca sono conservati [...] di grandi autori, da Cima-rosa a Pergolesi, [...] Scarlatti [...]. Un patrimonio oggi «con-fuso» [...] didattico. Vel-troni proporrà a Berlinguer [...] due sezioni della bibliote-ca del conservatorio partenopeo, [...] una resti a disposizio-ne degli studenti, [...] entri nel pa-trimonio del Ministero [...] Beni Cul-turali. Ma, [...] con Roberto De Simone, [...] accompa-gnato nella visita al conservatorio assieme al [...] Napoli [...] il ministro cercherà di [...] spartiti inediti di Scarlatti, opere che non [...] mai eseguite. Subito dopo le festività [...] le procedure e [...] si penserà ad organizzare [...] pubblica di que-ste opere, attualmente conservate in [...]. Una esecuzione magari da [...] Pompei, perchè sarebbe un «even-to» di portata mondiale, [...] ci vorrebbe per [...] città sommersa dalla lava. /// [...] /// Una esecuzione magari da [...] Pompei, perchè sarebbe un «even-to» di portata mondiale, [...] ci vorrebbe per [...] città sommersa dalla lava. (0)
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