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I genitori raccontano la [...] il successo delle sue poesie FIRENZE «Alice [...] e non era per [...]. Alice era sorridente, aperta, [...] cari-sma. Fin da piccola si [...] e si è accettata con tutti i [...]. È stata questa la [...] successo. Aveva la grazia di [...] la gioia che la illuminava e sapeva [...] agli altri. [...] fatta arrabbiare di brutto [...] giornale che perpetuano il pregiu-dizio [...]. Come quando si arrabbiava [...] fuori luogo, per una occhiata trop-po insistente. A cinque anni, in [...] le regalò un co-no. E lei subito, caustica [...] che fa, regala un gelato a tutti [...]. Siamo rattri-stati dal vedere [...] tan-ta paura, forse un retaggio ideologi-co, dei [...] delle cose vere della vita. Alice lo ha scrit-to, [...] gioie e di tristezze, di salute e [...] sofferenze e di prove da sopportare. Ma anche di amicizia [...]. Bisogna prendersi il lusso [...] reticenza e costringersi ad apprezzare tutto questo. [...] cose da scemi o [...] errore sul piano umano e politi-co». Questo è il racconto [...] Marta [...] Leonardo, i genitori di Alice [...] morta a dodici anni [...] del 1996, sul suo banco di scolara [...] a causa della malattia genetica, [...] spi-nale, che [...] colpita dalla na-scita. Il suo libro, «Il [...] Alice», pubblicato da un piccolo editore fiorentino, Polistampa, [...] edi-toriale del momento, è al vertice delle [...] esaurito nelle librerie e verrà presto ristam-pato [...] Rizzoli. Marta e Leonardo ricordano [...] casa, la loro vita con Alice. Tutti leggevano i suoi [...] «Tutti [...] che Alice scrive-va poesie, gli amici, gli [...]. Sfogliavano i suoi qua-derni [...] religione, i diari dei campi scout, facevano [...] versi. Perfino la sera che era [...] sul suo letto ma non [...] più, il suo qua-derno girava [...] mano in mano. Ab-biamo pensato di farne un [...] co-me un dovere. Non per dipingere un [...] Alice conti-nuasse ad andare per conto suo, [...] che avevamo cercato di [...] e che ha finalmen-te [...]. Il nostro obiettivo era di [...] a [...] prima della fine della scuola, [...] uscire da [...] drammatico con una cosa viva. Per i ragazzi della [...] primi si erano accorti che [...] qualcosa di grave in [...] in quel suo rovesciare indietro la testa [...] di una risata. E che erano corsi [...] tutti, a telefonare con un gettone al [...] la comunicazione in fac-cia perchè [...] credeva si trattasse di [...] carneva-le. E così anche [...] era ar-rivata dopo un sacco [...] tempo. Ci siamo messi a leggere [...] sue cose, a turno, piangendo. La curatrice del libro, Mariella Bettarini, [...] conosciuto Alice solo attraverso i suoi scritti [...]. Così come i tanti [...] e continuano a scriverci ricordando il sorriso [...] Alice [...] se ci avessero vissuto accanto. A questo mondo conta [...] sorri-dente e magari ti stupisce due volte [...] lo sia una che non cam-mina. Alice non camminava, ma [...] trascinatrice, aveva qualcosa di suo. [...] di questa debolezza fisica, aveva [...] una leva di consapevo-lezza e maturità. A volte avevamo difficoltà [...] il suo modo di vivere la vi-ta [...] stesso handicap era sere-no. Era più [...] di [...]. La [...] se-renità sbalordiva noi, gli [...] con i quali, dopo molti dubbi e [...] il primo campo. E tornò entusiasta [...]. Certo che abbiamo avuto [...]. Il giorno del-la diagnosi, [...] atrofia spinale. E poi quando soffri-va [...] chirurgici, e a ondate al pensiero dei [...] insorgere. Non abbiamo fatto cose [...]. Certo abbiamo dovuto lavorare [...] le difficoltà pratiche. Abbiamo completamente ristruttu-rato questa [...] che è ancora la stessa dopo un [...] è stato un lavoro facile nono-stante [...] di architetti amici che [...] che tutta, ma proprio tutta la casa [...] an-golo doveva essere accessibile per Alice. Poi la fatica di [...] gestire ogni spostamento e su-perare i tanti [...] spesso non facciamo caso. Molte famiglie che hanno [...] problemi non ce la fanno a [...] dal punto di vista [...] economico. [...] Alice che abbia-mo creato [...] aiutare bambini e giovani in queste difficol-tà [...] diritti [...] del libro e i [...] arrivati e continuano ad arrivare in nome [...] Alice. E pensare che tutto [...] giorno [...] saluto ad Alice, nella [...] Santissima Annunziata per iniziati-va di un lupetto, che [...] con una scatola da scarpe con re-golamentare [...] si può dire che si danno questi [...] In [...] minuti si raccolsero più di tre milioni. Abbiamo viaggiato tanto, con Alice, [...] mare, [...] sulla neve. Aveva un sacco di [...] da vedere, da dire. Con il suo scooter [...] le barriere glielo permettevano, alla scoperta della [...] arrabbiava per gli ostacoli, perchè gli adulti [...]. Lo disse al congresso [...] WWF, dove andò come relatri-ce proprio per [...] di scuola. A dorso [...] in macchina, sugli [...]. E dovunque in carrozzina. Più grande, aveva le [...] tutte le adolescenti, il vestito che non [...] bustino, cose di questo genere. E continuava ad es-sere [...] un partito dei bambini. I ragazzi la cercano [...] I [...] la gente cercavano Ali-ce e la cercano [...]. Intorno alla [...] storia non [...] mai stata aria di tragedia. Prima di una delle opera-zioni [...] di confessarsi. Ci spa-ventammo tanto. Io, che sono la [...] mamma, [...] perfino trattata male, a causa [...] -le ho detto -ma cosa [...] a [...]. E lei sorridendo: [...] cosa ti vie-ne in [...] hai capi-to. Voglio stare con Lui ma [...] in-sieme a [...]. Paradossalmente non [...] stata aria di tragedia nemmeno [...] fine. È successo, lì in [...] Alice distesa per terra [...] in mezzo ai compagni, [...] poi [...] insegnante, come un tributo, [...] una bambina che aveva avuto successo ed [...] comunicare anche nel momento in cui se [...] senso di liberazione e non di perdita. E io che ero [...] come sarebbero prosegui-te le cose e degli [...] me la sono trova-ta lì in terra [...] ho pensato : [...] Alice, ora forse stai [...]. Adesso? Adesso abbiamo biso-gno [...]. La casa è rimasta [...] abbiamo fatto [...] di Natale, perchè Ali-ce [...] moltissimo se non lo avessimo fatto e [...] avessimo fatto alto fino al soffitto. Ci vuole tempo. Abbiamo tanto da fare [...] che è ancora [...] in mezzo. [...] il lavoro, ci sono gli [...] la gente che ci scrive [...] ci telefona da tutta Italia. [...] il libro che è di-ventato [...] per via della [...] autenticità, senza pubblicità, senza spinte. Forse in questo suo succes-so [...] davvero qualcosa di miraco-loso, sarebbe stato impossibile [...] prima, e il sospetto di [...] operazione edificante è per questo ancora più vergognoso. Quello di Alice è [...]. Perché [...] nel cassetto? Siamo contenti di [...] pubblicato per un piccolo editore, che per altro è [...] a [...] di sì. Per noi la guerra [...] si parla è pura fantasia, oppure una [...] non ci interessa. A diffondere [...] li-bro di [...] è stato solo il [...] gente. [...] chi non riesce a [...] tra dolore, sofferenza e in-felicità e chi [...] volo. [...] chi questo libro se lo [...] sul comodino. È una cosa contagiosa, come [...] e la gioia di vi-vere della nostra bionda». [...] «Alice era sorridente, aveva carisma. Fin da piccola si [...] e si è accettata con tutti i [...]. È il rac-conto di Marta [...] Leonardo, i genitori di Alice [...] mor-ta a 12 anni [...] di scolara a causa [...] spinale. [...] Alice ha come numero [...] lo 06160/02800/100166/00 presso la Cassa di risparmio [...] Firenze, [...] centrale. DALLA NOSTRA REDAZIONE SUSANNA CRESSATI CAMPAGNA POZZANGHERA [...] Dolce è sentire la [...] accarezza il viso come la mano affettuosa [...] Dolce è udire per la campagna il fruscio [...] incupisce il pauroso e splendido silenzio della [...] È [...] nel mezzo di strada sola soletta, rassegnata [...] e calma. Un successo tutti i [...] i ragazzi «Il mio [...] una magìa lunga 40 [...] MILANO Lasciando Ventimi-glia per Milano, Ci-no Tortorella si ve-deva [...]. Invece, il pome-riggio del [...] vestito in calzamaglia e mantello, esordiva in [...]. Anni dopo, lascian-do quella [...] man-tello, aveva sperato di [...] uscire dalla sindrome di [...] il mago che si [...] faceva ri-ma con «lì per lì». Invece, [...] dopo eccoci ancora a parla-re [...] «dolce dannazione», come se il [...] si fosse fermato. Sarebbe meglio dire un [...] Monte Stella. Come è stato battezzato [...] un mo-mento di euforia quello che era [...] rifiuti urbani e che ri-corda nella forma [...] sui bordi. E dove per qualche [...] svolta anche la festa de [...] con le bandiere rosse [...] contro il cielo e che a [...] da lontano sembravano indicare [...]. Altri tempi, come altra [...] degli anni Cinquanta. [...] era stata di Umberto Eco, [...] visto a teatro [...] mago lì per lì» [...] se potevo trasformare lo spettacolo in un [...] puntate. Un mese prima di [...] Dettori [...] disse che doveva tornare a Ro-ma a [...]. Così, re-cuperando un paio [...] sbuffo di De Lullo e spruzzandosi un [...] nei capelli, Ci-no Tortorella, finì per improvvisarsi [...]. Risultato: un successo straordinario. Le quattro settimane di [...] me-si; e poi tre anni di repliche [...]. E Giancarlo Cobelli, che [...]. Ma se qualcu-no glielo [...] in be-stia. Il passato non è [...] Cino Tortorella. E nemmeno [...]. Anche se il mago [...] «cancellare» le vere magie che ha compiuto [...] Sessanta: [...] di buona parte dei [...] dei ragazzi. Dopo due anni in Rai [...] cambiare e abbiamo chiamato due squadre di [...]. Anche [...] con Ettore [...] nasce dalla [...] fantasia. E anche «Scacco al [...] Enrico Vaime. E ancora «Gioco in [...]. E se non bastasse, [...] incontri». Delle 12 puntate, realizzate [...] Ses-santa con Buzzati, Fusco, Moravia, Marotta, in Rai [...] trac-cia. Il problema era inventare [...] qualcosa per «I giovedì di [...]. Di ricordo in ricordo, [...] nero della memoria finisce per stingere nei [...] che ancora adesso resta la [...] più riuscita ma-gia: «Lo [...]. A Milano si teneva [...] Salone [...] bambino e io proposi agli orga-nizzatori una [...] Festival di Sanremo fatto dai bambini. Il sim-bolo del Salone [...] Pinocchio. Lo-gico che chiamassi il festival [...]. Il successo fu plane-tario. Tornato dalle vacanze, Torto-rella [...] ufficio nove sac-chi di lettere ad [...]. Ma agli organizzatori del Salone [...] «Zecchino» importava poco. Furo-no i frati [...] a capire che quella [...] futuro. Ma [...] proba-bilmente sarà il mio ultimo Zecchi-no». Altre magie, invece, Tortorella non [...] riuscito a [...] a termine. Alla fine degli anni [...] ho gestito per tre stagioni [...] Teatro [...] ma è stato un incubo. Per pa-gare i debiti [...] fare il mago». Anche il suo rapporto [...] Rai sfuma nel rimpianto. Idee che diventarono programmi [...] Anten-na [...]. Come [...] presenta-to da Roberto Vecchioni. E adesso, [...] dopo? Da bravo ma-go, Tortorella [...] altre magie. Francis Lai ha già scritto [...] abbiate [...]. E poi vorrei orga-nizzare una [...] dedi-cata a Mariele Ventre». La fata che ha [...] tem-po i suoi giorni di mago. Mago [...] compie 40 anni. Era il pomeriggio del [...] quando uno strano signore con i pantaloni [...] i capelli che brillavano apparve sul piccolo [...]. E fu così che Cino Tortorella, [...] voleva fare il regista teatrale, diventò il [...] bambini della nostra tivù. /// [...] /// E fu così che Cino Tortorella, [...] voleva fare il regista teatrale, diventò il [...] bambini della nostra tivù. (0)
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