KosmosDOC: © 2006-2025 IdMiS; contenuti: © gestito da ciascun Ente.
I cookies di kosmosdoc non hanno funzione per terzi, ma soltanto tecnica e di sicurezza (Google Analytics, soltanto come complemento tecnico, è stato utilizzato come assimilato anonimo, ai sensi dei provvedimenti del Garante della Privacy). Abstract, sinossi, scomposizione nelle eterogenee dimensioni catalografiche, sono anonimi redatti o diretti dal curatore quando si è ritenuta condivisibile quale interpretazione univoca; quando opinabile o di lunghezza maggiore si è teso ad apporvi firma, ad esempio: e.v., s. ossia Elio Varriale, sinossi; i titoli con sviluppo significativo in sottocampi testuali terminano in asis, ossia abstract scomposto in scheda Guida rapida: i link composti di + non necessitano il ricaricamento della pagina: ove colorati consentono l'esplorazione in sottofinestra Guida rapida: il sottoinsieme selezionato del corpus autorizzato può essere esplorato tramite i link +MAP (mappa di frequenza della trascrizione e della descrizione), e +KWPN(brani delle trascrizioni relative) Guida rapida: i link +BD forniscono i brani dell'intera indistinguibile documentazione di Biblioteca Digitale relativi al nome proprio scelto Per il canale video tutorial cliccare: https://www.youtube.com/channel/UClzGpMauhOImKxIwslRpinA/feed |
Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org
Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.
[...] im-possibile sfuggire [...] Arbore. E [...] della [...] casa, il «tu» diventa subito [...] sportelli e indicare scatolette, barat-toli, buste colorate. Mangia e acqui-sta cibi conservati [...] surgelati in tut-to il mondo, li accatasta insieme ai [...] nella [...] dispensa e nel suo sto-maco, [...] dubita: «Dovrei mangia-re meno. E il [...] slanciate dentro i jeans e [...] spalle al-lenate da una consuetudine al [...] grigi. Pasta e fagioli e carne [...] manzo liofilizzata, buste contor-nate [...] per la scritta: «space [...] cena dello spazio. Sta per decollare anche lui, [...] Italiana. Dal lungomare di Bari, do-mani [...] dirigerà dieci bande, e il [...] il sacro col profano: cori [...]. Anche [...] tu non vai in vacanza. Sotto il solleone, ri-scopri [...] «di stra-da». Tendoni, balere, spiagge, [...]. E anche [...] come musican-te. Mi piace molto sta-re [...] un posto e poi [...] il giorno dopo da [...] piace il raffronto che faccio tra culture [...] distanza di pochi chilometri: mo-numenti, odori, sapori. /// [...] /// [...] «Avrò avuto tre anni e [...] banda riusciva a condizionare con la [...] melodia il mio umore, perché [...] faceva solo marce, marcette, inni. La marcia funebre di Chopin [...] per me, appena la sento [...] antica, perché la suonavano dietro [...] Cristo mor-to, il venerdì santo. E per un fatto [...] mi ri-cordo anche la Marcia Reale. [...] «Meglio non dire [...] e dire che [...]. /// [...] /// Lo sai solo quando [...] sei vitale. Da parte mia io prendo [...] modello Montanelli, che ne ha [...] cose intelligenti ogni giorno. E anche Biagi, Bocca, [...]. /// [...] /// E subito dopo la guerra [...] gli americani sotto casa mia, [...] proprio il circolo de-gli americani. Lì è nata la mia [...]. Come se fossi nato [...]. La verità è che [...] av-volgeva proprio, perché io avevo, per fortuna [...] casa gran-de, per cui da una parte [...] e quindi sul circolo ameri-cano, che la [...] jazz; e [...] parte sulla zona povera [...] case basse dove cantavano i [...]. /// [...] /// Invece odiavo [...] e Terra straniera. E come antidoto mi [...] Rabagliati, che scriveva delle bel-le canzoni, stupide. Direi che non mi [...]. /// [...] /// E invece, di essere [...] di chiamare i personaggi [...]. Io allora ho pensato: questo [...] proprio un ammiratore sfegatato, me lo [...] baciato, abbracciato. [...] «Il mio primo mito è [...] Louis [...] mi piaceva tutto di lui: [...] il [...] povera, il fatto che la [...] imparata in rifor-matorio, il fatto [...] sorridesse. Si può essere geni, [...] di [...] anche sorridendo come faceva [...] il [...]. Essendo diventato un artista [...] hai più [...]. Mio padre che per [...] mondo, ogni anno ci faceva cambiare locali-tà. Quel viaggio così lungo [...]. Era certa-mente [...] epica, perché due settimane [...] cominciava-no a confezionare i bauli, [...] pieni di borotalco, piatti che [...] dovevano sbucciarsi, tega-mi. Era cambiare totalmente, co-me [...] Nuova Zelanda, per tre mesi stavi in [...] che parlava in [...] maniera, le [...]. Anzi vestiva quei bei [...] sono ancora oggi, coi fiorellini. [...] mitica della tua età [...] «Sono state tutte belle, le [...] estati. /// [...] /// Quindi il mito era Brigitte [...] «Sì, sì, ho incontrato Brigitte [...] ho incontrato Totò con Franca [...] abbracciati e io non [...] coraggio di chiedere [...]. Totò è un altro [...]. I miti miei sono [...] Totò e Ruggero Orlando! [...] «Brigitte [...] era altera, tratta-va male e [...] mi piaceva perché guidava lei. /// [...] /// Aveva una grande sensuali-tà, e [...] dimenticare che [...] una canzone che cantavo io [...]. Non ti dispiace di rinunciare [...] «Moltissimo, moltissimo. Ma so-no state sostituite [...] io adesso le estati me le vado [...] paesi. La grande passione che [...] i viaggi: una sete che non so [...] mito più grande, la voglia di conoscere [...] di altre persone, mi piace la gente, [...] piace il tailandese sorridente, e il messicano [...]. Rubo qualche bagno, ma [...]. In effetti, [...]. Per gli ar-tisti non [...] soltanto la vanità di [...]. /// [...] /// [...] «Beh, certo, di non [...] formato una grande famiglia patriarcale [...] quelle della mia infanzia, adole-scenza. È che tutti ci rammarichiamo [...] ciò che non ab-biamo. Infatti i miei amici mi [...]. Lucette a forma di [...] soffitto di verde pla-stica [...] pranzo, coperto: «Tutte cose [...] tutto il servizio di piatti, a pepe-roncino». Dentro, la casa è [...] una stanza [...] si creano prospettive diverse [...] come tanti angoli a tema di un [...]. La casa assorbe così, [...] quintali [...] che Renzo Arbore ha [...]. [...] con la luce e vibra [...] fiammelle. In bagno le foto [...] Totò [...] di [...] attigua alla camera da [...] Africa addio. Per gli ado-rati oggetti [...] un sa-lottino apposito: «collezione uni-ca in Italia». Radio borsette scato-le orologi [...] gioielli di plastica, calza-scarpe decò, lumi di [...]. Ma [...] per te, la plastica? «È [...] con la plastica puoi fare quel che [...]. La puoi colorare anche [...] la luce, vedi come [...] come si anima?. In che senso? «Colorata, [...] è colorata». Nadia Tarantini Lo showman [...] Bari dirigerà dieci bande E dalla [...] casa multicolore dice: «Non [...] ma rubo atmosfere in tutti i luoghi [...] 3. [...] fitta di impegni Il [...] Cortina suonerà coi cori della montagna Io, Totò [...] B. Memorie [...] Arbore: «Una volta a Saint [...]. E gli Usa fanno [...] Nel film di Wolfgang Petersen il divo è [...] viene sequestrato da una banda di terroristi [...] bordo del suo aereo. /// [...] /// Durante la prima cam-pagna [...] Bill Clinton, cin-que anni fa, si manifestò un [...]. [...] lo incontravano nei loro sogni. Tan-to che nel gennaio [...] libro che ne raccolse una selezione. E dai sogni dei [...] Bill Clinton emerse in molte versioni, ma soprat-tutto [...] paterna rassi-curante. Nei propri presidenti gli [...] le fantasie più profonde. Per questo non è [...] Force One, col [...] Harrison Ford nel ruolo [...] mitico capace da solo di sconfiggere [...] ban-da di terroristi sia [...]. Uscito nelle sale [...] americane il 25 luglio, [...] già incassato più di 81 milioni di [...]. Nel primo [...] di agosto ne ha [...] 26, un record per il mese estivo [...] gli americani [...] svuotano le città per [...]. Del film parlano tutti. Dal droghiere, dal giornalaio, [...] uffici, al ristorante, la domanda è una [...] «Hai [...] Force One? E se [...] af-fermativa, segue immediatamente il commento. [...] Force One ha una trama [...] credibile e sce-ne che starebbero meglio in un cartone [...]. Il pubblico, che riempie [...] ogni ora del gior-no, spesso ride divertito [...] certe azio-ni. La risata, però, è [...]. Permette di godere, senza [...] essere considerati sciovini-sta, il piacere di sentire [...] urlare al nemico, lo straniero con [...] fortemente accentato interpretato da Gary Ol-dman: «Vattene da casa nostra». Se il presidente di [...] Force One fosse stato [...] Clint Eastwood forse il film non sarebbe stato [...]. È già avvenuto qualche [...] in [...] si è ci-mentato con [...] a Washington che non è riuscita a [...] entusiasmo. Nei panni [...] comune pie-no di difetti, [...] ca-pace di svergognare un presidente corrotto, Clint [...]. Forse anche perché un [...] Gene Hackman esi-ste solo nella visione [...] destra. [...] di Clinton è pronta [...] Harrison Ford, non il politico [...] o la caricatura amorale [...] che combatte, sbaglia e [...] e alla fine, da buon padre, risolve [...]. Il conflitto che occupa [...] film si svolge [...] del presi-dente, [...] ritenuto il più sicuro del [...] esattamente come i confini degli Stati Uniti. E lo [...] finale tra Ford e i [...] avviene sulla difesa della First [...] che è in [...] la «famiglia America». A livello profondo, il [...] americani e il pre-sidente è [...]. Nel 1984, parlando dei [...] le macerie delle loro baracche in Li-bano, François [...] li chia-mò [...] della Francia. Per Ronald Reagan, le [...] stesso attentato terroristi-co erano «i nostri ragazzi». Strap-pando la moglie, letteralmente, [...] nemico, prima di pronunciare la fatidica e [...] -«Vattene dal mio aereo» -Harrison Ford salva [...] e [...] del focolare domestico allo [...]. Un critico ha scritto che [...] una delle sequenze più spettacolari del film il presidente [...] appeso fuori [...] a migliaia di metri [...] sfidando [...] risuc-chio, come un fallo indistruttibile [...] prese con le forze della natura. [...] curiosa, ma indicati-va di [...] Harrison Ford rappre-senti e riaffermi in [...] Force [...] la mascolinità del presidente. Una scena poco credibile, [...] pubblico ride, ma senza perdere il senso [...] regala la consapevolezza [...] im-mortalità del presidente. Che or-mai sembra essere diventato [...] del «vero uomo»: [...] del Vietnam, il padre sollecito, [...] mari-to affettuoso, il campione del mondo libero, il diplomatico [...] leale, il difensore della patria. Per convenienza, in [...] Force One, Harrison Ford [...] veri, non come il presiden-te interpretato da Bill Pullman [...] Day, che è costretto [...] sparando a creature con le antenne e [...] da chissà quale galassia. Nel film i terroristi sono [...] il che ha provocato la reazione del governo [...] repubblica sovietica, da tempo alleata [...]. Ma in questi tempi [...] la-titare, per cui la scelta del Kazaki-stan [...] licenza poetica della quale né pubblico né [...] accorti. /// [...] /// Ma in questi tempi [...] la-titare, per cui la scelta del Kazaki-stan [...] licenza poetica della quale né pubblico né [...] accorti. (0)
(0)
Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.
|
Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro? |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|