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MOMENTI CRUCIALI NELLA STORIA DEL [...] FILOSOFIA IN HEGEL E IN [...] venticinque secoli di [...] siero filosofico che precedono Hegel, [...] convinzione è rimasta costante e pressoché indiscussa, nonostante il [...]. Secondo tale convinzione la [...] che essere assoluta e perciò svincolata da [...] circostanza di luogo e di tempo, posta [...] di ciò che muta e si trasforma, [...] definitivo [...]. [...] possesso di una verità così [...] ammesso che essa sia raggiungibile [...] di colpo fine alla ricerca, la esaurirebbe una volta [...] tutte. Prima del possesso vi [...] e quindi gli sforzi, i tentativi, gli [...] avvenuto non vi sarebbe più nulla da [...] di esposizione e di [...] di apologia e di persuasione. Ovvia è la conseguenza [...] Verità e storia, e quindi anche filosofia [...] poste su due piani nettamente differenti. Tra di esse viene [...] che è di sostanziale incompatibilità. Della Verità, con [...] maiuscola, oggetto e meta [...] c'è storia possibile, la [...] «assolutezza» lo esclude; sono [...] le deviazioni, o i tentativi di approssimazione [...] hanno carattere storico. Questa impostazione, che potremmo [...] meglio teologizzante, non fu mai seriamente e [...] al secolo scorso. Lo scetticismo antico, del [...] di questa serie di articoli, ha formulato [...] dei dogmatici del suo [...] pur giungendo a conclusioni più o meno [...] la raggiungibilità del Vero [...] ha condiviso con le [...] esso combattute il presupposto metafisico fondamentale di [...] sè che dovrebbe essere « scoperto ». In tempi moderni, tra [...] Cinquecento [...] il Seicento, la celebre sentenza fatta propria [...] Bacone: [...] la verità è figlia del tempo », [...] scalfire il principio tradizionale della assolutezza del Vero; [...] si voleva respingere il principio di autorità [...] si voleva affermare che la verità può [...] un continuato progredire di esperienze nel tempo, [...] attenendosi passivamente ad verbo degli antichi. [...] con Hegel, e più [...] movimento di pensiero da lui suscitato, fino [...] Marx [...] oltre, che la millenaria concezione comincia ad [...]. In questo senso il [...] benché ancora tanto legato [...] è [...] di una svolta radicale [...] concepire sia la filosofia nei suoi rapporti [...] sia la funzione teoretica nei suoi rapporti [...]. Hegel è il primo [...] abbia « reso giustizia », a suo [...] precedentemente formulate. Gli altri pensatori, o meglio [...] di sistemi, traevano dalla illusione di [...] svelato la struttura [...] e di [...] detto [...] ultima su Dio e sul [...] sul bene e sul bello, [...] e sulla volontà, il convincimento [...] i punti di vista dei loro predecessori o con-, [...] fossero meri errori, una specie di disordinata sequela di [...] stravaganti o assurde. Hegel è invece ben [...] le teorie sostenute prima di lui [...] a partire da Talete [...] Fichte e a [...] (1) [...] quali puri e semplici [...] accidentali che si escludano e si distruggano [...]. Le filosofie più significative [...] manifestate nella storia hanno avuto a suo [...] piena ragion [...] la loro perfetta legittimità. In esse sono da [...] le tappe, i momenti necessari [...] quanto parziali, di una « verità in sviluppo » [...] trova infine la [...] espressione nella filosofia ultima (quella [...] stesso Hegel) : filosofia che supera, [...] e [...] in sè, tutte le precedenti, [...] ne fosse per così dire [...] universale. Nessuna grande filosofia, insomma, è [...] e spunta a caso, nessuna è staccata e staccabile [...] condizioni e dalle circostanze [...] nessuna è priva di una [...] pur limitata verità. Ad un certo grado [...] e culturale corrisponde necessariamente una certa concezione; [...] grado di maturità dello « spirito di [...] fa riscontro un determinato grado di progresso [...]. La filosofia [...] afferma Hegel [...] è « il proprio [...] pensiero », ossia la traduzione in termini [...] di [...] il pensiero riflesso in [...] coscienza di se stessa. Una filosofia nasce e [...] una civiltà ha creato le proprie fondamenta [...] il suo apice ed anzi è entrata [...] una raffinata decadenza, così come la civetta [...] a Minerva [...] si leva in volo [...] del giorno [...] compiute e cominciano a [...] della sera. Dice una frase famosa [...] Hegel:« Quando la filosofia dipinge a chiaroscuro, allora un [...] è invecchiato, e, dal chiaroscuro, esso non [...] ma soltanto [...] nottola di Minerva inizia [...] sul far del crepuscolo ». Dai cenni fatti è [...] Hegel abbia cominciato ad operare una trasformazione [...] del concetto di verità e conseguentemente di [...]. La tesi [...] e definitività di [...] tesi alla quale egli non [...] affatto [...] viene adattata in modo da [...] con la esistenza di molteplici e diverse filosofie, considerate [...] altrettanti stadi nel processo di formazione della filosofia « [...] alta ». Ciò avviene spezzando il [...] e di staticità della vecchia concezione del Vero [...] Hegel mantiene certamente la metafisica assolutezza, ma [...] di [...]. Di conseguenza, per Hegel, non [...] più il rigido dilemma per cui una filosofia sarebbe [...] court vera o falsa. La questione non può [...] poiché una filosofia che in certo senso [...] a che corrisponde (in quanto la rispecchia [...] ad [...] storica, diviene falsa, vale [...] e anacronistica, col mutare di essa e [...] ima situazione nuova. Merito incontestabile del filosofo [...] Berlino [...] dunque quello di [...] sottolineato gli stretti legami [...] pensiero filosofico e V ethos sociale, del [...] la espressione a più alto livello. Tuttavia questo suo contributo [...] altri suoi) è così connesso e confuso [...] caduche del sistema, che la svolta cui [...] potè [...] soltanto attraverso il dissolvimento [...] di demolizione critica, e [...] recupero, di cui furono artefici i [...] della Sinistra hegeliana e [...] Ludwig Feuerbach e Karl Marx. Molti e gravi sono [...] della concezione hegeliana. Anzitutto, se è vero [...] Hegel [...] il movimento [...] della filosofia allo sviluppo [...] e al contesto delle istituzioni, è anche [...] filosofia della storia stabilisce [...] priori il senso di tale sviluppo e [...]. In altri termini: lo [...] viene posto in relazione allo svolgimento della [...] ». Conseguentemente, arbitrarietà e schematismo [...] nella [...] esposizione della storia della [...]. In secondo luogo Hegel [...] come scrisse ironicamente Feuerbach, il « Giorno [...] Giudizio [...] ». Hegel spiega e giustifica, [...] prospettive di pensiero, ma per poi [...] al suo carro trionfale [...] si sente il portavoce [...]. Crea per il proprio [...] di privilegio assolutamente indebito, ritenendo di essere [...] un discorso di molti secoli che soltanto [...] « [...] » trova il suggello [...]. Con questo in più: [...] per la logica stessa della [...] posizione, la conclusione del [...] può non essere anche conclusione della storia [...] mondo [...] che costituirebbe il culmine [...] ossia dello « spirito [...] ». Hegel celebra e mitizza [...] presente [...] in cui una borghesia [...] arretrata vegetava [...] dello Stato prussiano [...] afferma che in esso [...] valori del passato, e in questa celebrazione [...]. Nella [...] prospettiva non c'è posto per [...]. Ora, è fin troppo [...] seguaci della Sinistra insorgessero contro la chiusura [...] del maestro. In terzo luogo il [...] della filosofia al suo tempo « oltre [...] non può saltare », presenta un discutibile [...] biglietto di Hegel al suo editore sulla [...] Filosofia del diritto V (1821). Giacché, in tal modo, si [...] alla filosofia soltanto [...] di sanzionare e confermare concettualmente [...] realtà già fatta, di [...] e « [...] ». [...] forse è da [...] più tipico dei conservatorismo hegeliano, [...] è dato cogliere una delle [...] più significative [...] di Marx ad Hegel. Nella Prefazione alla Filosofia [...] Hegel afferma che « intendere ciò che è [...] della filosofia, poiché ciò che è è [...] (nel senso che il reale è sostanzialmente [...] intrinseca razionalità). Ma allora la filosofia [...] scandagliare: non già aiutare con i propri [...] una situazione esistente. Pieno di scherno (in [...] e in parte a torto) verso « [...] dover essere », Hegel dichiara che la [...] in pace con la realtà e non [...] pretesa di impartire la lezione ai fatti. Leggiamo ancora nella citata Prefazione:« À dire anche una parola. Come pensiero del mondo, [...] la prima volta nel tempo, dopo che [...] compiuto il suo processo di formazione ed [...] ». Il filosofo, secondo Hegel, [...] cose risolte, e di conseguenza non ha [...] suggeritrice e stimolatrice. Del resto, la metafora [...] quanto mai eloquente: la filosofia è paragonata [...] non al gallo il cui canto annuncia [...] giorno. In netto contrasto con [...] vista hegeliano si pone quindi il concetto [...] militante, che abbia una vocazione [...] che non sia solo [...] affacci sul futuro pur senza velleità ed [...] interpretazione della realtà e chiarificazione [...] nello stesso tempo in [...] di trasformazione. Una filosofia, in altri [...] abbandoni il presupposto di una Verità assoluta [...] a [...] e che: b) valga [...] chiarimento della situazione [...] nel mondo e quindi [...] illuminazione dei problemi umani, sempre storicamente determinati, [...] loro soluzione. Orbene, proprio questo è [...] di filosofia, come risulta non soltanto dalla [...] Tesi su Feuerbach ». Marx, da un lato, [...] il tema posto da Hegel della dipendenza [...] realtà dello « spirito oggettivo » e [...] del materialismo storico, a definire il condizionamento [...] e delle dottrine in genere; ma [...] canto rivendica e valorizza [...] e non contemplativa della filosofia, [...] mediatamente, [...] politico. /// [...] /// Marx, da un lato, [...] il tema posto da Hegel della dipendenza [...] realtà dello « spirito oggettivo » e [...] del materialismo storico, a definire il condizionamento [...] e delle dottrine in genere; ma [...] canto rivendica e valorizza [...] e non contemplativa della filosofia, [...] mediatamente, [...] politico. (0)
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