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Io voglio bene al [...] Consiglio ma come può finire sui giornali, come [...] cosa impor-tante, il fatto che Clinton gli [...] mano sulla spalla? Non vorrei che adesso [...] in cui si deve essere cari agli Stati Uniti. Non me ne frega [...] caro agli Stati Uniti». Come uno che è [...] una squadra, lei vede ora gioca-re dalla [...]. Che cosa vor-rebbe gridare [...] a chi [...] «Di lasciare il campo». Ha scritto di recente il «New York [...] che nonostante [...] dei partiti, continuano ad esserci [...] una ha no-stalgia della sinistra [...] passato, [...] passato. [...] «Il New York [...] dice una co-sa giusta. Questo è un paese [...] rinnovarsi ma che nel suo profondo ha [...] il mondo della sinistra per la sinistra, [...] destra per la destra. La de-stra intesa come Democrazia Cri-stiana, [...] voglia dire il New York [...]. Perché è una cosa certa. Quando [...] stato il crollo del [...] Berlino tutti grida-no: il comunismo è finito. Certo, come potere internazionale [...]. Ma non può finire [...] pensiero, Marx, Hegel, Lenin, Stalin, [...]. Il mondo di sinistra [...] suo Dna. Quella cultura, anche se [...] gram-sciana, [...] guarda con nostalgia a [...] quale tutte queste cose potevano esi-stere e [...]. Cosa [...] scritto sotto [...] fondato da Antonio [...]. Dovevano scrivere [...] fondato da An-tonio Gramsci [...] Palmiro [...]. Perché Togliatti fa parte [...] paese. [...] parte, nella Democrazia cristiana [...] molta meno cultura politi-ca. La Democrazia cristiana era una [...] di posizioni politi-che. Dicevo, sempre, scherzan-do, che [...] cristiani non occorreva essere né democratici né [...]. E poi la democrazia [...] un partito egemone. Ha esercitato egemonia nei [...] democratici tradizionali. /// [...] /// Per [...] tradizione Ottocentesca, il Se-nato [...] dei deputati ri-manevano aperti anche la vigilia [...] Natale. Chiudevano, mi sem-bra, il primo [...] e il gior-no del Ferragosto. Uno o due giorni. Adesso le Camere sono [...] uffi-cio, con ferie e chiusure estive. E questo stabilisce il [...] istituzioni. A Prodi del Parlamento [...] di fiducia. Il Consenso che cerca [...] Agnelli, quello di [...]. Tutti invocano il Parla-mento. Ma noi abbiamo una [...] dove le Camere sono [...] sono notai. Di-cevo che [...] nostalgia in molti. Ma io temo che [...] compagni di scuola. O nostalgia del potere. Storicamente la de-mocrazia cristiana ha [...] la [...] funzione. Infatti non [...] più. Posso dire però che [...] cristiani hanno ancora memoria storica. Io mi sono in-dignato [...] che ancora oggi si pensi [...] stata una parte della classe [...] del mio pae-se che ha lasciato uccidere Moro. Se fosse lì ad [...] Berlusconi non ci sarebbe alcuna reazione. Che cosa sa lui [...] ansie, delle lacera-zioni, degli anni Cinquanta, Ses-santa, Settanta, Ottanta? Cosa ne sa? È un paese in cui [...] memoria. La memoria a si-nistra [...] anche a destra. La tragedia della sconfitta, [...] guerra civile, lo scontro nel paese, la [...] e antifascismo. Ma niente di tutto ciò, [...] Forza Italia. Il cava-liere ogni tanto [...] tanto per fare op-posizione. Ma non la fa. Non gliene faccia colpa. È ragionevole pretendere che [...] di Forza Italia che sentano la passione [...] come me, come Occhet-to, come [...] come Pelle-grino? Ma neanche [...]. Francesca [...] e Valerio Fioravanti, crede [...] «Io non credo che siano colpe-voli. Mi riesce difficile compren-dere [...] di de-stra che avevano un loro proget-to [...] idee, potesse-ro andare a compiere un atto [...] co-me [...] al treno di Bolo-gna. È stato un atto [...] alla ideologia della destra [...]. Una strage di tanta [...] ha scatenato contro di loro, contro [...] una rabbia accanita che conti-nuerà ancora per [...]. Ha spinto, perfino, la [...] quale loro erano comunque legati, a schierarsi [...] strage. Non è che la [...] e Fioravanti era-no due [...] bel gior-no, da un circolo di estrema [...] compiere un atto esemplare, mettono una bomba. Erano persone abituate a [...] di destra. Non uccidevano per il [...]. Si uccide [...] per-ché fa [...] contro Ordine Nuovo. Si uccidono poliziotti e [...] in guer-ra. Se no, perché? Per [...] popolare? Se fossero stati due poveri ragazzi [...] intossicati da Evola, da Celine, si potrebbe [...]. Ma questi erano due [...] armata. Credo proprio che della [...] colpe-voli». Lei ha parlato molto [...] agli [...]. [...] possibile? «Io sono convinto che [...] sia necessario. Ma [...] deve procedere da un [...] quanto è av-venuto nel nostro paese, da [...] del giudizio che abbiamo dato. Sto dicendo: in Italia [...] stata una sinistra alter-nativa, e [...] da cui na-scono le Brigate Rosse. Bisogna accettare che il [...] di sinistra fa parte della storia politica [...]. E, in particolare, della [...] sinistra. I briga-tisti usavano metodi [...] guerra partigiana. La guerra partigiana, salvo [...] carattere convenzionale, era fatta di atti terroristici. Quan-do si diceva che [...] contrario al terrori-smo non si diceva il [...]. Se il terrorismo serve, [...] svolge [...] di [...] rivoluzionaria, allora il terro-rismo [...] e non più un fine. /// [...] /// Adesso tutto è cam-biato. /// [...] /// Capisco la difficoltà di una [...] della si-nistra storica di [...]. Que-sta stanza in cui [...] io e lei adesso, è frequentata da [...] stata condannata a venti, [...] di galera, al-cuni condannati [...]. /// [...] /// Ma se lei gli [...] erano, dicono: comuni-sti. Se gli chiede e [...] siete? rispondono: comunisti. /// [...] /// Un comunismo diverso da [...] Partito comunista italiano, [...]. Se lei parla con [...] partigiana dicono: avete tradito la Resisten-za. Perché la resistenza era [...] patriottica, nella quale tutti sono stati con [...]. Ma non tutti [...] inte-sa come guerra di [...] civile. Però per un comunista [...] classe era la grande in-venzione di Stalin. Non può es-sere antifascista [...]. Lei prenda uno dei [...] partigiani italiani, Edgardo Sogno. Non so-lo gli avversari [...] solo i terroristi, ma anche gran parte [...] hanno milita-to nel Partito comunista si rifiu-tano [...] eroe del-la Resistenza. Controprova: la grande operazione [...] Berlinguer. Chi sostengono per la [...] Consiglio, chi? Non Moro, ma Giulio Andreotti. Andreotti non fu voluto [...] Demo-crazia cristiana, fu voluto dal Partito comunista. /// [...] /// Al-do Moro come presidente [...] Consiglio [...] stato un presi-dente scomodo. Andreotti è un uomo [...] non si oc-cupa di ideologia. Un compro-messo si trovava [...]. Con Moro, invece no. Ma avendo do-vuto fare [...] Aldo Mo-ro, il santino non può essere [...] Gladio, non può essere [...] di De Lo-renzo. Il santino Aldo Moro [...] compagno di strada. O quasi». Negli Stati Uniti i [...] quando criticano duramente il loro governo, anche [...] spaccatura del Vietnam. In Italia persino i [...] «gli italiani» [...]. Perché? «Questa è una domanda [...] particolare. [...] non è stata fatta dagli [...]. Per tante ragioni storiche. Voi siete, invece, un [...]. Gli Stati Uniti sono nati [...] una rivoluzione. Avete la ten-denza a [...]. Voi erava-te inglesi, eravate una [...]. Vi siete liberati dal [...]. E avete costruito una libera [...]. Quindi siete [...]. Quelli che sono arrivati [...] i vostri valori. Chiaro che voi dite [...]. [...] po-tete dire? Noi italiani [...] anche perché dire [...] significa assumersi la re-sponsabilità [...] di tutti. [...] «La guerra fredda è finita. Alla guerra fredda è [...] fredda. La pace fredda ha [...] conflitti latenti, vedi i Balcani. Poiché voi americani oscillate [...] e prepotenza, non vedete la scelta sana [...] in tre parti, la Croazia, [...] Mussul-mani, la Serbia. [...] quale altro paese si [...] voi, per motivi ideali sulla guerra nel Vietnam? Noi [...] eravamo tutti in favore [...] vostro nel Viet-nam. Aldo Moro, non il [...] io ero presente, una rissa nella Camera [...]. Aldo Moro, non il santino, [...] politico vero, non quello ucciso dal complotto di [...] e [...] come dice il senatore Pellegrino, Aldo Moro ha detto: [...] non possiamo non avere comprensione [...] degli Usa nel [...]. La sinistra ha preso [...]. Da noi essere per [...] Vietnam significava essere filo-americani o filo-comunisti». È possibile che Francesco Cossi-ga [...] la prima volta nella storia [...]. Se per politica lei inten-de [...] idee critiche [...] situazione e formulare proposte, lanciare [...] lo sto facendo. Se per politica lei [...] mani nella poli-tica attiva, che significa ovvia-mente [...] po-litico, sono pronto. Se [...] da scendere in piazza per [...] nascere qualcosa di nuovo, sono pronto. Qual è la mia [...] Perché [...] posso essere un vero leader politico? Il [...] deve identificare nella [...] perso-na il fine di [...]. Un vero movimento politi-co [...] aspirare al pote-re, altrimenti fa accademia. Il candidato deve aspirare [...] elezioni. E a governare il [...]. È quello che non [...] il buon segretario del Pds. È ancora legato alla [...] si comanda soprattutto se uno non è [...] Consiglio. Il giovane [...] deve capire che sta [...] in cui deve candidarsi alla guida del [...]. /// [...] /// Ha fatto la strada [...]. È andato, quieto, quieto, [...] presidente del Consiglio. E ades-so cerca di [...] po-polare del paese. Io non posso candidarmi [...] del Consiglio. Non sarebbe credibile. Grazie a Dio, ho [...] fra essere popolare e avere consenso. La differenza qual è? Quando [...] stata la grande mani-festazione [...] Ber-lusconi io non potevo circolare. La gente, con le [...] per fare la rivoluzione di-ceva: [...] Cossiga! Però [...] anche una parte del paese [...] mi è nemica. Chi sono? I miei [...] in alcuni settori della ex De-mocrazia cristiana, [...] del Partito popolare. Io pos-so contare su [...]. Ecco, questo è il [...] oggi». /// [...] /// Ecco, questo è il [...] oggi». (0)
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