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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1996»--Id 3363070538.

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PAOLO [...] Incertezza dei bersagli, [...] sul [...] appena la congiuntura economica [...] un paese si fa pesante, i suoi [...] cominciano a patire. Tulli conoscono le recenti [...] Goethe [...] e la maniera poco [...] si sono concluse (chiusura della sede di Trieste). È ora la volta [...] di cultura britannica attivo [...] Itala [...]. Affiancato in genere da [...] lingue, si è in tutto questo tempo [...] iniziative che gettavano un solido ponte fra [...] prestigioso Palazzo [...] a due sedi più [...] ad altri [...] che per motivi palmari [...] biblioteca, alla quale hanno da sempre attinto [...] vari atenei cittadini e regionali, per non [...] di lettori comuni. Che fine farà [...] patrimonio librario è, a tut-t'oggi, [...] mistero. Quanto agli incontri con [...] portato a Napoli personaggi come Angela Carter, Arnold Wes-ker, Graham Swift, P. James, [...] e numerosi altri. Tutto ciò è triste di [...] sé, ma lo è forse ancora di più in [...] città come Napoli, vale a dire [...] una metropoli impegnata in uno [...] culturale impressionante, che ha per fine il [...] in . Accanto a ciò, la [...] di un profilo [...] di biblioteche che [...] europeo. Fino a ieri, [...] per i molti servizi [...] aveva [...] di entrare nella realtà [...] maniera indiretta ma [...] senza dover necessariamente a un [...] progetto: la [...] costosi viaggi. [...] pra Palazzo [...] la [...] un taglio del 1625 dei [...] che visi respirava, il fertile [...] alle sèdi del [...] sparse per il mondo, ed [...] agevole immaginare le conseguenze di una simile scelta. Napoli ne sta già [...]. Il processo di civilizzazione, [...] Norbert Elias in una serie di libri [...] Italia da II Mulino), dovrebbe essere [...] in una serie di [...] si giunge alla repressione o al controllo [...] Istintuali e a una vera e propria disciplina [...] dovrebbero diventare [...] invisibili. Eppure esistono le crepe [...] come aveva già visto Dostoevskij, [...] del sottosuolo. Ed è in [...] questa direzione che punta [...] Theodor Lessing [...]. Storia di un lupo [...] Adelphi) [...] «un ritratto cupo e desolato di [...] da cavernicoli, [...] dagli dei della natura», Lo [...] riluttanza, ma «costretto da un tribunale che [...] la verità», spinto appunto da desiderio di [...] mannaro» e al contempo di nascondere le [...] che anche del lupo mannaro si era [...] che voleva istituire e [...]. ///
[...] ///
Gli sono stati ascritti [...] e per ventisette è stato condannato a [...]. Le sue [...] dei linguaggi, ne erano un [...] tangibile. Impedire che una simile [...] fino a farsi ornamentale, di mera rappresentanza, [...] per tutti. [...] li morde alla gola: [...] forse ne recide la giugulare e ne [...]. Poi li squarta, e [...] e fa commercio della loro carne. I vestiti sono venduti [...] un [...]. Secondo Lessing le definizioni psichiatriche [...] mediche sono incapaci di [...] conto di questo individuo e [...] realtà. La stessa questione sulla [...] e di volere è secondo lui mal [...]. Anche il rapporto con [...] tribunale ha condannato come complice è molto [...]. Ma il tribunale spazza [...] preoccupato in prima istanza di chiudere presto [...] di impedire che emerga il fatto che [...] è stato un informatore [...]. Lessing, che assiste [...] verità del lupo [...] in qualità di corrispondente di [...] giornali, viene espulso [...] per la [...] caparbia volontà di capire. Il tribunale giudica ma [...]. La sera dei giorno [...] stato pronunciato il verdetto in una stanza [...] i familiari delle vittime. Nessuno di loro aveva [...] risposta agli interrogativi: "Come è potuto succedere [...] Che [...] lo [...] Perché? A quale scopo?"». Domande che si possono riassumere [...] una sola domanda: «Perché questo male? Perché il male?». Ma è possibile dare [...] eventi di cui parla Lessing [...] negli anni Venti in Germania. Anche allora, come adesso, [...] «uno smanioso desiderio di provare [...] che è [...] faccia [...] attivato dal processo di civilizzazione. Ma oggi, a differenza [...] male, che sembrava emergere con il volto [...] e che poteva rapidamente essere distrutto, ha [...] visibilità. Libri come quelli di James Ellory, [...] bellissimi come [...] o I soliti sospetti, [...] male che dilaga e che vince. Perfino i film via [...] America ci mostrano il -lupo mannaro» addirittura dentro [...] e nonni che violentano figli e nipoti. Il portatore del male, [...] del giustiziere di [...] assume dunque un rilievo [...]. Se nel cinema degli anni Sessanta e Settanta [...] mano fredda. Qualcuno volò sul nido [...] bene poteva soccombere, ma la lotta rimaneva [...] lotta si chiude con [...] vittoria dei male, come [...] fosse sul punto di emergere e sommergerà [...] cui è stato fin [...] tenuto sotto controllo. [...] domanda «Si [...] se c'è Dio perché il [...] sembra [...] nella terribile risposta: c'è Dio [...] la giustizia, o la legge) ma questi sono o [...] di fronte al male, o hanno lo stesso volto [...] male. Forse è in atto [...] e antropologico di cui ci è difficile, [...] linee lungo cui esso si muove. Incubi e [...] faeti Giovanni Maria Bertin, uno [...] Maestri ovunque e comunque riconosciuti, della pedagogia italiana del [...] secolo, compirà [...] anni in settembre, ma questo [...] compleanno non potrà [...] dalla solitaria fatica, [...] ricerca, dal lucido operare a [...] ha dedicato [...] esistenza. Del lungo magistero di Bertin [...] tracce recenti. Invitato un po' dovunque [...] scuole, credo principalmente a seguito della famosa [...] Lombardi sulla lettura, ho sempre citato Bertin [...] pioniere della pedagogia della lettura. E quando si sono [...] suoi allievi: professori, maestri, presidi, direttori, erano [...] tratto, ovvero studiosi intensi, raffinati e molto [...]. Il più recente volume [...] Bertin: Il mito formativo del dandy. [...] Baudelaire, [...] edito da [...] Segnalibro di Torino da pochi [...] mette in evidenza uno dei filoni più amati [...] un ambito di ricerca a [...] Bertin guarda da mezzo secolo, ovvero fin da quando [...] il suo bellissimo [...] estetico. C'è una dichiarata, evidente contraddizione [...] al dandysmo di una vocazione formativa. Oggi, tuttavia, non dovremmo [...]. Prendo, a caso, uno [...] trattati ed esplorati nel volume, quel Jules [...] che, ardente cattolico, è [...] libri che si ritrovano nei cataloghi [...]. Come rileva Bertin, [...] riassume però le sue [...] in quel concetto di [...] in cui si condensano [...] (nel senso di Nietzsche), mentre si delinea [...] vita che implica un totale distacco [...]. E allora si deve [...]. La nostra è infatti [...] ha reso concreti gli incubi di [...] a proposito del «narcisismo [...]. La televisione spazzatura, e [...] la copia, propongono un tipo di [...] di sé, travolta da un esibizionismo miserevole [...] ad ostentare comportamenti omologati sempre come se [...] scelte personali. [...] giustamente, diceva che cosi [...] la convivenza, la democrazia. [...] del dandy che aspira [...] perfezione, edificando [...] fatta di un attento [...] di [...] netta verso gli stili [...] inquadrano e catturano, si può trovare un [...] disastro attuale. Sorella della Grazia, per [...] è [...] categoria che sembra creata [...] nel teatro sociale di oggi, dove una [...] ripetitiva vive di ignoranza e si nutre [...] dandysmo eroico dì Baudelaire non solo supera [...] ma cattura [...] di chi, anche oggi, [...] il macabro. Il dandy Baudelaire ci [...] nelle situazioni ultime lo spazio in cui [...] una ricerca che vede perfino la pietà [...] siano fatte sparire tutte le ricoperture, gli [...] ma anche [...]. Sembra, insomma, che il [...] l'autore dove oggi si mette in scena [...] di una ripetitiva [...] ma gli consenta di [...] caritatevole, suadente, eroico: lo [...] appunto. La volgarità a cui [...] dandysmo di [...] è del resto quella [...] messa in luce nei [...]. Solitari, ma vicini più [...] vene di un mondo che cambiava, [...] Baudelaire, [...] hanno creato davvero un [...] cui Bertin esplora le contraddizioni, proprio riportando [...] occhi le peripezìe di un dramma educativo [...] strettamente. [...] è del resto uno [...] della pedagogìa di Bertin: è uno sguardo [...] di rivolgersi al dolore, alla diversità, alle [...] emozioni, al tragico e al riso. Ma non vuole però [...] di chi postula sempre una immersione, di [...] le prerogative di una moda culturale, di [...] alla superficie degli eventi. Sì è presi da [...] nel leggere il [...] di Bertin: ci siamo [...] miserie, pochezze, incubi, baratri, vergogne. Ma non siamo mai nominati. [...] oppone il dandy ai [...] alla loro estetica: aveva già ben compreso [...] nella vendita come nella produzione, producendo abbondanza [...] qualità, potesse diventare il modello di una [...] poi presente negli stili di vita, [...] nelle dimensioni affettive. Quelli di [...] sono anche [...] anni in cui Tocqueville sembra [...] i disastri di una acculturazione di massa in cui [...] sembra scadere al livello di un denominatore comune [...]. Tocqueville delinea la [...] diagnosi, è impietoso, sembra [...] massa totalmente eterodiretto che sarà il protagonista [...] di Ortega quanto di quelle, di [...]. Non a caso, l'autore [...] Misteri, [...] decifratore della melma parigina, ovvero Sue, si [...]. Se oggi pensiamo [...] pregnanza di una discoteca [...] di un mosaico in cui infinite velleità [...] disperazione di un tutto [...] ( «ipocrita» commiserazione di Baudelaire. Misteriosi filamenti congiungevano la disperazione [...] a inascoltate diagnosi di ieri. Bisogna allora rammentare che Bertin [...] filosofo pedagogista [...] ragione, in cui articolava [...] dì infinite strategie, dove però la ricerca [...] dimenticava mai che la ragione è proteiforme, [...] mostri di [...] ben decisa a [...] perfino in volto. E in Etica e [...] Bertin aveva spiegato come non si potesse formare, [...] di una fenomenologica attenzione a quegli itinerari [...] nostro paese sembrano sempre lontani dalle scuole. Una campagna elettorale turbinosa, [...] dì mille volgarità, un trionfo repellente del [...]. Che il vecchio, solitario [...] eroico dandy della pedagogìa, un denunciatore, un [...] leggere subito [...] scorrere le pagine culturali [...] facile ricavare [...] che la filosofia, la [...] letteraria, la psicoanalisi eccetera, muoiano a giorni [...] domenica in qualche trovata ardita, si rivelino [...] come un unico spappolamento dì chiacchiere intercambiabili, [...] con qualche frizzo cerebrale giornate che sappiamo [...] loro immobile frenesia. Per quanto riguarda la [...] è indubbio che si produca e si [...] tuttavia le ragioni [...] dì questo leggere e [...] e annebbiate, e in definitiva del tutto [...] del consumo. E tuttavia ci sono [...] nascono da frenesie e Improvvisazioni, e che [...] emozionanti più dì tante clamorose «trovato» -a [...] ci abbandonano [...] avevano trovati, magari con [...] nozione in più, ma restano con noi [...] interrogativi, di questioni più vitali che cartacee. Chi lamenta la fine [...] per esempio, farebbe bene a leggere libri [...] da Pietro Montani, Estetica ed ermeneutica, (Laterza). Non perché si parli [...] letteraria, ma perché [...] del raccontare -la dimensione [...] riscoperta come plausibile esito dì [...] del pensiero (di una [...] che è la nostra), iniziata almeno a [...] Kant e certamente non conclusa. ///
[...] ///
Montani, anzi, sa che [...] la riflessione e il racconto è fatta [...] di annessioni o di cedimenti. Quel che [...] origini del [...] è [...] cosa: cercando di portare [...] una linea di pensiero critico (un ripensamento [...] inaugurato da Kant stesso nella Critica del Giudizio) [...] non solo [...] e [...] -che spesso è sembrata [...] secca alla linea kantiana -ina le ragioni [...]. Proprio andando in cerca [...] originarie [...] nostra esperienza, del suo [...] verità -o, se si [...] «condizione umana» -si [...] il nostro habitat più [...] un orizzonte immobile (che sia un quadro [...] o un rassicurante orizzonte di sensatezza o [...] un «dire» originario sottratto alla chiacchiera e [...] dai poeti) ma una dimensione narrativa interminabile [...]. [...] a cui ci invita Montani [...] porta in uno spazio e in un [...] cui sarebbe possibile guardare con la comodità [...]. Spazio [...] sono invece proprio i [...] anzi siamo così intimamente conficcati, che il [...] semmai costituito [...] familiarità. Riformulando una classica ingiunzione [...] che sei») si potrebbe dire che non [...] potere essere altrimenti da ciò che siamo [...] dal dato, la contingenza sono più originari [...] che li [...] o lì controlli), e [...] siamo non è deciso in anticipo, visto [...]. Pensare la contingenza senza [...] avendo cura, da un. È forse questo genere dì [...] che è [...] della nozione di «identità narrativa», [...] usata dalla Arendt [...] della [...] meditazione sulla «condizione umana», e [...] in Tempo e racconto. Estetica ed ermeneutica va [...] fondo: [...] dì «identità narrativa» potrebbe [...] una «soluzione» pacificante: «io sono te storie [...] che potrò raccontare su dì me». È vero piuttosto, scrive Montani, [...] mi ritrovo sempre nel bel mezzo di [...] senza [...] mai guadagnare quella posizione [...] di dire che, appunto, io "sono" (. La parola del racconto non [...] sempre la stessa cosa (il limite indicibile del linguaggio [...] esemplarmente nella poesìa [...] ma è costretta a [...] sempre cosa altro ci sia [...] raccontare. E da raccontare c'è [...] che non. ///
[...] ///
E da raccontare c'è [...] che non.

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .