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Buffo: «Non fermiamoci alle formule» Costituente [...] Tra i [...] chi frena [...] 2. Non si può dire che Giorgio Napolitano si abbandoni [...] di fronte [...] della «costituente» [...] ri-lanciata da [...] e Veltroni, applaudita da Mussi, [...] fatta pro-pria anche da Massimo [...]. Il ministro [...] dei [...] non ha mai nascosto, anche [...] tempi in cui era assai poco di moda, la [...] vocazione [...] e probabilmente giudica un [...] fumosa la prospettiva di una [...] politica che non da-rà luogo a un nuovo partito, [...] che si propone tuttavia di essere qualcosa di più, [...] in termini organizzativi, di una coalizione elettorale. Napolitano tuttavia non si oppo-ne, [...] definisce con sobrio buon senso [...] di «più spirito di coalizione [...] di un rafforzamento [...] affinchè il governo possa fare [...] la [...] parte. Bi-sogna cercare di superare [...] governo deve consultare tempesti-vamente [...] scelte più importanti, e, poi, ci vuole [...]. Anche il «proponente», Antonio [...] ha del resto ribadito [...] «irrealistica [...] di un partito unico [...] le forze che stanno dentro [...]. E tuttavia -dice [...] può diventare «un di [...]. La discussione che si [...] e che già configura [...] congressuali, deve in ogni caso fare i [...] reazioni degli al-tri [...] della coalizione, che si [...] inte-ressate, ma anche vigili e un [...] sospettose. Se i Popolari ribadiscono [...] di salvaguardare la propria [...] più fa-vorevoli sono i Verdi. Ma anche lo-ro non [...] unico «parti-to democratico». Luigi Manconi parla di [...] deve «allargarsi» rispetto a una sempli-ce somma [...] la com-pongono, comprendendo il «mo-vimento dei sindaci» [...] soggetti che si rifanno al cen-trosinistra» ma [...] negli attuali partiti. [...] parte anche Fausto [...] più [...] sia pure da «spettatore [...] se la «costituente» andrà in direzione di [...] e di un rapporto più aperto con Rifondazione, [...] cercherà una propria autonomia «verso contenuti moderati», [...] «le distanze aumente-rebbero». Le opinioni [...] dei [...] co-me si è detto, si [...] già artico-lando. Chi, come il laburista Valdo Spini, [...] creduto di più nel progetto di un [...] sinistra che si riconosce nel socialismo eu-ropeo, [...] una im-mediata riunione della Direzione dei [...]. Lui non crede in [...] «Ulivo [...] magari capeggiato da Clinton. Ma una discussione che [...] sulle formule è guardata con sospetto anche [...] della Quercia. Gloria Buffo osserva che [...] sa-rà «ben saldo» solo se [...] sarà anche una «grande sinistra» in grado «non solo [...] rassicurare, ma anche di cambiare aspetti fondamentali della società [...] delle sue disugua-glianze». Rapida e scontata la [...] parlamentino dei 330 di Rifondazione comunista che [...] dei lavori di un di-battito chiuso più [...] previsto, ha approvato a maggio-ranza la linea [...] pro-posito della fiducia al governo Prodi. Fiducia «critica» è stato an-cora [...] volta precisato. Ma sem-pre fiducia, e [...] maggioranza con solo [...] voti contrari (la minoranza [...] e nove astensioni. I lavori introdotti dalla [...] e presieduti da Ar-mando [...] sono filati via, secondo [...] di quelli che non riservano grandi sorprese. Nessun giallo [...] si è consumato nella sala [...]. [...] ha ribadito la [...] tesi calcando, forse un più [...] solito, la mano sui passi in [...] notati nel [...] di Prodi. Nessuna altra novità. [...] parte [...] di ieri non doveva che [...] ratificare una deci-sione già lungamente elaborata nei giorni scorsi, [...] tra gli inevi-tabili distinguo. E se quello di ieri [...] da non man-care per quanti [...] si fossero tro-vati [...] con il vertice del partito [...] da dire che [...] colta solo gli esponenti della [...] che da tempo chie-dono la rottura con il governo Prodi. E, in parte, ma [...] esattamente [...] dei tradizionali dissenzienti, anche [...] Leonardo Caponi, più vicino alle posizioni possibili-ste di Ersilia Salvato, [...] del Senato, che ci ha tenu-to a [...] «Rifondazione sia schiava di una posizione irrea-listica e [...] impor-re il rovesciamento della politica del governo». Per Caponi, invece, «è [...] una moda-lità di fare politica». Immediata la replica di [...] che ha rileva-to come [...] linea alternativa oltre a quella [...] della sinistra». Conseguente [...] a che, se nuova linea [...] essa venga espli-citata «pubblicamente come da sempre ha fatto [...] sinistra». Una schermaglia di metodo [...] un dibattito limi-tato nel tempo (cinque minuti [...] per [...] il maggior numero possibi-le) [...] che era lo scontato risultato finale. In campo, a con-frontarsi, le [...] anime sorelle del partito: [...] da una par-te, [...]. Tutti [...] che la soluzione «fidu-cia [...] stato delle co-se, la migliore possibile. La situa-zione è interlocutoria. Bisogna at-tendere la Finanziaria [...] vedere come ed in che modo il [...] le dichiarazioni di principio conte-nute nel discorso [...] Consiglio in cui aperture im-portante sono state [...] a carenze strutturali che, se non superate, [...] difficoltà la coalizione di go-verno. Posizione, la prima, argo-mentata [...] vicini al presidente del partito, preoccu-pazione la [...] i [...] si sono ampiamente ri-conosciuti. Ma, al momento del [...] come detto. Ed è stato approvato [...] dà mandato ai gruppi di Ri-fondazione di [...] Parla-mento «fiducia critica» sottoli-neando come sia «la finanziaria [...] prova in cui verificare [...] praticabilità di una nuova [...]. Nel testo si ribadisce [...] assunti dal presi-dente Prodi per [...] program-matica del governo non [...] necessità della «svolta» chiesta da Rifonda-zione che [...] al-cuni «passi in [...] sono stati fatti. Viene anche evidenziato che [...] fase «non è conclu-sa» e [...] resta [...] del gior-no il binomio «svolta [...] rottura». Il premier è avvertito. Quella che [...] è una estate di lavoro [...] perché la minoranza di Ri-fondazione non ha alcuna inten-zione [...] rinunciare a chiedere la [...] testa. Eventualità che stando ai [...] almeno quella, non sembra praticabile. Marcella [...] Giorgio Napolitano, in alto Fausto [...] IN PRIMO PIANO «Non [...] organismo» I Popolari accolgono con freddezza la [...] ROMA. Franco Marini risponderà oggi, [...] consiglio naziona-le del [...] al dibattito che si [...] alla costituente [...] dopo gli interventi, negli [...] di [...] Veltroni [...]. [...] in maniera differente: chi [...] entusiasmo, chi mostra [...]. I due giovani vicesegretari, [...] Enrico Letta [...] fanno sapere di percepire [...] modo diverso: ha un certo entusiasmo il [...] di cautele, per non dire diffidente, il [...]. Spiega Letta: «Finalmente [...] positiva. È un segna-le importante, che [...] accolto farà [...]. [...] cosa vuol dire in termini [...]. Comunque, è una strada [...] un obietti-vo di grande respiro. E non occorre mettere [...]. Pochi, po-chissimi, a piazza [...] Gesù [...] con favore un «partito [...] che del resto, per [...] ha proposto. Ma [...] chi non ne vuol [...] niente, e chi [...]. [...] del centrosinistra sono mancati [...] vicesegretario popolare, «i luoghi in cui discutere». Io non [...] in una costituente servono opzio-ni [...] grande respiro. Poi troveremo insieme le [...] modi per proce-dere. Comunque, deve essere un [...] il valore chiave è la [...]. Insomma, di questo «appanna-mento» [...] le colpe maggiori: il governo o i [...] sostengono? «Mah. Ecco, il proble-ma è [...] mancati i luo-ghi dove [...] -replica Letta -. Altrimenti avremmo capito meglio [...] Ulivo [...] partiti sono complemen-tari. [...] tra governo e partiti sia [...] errore». Di tutto, però, si [...] au-tunno. [...] un tale livello di casino [...] giro, che un [...] di distacco non può che [...] bene a tutti. /// [...] /// Polemico con i democratici [...] vice di Marini, Dario Franceschini. Nella foga, si dimenticano [...] o meno, solo la metà del centrosinistra. Ieri il dibattito era [...] oggi si è passati alla costituente [...] domani con-cluderanno che ciò [...] solo un buon ricostituente. Comunque, tutto ciò che rafforza [...] coalizione va bene. Vorrebbe ragionare, France-schini, «più [...] di centrosi-nistra, che di Ulivo, coinvolgendo anche Rifondazione, [...] in questo modo si ritrova con grandi [...]. [...] neanche velatamente, di [...] perdere. E questo aspetto va [...]. Del resto, neanche [...] della costituente, di cui [...] en-tusiasma Franceschini. Se invece è un soggetto [...] e si teme di [...] -e penso che proprio di [...] senso, noi popolari non abbiamo [...]. Antonello Soro, capo della [...] parlerà» dopo la relazione di Franco Marini. Noi non siamo favorevoli [...]. Sospira, Soro, e ammette: «È [...] errore abbassare la guardia su ele-menti di [...] partiti [...]. La costituente potrebbe, da [...] vista, farci tornare a un livello più [...] del [...]. /// [...] /// E spiega: «Abbiamo già il [...] che in pratica è un [...] con una funzione inutile. Quindi, il problema è [...] ricercare di nuovo la spinta che ci [...] governo due anni fa. [...] esiste tra la gente più [...] quanto sia stata pensata». Invita, [...] presidente delle Acli, a [...] sordina [...] identità», ea non pensare [...] buro-cratici, ma a «un rilancio di cultura [...]. Frena invece sulla costituente Ren-zo [...] il responsabile degli enti [...] partito di Marini. /// [...] /// Il timore di [...] è che la costi-tuente [...] che verrebbe messo in piedi prima che [...] far convivere le [...]. Si è detto giustamen-te [...] quanto tale è estraneo ad etichette politiche [...] più autenti-ca funzione sta [...] una libera, aperta e «seria» disponibilità critica [...] è detto che intellet-tuali sono anche i [...] operano entro i meccani-smi istituzionali; si è [...] del mercato e il necessario confronto con [...] e si è definita una gamma di [...] di una «disorganicità» totale, affidata [...] e ai valori e [...] potere (come Sergio Givone), ai mentori di [...] e «propo-sitivo», devoto alle leggi del mer-cato [...] (come Carlo Freccero). E tra [...] Luigi [...] ha dato importanti indicazio-ni sul [...] in-tellettuale italiano negli anni del [...] (un momento «oscu-ro» è mancata a [...] una ri-flessione adeguata) e sui [...] di cooptazione con cui i media rego-lano oggi la [...] intellettuale. Il mio intervento peraltro [...] nessun modo di da-re una definizione [...] o di dettare regole [...] intellettuale, né ricon-durre questo ad una prospettiva [...] di cultura e di intellettuali di «sini-stra» [...] ad una cate-goria, ma a quelli che [...] discorsi correnti, [...] dialettica istituzionale, vengono comunque [...] in un modo o [...] con tutte le mediazioni [...] a sinistra. È innegabile che ci [...] che per tradizione e per proiezio-ne si [...] che ci so-no personaggi più o meno [...] a ragione o a torto, un orizzonte [...] che [...] nebulosa [...] di sinistra, da cui [...] ci si poteva comunque aspettare di più, [...] della gestione delle istitu-zioni culturali che su [...] artistica che su quello dei modelli culturali [...]. Il mio articolo chiamava [...] due fronti diversi, quello [...] e quello della cultura artistica e ge-nericamente [...]. Quanto al primo fronte, [...] ri-levare che comunque le istituzioni richiedono di [...] posizio-ni di potere e non [...] da meravi-gliarsi se gli [...] di queste posizioni; rispon-do che [...] modo e modo di [...] culturale, e che questo dovrebbe aprirsi alle [...] e, dopo tanta acqua pas-sata sotto i [...] da certo consunto notabilato; dovrebbe comunque collegarsi [...] «forte», ad un impegno sui contenuti, oggi [...] secondo piano dai giochi di potere e [...] quasi dappertutto (ma il di-scorso in proposito [...] e imbarazzante. Per ciò che riguarda [...] occorrerebbe forse intendersi me-glio [...] mancanza di «creatività»: non [...] di nuove forme ge-nericamente [...] scarsa forza «conoscitiva» della produzione artistica, la [...] davvero essenziali, assolute, che aprano [...] squarci [...] dovrebbe stare quella «creatività radicale» di cui [...] Francesco [...] su Liberazione). Ma forse occorrerebbe aprire [...] (a cui i due prece-denti sono certo [...] cultura diffusa, dei modelli pubblici circolanti, delle [...] e consumi-stiche, verso le quali sia la [...] quella «creativa» sembrano sempre più subalterne, collaborando [...] attribuita al mercato (o [...] predeterminate del mercato), co-me risulta [...] di Frec-cero, crea una [...] sempre più ad una presunta vul-gata pubblica [...] a schemi che si pensa troverebbero risposta [...] quelli che ho chia-mato [...] de la tribu, a [...] che si credono praticabili e redditizi (tra [...] stucchevoli schemi «trasgressivi»). Si finisce così per [...] che si riflette su se stessa, che [...] «creativo» ciò che già è noto come [...]. Inoltre la saturazione dei [...] messaggi, il diffuso presenzialismo e protagonismo, la [...] pubbliche, la costrizione ad essere sempre in [...] attraver-sare dal flusso infinito di informa-zioni e [...] Internet rap-presenta il modello supremo e to-talizzante, [...] Le-viatano) sembrano sottrarre sem-pre più spazio alla riflessione, [...] conoscenza autenti-ca: [...] comunicativa fa perdere la [...] ri-flettere su cosa sia la comunicazio-ne; la [...] espe-rienza fa perdere la capacità di ca-pire [...] stessa velocità. Co-sì sotto il segno [...] del-la comunicazione globale si finisce per trascurare [...] dav-vero nella cultura diffusa, nella vita quotidiana, [...] che sfuggono al mercato e alla co-municazione [...] di dare esiti distruttivi al mercato e [...]. E, a parte frettolose dichiarazioni [...] princi-pio, resta grande [...] verso [...] del tessuto civile ed ambientale. I nostri intellettuali fanno [...] poca attenzio-ne ai temi che più chiamano [...] cultura diffusa e che credo dovrebbero costituire [...] della cultura di oggi, e cioè la [...] e mi dispiace che non siano stati [...] degli intervenuti nella di-scussione (salvo Alfonso Berardi-nelli [...]. Su cosa poi siano [...] cultura e gli intellettuali, su cosa si [...] possono avere le idee più diverse: e [...] stata mia intenzione offrire re-gole e formule, [...] per la cultura «creativa». Si può anche credere, [...] Filip-po La Porta sul Manifesto, che la [...] al calciatore o nella [...] tram: ma resta il fatto che esistono [...] (tra cui i giornali con i loro [...] cui è insediata una cul-tura più o [...] possiamo anche disprezzare, ma che ha comunque [...] una [...] pur relativa efficacia e [...] pur parziale con la stessa cultura diffusa [...] essa è di sinistra e quando la [...] governo). In realtà penso da [...] sappia-mo più cosa sia e cosa possa [...] mondo della comunicazione globale, della tele-matica e [...] società postmoderne, in cui tutto è post; [...] sareb-be il caso di confrontarsi in modo [...] riflessione di Gram-sci non certo per restaurare [...] organico, ma per capire cosa e dove [...]. Proprio per la natura [...] nostro universo, ormai tanto lontano da quello [...] Gramsci si trovava ad operare e pensare, abbiamo [...] nuove forme di re-sistenza di una ragione [...] uscire da una mera fun-gibilità al mercato, [...] e dello choc. Il meto-do gramsciano potrebbe [...] i luoghi nevralgici [...] intellettuale si rivelino oggi [...] la scuola: forse pro-prio perché i media [...] un presti-gio effimero ed illusorio, mentre la [...] perduto ogni prestigio, sarà possibile individua-re entro [...] nuove for-me di intervento intellettuale, che sappiano [...] alla specificità più determi-nata, alla diretta operatività, [...] per [...] per le con-nessioni problematiche, [...] «critica» (molto utile e tutto da condividere [...] il libretto di Romano Luperi-ni, Il professore [...] pubblicato da Piero Man-ni, che tra [...] rilancia la forza critica [...] scolastico della letteratu-ra). Una autentica cultura di [...] ancora, potrebbe for-se tornare a progettare il [...] e forza ideale, se sapesse far sorgere [...] nella scuola una nuova figura dif-fusa di [...] civi-le, capace di coniugare [...] con [...] di con-durre azioni responsabili [...] natura e della socie-tà, di trasformare la [...] di coniugare ra-gione e passione, di rispondere [...] che attendono la società mondiale nei prossimi [...] oggi vengono troppo disinvoltamente trascurate, [...] affidarsi al gioco [...] ai miti della produzione [...] illimitati. E certo questo intellettuale, [...] le gravi urgenze che si profilano [...] dovreb-be [...] mantenere uno spirito «ironico» [...] senso della relatività della propria posi-zione, sfuggendo [...] di sé come notabile o vip, senza [...] es-sere e il proprio «ruolo». /// [...] /// E certo questo intellettuale, [...] le gravi urgenze che si profilano [...] dovreb-be [...] mantenere uno spirito «ironico» [...] senso della relatività della propria posi-zione, sfuggendo [...] di sé come notabile o vip, senza [...] es-sere e il proprio «ruolo». (0)
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